I'll burn the ice down only t...

By forloueyesonly28

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Harry ha un rapporto agrodolce con il suo destino; diciamo che la corona di suo padre è troppo pesante per la... More

Prologo
I'll burn the ice down...
Parte I
Parte I 0.0
Parte I 0.1
Parte II
Parte III
Parte III 0.0
Parte III 0.1
Parte IV
Parte IV 0.0
Parte IV 0.1
Parte IV 0.2
Parte V
Parte V 0.0
...only to see your eyes
Parte VI
Parte VI 0.0
Parte VI 0.1
Parte VII
Parte VIII
Parte IX
Parte IX 0.0
Parte X
Parte XI
Epilogo

Parte II 0.0

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By forloueyesonly28

•Casa Di Quercia•

La casa dei quattro era accogliete e...particolare.

Era "incastrata" tra le radici di un'immensa quercia secolare.
Le spesse radici dell'albero erano sollevate da terra e facevano da tetto, quasi da scudo, a quella stramba abitazione.

Louis rimase a bocca aperta quando la vide prendere vita dal terreno dopo che il ragazzo biondo ebbe pronunciato un incantesimo che fece sollevare le radici delle quercia.

-Incantesimo d'illusione- aveva spiegato Michael.

L'interno era caldo e accogliente, un fuoco scoppiettava nel caminetto e una scala a chiocciola in legno portava chissà dove.

Ma non c'era tempo d'ispezionare il luogo.

Il riccio e il moro liberarono in fretta e furia il tavolo di legno che si trovava al centro della stanza mentre Louis e gli altri due vi adagiavano Zayn ferito.

-Allora Louis, presentazioni veloci- disse Michael mentre prendeva delle bende e strani olii mentre gli altri andavano su e giù per la stanza a cercare erbe di vario genere.

-Quello biondo si chiama Luke - continuò mentre strappava la maglia a Zayn per controllare le ferite

-Piacere - sentì dire da Luke mentre leggeva un libro e schiacciava frettolosamente delle erbe con un mortaio.

-Quello riccio si chiama Ashton -

-Ash va bene - disse l'interpellato mentre portava un secchio d'acqua a Luke e uno a Michael che subito lo utilizzò per bagnare le garze e pulire le ferite di Zayn.

-E l'ultimo ma non meno importante è Calum -

-Amico - fece un movimento della testa Calum mentre aiutava Luke.

I quattro si muovevano veloci per la stanza, insieme, come gli ingranaggi di un orologio, cercando di fare il più presto possibile per aiutare Zayn.

Louis osservò ognuno di loro e un piccolo sorriso fece capolino nel suo volto. Nonostante fosse ancora restio a fidarsi completamente nulla gli impedì di mormorare un -Grazie...grazie di tutto -

Michael gli sorrise
-Figurati amico. Ora dacci una mano a tenerlo fermo, la sorta di pasta che sta preparando Luke è abbastanza potente e potrebbe reagire anche se è incosciente. -

Louis annuì e subito si avvicinò tenendo Zayn per le braccia cercando di non premere troppo forte sulle ferite.

Luke arrivò con una poltiglia grumosa e verde.

-Okay questo brucerà un pochino - mormorò prima che lui e Calum iniziassero a spalmarlo sulle ferite mentre Ashton bagnava le labbra di Zayn con del liquido arancione.

-cos'è? - chiese Louis.

-Calore liquido- rispose Ashton - contrasterà per la maggior parte l'incantesimo di Simon favorendo quello che gli abbiamo fatto noi -

Louis deglutì, doveva assimilare ancora un bel po' di cose.

Quando Luke finì di spargere la poltiglia il corpo di Zayn cominciò ad essere scosso da violenti tremiti e dalle sue labbra uscivano lamenti di dolore.

-Che sta succedendo?! - esclamò il liscio cercando di tenere fermo l'amico aiutato da Michael che lo teneva dalle gambe impedendogli di muoversi e farsi del male.

