I'll burn the ice down only t...

Av forloueyesonly28

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Harry ha un rapporto agrodolce con il suo destino; diciamo che la corona di suo padre è troppo pesante per la... Mer

Prologo
I'll burn the ice down...
Parte I 0.0
Parte I 0.1
Parte II
Parte II 0.0
Parte III
Parte III 0.0
Parte III 0.1
Parte IV
Parte IV 0.0
Parte IV 0.1
Parte IV 0.2
Parte V
Parte V 0.0
...only to see your eyes
Parte VI
Parte VI 0.0
Parte VI 0.1
Parte VII
Parte VIII
Parte IX
Parte IX 0.0
Parte X
Parte XI
Epilogo

Parte I

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Av forloueyesonly28

•Green Castle, presente•

Il rumore del ferro che batte contro ferro rimbombava in quello spazio libero ed incontaminato accompagnato dai sospiri pesanti dei due duellanti.

Il più alto dei due continuava ad attaccare, muoveva la spada con maestria facendo fischiare l'aria, infliggeva forti affondi all'avversario il quale parava con agilità e velocità spostando il peso sulle gambe forti.

I due combattevano senza sosta sotto il sole cocente cercando di non inciampare sul terreno secco, goccioline di sudore imperlavano i loro volti, i loro occhi concentrati, gli uni negli altri.

Il più piccolo di statura dei due, dopo aver parato l'ennesimo affondo dell'avversario, si abbassò velocemente e con uno scatto lo afferrò per la vita scaraventandolo a terra, causandogli un gemito di dolore, per poi sedersi sul suo bacino estraendo un piccolo coltellino dalla cintura e puntarglielo alla gola.

Il ragazzo steso a terra rimase immobile, i ricci sparsi sul terreno, il respiro affannoso e il petto che si alzava ed abbassava ad un ritmo veloce. Il ferro freddo del coltellino toccava la pelle calda del suo collo.

Il castano sopra di lui aveva un sorriso furbo sul viso, i ciuffi sudati dei capelli quasi coprivano del tutto i suoi occhi blu.

Con uno sbuffo il più piccolo cercò di levarsi le ciocche fastidiose dalla fronte e, proprio sfruttando quella distrazione, il riccio ribaltò le posizioni facendo volare lontano il coltellino e bloccandogli le braccia stringendo i polsi sul terreno.

-Oiii, questo non è giusto!! - protestò il liscio.

-Come se fosse giusto lanciarmi per terra e attaccarmi alla gola mentre ero disarmato - rimbeccò il più alto.

-In guerra e in amore tutto è lecito, mio principe - rispose il piccolo.

-Si certo, in amore soprattutto - disse il principe con un sorriso sornione sul viso per poi poggiare le labbra piene e rosse su quelle fini e delicate di Louis.

Louis sorrise nel bacio, socchiudendo gli occhi e rilassando le spalle.

Baciare Harry gli faceva sempre quell'effetto, era passato un po' di tempo dal loro primo bacio ma le sensazioni che gli faceva provare non erano cambiate di una virgola: le farfalle nello stomaco, la mente libera e il cuore che batteva ad un ritmo fuori dal normale.

Louis schiuse le labbra lasciando che la lingua di Harry esplorasse la sua bocca, si lasciò assaporare e coccolare da quelle labbra morbide.

Infilò le dita nei fitti ricci del principe, diventati molto lunghi, iniziando ad accarezzargli il capo seguendo i suoi movimenti.

Quando percepì l'intensità del bacio aumentare con una mano iniziò il suo percorso partendo dalle sue spalle forti, scendendo lungo la schiena muscolosa per arrivare al sedere piccolo e sodo.

Il principe si lasciò uscire un verso di apprezzamento.

Louis sospirò soddisfatto senza lasciare mai le labbra del suo amante.

Il castano stava per prendere l'iniziativa e rivoltare ancora una volta le posizioni quando premette una mano sul fianco del ragazzo.

Harry si staccò dalle sue labbra emettendo un lamento di dolore.

Il principe aprì gli occhi verdi, sofferenti facendoli incontrare con quelli blu, consapevoli di Louis.

-Harry? - lo chiamò come avvertimento.

Harry non riuscì a guardarlo negli occhi.

-Ecco...sei diventato molto bravo nel combattimento - borbottò cercando una via di fuga per non dirgli la verità.

-Harry- lo richiamò ancora - Non mentirmi - ringhiò stringendo la presa sui suoi fianchi, facendolo lamentare.

