Babysitter a Hogwarts {Libro...

By Ilivedabook

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"Non puoi davvero aspettarti che andiamo a una scuola di magia!" "Vuoi che facciamo cosa?" ~~~~~ Silente mand... More

Premessa
Una Nuova Missione
L'Espresso per Hogwarts
Hogwarts
Sala Comune
Umbridge
Stupidi Mortali
Thestral
Solangelo
Il Ballo di Natale
Noi Non Mangiamo la Morte
Problemi di Fiducia
Segreti e Oracoli
La Stanza delle Necessità
Expelliarmus!
Posta Gufo
King Cross di Nuovo
Controllo del Sangue
Regali di Natale
Rivelazioni Natalizie
Ricordi e Dolori
Ritorno a Scuola
Visita alla Biblioteca
Spiegazioni
Il Ladro di Fulmini
Picnic
Giganti
Beccati
Voglio una Fenice
Giganti Parte 2
Visioni e Sogni
Era Ora
La Sala delle Profezie
Il Duello Finale
La Fine
Nota dell'Autrice
Dalla Traduttrice

La Tana

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By Ilivedabook

Percy

Il viaggio sul carro di Apollo fu davvero divertente. Thalia quasi cadde fuori due volte, nonostante Apollo le avesse detto continuamente di mettere la cintura e Nico si addormentò sulla spalla di Will. Will semplicemente sorrise e appoggiò la testa su quella di Nico e chiuse gli occhi. Thalia non poteva perdere un'opportunità di prendere in giro suo cugino, quindi fece qualche foto; mi disse che era per le Cacciatrici. Onestamente, erano adorabili.

Apollo semplicemente sorrise per la maggior parte del viaggio e insistette perché Thalia gli mandasse le foto per poter prendere in giro il figlio.

Quando raggiungemmo Kings Cross, decisi di giocare a sasso, carta, forbici per decidere chi dovesse svegliare la coppia. Ovviamente io ebbi la peggio.

Mentre zoppicavo dentro la stazione, vedemmo una grande famiglia in cui tutti si assomigliavano. Avevano i capelli rosso fiammante. Apollo camminò dritto verso di loro, quindi immaginai fosse la famiglia con cui dovevamo stare. C'erano tre ragazzi, più o meno della stessa altezza, ma uno era certamente più giovane degli altri due. Gli altri due ragazzi erano ovviamente gemelli. Avevano anche quel luccichio malizioso negli occhi, come gli Stoll prima di fare uno scherzo. Mi piacquero immediatamente. C'era una donna paffuta che era sicuramente la madre. Sembrava gentile ma severa. L'ultima era una ragazza che assomigliava a sua mamma. Mentre camminavamo verso di loro, la donna paffuta si girò e ci vide.

"Eccoli lì! Fred, George, aiutateli con i loro bauli." I gemelli ci vennero incontro e offrirono di aiutarci. Io diedi loro le mie cose, rispondendo con una voce qualche ottava più alta di quanto avrebbe dovuto essere, "Grazie." Mi schiarii la gola. Fu imbarazzante. Cavolo, Nico sapeva tirare dei bei calci. Aveva quasi i riflessi più veloci dei miei. Forse non avrei dovuto stare nella linea del fuoco.

I gemelli fecero un sorrisetto e andarono ad aiutare Thalia, che stava faticando per non ridere, con le sue cose. La donna paffuta si avvicinò ad Apollo e si inchinò leggermente, come se sapesse chi fosse. Probabilmente era così. Si scambiarono alcune parole prima che Apollo li salutasse e tornasse al suo carro, che aveva preso la forma di una macchina sportiva. La donna paffuta si girò verso di noi.

"Ciao, cari. Io sono la signora Weasley. Questi sono i miei figli George, Fred, Ginny e Ronald." Fece cenno a ognuno in ordine. George e Fred ridacchiarono quando disse "Ronald".

Quello che stava indicando arrossì come un pomodoro e mormorò "Solo Ron, mamma."

"Scusa, caro. Ho pensato di essere formale con questi ragazzi. Sono studenti di scambio dall'America che verranno a Hogwarts. Staranno con noi fino al primo di settembre, quindi siate buoni. Silente li ha affidati a noi. Andiamo allora, non perdiamo tempo." La seguimmo tutti fuori nel parcheggio e mi guardai intorno, l'unica macchina che poteva contenere così tante persone era quella dall'altra parte del parcheggio. Ma la signora Weasley continuò a camminare verso la piccola macchina nera che poteva contenere solo cinque persone. Thalia parlò prima di me.

"Signora, non riusciremo a starci tutti in quella macchina." Thalia si stava davvero comportando in modo educato. La signora Weasley sorrise.

"Ma certo, cara. È magica dopo tutto." Nico sembrò rimanere attaccato a Will, cosa che Thalia trovò divertente. La signora Weasley aveva ragione. Entrammo tutti comodamente. Decisi di non pensarci troppo. In poco tempo, ci trovammo in viaggio verso la casa dei Weasley.

---

Nico

Tutti continuarono a guardarmi per tutto il viaggio. Non riuscivo a capire perché. Era per l'aura oscura intorno a me? No. Non poteva essere per quello. Mi avvicinai a Will. Era davvero l'unica persona che mi faceva sentire normale. Tutti avevano sempre paura di me per il mio atteggiamento, ma da quando ho iniziato a uscire con Will, ho scoperto di poter sopportare l'esistenza di altre persone. Decisi di spezzare il silenzio che mi stava iniziando a dare sui nervi.

"Dove è il signor Weasley?" Ginny si girò dal sedile davanti.

