Percy
"Certo che vi aiuto," sussurrò Luna. Eravamo fuori dalla sala comune di Corvonero (Annabeth era entrata e l'aveva presa). "Vado a prendere il resto dell'ES."
"No, non ci serve nessun'altro," sussurrai.
"Beh, se volete il mio aiuto, Ginny e Neville devono venire."
"Va bene," disse Harry. Stava diventando impaziente. "Jason, Piper, andate a prendere Neville e Ginny. Ci vediamo nella foresta."
Jason e Piper annuirono e andarono via.
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Quindici minuti dopo, Harry aveva iniziato a giocherellare con le mani e la bacchetta.
"Dobbiamo andare!" Stava urlando.
"Eccoli!" Disse Hermione. Jason, Piper, Neville e Ginny stavano correndo giù dalla collina verso di noi.
"Okay, bene. Andiamo. È ora di andare. Ricordatemi come ci aiuterà Luna?!" Mi urlò Harry.
"Calmati, Harry! Forza, gente, seguite Luna." Mi girai verso Luna. "Dove sono i Thestral?" Lei sorrise e corse nella foresta. La seguimmo nell'oscurità, le bacchette dei maghi illuminarono la strada.
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Dopo aver volato al ministero, (i Thestral furono difficili da convincere, ma accettarono dopo che gli offrii delle ciambelle) Harry ci mostrò la strada verso il Dipartimento dei Misteri. Il corridoio era strano, con un goccio di inquietante. Era un corridoio lungo e dritto con un'enorme porta alla fine.
"È questo," disse Harry indicando la porta.
"Allora cosa stiamo aspettando?" Chiese Ginny. I maghi si affrettarono lungo il corridoio.
"Ho una brutta sensazione," dissi a nessuno in particolare.
"Anche io," concordò Annabeth. "Ma dobbiamo proteggere lo stesso Harry. È la nostra missione e qualcosa mi dice che siamo arrivati vicini alla fine." Ci affrettammo a raggiungere Hermione, che aprì la porta; il cigolio contribuì all'atmosfera inquietate. Una folata di aria calda ci colpì, il silenzio mi risuonò nelle orecchie. Nella stanza sembravano esserci enormi scaffali, una volta che i miei occhi si furono abituati all'oscurità.
"Lumos," dissero in unisono i maghi. Cercai la mia bacchetta nella tasca della giacca. Ripetei l'incantesimo e la punta della bacchetta si illuminò. Nove bacchette (Nico aveva dimenticato la sua nel dormitorio) illuminarono la stanza. Degli scaffali riempivano la stanza, dei corridoi conducevano verso altra oscurità. Sugli scaffali sembravano esserci delle sfere di cristallo, ognuna offuscata da una diversa sfumatura di grigio. Mi sembrò di vederne una blu, ma poteva essere stato un effetto della luce della bacchetta. Guidai gli altri nella stanza. Nel passare ogni sfera, sentii dei sussurri, ognuno con una voce diversa. Quando ebbimo superato tutti la porta, si richiuse con un cigolio. Non eravamo andati molto avanti, quando mi bloccai di colpo.
Sentii la voce di Rachel.
"Attento alla terra figlio della saetta
Dei giganti i sette sveglieranno la vendetta
Fucina e colomba la gabbia spezzeranno
E con la furia di Era la morte scateneranno"
"Cosa?!" Sussurrò Jason. L'aveva sentita anche lui. Ora che stavo ascoltando, non era l'unica profezia a sembrare familiare.
"Della saggezza la figlia da sola camminerà
Il Marchio di Atena Roma brucerà
Il respiro dell'angelo che ha la chiave dell'eterna morte
I gemelli soffocheranno, se lo vorrà la sorte
La rovina dei giganti si erge pallida e dorata
E sarà vinta col dolore di una prigione intricata"
Annabeth spalancò la bocca. Tutto intorno a noi voci, dell'Oracolo e di Rachel, stavano sussurrando ogni profezia che avevo mai sentito.
"Perché ci siamo fermati?" Sussurrò aspramente Harry.
"Ascolta," mormorò Hermione. "Le voci, stanno dicendo tutte qualcosa di diverso."