-L'ha fatto ancora, non è vero? Quel bastardo -

Il principe si sollevò lentamente, durante l'allenamento con Louis aveva cercato nel miglior modo possibile di non far vedere il dolore ma, cazzo, se faceva male.

-Sì, e me le ha date pesanti questa volta- scosse i ricci.

Louis sospirò e si tirò a sedere vicino a lui.
-Fammi vedere- disse, ora con tono più dolce.

Harry sbuffò ma non protestò quando il ragazzo sollevò la casacca sporca che indossava quando non era al castello.

Il castano trattenne il fiato quando vide il grande ematoma viola che si estendeva sul fianco all'altezza delle costole
-Lo odio - con le dita sfiorò la botta dolorosa.

Il principe tremò impercettibilmente riabbassando la casacca.

-È tutto okay, Lou. Liam e Zayn mi hanno già costretto a mettere del ghiaccio e Niall mi ha portato degli unguenti ricavati dalle piante che lo faranno sparire in fretta. - spiegò.

Louis aggrottò le sopracciglia.

-Hanno fatto bene! Devo così tanto a loro tre che non mi basterebbe una vita per ringraziarli. Ti salvano il culo un giorno sì e l'altro pure. -

Harry fece un sorriso tenue e gli rubò un bacio.

-Cosa hai combinato sta volta, mio principe cattivo? -

Louis fece passare delicatamente le mani sul suo corpo per rilassarlo.

-Sai che non mi piace quando mi chiami così. - si imbronciò -Beh, potrebbe o non potrebbe avermi beccato mentre origliavo una delle sue riunioni -

-HARRY! Ovvio che ti massacra se ti fai beccare! - lo rimproverò Louis con sguardo ammonitorie.

Harry infossò la testa nelle spalle colpevole.

-Lo so, lo so. Solo che è così...incompetente! Per fortuna che a spingermi a diventare re sia il desiderio di dare al popolo il sovrano che merita sennò me ne sarei già andato-

Louis lo guardò comprensivo accarezzandogli i capelli folti e ricci.

-Sono così stanco, Lou. Non passa giorno che io non venga picchiato, continuerò a portare avanti le mie idee ma mio padre è un osso duro e non so per quanto io possa resistere.- mormorò Harry accoccolandosi sul petto di Louis. 

Il liscio gli baciò i capelli.

-Potrai sempre contare su di me Haz - gli mormorò all'orecchio.

Rimasero in silenzio ancora per un po' quando Harry parlò
-Lou?-

-Um-

-Ho scoperto una cosa orribile- disse con voce un po' tremate.

Louis lo guardò con occhi preoccupati.

-Cosa? -

Il riccio scosse velocemente la testa.

-Promettimi solo che farai ciò che ti chiederò e voglio che tu sappia che tutto quello che faccio è perché ti...-

Harry si bloccò.

Per quanto il sentimento tra di loro fosse forte i due non si erano ancora dichiarati apertamente.
Loro erano più fisici, più tattili. Se lo dicevano stando accanto l'un l'altro ogni giorno.
Il dirlo a voce implicava un impegno e nella posizione in cui si trovava Harry, un amore con un popolano, per di più uomo, avrebbe causato uno scandalo portando ai nemici l'idea che il principe non fosse un sovrano adatto, potendo causare così guerre.

Louis gli prese il volto tra le mani, ignorando il continuo della frase, cercando in qualche modo di tranquillizzarlo.

-Haz, dimmi cosa hai sentito-

-Prima giura che farai ciò che ti dirò -

Louis sospirò
-Okay, lo giuro. Ora spiegami-

Il principe lo baciò, un bacio disperato che fece crescere un po' di angoscia dentro Louis.

Lo stava facendo preoccupare e non poco.
Louis lo strinse.

Harry lo guardò negli occhi, il verde spento.

Louis gli afferrò la mano per poi baciarne le nocche, voleva dargli sicurezza.

Il riccio prese un respiro tremate.

-Stiamo per entrare in guerra. E io, come principe, sarò in prima linea, in testa al battaglione -

Louis lo guardò con occhi spalancati.

È così che ci si sente quando il mondo ti crolla addosso?

////


•Green Castle, Cittadella. La sera dopo•

Louis si passò una mano nei capelli sbuffando in pensiero mentre guardava per l'ennesima volta fuori dalla finestra della sua piccola casa. Un po' arrangiata e rudimentale per sua madre e le sue sorelle ma comunque, casa.

Fuori era già calata la sera e una pioggia incessante si stava abbattendo sul regno.

