Healing Love

By clarinejay

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Sequel di "Dangerous Love". Si consiglia di leggere il primo libro e poi questo per capire meglio la storia ... More

1- Karma
2- Bugie
3- Perdoni
4- Di cosa hai paura?
5- Punti di vista
6- Dolore represso
7- Nuovi incontri
8- Sorprese
9- Felicity Piers
10- Brutte Notizie
11- I sacrifici di un padre
12- Primi segni
13- Inviti
14- Il Ballo dei Piers: parte prima
14- Il ballo dei Piers: parte seconda
15- Giù le Maschere
16- Tagli profondi
17- Dubbi nascosti
18- Sto bene
19- In segreto
20- In pericolo
21- Piccole Verità
22- Brad Pitt Dei Poveri
23- Inviti Stracciati
24- Come Un Riccio
25- Trappole
26- Scomparsi
28- Incatenato
29. Piano Diabolico
30- Crudeltà
31- Dura Realtà
32. Sensi Di Colpa
33. Più Forte Di Tutto
34. Circolo Vizioso
35. Contrasti
36. Dare Tempo
37. Piccoli Passi
38. Vie Di Fuga
39. Tempo Di Chiarimenti
40. Game Over
41. Paure
42. Verità Pericolose
43- Magie
44- Inganni
45- Sospetti E Piani Folli
46-Piano A
47. Giorno Infernale
48- Their Healing Love
49- Last Chapter
Nuova Storia
GRAZIE

27- Effetto Damon

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By clarinejay

Pov's Caroline

Avrei voluto aprire gli occhi e trovarmi nella mia stanza al caldo e al sicuro.

Con Dan che canta a squarciagola Ariana Grande e Luke che lo insulta a morte; con Laura che mi sorride dolcemente mentre mi invita a fare colazione e mi riempie di cibo e di attenzioni.

Avrei voluto vedere questo.

Ma appena apro gli occhi non vedo nulla di tutto ciò.

Vedo solo del buio, tanto buio.

Sforzo i miei occhi cercando di guardarmi intorno e mi accorgo di essere sdraiata a terra in una specie di cella piccolissima.

Per qualche secondo non capisco dove sono e cosa sia successo, poi lo scenario di ieri serq mi torna in mente facendomi venire i brividi.

Damon.

Lui era venuto a salvarmi ma l'hanno preso e l'hanno sedato. Dov'è ora?

Mi alzo di scatto impaurita, ma una dolorosa fitta alla testa mi porta a rannichiarmi di nuovo a terra.

Dev'essere la bevanda che mi ha dato Vanessa. Mi fa malissimo la testa, la sento totalmente scoppiare.

"Ti sei svegliata finalmente"

La voce di Damon mi giunge alle orecchie facendomi alzare lo sguardo.

Intorno a me vedo solo buio pesto, a stento riesco a scorgere le sbarre della cella in cui sono.

"Damon, sei tu? Dove sei? Non ti vedo, non vedo nulla"

Non vedo veramente niente oltre alla cella in cui sono rinchiusa, non c'è nient'altro qui che i miei occhi riescono a vedere. Il che mi mette molta agitazione e ansia.

Ho perso la vista o è il buio a farmi quest'effetto??

"Sono nella cella accanto alla tua, mi hanno legato questi deficienti. Non posso neanche alzarmi e prenderli a sberle" sbotta facendomi girare verso la direzione della sua voce.

Sforzo gli occhi stringendoli ancora di più per riuscire a vedere qualcosa.
Mi avvicino alle sbarre della cella sedendomi a terra.

"Riesci a mandare una mano? Non riesco a vedere nulla"

"Ci credo sei ancora sotto l'effetto della droga di Vanessa" manda la sua mano sfiorandomi il polso delicatamente.

Se non fossimo rinchiusi in una cella questo piccolo contatto non sarebbe mai successo.

Il suo tocco riesce a mandarmi i brividi anche in questa situazione.

Sbatto le palpebre ripetutamente e finalmente riesco a vedere la sagoma della sua mano. È un po' sfuocata ma almeno ora riesco a vederla meglio.

