I'll burn the ice down only t...

By forloueyesonly28

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Harry ha un rapporto agrodolce con il suo destino; diciamo che la corona di suo padre è troppo pesante per la... More

Prologo
I'll burn the ice down...
Parte I
Parte I 0.0
Parte I 0.1
Parte II
Parte II 0.0
Parte III
Parte III 0.0
Parte III 0.1
Parte IV
Parte IV 0.0
Parte IV 0.1
Parte IV 0.2
Parte V
...only to see your eyes
Parte VI
Parte VI 0.0
Parte VI 0.1
Parte VII
Parte VIII
Parte IX
Parte IX 0.0
Parte X
Parte XI
Epilogo

Parte V 0.0

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By forloueyesonly28

Castello di Ghiaccio, tre ore prima della mezzanotte •

Harry non riusciva più a muovere il suo corpo.

Vedeva sfocato e respirava a pena, era immobile, letteralmente un pezzo di ghiaccio. Percepiva i rumori ovattati e sapeva che non avrebbe superato quella notte.

I giorni erano scaduti.

Una parte di lui sperava che Louis fosse ancora in tempo per venirlo a prendere ma sapeva che le possibilità che arrivasse erano veramente poche. Non gliene faceva una colpa. Poteva solo immaginare cosa avrebbe potuto incontrare nel suo cammino.

Pregava solamente che stesse bene.

Strano, no? Pensava all'incolumità di Louis quando lui stava letteralmente facendo i suoi ultimi respiri.

Sapeva, però, che Louis avrebbe fatto lo stesso, a situazione inversa.

-Harry, resisti - la voce di Axel rimbombò nella sua testa, storpiata, la sua figura offuscata si spostò davanti alla sua vista -Stanno arrivando. Resisti ancora un po' -

Axel aveva provato a contrastare un po' l'avanzata dell'incantesimo di Xenia in lui, con l'ultimo rimasuglio di magia che gli era rimasto, ma era stato tutto inutile.

-Non mollare. Non adesso - Axel tirò sù con il naso scuotendo leggermente il suo corpo tremante e accarezzandogli i ricci -Mi dispiace, mi dispiace così tanto. - mormorò abbassando la testa.

Quelle parole e passi pesanti che si avvicinavano furono le ultime cose che Harry percepì prima di crollare nel buio.


Quando si svegliò la luce della grande stanza infastidì i suoi occhi appannati e abituai al buio tetro della cella.

Non aveva bisogno di guardarsi in torno per capire dove si trovasse: il soffitto alto, le colonne di ghiaccio luccicante, il trono davanti a lui e la donna incatenata erano già abbastanza famigliari per lui.

Emise un lamento impercettibile quando con un calcio Simon lo fece voltare con la schiena a terra in modo che, con le testa di lato, potesse vedere, per quanto riuscisse, i movimenti di Xenia.

-A quanto pare i tuoi amici non hanno percepito il messaggio - disse la donna con la sua voce piatta, priva di sentimento e da far accapponare la pelle.

Harry fremette, stringendo le labbra in una linea dritta.

-Mi è servita la magia del tuo compagno di cella, sai? Forse posso fare anche a meno di quella del principe perduto -

Louis.

Harry venne attraversato da un brivido a quel pensiero.
Quante cose ancora non sapeva?

Xenia si piegò in una risata sguaiata dopo aver detto quelle parole -Ma chi voglio prendere in giro? Quella magia è mia, mi appartiene. Prenderò tutto quello che mi spetta. Soffrirà talmente tanto che si pentirà di essere nato. -

Harry ebbe paura. Tanta paura.

-E poi - continuò Xenia accarezzando la sua bacchetta di ghiaccio affilato - prenderò il tuo sangue, lentamente e bagnerò queste dannate catene che mi tengono prigioniera da troppo tempo. -

-Simon - si rivolse all'uomo di fianco a lei - pensi sia meglio far vedere al nostro piccolo principe come abbiamo intenzione di prendere il suo sangue mentre aspettiamo i suoi amichetti? -

Simon fece una risata esagerata avvicinandosi al ragazzo dopo aver dato alla donna una risposta affermativa.

