Forced to become Mrs styles...

By ehilouis

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Quando Emma è costretta da sua nonna a sposare un completo estraneo, tutto ciò che vuole è uscirne il più vel... More

Capitolo Uno
Capitolo Due
Capitolo Tre
Capitolo Quattro
Capitolo Cinque
Capitolo Sei
Capitolo Sette
Capitolo Otto
Capitolo Nove
Capitolo Dieci
Capitolo Undici
Capitolo Dodici
Capitolo Tredici
Capitolo Quattordici
Capitolo Quindici
Capitolo Sedici
Capitolo Diciassette
Capitolo Diciotto
Capitolo Diciannove
Capitolo Venti
Capitolo Ventuno
Capitolo Ventidue
Capitolo Ventitre
Capitolo Ventiquattro
Capitolo Venticinque
Capitolo Ventisei
Capitolo Ventisette
Capitolo Ventotto
Capitolo Ventinove
Capitolo Trenta
Capitolo Trentuno
Capitolo Trentadue
Capitolo Trentatre
Capitolo Trentaquattro
Capitolo Trentacinque
Capitolo Trentasei
Capitolo Trentasette
Capitolo Trentotto
Capitolo Trentanove
Capitolo Quaranta
Capitolo Quarantuno
Capitolo Quarantatre

Capitolo Quarantadue

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By ehilouis

Emma's POV

Harry aveva davvero detto che mi amava? Merda, si che lo aveva detto!

Lo pensava davvero? O la sua era solo pietà?

Molte domande mi ronzavano in testa ed ero fottutamente confusa. Non riuscivo a pensare, la mia testa era già incasinata per tutta la situazione che stavo attraversando.

Decisi di far finta di niente e sciolsi l'abbraccio guardandolo negli occhi.

"Dobbiamo andare a casa di mia nonna." Dissi fingendo che niente fosse successo, comportandomi come se Harry non mi avesse detto che mi amava.

Harry mi guardava come se lo avessi appena preso a pugni o qualcosa del genere, era arrabbiato e a tratti sembrava deluso.

Decisi di lasciar perdere. Anch'io lo amavo ma non ero ancora pronta a dirglielo.

Harry's POV

Avevo detto ad Emma che l'amavo, le avevo appena donato il mio cuore. Non avevo praticamente mai detto quelle tre parole a nessuna prima di allora e lo sentivo davvero.

Emma sapeva quanto fosse faticoso per me e cosa aveva fatto? Fottutamente niente, aveva completamente ignorato la situazione.

Sapevo che quello fosse un giorno orribile per lei ma almeno meritavo una singola risposta.

Forse quello era stato un brutto momento? Forse non avrei proprio dovuto farlo?

Avevo deciso di non dire più niente e di aspettare che saremmo tornati a casa, in quel momento non aveva bisogno di discutere con me.

***
Arrivammo a casa di sua nonna dopo un viaggio passato nel silenzio più totale.

"Stai bene?" Le chiesi camminando verso l'entrata.

"Si, tu?" Rispose con un sorriso forzato.

"Ovvio che si." Risposi in modo sarcastico prima che il padre di Emma aprisse la porta.

Ci salutò e ringraziò numerose volte prima che lo seguissimo nel soggiorno pieno di persone.

La prima volta in cui ero stato in quella stanza fu quando conobbi per la prima volta Emma.
Già da allora sapevo che in lei ci fosse qualcosa di diverso.
Ma ciò che non potevo immaginare era che mi sarei innamorato di lei.

"Emma, cara, il discorso è stato bellissimo." Una donna di una certa età si rivolse ad Emma.

Emma la ringraziò in modo molto strano, probabilmente avrebbe preferito non parlarne più.
Avrei voluto dire a tutti di stare in silenzio e lasciarla in pace ma ovviamente non potevo.
Ero costretto invece a guardare come diverse persone la riempivano di domande su sua nonna, probabilmente non conosceva la maggior parte di loro perché era molto timida con alcune persone.