-Sta facendo effetto sulle ferite, solo che il dolore è pari a delle coltellate - spiegò Ashton.

Louis lo guardò con oggi spalancati
-Oh porca merda -

Passarono alcuni minuti poi il corpo di Zayn si fermò, il petto ansante e la fronte imperlata di sudore.

I cinque gli bendarono le ferite più profonde: a quelle superficiali ci aveva pensato la poltiglia, cicatrizzandole quasi completamente.

-Starà bene, il calore liquido che gli ha dato Ashton lo aiuterà, ora deve solo riposare - disse Luke battendogli una mano sulla spalla mentre lui accarezzava i capelli di Zayn annuendo.

-Grazie ancora, di tutto - Louis si voltò verso di loro -Posso farvi una doma...-

Venne interrotto da dei passi provenienti dalla scala a chiocciola.

-Ragazzi? Cos'è questo casino? Era tanto se mi ha svegliato, sapete che ho il sonno pesante -

Quella voce.

Louis conosceva bene quella voce, la stessa che veniva utilizzata per raccontare battute che gli strappavano sempre delle risate e la stessa che cantava tutte le canzoni possibili.

Non poteva appartenere a nessun altro che a lui.

Si voltò verso le scale ed eccolo lì. Il suo Niall sorridente, su po' confuso e ammaccato ma comunque Niall.

Uno dei suoi migliori amici.

-Tommo? -

-Nialler? -

Louis non ci pensò due volte.

Si lanciò tra le braccia dell'amico stringendolo forte e lasciandosi stringere.

-Per fortuna stai bene - mormorò aumentando la presa.

Niall si lasciò uscire un piccolo gemito di dolore: le braccia di Louis stavano premendo proprio i tagli che aveva sul costato.

Louis si allontanò subito
-Scusa, scusa, non volevo -

-Tutto okay, Tommo. Sono felice di vederti. - il biondo si voltò verso Zayn -Per fortuna anche lui si rimetterà. Purtroppo mi sono svegliato in questo posto, non ho avuto modo di cercarlo -

Niall abbassò la testa dispiaciuto.

-È tutto okay, Nì-

I due si sorrisero con affetto.

-Aspetta, ma tu non dovresti essere con Liam e la tua famiglia? E Harry? Sai qualcosa? -

Louis sospirò
-Penso ci sia molto di cui dobbiamo parlare -

Si voltò anche verso i quattro misteriosi ragazzi che li avevano aiutati.

Stava per dire qualcosa ma un tonfo alla porta fece voltare tutti.

Un ragazzo con lo stesso mantello che prima indossavano Michael, Luke, Ashton e Calum fece la sua comparsa.

Fu come se il corpo di Louis fosse stato attraversato da un fulmine.

La persona  inginocchiata nel suo sogno...che parlava con la figura incatenata...

-Oh Axel sei tornato. Trovato qualcuno? Noi abbiamo aiutato questi ragazzi - disse contento Luke.

Louis deglutì facendo passare lo sguardo su tutti i presenti.

Eh già, avevano tanto di cui parlare.

////

•Dragoneye, regno di Re Irwin•

Liam era già stato a Dragoneye.

La cittadella era proprio come se la ricordava: tutto intorno era rigoglioso e colorato, le persone erano felici e si stava bene. Sembrava che nulla di negativo si fosse mai abbattuto in quel luogo.

La temperatura era calda in confronto al freddo che si era abbattuto su Green Castle.

La gente sorrideva e rideva, li salutava quando passavano per le strade a cavallo.

Il tutto era circondato da un'atmosfera calma e rilassante.

Giunti a palazzo vennero accolti dal sovrano in persona.

Re Irwin era un uomo che, ormai, portava i segni dell'età: barba bianca, rughe intorno agli occhi e sulle guance, i capelli candidi sotto la corona.