Harry, purtroppo, non poté fare poi molto per sottrarsi dalla presa dell'uomo; il suo corpo provato e stremato si faceva manovrare come una marionetta di legno.

Venne lasciato ai pedi del trono. Sui gradini.

Con gli occhi verdi seguì ogni singolo movimento della donna che, come la prima volta, gli puntò la lama ghiacciata alla gola.

Harry deglutì aspettando il colpo.

Forse non farà così male, pensò, non percepisco più nessuna parte del mio corpo quindi, forse, non sentirò dolore. Forse questo sarà come una carezza.

La lama affilata, però, iniziò a percorrere il suo collo, graffiando leggermente la sua pelle e lasciando solo un piccolo rivolo di sangue.

Proseguì fino ad arrivare al suo fianco, sotto le costole, che si muoveva piano a causa del respiro debole.

Harry sollevò lo sguardo e Xenia lo guardò fisso negli occhi mentre conficcava lentamente la lama nella sua carne.

Il riccio trattenne il fiato, spalancando gli occhi, non avendo nemmeno la forza di urlare dal dolore, bruciante e lancinante.

Per essere masochisti, fu anche in parte felice di poter sentire quel male: era la prima cosa viva che sentiva dopo giorni di completo intorpidimento.

Quando Xenia ritrasse la bacchetta emise il primo grugnito sofferente, boccheggiando e sentendo il sangue fuoriuscire a fiotti dal suo fianco.
Fu sorpreso di sentirlo caldo, era abbastanza sicuro di averlo ghiacciato come, tra poco, sarebbe stato il suo cuore.

Xenia fece un ghigno diabolico pronta a trafiggerlo nuovamente.

Harry socchiuse gli occhi, rassegnato al suo destino. Si preparò al colpo ma un boato fece tremare così tanto il castello da farlo rotolare giù dai gradini che portavano al trono, nei quali era sdraiato.

Un'altra esplosione e le grida di battaglia degli uomini di Simon.

-Abbiamo visite - disse solo Xenia.

Harry, mentre annegava nel dolore, sorrise.

Louis era venuto a prenderlo.

***

Luke e Calum schioccarono contemporaneamente le dita e la loro magia, insieme, face scaturire un'esplosione tale che la parete di ghiaccio del corridoio si spaccasse per poi cadere sulla decima di uomini che stavano avanzando verso di loro.

-Siete fantastici - disse Louis stupito, correndo verso i detriti di ghiaccio per attraversarli e proseguire lungo il corridoio.

Si erano divisi.

Ashton, Liam e Zayn erano rimasti indietro cercando di contrastare i nemici che si facevano sempre più numerosi mentre Louis, Calum e Luke si stavano dirigendo verso la sala del trono.

Michael e Niall erano stati gli ultimi ad entrare nel castello e Louis sapeva che alla prima occasione si sarebbero diretti alle prigioni su sua richiesta.
Louis sapeva che avrebbero trovato Axel: dovevano pur tirarlo fuori in qualche modo.

Scavalcarono le macerie di ghiaccio per poi proseguire velocemente attraverso il corridoio.

-Di qua - disse Louis svoltando svelto a destra e trovandosi davanti alla grande porta che conduceva alla sala del trono.

Trovarono due guardie davanti all'ingresso ma non ci misero molto a metterli fuori gioco.

Socchiusero la porta e spiarono all'interno.

Louis trattenne il fiato quando vide la figura agonizzante e sanguinante di Harry a terra.

-Dobbiamo muoverci, non resisterà ancora per molto - disse Louis non staccando gli occhi da Harry.

-Spostati Lou. Adesso facciamo una bella entrata di scena. - disse Luke e, contemporaneamente a Calum, fece illuminare gli occhi.

Louis si spostò appena in tempo prima che una grossa palla luminosa ed elettrica sfondasse completamente lo spesso muro, causando non poco disastro.

Louis non aspettò oltre e si fiondò all'interno con la spada in mano.

Il calore esagerato della palla d'energia dei druidi aveva fatto in modo che il ghiaccio si sciogliesse e che coltre di vapore infittissero l'aria, rendendo così difficile la visuale.

Louis si guardava attorno cercando di capire in che punto della stanza si trovasse. Il vapore era veramente molto fitto.

