Thunder

By _aliothmots

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Tom Holland |πŸ”ž | DOPPIO POV ❀️‍πŸ”₯ Enemies to lovers πƒπ¨π―πž 𝐧𝐒𝐞𝐧𝐭𝐞 Γ¨ 𝐜𝐨𝐦𝐞 π¬πžπ¦π›π«πš. Regno Uni... More

1. Odio la mia vita.
3. Ci vediamo in giro.
4. Buonanotte.
5. Non penso proprio.
6. Vuoi giocare? Giochiamo.
7. Buon divertimento.
8. Il giorno dopo.
9. Vedremo.
10. Aprimi.
11. Devi andare.
12. Come se t'importasse.
13. Ansia.
14. Cosa siamo?
15. La gita.
16. Nuovi incontri.
17. Sei il migliore.
18. Pomeriggi rilassanti.
19. Che la festa abbia inizio.
20. Andiamo.
21. Basta!
22. Sei libera stasera?
23. Non lo so.
24. Non illudermi.
25. Aveva ragione.
26. Partenze.
27. Philadelphia.
28. Casa dolce casa.
29. Il mio tutto.
30. Buon compleanno.
31. Errori.
32. Tramonti che non tramontano mai.
33. Voltiamo pagina?
34. Rivelazioni.
35. Diavolo custode.
36. Ho una proposta da farti.
37. La consegna.
38. Te lo meriti?
39. Reican.
40. Il messaggio.
41. Tu che avresti fatto?
42. Ma non eravamo amici?

2. Presentazioni.

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By _aliothmots

Presentazioni.

ARIZONA'S POV

Bonnie ha deciso di accompagnarmi a casa per non lasciarmi sola l'intero pomeriggio e dopo un tempo che non sono riuscita a quantificare, la sua voce torna a riverberare tra le mura del mio appartamento attirando la mia attenzione.

«Ho una proposta da farti..» lentamente alzo lo sguardo nella sua direzione e l'occhiata che mi dedica la dice lunga su quello che sta per dire.

«Spara.» entrambe siamo sedute sul divano, con i rispettivi libri di testo aperti sulle cosce.

«E se stasera chiamassimo gli altri? Sai..» le sue iridi vagano liberamente per la stanza, ma capisco subito a cosa stia facendo riferimento e la indico abbozzando poi un sorriso.
«Bonnie, sei una brutta persona.. — trattiene un risolino e continuo a parlare dopo essermi passata una mano nei capelli lunghi. — Ma è per questo che ti adoro. Andata.» e senza nemmeno darmi il tempo materiale di finire di parlare afferra il cellulare per scrivere ai nostri amici, mentre farfuglia un «Sapevo che non avresti detto di no ad un po' di erba, che cattiva ragazza..» ironica, digitando il messaggio di testo e dopo aver premuto il tasto d'invio lo ripone esattamente dov'era, ovvero nella tasca del pantalone che porta.
«Ma senti da che pulpito..» insieme scoppiamo a ridere, constatando che anche le studentesse modello di una delle facoltà di medicina più rinomate del Regno Unito hanno dei vizi alquanto discutibili.

«...Cretina.»

*

I rintocchi del campanello spezzano la quiete che era calata nel mio appartamento e dopo aver raggiunto l'uscio principale ed averlo spalancato trovo i nostri amici che affollano il pianerottolo, entusiasti come sempre d'essere qui e dopo aver sorriso l'incoraggio ad entrare.

«Dai, venite.. bestie.» mi scosto dalla porta e Bonnie li saluta regalando ad ognuno di loro un caldo abbraccio, diversamente da me, che li ossequio semplicemente con un veloce cenno del capo.
«Niente abbraccio per il tuo Oliver preferito, biondina?» il mio amico mi lascia un buffetto sulla guancia subito prima di roteare gli occhi al cielo, alla mia risposta negativa.