Però, nonostante l'aspetto potente, gli occhi marroni erano sereni e gentili.

Liam si ricordava molto bene il suo modo di fare gentile e rispettoso anche verso, ai tempi, un ragazzino che aveva seguito il padre per una commissione.

E ebbe modo di affermare ancora i suoi ricordi.

-Allora...Liam Payne, sei cresciuto bene ragazzo - gli sorrise dopo che Jay e le ragazze vennero accompagnate nelle loro stanze -L'ultima volta che ti ho visto arrivavi al gomito di tuo padre. -

Liam sorrise e fece un veloce inchino
-Ne è passato di tempo, Sire -

-Molto - annuì l'uomo -Ho sentito di quello che sta accadendo a Green Castle...immagino sia per questo motivo che il principe Harold mi ha chiesto di ospitare queste donne, dico bene? -

-Sì, sire. La situazione non è delle migliori...Simon e i nordici non sono facili da affrontare. Conosce le leggende - rispose Liam poggiando una mano sul pomello della spada.

-Ah le leggende! - ridacchiò il re -Certo, le conosco molto bene. - si alzò dal trono aiutandosi con un bastone dorato, uno scettro, il quale presentava una sfera blu cobalto incastonata nell'oro.

Gli si avvicinò -Manca una persona al vostro gruppo, non è vero? -

Liam boccheggiò leggermente preso contro piede -Em, ecco...io...-

Il vecchio ridacchiò -Tranquillo, figliolo. Lo sapevo che quel ragazzo non sarebbe mai arrivato a questo castello. - disse mentre gli batteva una mano sulla spalla.

Liam lo guardò confuso - Sire, non capisco...è vero che manca una persona ma come faceva a...-

-Io so molte cose, figliolo. -

-Oh...-

- Sei a conoscenza di quello che accadde poco più di diciassette anni fa, Liam? - gli  chiese avvicinandosi alla grande vetrata che dava sui boschi che circondavano il palazzo.
-Probabilmente no, eri un bambino ai tempi, troppo piccolo per ricordare- continuò il sovrano per poi voltarsi e osservarlo negli occhi.

-È arrivato il momento - mormorò l'uomo.

-Il momento per cosa? - chiese subito Liam confuso.

Il re non rispose, semplicemente si voltò facendo un segno col capo a Liam, invitandolo a seguirlo.

Il ragazzo, incuriosito e sospettoso, lo seguì senza obiezioni.

Lasciarono l'enorme e sfarzosa sala del trono per dirigersi verso quella che sembrava una piccola biblioteca.

La stanza era di media grandezza, le pareti alte completamente coperte da libri che argomentavano di astronomia, filosofia, botanica, leggende e racconti.

Un tavolo rotondo si trovava al centro della stanza, di fianco ad esso sedie e poltrone.

Pergamene e calamai riempivano ogni angolo.

Quando Liam attraversò la soglia della porta venne soffocato dal buonissimo aroma di inchiostro e carta.

-Perché siamo qui? -

Il re, ancora, non rispose avvicinandosi, invece, ad un leggio, che Liam non aveva notato, e aprendo il grande libro polveroso posto sopra di esso.

-Avvicinati, ragazzo -

Liam si avvicinò sbirciando sulle pagine aperte del libro.

Il libro era scritto in una lingua che non conosceva.

-Non riesco a leggere-

-Non preoccuparti, è scritto nella lingua dell'antica religione è giusto che tu non comprenda -

Liam sbarrò gli occhioni scuri guardando sbalordito il sovrano.

-Sire...- provò a dire qualcosa ma le parole gli morirono in gola mentre si allontanava di qualche passo.

-È un libro sulla magia, Liam -

Il re lo guardò calmo con un sorrisetto tra la barba, completamente tranquillo.

-La magia è pericolosa! Quel libro dovrebbe essere bruciato! - esclamò Liam allontanandosi ancora un po'.