Tutti stavano bevendo tranne me e Emma. Non sapevo perché lei non lo stesse facendo, pensavo che dimenticare fosse tutto ciò che lei volesse ma mi sbagliavo.

"Harry vieni qui per favore." Emma sorrise verso di me in modo dolce.

Camminai verso di lei e verso la donna che precedentemente si era complimentata per il discorso.

"Ciao." Dissi facendo un lieve cenno del capo.

"Lei è la sorella di mia nonna." Mi informò prendendomi la mano.

Parlammo per un po' e ovviamente la nonna di Emma fu il centro della conversazione. Ogni singola volta che qualcuno la menzionava lei prendeva un respiro profondo e continuava a sorridere cercando di nascondere il fatto che stesse cadendo a pezzi.

"Harry hai le tue sigarette con te?" Sussurrò Emma quando fummo soli.

"Umm si." Risposi. Stavamo cercando entrambi di smettere ma probabilmente quel giorno ne aveva davvero bisogno.

Mi prese per mano e mi guidò verso l'enorme giardino. Entrambi accendemmo la nostra sigaretta in silenzio.

"Non è ironico?" Spezzò il silenzio.

"Cosa?"

"Io che fumo quando mia nonna è morta di cancro." Disse e una lacrima le solcò il viso.

"Em ti prego non piangere." Dissi asciugandole la lacrima.

"Sono una persona orribile, non è cosi?"

"No non essere stupida."

"Si lo sono, guardami, sto fumando."

"Non importa piccola, niente ha importanza."

Lei annuí spegnendo la restante metà della sigaretta.

"Entriamo dentro." Dissi spegnendo anche la mia.

Emma's POV

Dopo un'ora o due passate a parlare con persone che continuavano a ricordarmi che mia nonna se ne fosse andata, tutti iniziarono a lasciare la casa.

Le uniche persone rimaste eravamo io, Harry, papà e Irene, la sorella di mia nonna.

Mio padre stava per leggere il testamento perché eravamo le uniche persone a cui aveva lasciato qualcosa.

L'inizio della lettera era incentrata sull'amore che mia nonna provava per noi e su quanto fosse felice che io e Harry stessimo insieme. Beh anch'io sarei felice se fossimo davvero una coppia.

Mia nonna aveva lasciato a mio padre parecchie cose appartenute a suo padre. Lui era morto prima che io nascessi, quando mio padre era ancora un bambino. Gli aveva lasciato anche una gran somma di denaro, abbastanza per vivere bene per il resto della sua vita. Mio padre d'altro canto aveva deciso di donare una parte del denaro.

Mia nonna aveva lasciato anche ad Irene dei soldi ma essendo lei tanto ricca quanto mia nonna probabilmente non le sarebbero serviti.

"E alla mia amata Emma lascio il resto dei miei soldi, tutti i miei gioielli, la mia residenza estiva in Spagna e la scatola nell'attico." Mio padre lesse a voce alta dal foglio che aveva in mano.

"Quale scatola?" Chiesi ancora sotto shock per tutte le cose che mi aveva lasciato. La cosa più significativa per me erano i gioielli perché erano cose che lei indossava quotidianamente.

Nessuno sembrava sapere cosa fosse quella scatola così ci spostammo tutti sull'attico. Proprio al centro del pavimento c'era una scatola di legno.

Camminai lentamente verso la scatola mettendomi in ginocchio, Harry fece lo stesso accanto a me stringendomi in modo rassicurante il fianco.

Appena aprii la scatola tutto ciò che vidi al suo interno era una busta contenente una lettera.

La aprii.

"Emma e Harry. Beh spero Harry sia con te mentre leggi la lettera, se così non fosse non è poi chissà quanto un bravo marito eh?" Iniziai a leggere ma mi fermai per ridere.
"Questo è per voi due perché siete fatti per stare insieme e sono sicura che lo sarete per sempre. Vi lascio la mia casa, voglio che voi vi trasferiate qui, non adesso ma tra un anno o due quando sarete pronti a formare una famiglia. Posso solo immaginare i miei nipotini che corrono per tutto il giardino, scivolando giu per la ringhiera della scala. Mentre voi due vi coccolate sul divano mentre guardate la tv. Questa è la casa perfetta per la vostra famiglia. Ti amo tesoro. E tu, Harry, prenditi cura di lei, amo anche te." Continuai a leggere ad alta voce.