"Non posso fare più di così perché ho una gamba legata al muro" spiega mentre ritrae la mano.

L'hanno legato?

Dei sensi di colpa cominciano a divorare il mio stomaco. Se non fosse per la mia stupidità ora non saremmo qui.

"Sei... Sei arrabbiato?"

"Con te? Una cifra"

Ingoio un groppo di saliva.

Ha completamente ragione, non dovevo andarci da sola.

Appoggio la testa alle fredde sbarre di ferro e lascio un sospiro pieno di paura.

Che faremo ora?
Quei tipi ci lasceranno qui a morte? Ci tortureranno?

Cosa ci faranno? E chissà se a casa qualcuno si accorto che non ci siamo più.

Dei tremendi sensi di colpa mi fanno pensare al dolore che proverà mamma nel scoprire tutto questo.

È l'unica a cui ho detto di essere andata al pub.

Si sentirà malissimo appena lo scoprirà.

Spero solo John non la lasci da sola proprio ora.

Poi di sicuro Luke e gli altri ci troveranno, faranno qualcosa. Soprattutto Luke, sono sicura sarà molto arrabbiato con me e forse anche un po' deluso.

Però so che lotterà fino alla fine per ritrovarmi.

"Hai ancora la mia giacca?"

Damon mi sveglia dai miei pensieri, interrompendo il silenzio agghiacciante che si era creato.

Tocco con le mani le mie braccia e mi accorgo di averla ancora addosso.

Non ci avevo neanche fatto caso.

"Si, perché?"

"Controlla se dentro c'è ancora il telefono o qualcosa che possiamo usare" sussurra.

Il telefono.

Ma certo, perché non ci ho pensato prima.

Tasto velocemente le tasche dei miei pantaloni ma non trovo il mio cellulare. Provo a guardare nelle tasche della sua giacca ma non c'è nulla.

"Non c'è niente" rispondo tristemente.

La mia vista comincia a farsi più nitida, riesco a vedere meglio piano piano.

Sembriamo rinchiusi in un seminterrato, c'è solo una piccola finestra lontana da noi in cui entra un po' di luce.

Sento Damon tirare la catena a cui è legato facendo rumore.

"Come hai fatto a sapere che sarei andata lo stesso al pub?"

"Ti conosco. Sapevo per certo che per ripicca avresti fatto una cazzata del genere, perciò da quando sono uscito da casa tua sono rimasto in auto a controllarti"

"Mi hai pedinata?"

"Si" risponde con tranquillità, come se fosse abituato a farlo.

"Già fa proprio parte di te" commento.

In effetti anche prima che ci conoscessimo mi aveva pedinata per riuscire a trovare Melanie.

"Cosa vuoi dire?" riesco a sentire il fastidio nel tono della sua voce per questo mio commento.

"L'hai sempre fatto. Mi hai pedinata anche prima di questa volta per riuscire a trovare l'amore della tua vita"

Passa un secondo di silenzio e poi risponde.

"Invece di ringraziarmi perché sono venuto in tuo soccorso, mi stai tirando frecciatine? Wow, Natalia mi lasci senza fiato"

Il modo in cui pronuncia il mio vero nome 'Natalia' è pieno di fastidio e rabbia.

"Visto?" rispondo altrettanto infastidita.

"Tu sei assurda. Ti ho seguito da quando sei uscita dalla casa di tua madre al pub per controllare che non ti capitasse niente di brutto e tu cosa fai? Ti arrabbi con me. Certo molto logico"

"Il punto è che nessuno ti ha chiesto di seguirmi e di fare l'eroe. Fallo con Melanie non con me"

"Sei gelosa, Natalia?"

Il suo tono di voce da arrabbiato e infuriato diventa divertito, come se per lui fosse un piacere farmi incavolare e vedermi così.

Menomale che sono girata di schiena e non può vedermi in faccia, sennò sono sicura che guardandolo negli occhi direi qualche cagata.