-Oh non dire sciocchezze, ragazzo. Non è la magia ad essere pericolosa ma lo è la persona o la creatura che la utilizza nel modo sbagliato! Purtroppo viene utilizzata soprattuto a scopi negativi che per scopi positivi: per questo si pensa sia pericola. - Spiegò Re Irwin.

L'uomo fece un movimento con lo scettro che aveva in mano facendo brillare la sfera blu.

D'un tratto alcune pergamene che si trovavano su un tavolino di fianco a Liam, si accartocciarono fino a diventare delle bellissime farfalle di carta per poi prendere il volo e gironzolare attorno al ragazzo che guardava completamente spiazzato la scena.

-Come può essere malvagia una cosa così bella - continuò il sovrano mentre una piccola farfalla di pergamena si posava sul dito di Liam che l'avvicinò al volto per guardarla attentamente.

Un sorriso increspò le guance morbide del ragazzo, ora più tranquillo.

-È bellissima - mormorò contemplando la farfalla -Ma non capisco perché mi sta dicendo queste cose, sire-

Re Irwin sospirò riportando lo sguardo sul libro lisciando le pagine ingiallite dal tempo.

-Poco più di ventiquattro anni fa venne utilizzato un'immenso potere per fermare la più grande minaccia che potesse esistere. - iniziò a raccontare.

Liam distolse completamente l'attenzione dalle bellissime farfalle, facendosi serio e mettendosi attentamente in ascolto.

-Quella minaccia era una fanciulla. Una bellissima fanciulla dai lunghi capelli rossi, la pelle pallida e gli occhi verdi. Si chiamava Xenia.
Xenia faceva parte di uno dei pochi popoli ad essere a conoscenza della più pura forma di magia, quella primordiale, la più potente -

Re Irwin voltò la pagina del libro, lisciandola come se la stesse accarezzando.

Però, nonostante stesse osservando il libro, Liam poteva affermare che non stava leggendo: i suoi occhi non seguivano le scritte.

Il sovrano fissava le pagine ma la sua mente era lontana come se stesse rivivendo un fatto passato.

-Era una ragazza estremamente intelligente, tutti l'adoravano. Con il suo popolo viveva tra le ghiacciate lande del nord, nei boschi innevati, tra la neve e la natura. Non si conosce il motivo ma con il freddo la sua magia diventava sempre più potente, radicandosi in lei fino a diventare parte stessa del suo corpo. All'inizio utilizzava questa dote a fin di bene, aiutando chiunque ne avesse bisogno; poi, purtroppo, arrivò lui-

-Chi arrivò? - domandò Liam in un sussurro come a non voler spezzare quel tuffo nel passato.

-l'amore - il sovrano lo guardò negli occhi ridacchiando -Sempre in mezzo questo bastardo, no? -

Liam si morse il labbro nervosamente, mentre nella sua mente si faceva vivido un volto.

Sempre. È sempre in mezzo questo bastardo. Si ritrovò a pensare.

-Un giorno Xenia mentre passeggiava nei boschi, ringiovaniti dalla primavera, incontrò un ragazzo, William. Il ragazzo era a cavallo nel bel mezzo di una battuta di caccia. Appena la vide ne rimase affascinato, fu amore a prima vista. I due si amarono tanto ma il loro non era un amore destinato a durare. William era il principe del Regno del Sole, aveva delle responsabilità, e come saprai un principe deve sposare qualcuno adatto al suo rango e ai suoi valori. Il ragazzo la lasciò sola. Puoi solo immaginare il dolore di Xenia-

Liam annuí, i suoi pensieri volarono ad Harry e Louis, al modo in cui i loro occhi si incatenavano, a come potessero comunicare senza proferire parola, pensò a quel sentimento tanto forte che aveva visto nascere e sbocciare e pensò a come potrebbero uscirne devastati se uno dei due perdesse l'altro.