-Sta tranquillo, Lou. Tra poco arriveranno- lo rassicurò Jay, sua madre, mentre acconciava i capelli di Daisy in una treccia.

Louis si voltò guardando le donne della sua vita: sua madre, le gemelle Daisy e Pheobe, Fizzy e Lottie.

Il suo animo si rabbuiò al pensiero di non riuscire a metterle in salvo dall'imminente guerra.

Louis non era un soldato, non lo avevano aureolato appunto perché era l'unico uomo della famiglia e la sola fonte sicura di cibo e un po' di soldi.

Le amava così tanto.

-Dovrebbero essere già qui - ribatté tornando a guardare fuori dalla finestra.

Strinse gli occhi per riuscire a vedere attraverso la pioggia fitta e il buio della sera. La strada era deserta, nemmeno un'anima viva, nulla di nulla.

Poi, però, ad un tratto dei movimenti riuscirono ad attirare la sua attenzione.

-Oh Dio, sono arrivati - esclamò, quasi con un sospiro di sollievo, per poi correre ad aprire la porta di legno facendo entrare tre figure coperte da un mantello e un cappuccio.

-Finalmente! Mi stavo preoccupando! - disse Louis mettendosi una mano sul petto.

Le tre figure si tolsero i cappucci rivelando i solo volti.

-Scusa Lou, abbiamo avuto qualche problema con i cavalli e la pioggia - spiegò Liam scuotendo i capelli bagnati e guardandolo con profondi occhi scuri.

-Poi Niall non voleva lasciare in pace la ragazza della locanda - continuò Zayn scompigliando i capelli biondi di Niall a cui si imporporarono le guance.

-Ma cosa vai a dire stolto! - esclamò tirando fuori da sotto al mantello due sacchetti di iuta di media dimensione, passandoli a Jay.

-Comunque, ecco a te Jay, direttamente dalle scorte reali -

Gli occhi di Jay si illuminarono alla vista del contenuto di quei sacchetti.

-Oh, che Dio vi benedica ragazzi, con questi ci farò una bella zuppa. Andate pure a scaldarvi davanti al fuoco, siete invitati per cena. - disse leggera stringendosi al petto i sacchetti.

Quei sacchetti contenevano alcuni ortaggi, vari legumi e due pagnotte di pane.

Louis guardò con gratitudine i suoi amici, in quei tempi era difficile trovare qualcosa da mettere sotto i denti, per questo i ragazzi, componenti dell'esercito reale e provenienti di buona famiglia, portavano loro alcune scorte cercando di non entrare troppo nell'occhio.

Però Louis non era ancora del tutto tranquillo, infatti -Harry? - domandò mentre il suo cuore batteva più forte.

I tre amici si scambiarono delle occhiate
-Sta arrivando - disse Zayn, togliendosi il mantello per poi sedersi su una sedia a dondolo di fronte al camino, coccolando Pheobe sulle sue ginocchia.

-Perché non è arrivato con voi? Non mi direte che gli è successo qualcosa, vero? - continuò il castano guardando Liam e Niall che si erano avvolti in una coperta cercando di scaldarsi.

-Lou, noi non...-
Niall venne interrotto da un forte bussare alla porta.

Louis corse subito ad aprire, trovandosi di fronte un Harry bagnato fradicio, i ricci appiattiti intorno al viso e nessun mantello a coprirlo.

L'ombra di un livido era presente sul suo zigomo destro, aveva il fiato affannoso come se avesse corso fino a lì, cosa probabilmente vera.

Louis lo fissò a bocca aperta e con preoccupazione.

-Haz...-

Harry si tuffò tra le sue braccia incurante del fatto che lo stesse bagnando completamente.

-Finalmente, credevo di non farcela - mormorò sulla spalla di Louis che lo strinse più forte e, sollevandolo di poco da terra, lo portò dentro casa.

-Ahi, ahi, ahi -

-Harry! Sta fermo! - esclamò Lottie cercando di pulire e rinfrescare alla ben meglio il brutto livido che Harry aveva sulla guancia.

-Fa male! - si lamentò il riccio cercando di spostarsi per l'ennesima volta nonostante le braccia di Louis lo tenessero fermo al petto.

Dopo cena si erano accomodati tutti di fronte al camino avvolti da calde coperte.

-Basta ci rinuncio! - sbuffò la ragazza allontanandosi, lanciando il panno a Louis per poi prendere posto vicino a Fizzy.

Jay era andata ad addormentare le gemelle.