«Non credo proprio..» divertita li roteo a mia volta, mentre lui mi stringe in un abbraccio spaccaossa.
«Siamo acide, per fortuna che ho questa.. — estrae poi dalla tasca un sacchetto, il quale contiene della profumata erba e me lo sventola davanti agli occhi. — ..così diventi più dolce.»

La differenza d'altezza tra noi è così evidente che sono costretta a sollevare il capo per poterlo guardare negli occhi.
«Esagerato.. e comunque di là hai la tua pizza preferita che ti aspetta, poi non dirmi che non ti voglio bene..»

«Grande, biondina!» esclama felice e sparisce nei meandri della cucina, mentre tutti gli altri prendono posto in salotto. William è già steso sulla seduta del divano che armeggia con delle cartine accompagnate dai dai filtri in cartone, mentre Ethan calpesta il mio prezioso tappeto indiano, tanto che lo canzono come sempre.

«Con tutto lo spazio che c'è, proprio sul mio dannato tappeto devi metterti, con le scarpe!» E lui, in tutta risposta, sbuffa.
«Sei sempre così noiosa.. è pure brutto.» senza farmelo ripetere un'altra volta si sposta poi dal pezzo di stoffa alla quale sono affezionata, ghignando allegramente.

«Non osare, è stupendo!»
«Ma la smettete, voi due?!»
Bonnie esasperata ci rimprovera e dopo aver guardato di sfuggita il nostro amico ci lasciamo tutti andare in una fragorosa risata.
Perché dopo quattro anni la nostra amicizia è diventata tanto profonda che li posso definire uno ad uno dei pezzi di cuore e l'affetto che ci lega è così importante che non potrei più immaginare la mia esistenza senza di loro al mio fianco, accettandone tutti i pregi, ma soprattutto i difetti.

*

In questo momento mi sento tanto leggera che se cercassi di volare molto probabilmente ci riuscirei, oltretutto senza nemmeno sforzarmi troppo. Non c'è più nessuna preoccupazione ad attanagliarmi la mente, il cuore è privo di ogni turbamento che solitamente lo affligge e Noah ha appena deciso che la musica è ancora troppo bassa per essere ascoltata, tanto che ne alza il volume fregandosene dell'orario ormai tardo.

Perché la notte ha fatto capolino nel cielo scuro da una manciata di ore, ma questo fattore non ha di certo impedito a qualcuno di bussare alla nostra porta, così mi alzo in piedi.
«Ma chi è a quest'ora..» constata Noah mentre si porta alle labbra la sigaretta dal contenuto speciale e noi lo ammoniamo.
«Sarà colpa della tua musica di merda.»
Ethan lo guarda passandosi un palmo sul viso segnato dalla stanchezza e William lo imita, annuendo appena.
«Già, sicuramente ci diranno di toglierla.. — indica la porta. — ..e ci farebbero un favore.» beffardo aspira del fumo tramite il filtro in cartone, mentre raggiungo la porta d'ingresso e prima d'aprirla guardo al di là dello spioncino.

Sono due ragazzi, molto probabilmente nostri coetanei e nel momento in cui il più alto solleva un braccio per far scontrare le sue nocche alla superficie in legno, una seconda volta, spalanco l'uscio cogliendoli entrambi in contropiede.

«Si!?» il tono di voce che utilizzo è di qualche ottava più alto del normale, però me ne rendo conto solamente quando il più basso dei due mi fa cenno di abbassarlo, così ripeto il «Si?!» in modo più sommesso cercando di trattenermi dal ridere.
«Saremo i tuoi nuovi vicini di casa.» il più basso della coppia, che tuttavia resta però più alto di me di una manciata di spanne parla e divertito almeno quanto me si presenta.
«Io sono Thomas, lui è Harrison.»

Una mano che mi si poggia sulla spalla per farmi da parte mi porta ad aggrottare entrambe le sopracciglia. «Ho appena sentito che saremo amici... — il più espansivo della comitiva tende un braccio nella loro direzione. — ...Oliver.» e loro gli stringono la mano, prima occhi azzurri e poi il suo amico dalla corporatura statuaria.