Però i suoi pensieri si spostarono anche verso un'altra persona.

La sua persona.

Quella di cui al momento non aveva notizie, la stessa che era sul campo di battaglia, non sapeva se a combattere o a soffrire sul terreno freddo.

Pensò a Zayn.

-Posso eccome - disse, facendo un cenno al Re di continuare.

-Passarono un paio di anni, William  si sposò con una bella principessa, diventò re del Regno del Sole e ebbe un bambino. Nel frattempo il dolore che dilaniava Xenia era insopportabile, talmente forte che durante l'inverno la sua magia crebbe a dismisura. Lei la concentrò tutta nel suo cuore insieme al freddo e al gelo, il suo cuore diventò letteralmente di ghiaccio, non provava più nulla. Non c'era più traccia della ragazza gentile e dolce che era prima.
Iniziò a sfruttare il suo potere per causare dolore, cercando di far provare alla natura quello che stava provando lei, iniziò a portare morte e caos, sfruttò il gelo e il freddo come armi. Cercava vendetta e William, ormai uomo e re, lo sapeva. Alla nascita del suo primogenito, ventitré anni fa, il re radunò i tre maghi più potenti delle terre conosciute per fermare l'avanzata di Xenia e proteggere suo figlio.
I maghi dovettero utilizzare tanta, troppa magia ed energia ma riuscirono a bloccare Xenia dopo un lungo scontro ed a imprigionarla dentro ad un cristallo dai poteri immani, ricavato dal nucleo della terra stessa fuso con una goccia di sangue reale di William per renderlo più forte. -

Il sovrano si sedette su una sedia. Sembrava sfinito, non lo stancava il raccontare, lo stancava il ricordare.
Aveva il respiro affannoso.

Liam si avvicinò -La prego continui...ho una bruttissima sensazione...non mi sta raccontando questi fatti per nulla. Ho bisogno di sapere. -

L'uomo sorrise mestamente - Sei perspicace, figliolo. -

Liam non disse nulla mentre re Irwin gli batteva una mano sulla spalla.

-Il cristallo venne posto sul fondo di un lago e rimase intatto per sei anni.
Diciassette anni fa la magia del cristallo venne compromessa liberando Xenia. -

Liam trattenne il respiro.
-Chi la liberò ?-

Non era sicuro di voler sapere la risposta a quella domanda.

Il sovrano lo guardò seriamente prima di dire.

-Il fatto volle che proprio il figlio di William liberasse Xenia: il principe perduto, Louis William Tomlinson-

Liam si sentì mancare.

Gli si seccò la gola e diventò pallido mentre gli ingranaggi del suo cervello lavoravano senza sosta cercando di assimilare il tutto.

-Ma c-come?...L-Louis...un principe? Il nostro Louis?...lo stesso che salta nel fango e fa la lotta con Niall...L-lo stesso che non sa nemmeno un briciolo di etichetta...un principe?...E ha liberato la donna più malvagia e potente di questo mondo...solo a sei anni - balbettò completamente in confusione e scioccato.

Liam si lasciò cadere sul pavimento prendendosi la testa tra le mani, i gomiti appoggiati alle ginocchia, cercando di rimanere lucido.

-E c'è dell'altro - continuò Re Irwin.

-COME C'È DELL'ALTRO?! - esclamò Liam con la voce più alta di un'ottava.

Irwin annuì -Louis toccando il cristallo ha acquisito metà della magia di Xenia. Ora quella magia è radicata in lui come lo è in Xenia, è viva e potente e scorre delle sue vene insieme al suo sangue, è solo addormentata in attesa di essere svegliata. -

-Oh Cristo...-

-Appunto per questo motivo Xenia non è libera completamente, si trova il una caverna di ghiaccio, incatenata con lo stesso materiale del cristallo in cui era imprigionata. Ma sono passati diciassette anni, è diventata più forte ogni giorno che passa, ha solo bisogno di quell'ultimo "pezzo" di magia che possiede Louis per liberarsi del tutto -

-È lui. - ragionò Liam ad alta voce, fu come incastrate i pezzi di un puzzle - È Louis il ragazzo che Simon vuole. I Nordici hanno attaccato Green Castle perché hanno bisogno di Louis, sono alleati con Xenia. -

Il re annuì alle sue parole.