Harry sospirò di sollievo appoggiandosi completamente al petto di Louis, che lentamente cercava di imitare quello che la sorella stava facendo pochi secondi prima.

-Haz, puoi dirci cosa hai scoperto e cosa è successo ? - chiese gentilmente Zayn.

Louis si irrigidì alle spalle del principe.
Harry guardò seriamente tutti i presenti, lo sguardo troppo stanco per appartenere ad un ragazzo di vent'anni.

-Oggi, nel primo pomeriggio, mio padre ha tenuto una riunione con i generali dell'esercito, naturalmente ero presente anche io in quanto principe e futuro comandante di un battaglione. Questo bel livido è il ringraziamento di mio padre per essere stato troppo...come dire...diretto sul chiarire il sicuro fallimento della sua strategia di combattimento se l'avessimo usata in guerra, comunque. - il ragazzo storse il naso al ricordo di quei fatti.

-Mi dispiace, Haz. Cosa ha detto riguardo alla guerra?  - chiese Niall.

Harry si rattristò - La situazione è critica, ma non vuole ancora annunciare ciò al popolo; scatenerebbe solo panico. Re Simon vuole le nostre terre e a quanto pare è disposto a tutto pur di averle. Il nostro regno è in un punto strategico, vicino al Gran Lago e ricco di terreni fertili, per non parlare dei commerci. In quanto a numeri siamo superiori ma noi tutti sappiamo che Simon ha sempre degli assi nelle maniche...dopotutto le leggende sono basate sul vero-

Un brivido di paura attraversò i ragazzi.

Re Simon, sovrano delle fredde terre del nord, non era decisamente conosciuto per le sue buone azioni.

Era un uomo spietato, che in battaglia non guardava in faccia nessuno e lasciava dietro di sé una scia di morte e distruzione.

Molti miti e racconti parlavano di lui accompagnato in battaglia da creature mostruose e dotate di poteri stupefacenti e distruttivi, nulla sfuggiva alla malvagità del Re del Nord.

-Però...qualcosa non mi quadra in questa storia - proclamò Liam - Se veramente Re Simon vuole così tanto queste terre perché non è ancora venuto a prendersele? Da quello che ho sentito da mio padre è stato un messaggero nemico a dare al Re la notizia della guerra. Che senso ha avvertite prima di attaccare? -

Harry si sollevò dal petto di Louis, rimandando comunque tra le sue braccia - È quello che penso anche io! Mi sono informato: non è mai successa una cosa del genere! Quando si vuole attaccare si attacca! Non si dà all'avversario l'opportunità di prepararsi! - esclamò.

Louis si grattò il mento pensando all'intera situazione. - Forse vuole attaccare il regno per un motivo diverso da quello che crediamo noi-  tutti i presenti si girarono verso di lui.

-Pensateci bene - continuò - e se quello che veramente vuole non è il regno ma una cosa appartenente ad esso?-

I ragazzi si osservarono pensierosi, riflettendo su quelle parole.

Non era una situazione affatto facile, rischiavano di essere attaccati in qualsiasi momento nonostante l'esercito fosse pronto e la cittadella già protetta.

-Ho sentito mio padre dire che domani avrà un colloquio con un'altro messaggero di Re Simon...cercherò di scoprire qualcosa in più, sono più che convinto che ci siano motivi molto più grandi di quanto possiamo immaginare dietro a questa minaccia di guerra. - disse Harry spostandosi i ricci con fare nervoso.

I presenti annuirono, Niall sospirò sconsolato.

Poco dopo i quattro ragazzi si prepararono per ritornare nelle loro rispettive case.

Nel movimento generare Louis afferrò Harry per il mantello che gli aveva procurato spostandolo in un angolo un po' più appartato.

Louis lo fissò negli occhi smeraldini, avvicinandosi, facendo appoggiare le loro fronti - Ti prego, fa attenzione - lo pregò non smettendo di guardarlo negli occhi
-Come hai detto tu, potrebbe essere una cosa più grande di quello che immaginiamo, non immischiarti in cose da cui non ne potrai uscire. -

-Lou, io devo aiutare la mia gente, è pur sempre il mio regno e tu fai parte di esso.-

Louis sospirò abbassando lo sguardo, annuì -Tu e la tua stupida ossessione di salvare tutti...solo ricorda che non servirai a nulla morto o ferito, ricorda di seguire il tuo cuore e la tua testa e...cerca di tornare sempre da me -

Harry sorrise, commosso da quelle parole
-Tranquillo, io torno sempre da te- Louis lo guardò con serietà, annuì.

