Capitolo 26

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Il sole era alto in cielo, e la brezza primaverile sferzava piacevolmente il volto di Danny. Il ragazzo addentò il panino, osservando davanti a sé gli alberi e provando una sensazione di pace. Aveva il sorriso dipinto sul volto, perché ancora ripensava a quel bacio con Liam di due giorni prima. Non si erano più incontrati, ma lui era orgoglioso di sé stesso perché era riuscito a compiere quel gesto che tanto aveva desiderato fare.
«Mi devi spiegare perché sei così allegro» esordì Brent, raggiungendolo e accomodandosi accanto a lui, sedendosi sullo schienale e poggiando i piedi sulla seduta, come era solito fare.
«Non sono più abituato a vederti sbucare così, ma non sai quanto mi faccia piacere» commentò Danny, guardandolo per un momento. Brent sorrise, ammaliandolo. Era veramente un ragazzo affascinante, e Danny spesso di domandava come fosse possibile non provare attrazione per lui. Eppure, la sua sessualità gli riservava sempre sorprese.
«Ho una buona notizia» annunciò, ottenendo tutta la sua attenzione.
«Spara» lo invitò. L'altro alzò le spalle, fissandolo dritto negli occhi.
«Te la dico solo se tu mi dici perché da dopo che sono tornato cammini a due metri da terra» propose. Danny sorrise. Non gli aveva detto nulla del bacio con Liam, perché non sapeva come affrontare l'argomento. Sembrava stupido, ma si sentiva un monopolizzatore di conversazioni, e l'ultima cosa di cui aveva bisogno era di sottovalutare il suo migliore amico, rischiando di concentrarsi troppo su sé stesso e dimenticandosi di lui.
«Andata» confermò poi. Tanto, in un modo o nell'altro lo sarebbe venuto a sapere. Brent saltò in piedi e si stiracchiò.
«Mi hanno riammesso nella squadra. Stefan ha spinto molto, e mi hanno ripreso» spiegò. Danny sentì una gioia irradiarlo dall'interno. Era seriamente felice per quella notizia. Non aveva detto nulla a Brent del coinvolgimento di Stefan nella sua espulsione, perché non sapeva come avrebbe reagito.
«Oddio! Ma è fantastico!» si congratulò, dandogli una pacca sulla spalla. A quel punto, l'amico lo fissò in attesa.
«Avevamo un accordo» ricordò. Danny annuì, abbassando lo sguardo. Sospirò, concentrandosi per essere il più razionale possibile.
«Ho baciato Liam» ammise, realizzando solo in quel momento che era la prima volta che lo diceva a voce alta. Brent ci mise qualche secondo a processare l'informazione, poi scoppiò a ridere e scosse il capo.
«Cazzo, amico, cazzo! Due cose. Numero uno: perché non me l'hai detto prima? E, numero due: come è stato?» domandò.
«Non volevo essere ridondante nei miei racconti. E... non so descriverlo. È stata una sensazione talmente grande che non è possibile esprimere a parole. In confronto, ciò che è accaduto con Stefan è una mera sciocchezza. Cazzo, non puoi capire. È stato semplicemente unico, e reale» rispose. Brent gli strinse una spalla, continuando a guardarlo negli occhi e a sorridere.
«Dio, sono così contento di vederti felice. E non devi preoccuparti di raccontarmi le cose, io sono qui per ascoltarti. Ora, cosa farai?» cercò di capire. Danny alzò le spalle.
«Onestamente, non lo so. Penso che gli parlerò, prima o poi. Ma cosa dovrei dirgli?» chiese.
«Perché non organizzi un'uscita speciale?» propose. Danny corrugò la fronte.
«Cosa intendi?» fece.
«Organizza qualcosa di particolare, di unico. Un'uscita in cui siate solo voi due, qualcosa di romantico. Proponigli di andarci con te, e lì parlerete. E, magari, non vi limiterete a quello...» spiegò, facendolo ridere. Era una buona idea, ma non sapeva proprio cosa poter fare.
«Tipo un'uscita al cinema?» tentò. L'altro scosse il capo, passandosi una mano sul volto.
«Mamma mia che tristezza che metti. No, tipo un'uscita in barca» ribatté. Danny ci ragionò: un'uscita in barca era effettivamente una buona idea. Sarebbero stati soli, Hampton era a meno di un'ora di auto e avrebbero potuto navigare vicino alla costa per una giornata. Avrebbero fatto il bagno, si sarebbero parlati, e avrebbero sicuramente toccato argomenti... scottanti.
«È una buona idea, ma come posso organizzarla? Cioè, ci vorranno giorni per prenotare tutto» commentò. Brent sbuffò, estraendo il cellulare.
«Scrivo a Jamie, un ragazzo della squadra. Suo padre gestisce un noleggio di barche al molo di Hampton. Sono sicuro che, per questo weekend, si riesca a trovare qualcosa» propose. Danny sorrise, guardandolo negli occhi. Brent era tornato, e si sentiva. Non era più solo, ed era veramente pazzesco avere lì il suo migliore amico.
«Grazie, Brent. Seriamente» disse quindi. L'amico infilò lo smartphone in tasca e lo guardò da testa a piedi.
«Non è mica gratis. Mi dovrai aiutare a rimettermi in forma per la squadra. Quindi, preparati, che si ricominciano le corse mattutine» decise.
«Sai che stavo cercando di entrarci io, nella squadra?» confessò il ragazzo.
«Tu? A football? Aspetta, cosa mi sono perso?» fece, sconvolto, Brent. Danny scoppiò a ridere, prendendo in giro la sua espressione.
«Non lo so. Dopo Stefan, con Liam in rottura con me e tu distante, ho pensato che potesse fare per me. Mi sono ricreduto subito, non preoccuparti» lo assicurò.
«Bene, perché io la concorrenza la spazzo via» scherzò Brent, facendolo ridere ancora. Era veramente felice, e non ricordava altri momenti così tanto belli nella sua vita. Tutto, finalmente, sembrava incastrarsi nel migliore dei modi, e non poteva che sperare che non fosse una casualità. La fortuna, dopotutto, girava, e quello era evidentemente il suo turno.

Il Tempo di una SigarettaWhere stories live. Discover now