I Cavalieri dello Zodiaco - La figlia dello Zodiaco

Capitolo XXII

Capitolo XXII

- Vieni Kosmos- disse la ragazza afferrandolo per un braccio.
La sacca a tracolla pendeva da una parte mezza aperta.
Era del colore del cuoio che si intonava bene con i vestiti chiari della ragazza.
Il suono degli anfibi che sbattevanosul pavimento era udibile a qualche metro di distanza.
Lo strattonò veloce per una manica mentre lui protestava.
- Lasciami almeno fare una borsa.
- Te l’ho già preparata io- disse schietta lei mentre lui tremava al pensiero di quello che poteva avergli messo dentro la sacca.
Gliela porse tenendo in spalla solo la sua.
Uscirono velocemente dalla stanza, riattraversandole tutte, trovandosi poi difronte alla prima casa dove li aspettavano tre cavalieri in armatura dorata.
Lo sguardo della ragazza scorse velocemente una chioma corvina, facendola sussultare.
- Che cosa ci fai tu qui?- domandò lei preoccupata che avesse deciso di seguirli.
- Vengo con voi- spiegò lui semplicemente facendola deglutire.
- No- protestò lei inutilmente.
I più grandi li presero per un braccio e senza pensarci due volte spiccarono un salto verso il cielo, scomparendo fra le nuvole, trascinandoseli dietro.
Dopo poco stavano viaggiando velocemente in uno strano posto, come se fossero nello spazione, e loro erano delle comete.
Brutti ricordi sfiorarono la mente del più giovane, metre Zeno restava malamente appeso al braccio del ragazzo.
Un ragazzo dagli occhi verde acqua continuava a guardare fisso il mare, osservando pensieroso l’orizzonte.
- Che uccede?- domandò una voce alle sue spalle, fcendolo voltare.
- Ciao- fece lui, mentre la figura si sedeva.
- Niente niente- sviò la conversazione lui, continuando a guardare il mare.
- Che succede?- ribadì l’altro serio, senza la minima esitazione.
- Non lo so Nico.- rispose lui voltandosi a guardarlo pensieroso e serio come l’aveva visto poche volte.
- Hai mai sentito parlare di persone vestite in armatura dorata dal volto semicoperto?- domandò, mentre l’altro negava.
Nascose la parte del cavaliere d’oro del sagittario.
- Come mai ti viene in mente una cosa del genere?- domandò lui preoccupato che li avessero scoperti.
- L’ho sognato- risose lui rassicurandolo.
- Dobbiamo stare attenti- disse improvvisamente lui facendolo scattare sul posto.
- Perché?- fece lui con finta noncuranza.
- Li ho visti combattere. Anche un ragazza, con una veste strana. Bianca. E uno scettro in mano dorato- il ragazzo più giovane annuì.
- Li guardava come se ci fosse abituata. Quelli che lottavano erano un ragazzo in armatura scura con delle fasce rosse luminose e il volto coperto dall’elmo e una ragazza. Lei aveva invece solo dei jeans e una maglietta, come se non se ne preoccupasse, con solo il volto nascosto, come se ne fosse stata costretta e la cosa non le andasse a genio, ma i lineamenti si vedevano lo stesso e quindi gli zigomi rimarcati. Erano veloci. E precisi. Sembravano non sbagliare un colpo- disse in tono piatto, senza mai staccare lo sguardo dalle onde.
- Poi lei ha fatto una cosa strana. Ha chiuso i pugni, stretti, mentre quella che sembrava l’arena del Colosseo saltava in aria. Grossi macigni si sollevavano i aria. Lei si è lanciata sul ragazzo, colpendo però accanto a lui, senza colpirlo direttamete con il pugno, apposta.
Gli ha lasciato il tempo per andarsene dal campo dove si stavano scontrando poi i massi si sono scagliati contro il punto colpito. Era impressionante anche per un semidio. Poi è arrivato uno dei cavalieri in armatura d’oro e ha rimesso tutto a posto nel giro di pochi istanti.
- Stavi sognando. E’ ovvio che era srano- disse agitato lui, cercando di depistarlo.
- Non lo so. Non sembrava solo un sogno.
- D’accordo, staremo tutti attenti- disse l’altro annuendo.
- Nico, l’ultima volta che sei sparito per qualche giorno e poi andavi e venivi abbiamo scoperto del Campo Giove. Non starai rifaceno una cosa del genere no?
Lui scossse il capo.
L’altro sembrò credergli almeno sul momento.
Si alzò allontanandosi le mani in tasca.