Per un attimo ci fu silenzio poi tutto parve muoversi velocemente.

Venne spinto con una gomitata allo stomaco che lo fece traballare e Simon gli si parò davanti muovendo la spada in fendenti potenti e veloci.

Louis, con velocità, ritrovò l'equilibrio sulle gambe e stringendo i denti partì al contrattacco cerando di colpire il più possibile l'uomo che non gli dava un attimo di respiro.

Appena il ferro della sua spada venne a contatto con quello del suo avversario parve come se fosse stato premuto un interruttore: se prima la stanza era avvolta dal silenzio ora i rumori della battaglia rimbalzavano in ogni dove.

Con la coda dell'occhio vide scie luminose di incantesimi lanciati dai druidi e più di una volta sentì le voci di Liam e Zayn che combattevano con tutte le loro forze.

Inoltre, dalle varie urla di battaglia, poteva dedurre che erano arrivati altri nordici a contrastarli.

Di male in peggio.

Simon lo costrinse con le spalle ad una colonna mentre spingeva la spada contro la sua, all'altezza del collo di Louis, schiacciandolo contro il ghiaccio.

Louis strinse i denti guardando il volto odiosamente soddisfatto del barbaro che lo stava sovrastando.

-E tu saresti il principe perduto? - domandò retorico -La mia signora ci metterà pochissimo ad annientarti, nanetto -

Louis gli sputò in un occhio, dandogli poi un calcio tra le gambe e, facendo illuminare gli occhi, lo spinse, facendolo volare dall'altra parte della sala.

-Io non sono basso - ringhiò passandosi  una mano sulla gola, dove poco prima c'era la sua spada.

Si guardò attorno, cercando di individuare Harry da qualche parte, ma propio in quel momento il suo corpo venne immobilizzato da una forza invisibile che gli mozzò il respiro.

Simon sbucò dal nulla, davanti a lui, e gli sferrò un pugno sul volto con il pomello della spada spaccandogli un labbro e uno allo stomaco facendolo piegare in due con un ringhio dolorante.

Gli diede altri colpi, tutti talmente vicini che Louis non ebbe nemmeno il tempo di pensare ad una formula per contrastarlo.

Simon lo afferrò per la cotta di maglia e lo scaraventò, come se non pesasse nulla, contro i gradini ai piedi di Xenia.

Louis tossì, sputando sangue. Si tirò sù con braccia leggermente tremanti sentendo il labbro pulsare e lo stomaco bruciare dai duri colpi. Con lo sguardo puntato a terra poteva vedere una piccola pozza di sangue formarsi dalle gocce che gli cadevano dal viso.

Sentì un lamento, quasi un miagolio, poco distante da lui. Voltò la testa a sinistra e, proprio lì, c'era il corpo di Harry, a terra tremante, che si premeva debolmente la mano sul fianco ferito.

Il riccio lo stava guardando con occhi socchiusi e appena quel verde sofferente incontrò il suo blu, non aspettò oltre, arrancando verso di lui.

-Haz - sussurrò appena lo raggiunse posandogli una mano sul viso ghiacciato e pallido, e l'altra, sopra la sua, sulla ferita - Sono qui, piccolo. Sono qui -

Lo baciò sulla fronte, stringendo la sua testa al petto.

Harry aveva il respiro spezzato ed era completamente senza forze. Si inumidì un po' le labbra secche con la lingua e deglutendo un po', trovo la forza di chiamare il suo nome
-L-Lou.. -

-Shhh, amore, andrà tutto bene. Te lo prometto - gli disse cullandolo sul suo petto e premendo più forte la mano sullo squarcio sul suo fianco.

Il principe scosse la testa guardandolo negli occhi, cercando di comunicare tutto quello che non riusciva a esprimere a parole -I-io ti a-a...-

-No. No, non dirlo - lo interruppe Louis -Non permetterò che sia un addio. -

Lo baciò disperatamente sulle labbra; quelle labbra che ricordava bollenti e che ora, invece, erano talmente fredde che non riuscì nemmeno a sentire la sua pelle.

-Che bel quadretto vomitevole - sentì dire alle sue spalle, Louis.