Harry si avvicinò, baciandolo dolcemente sulle labbra.

Louis prolungò il contatto il più possibile per poi vederlo allontanarsi, sorridergli e uscire dalla porta, nella notte, seguito da Zayn, Liam e Niall.

Aveva un brutto, brutto presentimento.


• Sei mesi prima•

-Harry, muoviti! Usa quelle gambe lunghe che ti ritrovi - esclamò sussurrando Louis mentre si muoveva silenziosamente per le vie della cittadella.

-Aspetta Lou! Dobbiamo fare piano!- rispose indignato Harry cercando di stare dietro al passo veloce del castano.

-Sbrigati, Haz, sbrigati! È quasi ora! -
Rispose Louis mentre affrettava ancora di più il passo verso il Gran Lago.
-Arrivo! -

I due ragazzi si lasciarono alle spalle la cittadella addormentata, mentre lentamente la notte lasciava spazio ai primi timidi raggi di sole.

-Eccoci! Appena in tempo! - sospirò Louis dopo essere arrivato in cima ad una piccola collinetta.

-Spera solo che ne valga la pena perché non ho nessuna intenzione di prenderle ancora da mio pad...- ad Harry le parole morirono in gola a quella vista mozzafiato.

Sotto di loro, il lago immenso faceva da specchio al più bello dei dipinti.
Sfumature gialle, rossastre, arancioni si riflettevano sull'acqua cristallina, rimbalzavano sulle sue leggere increspature per poi tornare a baciare le nuvole come se le stessero sporcando. 
Il blu della notte si confondeva sul confine dell'acqua prendendo quasi la sua trasparenza. Gli alberi circondavano quella meraviglia facendo da padroni secolari a quella vista utopica.

-Allora? Ne è valsa la pena? - sussurrò Louis spostando lo sguardo su quella che per lui era la vera opera d'arte in quel luogo.
Harry deglutì, completamente rapito
-Decisamente- rispose trattenendo il fiato.

Louis sorrise soddisfatto per poi fare quello che gli veniva meglio: una pazzia.

Velocemente si tolse la canotta che indossava e gli stivaletti e senza pensarci due volte corse giù dalla collinetta, tuffandosi tra le braccia tiepide del Lago.

-Lou! Ma che fai?!- esclamò Harry mentre osservava il ragazzo ridere come un bambino.

Ne rimase affascinato.

Vedere Louis immergersi, sporcarsi, nel meraviglioso dipinto di pochi attimi prima gli fece assaporare quella parte della vita che poco aveva avuto l'onore di sentire.

Quella parte di vita che aveva osservato da lontano come vedere il proprio dolce preferito venire incartato senza aver avuto la possibilità di assaggiarlo:
per la prima volta Harry assaporò la leggerezza, la dolcezza di una carezza mai ricevuta dal padre e la fanciullezza che poteva possedere un uomo.

-Haz, vieni! È bellissimo! - la voce di Louis lo ridestò dalla sua immobilità e con uno dei suoi sorrisi più grandi lo segui nell'acqua.

Harry rideva, rideva e rideva mentre Louis lo tirava a sé facendo immergere completamente entrambi.

Riemersero, si guardarono negli occhi, blu nel verde, verde nel blu, percepibile solo il battito dei loro cuori.

Louis allungò una mano spostandogli dolcemente un ricciolo bagnato dalla fronte.
Accarezzò il suo viso, appoggiando il palmo sulla sua guancia.

Harry si spinse contro di esso.

-Sei una così dolce creatura, Harry - gli disse ad un soffio dalle sue labbra.

Il riccio arricciò la bocca carnosa in un lieve sorriso
-Penso di aver vissuto di più la mia vita in poco tempo con te che in vent'anni circondato da tutto e niente -

Louis fece incontrare le loro labbra prendendogli il volto tra le mani.
Lo baciò, lo morse, lo leccò, lo assaporò in tutto e per tutto, deciso a imparare ancora e ancora ogni piega e sapore di quella bocca.

Si separarono lentamente non smettendo mai di tempestare le labbra dell'altro di baci rubati.

Harry appoggiò la fronte contro quella del castano con il fiato grosso.

-Grazie per essere stato su quell'albero quel giorno -

Louis sorrise
-Grazie per essere tornato il giorno dopo-

Harry scosse la testa - Tornerò sempre, da te -
Louis lo baciò ancora - Lo so -

Fortsett å les

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