Capitolo 12

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Le vacanze di Natale erano il periodo dell'anno che Danny Myers più detestava. Essere costretto a casa con la propria famiglia era devastante, e quell'anno sarebbe stato anche peggio. Era una settimana che non sentiva Brent, e ogni volta che lo chiamava il segnale spariva dopo poco. Erano in una baita in montagna, dove il telefono non prendeva, quindi Brent doveva scendere in paese per poterlo chiamare. Insomma, una fatica che, a Danny, rendeva la vita più difficile. Per quello si era avvicinato molto a Lindsey, parlandole di una serie di cose che avrebbe voluto confessare a Brent. A cominciare dalla discussione con Stefan di qualche tempo prima, dalla quale Danny ancora cercava di riprendersi. Non ne aveva, volutamente, parlato con Brent, perché sapeva che avrebbe deciso di non partire per stargli vicino e Danny, per una volta, voleva essere altruista e pensare al proprio amico. Sperava realmente che fosse felice con sua mamma, e che riuscissero a recuperare il tempo perduto nel migliore dei modi. Udì un urlo di Cindy e si mise istantaneamente le cuffie. Quella sera, dopo l'ennesima lite in famiglia, Cindy non smetteva di gridare, e lui non voleva assistere alle pazzie di sua sorella. La sua pace, però, durò ben poco. Dopo qualche minuto, il telefono vibrò e lui osservò lo schermo inerme. Il nome di Stefan compariva sulla notifica di un messaggio. Istantaneamente, bloccò lo schermo e lasciò cadere il cellulare sul letto, non volendo saperne nulla. Dopo poco, però, si ricredette e cliccò sulla notifica: "Ciao. Possiamo vederci? Posso passare da te tra mezzora". Deglutì rumorosamente, togliendosi le cuffie e sedendosi sul letto. Come diavolo poteva scrivergli come se nulla fosse? L'aveva letteralmente demolito, distruggendo il suo cuore, ripetendogli più volte che non aveva significato nulla. Danny non era uno stupido, sapeva che Stefan cercava qualcosa senza implicazioni ed era stato lui stesso a chiedergli onestà. Però, non pensava che sarebbe stato brutale e doloroso, per lui, ricevere quelle informazioni. E con quale criterio tornava a scrivergli? Per quale motivo voleva vederlo? Istintivamente, aprì l'app delle chiamate e premette sul contatto di Brent. Dopo qualche secondo di silenzio, partì la segreteria telefonica. Ovviamente, quando ho bisogno lui non ha campo, si disse. A quel punto, scosse il capo e si riportò il telefono all'orecchio, sperando che almeno Lindsey rispondesse. Dopo qualche squillo, un click metallico segnalò la connessione dall'altro capo.
«Ehi, Danny. Come mai chiami alle dieci?» domandò la ragazza.
«Ciao, scusa. È che non so cosa fare. Posso chiederti un consiglio?» tentò di capire il giovane.
«Certo, dimmi pure» acconsentì Lindsey. Danny serrò la mandibola, fissando lo sguardo sul nulla avanti a sé.
«Stefan vuole vedermi. Stasera» confessò. Dall'altro capo non arrivò alcun suono per qualche secondo.
«Digli di no» rispose poi lei, con un tono freddo e deciso.
«Lindsey io... lo so che razionalmente è una pessima scelta. So che dovrei mandarlo a fanculo. Ma non ci riesco e... forse vuole scusarsi, vuole parlare» provò a supporre. Udì la risata della ragazza.
«Danny, non cadere nella sua trappola. Rimani fuori da quella rete. Fallo per te stesso! Ti ha usato sin dal primo momento, te l'ha anche praticamente dichiarato. Lasciamo stare le frasi di circostanza, il contorno e le cavolate che ha aggiunto. Ti ha raggirato, e continua a farlo. Sa di avere un ascendente su di te, e lo usa a proprio vantaggio. Non aiutarlo a distruggerti» suggerì quindi. Danny sapeva che aveva ragione, ed era per quello che voleva parlarne con qualcuno. Perché da solo non sarebbe riuscito a prendere la decisione giusta. Eppure, quella dannata voce dentro di lui gli diceva di accettare, che tanto peggio di così le cose non potevano andare. Dopotutto, cosa cambia se ci parlo per qualche minuto?
«Io penso... di aver bisogno di farlo. Di parlarci, intendo» ribatté semplicemente.
«Se Brent fosse qui ti direbbe di non farlo, e lo sai» fece poi lei. E aveva ragione, ancora una volta. Brent avrebbe odiato quella proposta se solo avesse saputo della loro discussione. Ma Brent non era lì, e Danny era da solo. Lindsey cercava di aiutarlo, e lui l'apprezzava, ma non bastava.
«È vero. E ti ringrazio per la tua sincerità. Ma capisci perché ho bisogno di farlo?» chiese.
«No, capisco che credi di averne bisogno. Ma in realtà non ne hai. Però, se questa è la tua decisione, ti supporto. Domani fammi sapere come sarà andata, okay?» disse. Danny sorrise.
«Certo. Buonanotte Lin, e grazie» si congedò, attaccando il telefono. A quel punto, aprì la chat con Stefan e si apprestò a rispondere: "Sai dove trovarmi". Mise via il cellulare e corse in bagno, fiondandosi sotto la doccia e beandosi del getto caldo che gli colpiva la schiena in quella fredda notte di dicembre.

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