Si irrigidì all'udire quella voce che fino a quel momento aveva sentito solo attraverso sogni e visioni.
Voltò il capo e per la prima volta lui e Xenia si incontravano fisicamente l'uno davanti all'altra.

Quando i loro sguardi si incontrarono l'aria s'impregnò di magia ed energia.
Sentì il potere nel suo sangue, nel suo essere, ribollire alla presenza della donna; la magia scoppiare all'interno del suo organismo.

I suoi occhi blu si illuminarono della, ormai familiare, luce elettrica che annunciava la presenza della magia nel suo corpo.

Xenia alla vista della sua magia ebbe un sussulto, indurendo lo sguardo e alzandosi dal trono facendo stridere e tintinnare le catene di cristallo legate ai suoi polsi; la bacchetta di ghiaccio al suo fianco.

Louis poté notare che, dalla punta della bacchetta, gocciolava del sangue e non  ci mise poi molto a capire che quel sangue era proprio del ragazzo tra le sue braccia. Contrasse la mascella: a Xenia mancava solo la sua magia per liberarsi.

Un suo solo passo falso e avrebbe fatto l'errore più grande della sua vita.

Beh, il secondo errore più grande della sua vita.

-Louis William Tomlinson, principe perduto - proferì Xenia.

Louis percepì i movimenti della lotta continuare intorno a loro e con la coda dell'occhio vide Calum e Ashton avvicinarsi alla sua sinistra e Zayn e Luke alla sua destra.

Erano impegnati nei combattimenti ma sapeva che si erano spostati proprio lì di proposito, pronti a fargli da spalla. Amava i suoi amici.

-Sei proprio uguale a quel bastardo di tuo padre - continuò Xenia suscitando un certo fastidio in lui.

Non doveva reagire in alcun modo: doveva attenersi al suo piano.

-Ho sentito alcune cose su di te. Ti descrivono come testardo, coraggioso, impavido, ma anche egoista, sfruttatore...-
la donna mosse la bacchetta e, la stessa forza che lo aveva bloccato prima, si impadronì di lui un'altra volta.

Grugnì, mentre quella forza lo strattonava e lo separava, contro la sua volontà, da Harry che lo guardava da terra, supplicandolo di ribellarsi, di non lasciarlo e di combattere.

Ma Louis non doveva combattere, non era parte del suo piano.

-Louis! Che cazzo stai facendo?! - sentì urlare da Zayn mentre con un calcio buttava a terra un nordico -Non era questo il nostro fottuto piano! -

No, infatti. Il loro piano era completamente l'opposto: Louis e i drudi avrebbero lanciato in contemporanea un incantesimo, trovato sul libro, che sarebbe stato in grado di rafforzare le catene e di imprigionare nuovamente Xenia nel cristallo.

Ma Louis non voleva solo bloccare Xenia: era già stata bloccata una volta e non era servito poi a molto.
No, lui voleva ucciderla, annientarla completamente.

Sì lasciò trascinare sul pavimento. Incontrò, nuovamente, lo sguardo di Harry cercando in tutti i modi di fargli ricevere tutto il suo amore e tutta la sua sicurezza.

Poi, guardò Zayn che l'osservava a bocca socchiusa, stupito dal fatto che non si ribellasse e incazzato per il fatto che non avesse rispettato il piano. Con lo sguardo lo bloccò dal partire all'attacco verso la donna, non appena lo vide stringere l'elsa della spada; ma, bensì, con un cenno impercettibile del capo, indicò Harry e Zayn parve comprendere perché annuì con un lieve cenno.

Quando Louis arrivò al cospetto di Xenia, ella strinse il suo volto con una mano, facendo in modo che i suoi occhi grigi gli perforassero l'anima.

-Proprio come tuo padre - sputò con disprezzo -Egoista e vigliacco. Hai condannato i tuoi amici a morte per poi arrenderti così facilmente. Sei così patetico. -

Louis, ancora, non si azzardò a dire nulla, inghiottendo quelle parole insieme al senso di colpa che, un po', esse avevano risvegliato.

La presa intorno al suo corpo si sciolse.