"In nessun modo." Harry disse sussurrando.

"Lo so risposi."

"Non ti offendere Harry ma questa casa ovviamente è solo di Emma." Disse mio padre.

Lo fulminai con uno sguardo. Si, era stato offensivo.

"Papà!" Urlai scioccata.

"Ha ragione Em." Mormorò lasciando la presa sul mio fianco. Il suo tocco già mi mancava.

"Perché sarebbe solo di Emma?" Chiese Irene.

"Behh.. loro non stanno davvero insieme." Mormorò mio padre. Avrei preferito se fosse stato in silenzio.

"Davvero? Sembrate così innamorati." Mormorò Irene con un tono scioccato.

Annuii in modo silenzioso.

"Dovremmo andare, è stata una giornata impegnativa." Dissi mettendomi in piedi e prendendo la scatola.

"Certo tesoro." Disse mio padre abbracciandomi, dopodiché diede una pacca sulla spalla ad Harry ringraziandolo per essere un supporto per me.

Mentre scendevo le scale Irene mi fermò per un braccio.

"Aspetto in auto." Urlò Harry lasciando la casa.

"Ti piace non è così?" Disse Irene.

"Umm... si."

"Lo sapevo, anche tu piaci a lui."

"Lo so... oggi mi ha detto di amarmi."

"Davvero? E cosa gli hai risposto?"

"Niente..."

"Oh tua nonna ti avrebbe ammazzata signorina, vai a dirglielo!" Disse ridendo.

"Lo farò, solo non dirlo a papà, crede che io non abbia bisogno di una relazione adesso."

"Certo tesoro, adesso va a prenderti il tuo uomo!" Disse lasciandomi un bacio sulla guancia prima di spingermi fuori dalla casa.

Entrai in auto e rivolsi ad Harry un piccolo sorriso che lui non ricambiò. Mise in moto senza rivolgermi nemmeno un'occhiata.

Fantastico, era incazzato con me.

Dopo un po' decisi di rompere il silenzio.

"La casa è anche tua lo sai." Mormorai.

"No Em, la casa è solo tua. Non stiamo insieme ricordi?" Disse premendo il piede sull'acceleratore.

"È anche tua Harry, è quello che voleva mia nonna." Dissi "Ma ad ogni modo che cazzo ti prende?! Perché sei diventato così bipolare?! Non ho bisogno di questo adesso." Continuai urlando.

"E tu credi che io ho bisogno di QUESTO?!" Urlò in risposta e l'auto slittò di poco.

"Harry rallenta." Gridai.

"No, ti ho fottutamente detto che ti amo Em, io ti voglio! Vorrei che tu fossi mia, ma tu non vuoi!" Urlò e l'auto slittò ancora di più.

"Harry rallenta, ADESSO!!"

"No, volevi morire vero? Beh anch'io voglio morire." Continuò ad urlare.

"Ti ho detto di rallentare!!" Urlai con le lacrime che mi solcavano il viso.

Lo fece. Rallentò e dopo aver accostato spense il motore.

"Cosa cazzo era quello?! Volevi morire?!"  Urlai.

"Si Em, io ti amo ma tu non mi ami. Quindi perché continuare?" Disse dando spazio alle lacrime.

Mi tolsi la cintura di sicurezza e mi spostai sulle sue ginocchia, lui mi rivolse uno sguardo confuso.

"Sei cosi stupido, è ovvio che anch'io ti voglio." Sussurrai asciugandogli le lacrime.

Lui mi guardò in silenzio.

"Anch'io ti amo, idiota."  Continuai.

I suoi occhi si spalancarono un po'.

"Ti amo." Sussurrai di nuovo mentre univa le sue labbra alle mie.

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