-Però...-

Un lampo attraversò la sua mente facendolo alzare di scatto.

-Hanno bisogno del sangue di Harry! Louis ha avuto un...sogno in cui catturavano Harry. Hanno preso Harry perché è un principe, se è stato usato sangue reale per creare il cristallo servirà sangue reale per spezzarlo! Devono ancora prendere Louis perché la sua magia è probabilmente ancora debole e devono ancora individuarlo.- Liam continuava a far avanti e indietro per la stanza, non dandosi pace.

-Calmati, ragazzo- disse il re cercando di bloccare i suoi passi.

-Come faccio a calmarmi?! I miei migliori amici sono in pericolo! Sono là fuori senza sapere nulla di tutto questo! -

-Non li aiuterai per niente agitandoti in questo modo! - tuonò l'uomo.

Liam si fermò ma non accennando ad abbassare lo sguardo.

-Devi mantenere il controllo. Solo Louis può salvare il principe Harry e sconfiggere Xenia. -

-Ma se Louis usa la magia contro di lei, lei potrebbe sfruttarla a suo favore-

Il re scosse la testa -Di solito il miglior antidoto per un veleno è il veleno stesso -

Il ragazzo prese un respiro profondo sopraffatto dalla situazione.

Irwin si allontanò da lui avvicinandosi al libro, lo chiuse e glielo porse.

-Portalo a Louis, gli servirà -

Liam annuì prendendo il grande libro.

- Il destino di tutti noi è nelle vostre mani. Spero vivamente che voi ragazzi possiate essere la soluzione a tutto questo.-

-Lo spero anche io -

-Ora meglio che vada, non c'è tempo da perdere - disse Liam spostando lo sguardo dal libro al sovrano -Grazie di tutto -

L'uomo fece un cenno col capo, gli occhi gentili a salutarlo.

Liam fece per uscire dalla biblioteca quando gli venne un dubbio. Si voltò.

-Lei chi era nella storia? - chiese.

L'uomo ridacchiò. Fece sbattere lo scettro a terra, la sfera blu si illuminò e d'un tratto il suo aspetto iniziò a mutare.

La barba bianca diventò lunga come i capelli, la corona di trasformo in un cappello a punta, il mantello divenne un abito blu notte con larghe maniche.

-Io ero uno dei tre maghi che imprigionarono Xenia nel cristallo. -

Liam aprì la bocca per dire qualcosa ma poi la richiuse in un sorrisetto scuotendo la testa.

In fin dei conti doveva imparare a convivere con i colpi di scena dopo tutto quello che, poco prima, gli era stato raccontato.

-Capito, beh la ringrazio di tutto, signor Mago - rise, accompagnato dal vecchio.

-Ce la faremo secondo lei? -

Il vecchio gli sorrise rassicurante -l'importante è che crediate in voi stessi. Tu, Louis, Harry, Niall e Zayn insieme potete fare grandi cose. -

Liam aggrottò le sopracciglia: non gli aveva mai detto i loro nomi.

-Ma come fa a sapere...oh, lasciamo perdere. Meglio che vada veramente ora, a quanto pare abbiamo un mondo da salvare -
Un'ultimo cenno di ringraziamento con il capo e Liam corse via, con il libro sotto braccio, doveva raggiungere i suoi migliori amici il più presto possibile.

Si voltò un'ultima volta e in quell'attimo il vecchio gli sembro il grande mago di cui parlavano le leggende che narravano le avventure del grande Re Artù.

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