-Comunque, tu hai qualcosa che mi appartiene. Buffo il destino, non trovi? Tuo padre mi ha rubato il cuore e tu mi rubi la magia. Deve essere una dote di famiglia -

Xenia sollevò la bacchetta di ghiaccio, sporca del sangue di Harry, sopra la sua testa, tenendola con due mani e la lama rivolta verso di lui.

Louis, a terra, cercò di mantenere la calma mentre con la coda dell'occhio vide Zayn prendere Harry e allontanarlo il più possibile da lì. Notò anche Ashton, Calum e Luke guardarlo con angoscia, non sapendo come fare: se avessero usato un incantesimo insieme avrebbero rischiato di colpire anche lui.

Louis chiuse gli occhi.

-Dì pure le tue ultime parole - disse Xenia.

Louis aprì gli occhi, la luce più elettrica e blu di prima.

Xenia abbassò di colpo le braccia in modo che la bacchetta gli colpisse il cuore.

-brytus brucks hypt - mormorò allo stesso tempo Louis.

Quello era un incantesimo molto potente. Lo aveva scoperto sfogliando il libro magico ed era considerato uno degli incantesimi più potenti e crudeli di tutti i tempi: consisteva nel strappare alla persona che veniva colpita tutta la sua linfa vitale, tutta l'energia necessaria per vivere.

Non fu facile per Louis impararlo e nemmeno venire a patti con l'idea di fare una cosa così spietata a sangue freddo ma, se voleva salvare i suoi amici e Harry, non aveva altra scelta.

Ma le cose non andarono come previsto. Proprio no.

***

-Cosa cazzo sta succedendo? - sussurrò Luke senza fiato, guardando ad occhi aperti la scena che gli si stava presentando davanti.

Un vortice blu elettrico stava prendendo vita proprio nel punto in cui erano presenti Xenia e Louis.

Il ragazzo, in ginocchio, stava stringendo i pugni a terra, scosso da forti tremiti mentre la magia stava fuoriuscendo dal suo corpo.

Quando Louis aveva lanciato l'incantesimo, la bacchetta di Xenia era troppo vicina al suo cuore e la magia, essendo stata liberata, iniziò ad essere risucchiata dal ghiaccio incantato.

I druidi videro chiaramente l'energia lasciare il corpo di Louis e racchiudersi dentro l'oggetto magico di Xenia che, man mano che il tempo passava, diventava sempre più forte.

Le catene di cristallo iniziarono a tremare.

-Dobbiamo fare qualcosa! - esclamò Liam stendendo con un pugno un barbaro e uccidendone un altro con la spada.

-Non possiamo! - rispose Ashton - Se usciamo ora la magia rischiamo che anche la nostra venga risucchiata dalla bacchetta! -

-Merda- imprecò Liam respingendo altri due uomini mente Calum gli faceva da spalla.

Dietro a delle macerie, con Harry tra le braccia, Zayn guardava la scena impotente.

-Z-Zay...- si sentì chiamare debolmente da Harry nel trambusto generale.

Zayn puntò subito gli occhi su di lui, accarezzandogli il viso - Haz, non sforzarti -

-S-salvalo, Zay...- disse con un filo di voce il riccio -T-ti prego -

Come poteva Zayn ignorare quella richiesta?
Era anche del suo migliore amico che si parlava, del fratello che non aveva mai avuto e che, ora, era a pochi metri da lui che stava per essere ucciso.

Sollevò il capo deglutendo e proprio in quel momento vide, tra la confusione generale, Michael e Niall con al seguito Axel e una ragazza dai capelli rossicci, entrare dall'enorme buco nel muro.

-Niall! Michael! - li chiamò a gran voce, sventolando un braccio.

Sorprendentemente i ragazzi lo sentirono e si precipitarono verso di lui. Niall trattene il fiato, bloccandosi un attimo appena vide Harry in quello stato pietoso.

-Oh Dio - mormorò avvicinandosi agli amici.

-Niall, Louis è in pericolo, dobbiamo muoverci! -

Niall annuì, Michael e gli altri si avvicinarono.

Zayn guardò torvo Axel e con curiosità la ragazzina stretta al suo braccio ma decise di lasciar perdere per il momento.

-Ho un'idea - disse il moro - Però ho bisogno che qualcuno di voi porti Harry fuori di qui il più in fretta possibile. Io e gli altri sistemiamo le cose -

-Zayn cosa hai in mente di fare? - chiese allarmato Micheal.