"Un mezzosangue degli dèi maggiori,
Compirà sedici anni tra guai e dolori
E in un sonno eterno il mondo cader vedrà.
L'anima dell'eroe la maledetta lama strapperà..."
"Una sola scelta i suoi giorni finirà e dell'Olimpo la sorte determinerà." Mormorai.
"Cosa?" Chiese Hermione.
"Niente," sussurrai.
"Harry," chiamò Neville. "È la professoressa Cooman!"
"Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore
Nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese
L'Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto
E l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perché nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive..."
"Cos'è questa?" Chiese Harry.
"È una profezia su di te," ricordai. L'avevo già sentita - o vista - prima. Quando avevo incontrato Ottaviano per la prima volta, quando aveva ucciso il mio panda, c'erano delle pergamene ovunque. Mi ricordavo di aver visto la Profezia dei Sette, ma anche qualcos'altro. L'avevo vista ai piedi dell'altare su cui Ottaviano aveva sacrificato il mio panda, ma avevo visto sicuramente una profezia che parlava di qualcuno che avrebbe potuto sconfiggere il signore oscuro.
Harry la prese dallo scaffale.
"Possiamo pensarci dopo, forza, Harry." Disse Will. "Siamo venuti qui per Sirius, ricordi?"
"Sapete," ci girammo tutti per trovare una figura mascherata che camminava lentamente verso di noi. "Dovreste davvero imparare la differenza tra i sogni," fece una paura ed estrasse la sua bacchetta. La figura l'agitò sopra la maschera, rivelando la sua faccia. Avrei riconosciuto quel sorriso viscido ovunque, "E la realtà." Disse il padre di Draco.
"Hai solo visto quello che il signore oscuro voleva che vedessi," continuò, "Ora, dammi la profezia."
"Col cavolo," dissi, alzando la bacchetta. Presi anche Vortice, ma tenni la mano in tasca. "Ci fai qualcosa e noi la distruggiamo." Una risatina acuta echeggiò tra gli scaffali oscuri.
"Sa come giocare!" Disse la voce stridula. La donna venne sotto la luce, rivelando neri capelli lunghi e spettina e occhi pazzi.
"Bellatrix Lestrange," disse Neville.
"Ah, Neville Paciock, giusto?" Disse sorridendo. "Come stanno mamma e papà?" Neville si lanciò in avanti, ma Jason lo trattenne. Bellatrix Lestrange portò la bacchetta in posizione di combattimento.
"Ora, tutti quanti, calmiamoci." Disse Malfoy. "Tutto ciò che vogliamo è la profezia."
"Perché Voldemort ha voluto che venissi io a prenderla?" Urlò Harry.
"Osi pronunciare il suo nome? Disgustoso mezzosangue!" Strillò Bellatrix.
"Volete così tanto la profezia?" Urlai. "Perché non ve la siete presi da soli?"
"Perché può essere ritirata solo da coloro per cui sono pronunciate," disse Malfoy a Harry. "In questo caso, tu." Sentivo altre persone circondarci da ogni lato.
"Bene, allora." Dissi, allungandomi per prendere la profezia leggermente fastidiosa sullo scaffale vicino a me. "Non siete felici che la maggior parte di queste sono su di me?" Lanciai la sfera a Malfoy.
"Un mezzosangue degli dèi maggiori, compirà sedici anni tra guai e dolori."
"Oh, stai zitta, non ho più bisogno di sentire quella," mormorai alla sfera volante. "Ora!" Mentre Malfoy era distratto per la sfera di cristallo che stava volando verso di lui, noi ci separammo e iniziammo a correre. Le altre figure cercarono di fermarci. Cercarono. Vortice riuscì a respingere gli incantesimi. Jason e Will scambiarono le armi, così che Will avesse un arco invece di un pugnale. Annabeth, Piper, Harry e gli altri maghi stavano lanciando incantesimi dalle lezioni di difesa a destra e sinistra.
Ci raggruppammo presto al centro.
"Cosa facciamo?" Chiese Ron.
"Non sono sicuro-" iniziai.
Il pavimento si aprì sotto di noi e cademmo nell'oscurità.