"È andato con Harry alla sua udienza." A questo Percy iniziò a fare attenzione.

"Harry, come Harry Potter? Starà con noi?"

I gemelli sorrisero e -credo George- disse, "Già."

Diede una gomitata a Fred e vidi uno scintillio di oro che veniva passato da uno all'altro. George aveva lo sguardo da "te l'avevo detto" che conoscevo bene; di solito ero io a darlo agli altri. Mi girai verso il davanti.

"Cosa intendi con udienza? Harry è nei guai?" I Weasley mi guardarono.

"Ha usato la magia davanti a suo cugino, che è un babbano. Silente se ne occuperà, quindi probabilmente non verrà espulso." Rispose la signora Weasley.

"Espulso?!" Guardai gli altri semidei. Se Harry fosse stato espulso da Hogwarts, avrebbe seriamente complicato la nostra impresa.

"Non ti preoccupare caro, andrà tutto bene." Disse la signora Weasley, anche se sembrava che stesse cercando anche lei di crederci.

Dopo poco entrammo nel viale di quella che sembrava una baracca. Era alta e storta. La guardai e sorrisi. Immaginai una grande folata di vento che faceva crollare l'intera costruzione. Però, aveva la sensazione di casa. Aveva quell'aroma accogliente che sentivo a casa di Percy.

Era piccola dentro. Una grande orologio a pendolo si trovava nel soggiorno, ma invece che dire l'ora, nove mani indicavano diverse posizioni dell'orologio. Cinque indicavano "casa". Ognuna aveva il nome di un membro della famiglia, notai avvicinandomi.

Hanno una famiglia davvero grande, pensai girandomi verso la signora Weasley che stava chiedendo a Percy e Thalia cosa volessero per cena. I miei occhi si annebbiarono al pensiero della madre che non ho mai conosciuto. Qualcuno che mi preparasse la cena, mi abbracciasse quando avevo gli incubi, qualcuno che mi amasse. Mi girai dall'altra parte. Poi sentii un braccio intorno alle spalle e alzai lo sguardo per trovare Will che mi sorrideva. Sprofondai nel suo petto.

Almeno avevo qualcuno come lui che si prendeva cura di me.

---

Thalia

I giorni passarono velocemente. Riuscimmo a conoscere Harry e Ron molto bene. Anche se Ron sembrava guardarmi nostalgicamente. Dovevo continuamente lanciargli occhiatacce, ma lui mi continuava a fissare. Ugh. Il ragazzo aveva davvero una cotta per me. Era un ragazzo meraviglioso, ma non potevo dirgli di essere una cacciatrice immortale che aveva giurato di rinunciare ai ragazzi. Anche se lo stavo seriamente considerando. Stava iniziando a darmi sui nervi.

Arrivò presto il giorno in cui dovevamo andare a Diagon Alley per prendere le nostre cose. Spiegammo che ci servivano solo le uniformi e ci trovammo liberi di andare dove volevamo. Will e Nico andarono a prendere un gelato (Will aveva implorato Nico fino a che non aveva ceduto), quindi restammo io e Percy a guardarci in giro. Lui voleva andare a prendere un gufo, come regalo per Annabeth, quindi entrammo nel negozio di animali. Una ragazza con un cespuglio di capelli castani era vicino a Harry e Ron, con in braccio un gatto arancione. Il gatto mi soffiò contro e io feci lo stesso. Anche se sono una cacciatrice di Artemide, io e i gatti non siamo mai andati d'accordo. Harry e Ron si girarono e mi salutarono. Percy li ignorò appena vide il gufo grigio con gli occhi verdi.

Io camminai verso di loro.

"Thalia! Questa è Hermione. Hermione, questa è Thalia, la ragazza di cui ti stavamo parlando." Ci presentò Harry. Hermione guardò me e poi il suo gatto, che mi soffiava e sputava contro.

"Non piaci molto a Grattastinchi." Mi disse. Io guardai il gatto.

"Beh, neanche a me piace tanto lui." Guardai storto il gatto e mi girai verso Percy che stava cercando di convincere la proprietaria del negozio che le dracme andassero bene tanto quanto il denaro dei maghi. Io sospirai.

"Avete dei soldi? Will e Nico hanno preso i nostri." Indicai Percy che stava guardano nostalgicamente il gufo grigio. Harry cercò nella tasca prima di tirare fuori un sacchetto.

"Questi sono i soldi che mi sono rimasti dal materiale per la scuola. Li volevo usare per comprare dei dolci sull'Espresso, ma li può usare Percy. Anche se pensavo avesse già un gufo." Presi il sacchetto e alzai le spalle.

"È per la sua ragazza. Le piacciono davvero tanto i gufi, ma non è stata scelta per lo scambio." Andai verso la cassa. "Quando costa il gufo?" Chiesi a Percy.

"Dodici galeoni, ma non ho i soldi giusti." Percy abbassò lo sguardo verso le dracme prima di metterle nella tasca della giacca. Diedi alla proprietaria del negozio il sacchetto con le monete e lei prese la giusta quantità.

"Le auguro una buona giornata." Disse, guardando Percy in modo sospetto. Presi il sacchetto e lo ridiedi a Harry.

Percy stava sorridendo da un orecchio all'altro. "Grazie. Annabeth adorerà Alga." Risi per il nome che aveva dato al gufo.

"Le ricorderà di te, Testa d'Alga!" Dissi tra le risate. Percy aggrottò le sopracciglia insieme al trio d'oro.

"Sì, lo so, Pigna." Gli diedi un'occhiataccia, ma lo ignorai mentre uscivamo tutti e cinque per trovare la signora Weasley che stava comprando una nuova uniforme a Ginny.

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