«Beh, vedo che sapete come divertirvi.. — noto il ragazzo che penso si chiami Thomas tendere il collo verso l'interno del mio appartamento, prima d'inalare dell'ossigeno. — ..anzi, sento.»

Anche William accorre spalleggiando Oliver e lo sorpassa dedicandogli un'occhiata vaga.
«Di che facoltà siete?» domanda poi, osservando i due e loro abbozzano un sorriso.
«Economia.»

Quando la loro risposta arriva alle orecchie di Ethan ancora seduto sul divano, la sua voce ci raggiunge. «Oh, no!» così mi volto trovando la sua mano a coprirgli il viso corrucciato, per la totale e completa disapprovazione che ha nei confronti di quella particolare università.

E la mia migliore amica fa anch'essa capolino sullo stipite della porta al mio fianco e rotea gli occhi al cielo, indicando poi distrattamente il ragazzo alle nostre spalle.
«Scusatelo, non gli vanno a genio quelli di economia.. Bonnie.» si presenta con la sua solita flemma, e prima di sparire nuovamente attende di ascoltare i loro nomi.

«Thomas, Tom. Lui è Harrison.»

Mi perdo ad osservare l'unica porta presente su questo pianerottolo, oltre alla mia e rifletto sul fatto che ho sempre creduto che quella casa sarebbe stata occupata da un'allegra famiglia e non da una coppia di universitari come me.

E mi chiedo poi quando hanno traslocato dato che non ho sentito il minimo rumore provenire da quelle mura, però mi rispondo che l'avranno fatto nei giorni addietro e visto che sono stata da Bonnie una manciata di notti mi pare ovvio che non mi sia accorta di nulla.

«Allora, buon proseguimento.» la voce di Tom fa scoppiare la bolla in cui mi ero rinchiusa e dopo avergli dedicato un sorriso lo ringrazio.
«Buona notte a voi.»

*

«Dov'è il tasto per spegnerti?» entro nell'ampia biblioteca universitaria seguita da Bonnie e la sua voce persevera nel graffiarmi i timpani, da ormai tutta la mattina.
«Perché? ..comunque, li hai visti?! Sono dei fighi stratosferici!» solleva le braccia al cielo per rinforzare il concetto che ha appena espresso e sospiro esasperata.
«Si, certo che li ho visti. — oltrepassiamo il girello che sbarra l'ingrasso grazie alle nostre tessere magnetiche. — Saranno i miei vicini, ovvio che li ho guardati bene. E ricordati di respirare, di tanto in tanto.» mi affretto a raggiungere la sezione di medicina generale e devo constatare che quasi tutti i tavoli presenti sono occupati.

«Il più alto non ha smesso di fissarti neanche un secondo..» bofonchia maliziosa, mentre cammina al mio fianco e nel momento in cui svoltiamo oltrepassando la sezione economia applicata, una voce attira la nostra attenzione.

«Chi, non ha smesso di fissarti, biondina
È William, avvolto da una tuta sportiva e tale abbigliamento slancia la sua corporatura, che definire massiccia sarebbe un eufemismo.
Ma la mia amica gli lascia un debole schiaffo sulla nuca sollevandosi sulle punte dei piedi, per raggiungere la sua altezza e lui si porta una mano sulla zona a detta sua dolorante. «Ehi!»

«Cosa fai, origli le nostre conversazioni?» esala lei ed il nostro amico le schiocca un occhiolino prima di adagiarle un braccio attorno alle spalle e le regala un tenero bacio sulla tempia, così li indico molto più divertita che stupita.
«Cos'è questo, un salto di qualità?!»

«Ma che dici..»
«Non scherzare nemmeno!»

Le loro voci si accavallano e mi porto una mano alla bocca per non ridere, borbottando poi un «Bah, sarà..» prima di prendere sottobraccio Bonnie e trascinarla via dal suo amato. Perché sono pressoché certa che ci sia del tenero tra quei due, malgrado non lo vogliano ammettere.