-Non c'è tempo per spiegare. Bisogna portare Har...-

-Lo portiamo fuori noi - si fece avanti Axel con la ragazza, così simile a lui.

-Penso che tu abbia già fatto abbastanza, traditore - gli ringhiò contro Zayn, stringendo Harry a sé.

Il riccio si lamentò lievemente, con il respiro più corto di prima.

-Zayn - lo bloccò Niall - Non ora. Possiamo affidare loro Haz -

-Ma...-

-Fidati di me. Non abbiamo altra scelta -

Zayn fissò il ragazzo negli occhi grigi, minacciosamente - Se gli succede qualcosa consideratevi morti -

La ragazza sconosciuta si strinse di più al braccio di Axel che annuì.

Velocemente e con più cura possibile Axel e la ragazza afferrarono Harry allontanandosi il più possibile.

-Zayn cosa dobbiamo fare? - chiese Michael.

Zayn prese un respiro profondo iniziando a dare ordini.

***

Louis pensava di morire. Anzi, ne era sicuro.

Si sentiva come se gli stessero strappando la carne dalle ossa.

Sentiva la magia strisciare via dal suo sangue e attraversare la sua pelle, scorrere via da lui.

Il suo corpo era attraversato da potenti spasmi mentre sentiva Xenia ridere sguaiatamente sopra di lui, impossessandosi di tutta la sua energia. Le catene che la tenevano imprigionata completamente spezzate.

Era stato uno stupido idiota. Doveva attenersi al piano originale e non fare di testa sua. Aveva fatto una cazzata madornale e ora ne stava pagando le conseguenze.

Sarebbe morto, con tutti i suoi amici e il ragazzo che amava. Aveva condannato ad una vita di sofferenza tutti gli abitanti dei regni presenti sul territorio.

Uno spasmo più potente degli altri lo scosse e poté giurare di aver sentito il suo cuore tremare.

Era giunta la sua ora. La sua fine.

Ma...

-Zayn! - sentì urlare da Liam in un punto indefinito dietro di lui.

Non capì cosa stesse succedendo.

Fu una frazione di secondo.

Vide Zayn correre verso di loro con la spada sollevata, pronto ad attaccare.
Pensò che stesse per colpire Xenia ma, sorprendentemente per lui, Zayn colpì al centro della bacchetta di ghiaccio che aveva racchiuso la sua magia.

La bacchetta di spezzò in due, generando un'onda d'urto che lanciò tutti i presenti dalla sala contro le pareti.

Louis colpì con la schiena il muro di ghiaccio ma, in realtà, non si era mai sentito meglio di così.

Spezzando la bacchetta, Zayn aveva liberato parte della magia che Xenia gli aveva strappato, facendola ritornare a scorrere nel suo organismo e nelle sue vene, ridandogli vita.

Louis si sentiva rinato ma l'urlo agghiacciante che fece la donna gli suggerì che nulla era ancora finto.

Xenia si sollevò velocemente da terra, prendendo la bacchetta che, ora, invece di una punta affilata e tagliente aveva degli spuntoni aguzzi.

-Che avete fatto?!- strillò isterica -Ve la farò pagare cara! Non avete idea di chi avete contro! -

I suoi occhi sprigionarono scintille, la magia iniziò a vorticare intorno a lei mentre faceva roteare la parte di bacchetta che le era rimasto.

Fece per puntarla nuovamente verso di Louis ma Zayn, di fianco a lui, urlò -Ora ragazzi! -

Dall'altra parte della sala, Louis vide i quattro druidi dire contemporaneamente una formula, schioccando le dita. Successivamente Niall e Liam colpire le colonne di ghiaccio con le loro spade riducendole in pezzi.

Il castello iniziò a fremere, il soffitto collassare e il ghiaccio iniziò a sgretolarsi in enormi blocchi che cadevano a terra.

-Cosa...-

-Louis, muoviti! -

Zayn lo afferrò per la cotta di maglia, trascinandoselo dietro, correndo via tra il caos più totale.

Louis si risveglio dal suo stupore iniziale e iniziò a muovere le gambe il più velocemente possibile.

