Capitolo XXV

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Capitolo XXV

- Voi lo sapevate- fece lui senza guardarli avviandosi a passo veloce verso quella che gli avevano indicato fosse l’infermeria.
Loro annuirono senza riuscire a dire nient’altro.
Arrivarono poco dopo davanti alla porta dell’infermeria.
Il ragazzo biondo entrò senza badare troppo ai ragazzi che cercavano di trattenerlo, gli occhi scitillanti.
Si avvicinò ad un lettino con una figura stesa supina le coperte tirate ino a sotto il mento nonostante il grande caldo che sembrava provare.
Continuava ad agitarsi, ribaltandosi da una parte all’altra del lettino, il volto dagli zigomi rimarcati contratto in una smorfia di dolore mentre una chiocca di capelli blu le ricadeva davanti al volto.
Poggiò una mano sulla sua spalla facendola sussultare.
La ragazza spalancò gli occhi senza però vedere niente e nessuno.
Spostò lo sguardo da un punto all’altro senz mai soffermarsi da nessuna parte.
Incrociò lo sguardo del ragazzo gli occhi umidi.
La mano del ragazzo prese a brillare mentre il calore corporeo della ragazza tornava lentamente normale.
Lo sguardo rosso del ragazzo tornò piano piano normale rivelando lo sguardo azzurro.
- Come va?- domandò serio.
- Meglio grazie- fece lei sollevando appena lo sguardo che aveva smesso di scintillare pericolosamente.
Si tirò appena più dritta sul lettino.
- Dopo devi spiegarmi tutto- fece lui serio mentre lei cominciava a pensare che forse stava leggermente meglio in quel momento che dopo.
Lei annuì lentamente osservando fuori dalla finestra cercando di non pensare più a quello che era appena successo sulla cima della collina del Campo Mezzosangue.
Un ragazzo abbronzato con i capelli biondi e gli occhi azzurro cielo si avvicinò porgendole un bicchiere con uno strano liquido dorato.
- Non berlo- sussurrò il cavaliere del sagittario osservando il bicchiere come se fosse stato incendiabile.
- Perchè?- fece lei.
- Fidati Helena- fece semplicemente lui alzandosi sotto lo sguardo penetrante del ragazzo.
- Credo che comunque sia meglio che beva solo acqua e zucchero per ora. Non il nettare- fece lui in greco antico rivolto al ragazzo lasciandolo stupito.
Lei annuì apoggiando il bicchiere sul comodino.
- Bevilo. Non ascoltarlo- fece il ragazzo ma lei non si mosse di un millimetro senza spostare gli occhi bicolore.
Quello uscì dalla grande stanza che era in quel momento quasi vuota portandosi dietro il bicchiere.
Ritornò dopo qualche minuto con un bicchiere non più trasparente pieno di un liquido che non si capiva il colore.
- Bevilo- fece porgendoglielo.
La ragazza lo afferrò tentennante per poi portare il bicchiere alla bocca sottile.
Lo scostò subito appena una gocci ale toccò le labbra chiare come scottata.
Lo laciò dall’altra parte della stanza per istinto, mentre il suo contenuto si riversava ovunque. Un liquido dorato colò anche sul muro bianco mentre una leggera crepa si formava dove aveva toccato il bicchiere.
Quello riatterrò per terra, infrangendosi in mille pezzettini di vetro.
La gola bruciava come se del fuoco vi fosse colato dentro e le sembrava che tutto stesse bruciando.
Come vide i suoi amici passare da davanti alla finestra fece saltare il vetro richiamando la loro attenzione.
- L’hai bevuto?- urlò il più grande saltando dentro attraverso il vetro spaccato.
Il ragazzo era rimasto lì nella stessa posizione di poco prima a guardarli stupiti.
Lei annuì poi scosse la testa poi annuì di nuovo mentre squoteva la testa.
La sollevò velocemente facendola stare ritta in piedi.
- Meglio se torniamo al Grande Tempio- fece lui mentre gli altri annuivano preoccupati avviandosi verso la finestra.
- Non una parola con nessuno- sussurrò Zeno seguendoli poi di corsa.



















I Cavalieri dello Zodiaco - La figlia dello ZodiacoWhere stories live. Discover now