«Se non ti dispiace, — guardo William di sbieco e gli sorrido subito dopo. — noi avremmo delle cose da fare.» alzo la voce, dato che ci separano ormai una manciata di metri e la mia amica si trattiene dal ridere all'espressione facciale che ci dedica. E dopo aver agguantato il libro che mi serviva per affrontare il prossimo esame, ci trascino alla reception.
«Prendo questo.» dico ad Isla, la signora che gestisce la biblioteca e dopo aver registrato il fatto che abbia preso in prestito tale volume ci permette di uscire dalla struttura.
«Ma.. hai fretta?!» si lamenta Bonnie, che a stento mantiene la mia andatura e nel momento in cui raggiungiamo la mia auto lei mi saluta abbracciandomi caldamente.

«Stasera facciamo il bis?» chiede scrollando le spalle, ma declino la sua offerta.
«No, mi tocca studiare..»

Lei, rassegnata, annuisce. «Okay»
«Allora ci vediam-»
«C'è serata al Sindacate, se cambi idea.. ci trovi tutti lì..» rilancia, ma senza successo.
«Davvero, passo.»
Perché ho bisogno di fare una pausa, visto che devo studiare e se non voglio deludere i miei genitori,dalle aspettative decisamente troppo alte, devo trovare un compromesso tra lo svago ed essere la studentessa modello loro adorano.

*

Inserisco le chiavi in metallo nella toppa di casa, ruotandole e quando la serratura scatta una voce mi fa sussultare, tanto che mi porto una mano sul petto dallo spavento appena preso e cerco di calmare il battito cardiaco, che al momento pare impazzito. «Ciao, vicina.»

«Ma che cazz..» espiro voltandomi e nel momento in cui realizzo che la persona a pochi passi da me è Thomas emetto un sospiro di sollievo, nel sapere che sono al sicuro.

Credo.

«Ehi, non volevo farti morire di paura..» il suo corpo è stretto da una tuta che lo avvolge alla perfezione, esaltando il suo corpo longilineo e mi perdo ad osservarlo.
«E se fosse successo?»

Le sue labbra si tendono in un sorriso divertito e le mie fanno lo stesso. «Non mi hai detto che facoltà frequenti, ieri sera..» incrocia le braccia al petto squadrandomi da capo a piedi e mi pento immediatamente di non aver indossato un paio di jeans più aderenti, questa mattina.

«Mh, è vero..» ammetto annuendo e le sue iridi ambrate continuano a correre sulla mia figura.
«Quindi?!» m'incoraggia e gli rispondo.
«Medicina.» esalo in un sospiro, constatando che questo ragazzo è molto attraente e quindi mi tocca dare ragione alla mia migliore amica.
Sarà il suo portamento oppure il sopracciglio sbarazzino, sarà il suo corpo proporzionato, ma al contempo muscoloso, saranno..

«Guarda che così mi sciupi..» tuona beffardo e mi dedica un ghigno prima di schioccarmi un occhiolino malizioso tanto che, indispettita, mi volto nella direzione opposta alla sua ed apro la porta del mio appartamento, prima di girarmi per l'ultima volta verso di lui e farfugliare un «No, non direi..» prima sparire dal suo campo visivo, mettendomi al riparo dai suoi occhi indiscreti, ma la sua voce mi ferma prima che possa chiudere definitivamente la porta.

«Non mi hai detto il tuo nome..» la sua non è una domanda, ma sorrido tra me prima di intonare una risposta.
«Lo puoi leggere sul mio campanello..»

Accosto poi l'uscio allo stipite e dopo aver deciso di mettere da parte la curiosità sul mio intrigante vicino di casa, che mi solletica le meningi senza sosta afferro il libro di testo che ho noleggiato in biblioteca, pronta per affrontare un'estenuante sessione di studio.

Perché non devo più distrarmi.

***

Finalmente è arrivato il nostro Tom..
..che ne pensate di questa revisione?

Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, ari.

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