Dietro di loro i druidi con Liam e Niall.

Corsero per i corridoi mentre il pavimento sotto di loro ad ogni passo si crepava e sgretolava.

-Dov'è Harry?! - urlò Louis.

-Fuori! - gli rispose Zayn.

-Non ce la faremo mai! - urlò Niall correndo più veloce con il pavimento che collassava e cadeva dietro di loro.
Davanti a loro il corridoio si divideva in un bivio, il muro di fronte presentava tre finestre.

-Sì, invece! - esclamò Calum. -Saltate!-

-Cosa?! - strillò Liam, completamente nel panico.

-Saltate! - ripeté Calum lanciandosi giù dalla finestra centrale.

I ragazzi non ebbero il tempo di pensarci che furono costretti a saltare anche loro dalle finestre mentre il castello dietro di loro cadeva a pezzi su sé stesso.

Urlarono tanto da avere stridore alla gola ma i druidi schioccarono le dita e si ritrovarono a cadere e rotolare in un grosso cumulo di neve distante dal castello che tremava e collassava.

Si lamentarono tutti delle varie botte, sputando la neve che era entrata loro in bocca.

-Ragazzi! - si sentirono chiamare da una voce che tutti loro conoscevano.

Louis sollevò la testa scuotendo i capelli pieni di neve.

Davanti a lui Axel con Harry svenuto tra le braccia.

-Mancano quaranta minuti alla mezzanotte -

***

Trovare quel villaggio abbandonato fu una manna dal cielo.

Louis non sapeva a che Dio o divinità rivolgersi ma trovare quel capanno ancora in piedi aveva veramente salvato loro la vita.

Con un calcio Liam spalancò la porta di legno marcio con il riccio tra le braccia.

Michael mormorò una formula e piccoli fuochi fluttuanti illuminarono la capanna; nel frattempo Zayn, Louis e Calum misero dritto il tavolo rovesciato e subito Liam vi posò sopra il ragazzo.

Ashton si fece immediatamente avanti strappando la camicia che Harry aveva addosso.

-Luke, gli unguenti, ora -

Luke non perse tempo, passandogli ciò che aveva chiesto; fortunatamente, avevano recuperato precedentemente le loro sacche con un incantesimo di materializzazione.

Ashton spalmò gli unguenti sullo squarcio sul fianco. Il petto di Harry si alzava ed abbassava ad una lentezza disarmante.

Intorno al tavolo c'erano solo i druidi mentre gli altri se ne stavano immobili, corrosi dall'ansia e dall'angoscia di perdere un amico.

Harry emise un debole gemito spezzato e Louis gli fu subito vicino, baciandogli la fronte e accarezzandogli le guance con mani tremanti.

-È congelato. Il ghiaccio sta per ricoprire interamente il suo cuore - esalò Ashton.

Louis stava per avere un attacco di panico.

-Ragazzi, veloci - ordinò Ashton e tutti i druidi, eccetto Axel, posarono le mani sul petto ampio di Harry.

Luke pronunciò le stesse parole che aveva detto quando avevano trovato Zayn e una luce bluastra illuminò i loro palmi.

-Andiamo, Haz , andiamo - mormorò Louis, con le lacrime che rigavano le sue guance -Combatti, cazzo -

I druidi provarono una, due, tre volte ma Harry continuava ad essere freddo e il suo respiro sempre più lento.

Calum scosse la testa -Non ce la facciamo-

-NO! - urlò disperatamente Louis lasciando il viso di Harry.
-Riprovateci! NON POSSO PERDERLO! NON POSSO! -

-Louis...- si fece avanti Liam cautamente, nonostante anche lui fosse dilaniato dal dolore.

-Louis un cazzo! - gli urlò contro Louis spostando Ashton con una spinta -Fate provare me! -

-Louis sei troppo debole. Non...-

-CHIUDI LA BOCCA LIAM! PORCA PUTTANA! -

Le lacrime inondavano il suo viso e i singhiozzi trattenuti gli scuotevano il torace ma nulla gli impedì di poggiare entrambe le mani sul petto di Harry, sopra al suo cuore.

Louis chiuse gli occhi, il suo cuore che gli martellava nelle orecchie.

Gli passò per la mente una frase.

Una formula, che non aveva mai letto o sentito, completamente nuova, di cui non conosceva l'effetto.

Preso dalla disperazione, decise di fidarsi di sé stesso.

-Hetrouf frugt ludrt-

Una luce abbagliante si sprigionò dalle sue mani, irradiando un calore quasi insopportabile, contro il petto di Harry.

I ragazzi nel capanno furono costretti a schermirsi gli occhi con le braccia per non essere abbagliati mentre Louis ripeteva ancora e ancora quella frase.

Passarono alcuni secondi e la luce si affievolì lasciando nella capanna un dolce tepore.

Louis riaprì gli occhi che, sorprendentemente, presentavano una leggera sfumatura di verde al loro interno.

Tolse le mani dal petto di Harry e lo guardò in attesa, piegandosi su di lui e prendendogli il viso, ancora incosciente, delicatamente tra le mani.

-Ho sciolto in parte il ghiaccio presente nel tuo cuore, ora, ti prego, fammi vedere i tuoi occhi, i tuoi bellissimi, bellissimi occhi verdi - lo pregò nel silenzio di quella piccola costruzione.

Tutti trattennero il fiato sospeso, non azzardandosi ad emettere alcun suono.

Louis toccò delicatamente con le dita ogni tratto del meraviglioso viso di Harry. Ne seguì ogni curva, ogni imperfezione, ogni angolo.
Sfiorò con i polpastrelli le sue palpable chiuse, gli accarezzò le ciglia, seguì la sua fronte, la linea dritta del naso, per poi giungere alle sue labbra.

Ma quando notò che nulla accadeva, che Harry rimaneva immobile, abbassò il capo, facendo fuoriuscire il primo singhiozzo appoggiando la testa sul lato sinistro del petto di Harry, piangendo sulla sua pelle.

Singhiozzava disperatamente, stringendosi al suo corpo quando lo sentì.

Un battito. Un battito forte e chiaro sotto al suo orecchio.

Sentì anche un respiro profondo e l'aria riempire quel petto che era la sua casa e ridonare vita a quel corpo che era il suo porto sicuro.

Si tirò sù velocemente, puntando lo sguardo sul viso del principe.

Le palpebre del riccio sfarfallarono rivelando quelle iridi di smeraldo che avevano il potere di far innamorare chiunque.

Louis notò dell'azzurro in quelle iridi e non poté far altro che aprire le sue labbra in un sorriso mozzafiato.

-Harry? - lo chiamò passandogli una mano tra i ricci.

I ragazzi intorno a loro, che stavano affrontando la perdita ognuno al proprio modo, sollevarono il capo stupiti.

-Lou - disse la voce roca di Harry, per la prima volta priva di dolore -Sono morto? -

Louis scoppiò a ridere, ora le lacrime che rigavano le sue guance erano di felicità. -Quasi, ma ti ho riportato indietro -

Harry accennò un sorriso, facendo un sospiro di sollievo -Meno male, non mi avrebbero sopportato nel mondo dei morti -

Louis non ribatte, tuffandosi, invece, sulle labbra del suo principe.

Tutti i presenti scoppiarono a ridere e urla di gioia si liberarono all'interno di quel capanno di un villaggio abbandonato. 

Quella notte il fuoco non era il solo a riscaldare quella, ormai, famiglia, c'era anche l'amore a tenerli al caldo. A tenere al caldo quella stramba, numerosa, prevalentemente maschile, forse anche un po' rotta qua e là, famiglia.

•note•
Altro aggiornamento random di prima mattina, lo so mi amate. Che dire, siamo arrivati alla metà della storia, da questo momento in poi le cose per i nostri amici cambieranno un po'. Harry e Louis si sono ritrovati e da questo momento dovranno combattere di più per rimanere insieme.❤️
Penso di fare una piccola pausa con la pubblicazione, oppure aggiorno in lunghi periodi poiché devo ancora scrivere gli ultimi capitoli e vorrei pubblicarli con regolarità.
Spero che questa prima parte vi sia piaciuta e che vi abbia un po' alleggerito in questo periodo difficile ❤️
Vi voglio bene.
Lots of love, TPWK and Stay Safe ❤️

~Vic

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