"No, ma immagino che quella gelosa ora sarà Melanie visto che segui un'altra ragazza e non lei" preciso.

"Ti assicuro che le dó tante certezze per non essere gelosa, quindi non preoccuparti per lei. Piuttosto non vorrei che fossi tu quella gelosa Natalia"

Il suo tono divertito comincia a darmi sui nervi. Alzo gli occhi al cielo incrociando le braccia al petto.

Che stupido.

"Hai appena alzato gli occhi al cielo, non è così?"

"No, niente affatto"

Questa cosa che riesce sempre a prevedere ogni mia mossa mi dà fastidio. Perciò non voglio dargli la soddisfazione di essere capace di leggere ogni mia intenzione.

"Lo sai che non sei proprio brava a mentire? Come i bambini. Tu ci provi mentire ma è come se il tuo corpo non ne fosse per niente in grado"

"La pianti di fare il saputello della situazione?"

"Ti dà fastidio?"

"Molto"

"Allora continuo"

Sono al 100% sicura che ora stia sorridendo come un cretino soddisfatto del suo operato.

Cioè noi siamo rinchiusi in una cella dopo essere stati rapiti da non so chi, dopo essere stati sedati e buttati qui sotto, e siamo capaci di litigare anche ora?

"Assurdo" mormoro.

"Cosa è assurdo?"

"Tutto questo. Siamo stati rapiti entrambi e invece di fare qualcosa, stiamo litigando come fossimo seduti tranquilli su un divano" affermo.

"Beh, cosa vuoi che faccia? Mi metto a urlare e a prendere a calci le sbarre? L'ho già fatto ma tu stavi dormendo profondamente. Ti sei persa la scena"

Ah ecco. Era impossibile stesse seduto così senza essersi sfogato prima.

"Quando ti sei svegliata eri tutta in ansia e spaventata. Guardati ora invece, sei tranquilla e seduta. Stai bisticciando con me come sempre e non ti è venuta neanche la fobia degli spazi chiusi. Ti ho distratta"

Rifletto sulle sue parole per un attimo.

Stranamente non sento l'ansia della mia solita claustrofobia, sembra essere svanita nel nulla da quando ho sentito la voce di Damon.

Forse è vero che litigando con lui mi sono distratta.

"Stai contemplando la mia intelligenza?"

"No"

Lo sento ridere di gusto per la velocità con la quale ho risposto.

Mi strappa un sorriso sentire il suono della sua voce ridere.

"Ti ho già detto che non sai mentire"

"Non sono come te io" le mie parole si riferiscono al suo assurdo piano attuato nei miei confronti in cui ha mentito spudoratamente sempre.

Damon si zittisce per qualche istante.
Mi sento quasi in colpa a tirare fuori sempre questo argomento, ma non posso farne a meno.

Ogni volta che sono con lui mi viene in mente. Ogni volta è come se sentissi la sua voce al telefono di quel giorno.

Di quel maledetto giorno.

"Hai proprio ragione. Io mento benissimo, talmente bene che riesco anche a mentire a me stesso e a non riconoscere più le mie stesse bugie dalla realtà"

Damon diventa improvvisamente serio.

"Sono proprio un mostro" aggiunge.

Il tono di voce incrinato e basso, fa sembrare le sue parole molto vere e molto sincere. Mi volto verso la sua direzione.

Nonostante ancora non riesca a vedere bene completamente riesco a scorgere il suo volto.

I lineamenti perfetti come sempre, la sua testa appoggiata al muro e i capelli che ricadono sulla sua fronte.

Ha un braccio appoggiato al ginocchio, mentre l'altra gamba è legata da un orribile catena.

I suoi occhi subito puntano i miei.

Nonostante tutto il buio di questa cella e la poca luce che entra dalla finestra, i suoi occhi sembrano spendere di luce loro.

Mi guarda per qualche istante prima di proferire parola.

"Mi guardi così perché ti faccio pena dopo che ho detto che sono un mostro o mi guardi per insultarmi ancora?"

"Fai bene a sentirti così dopo quello che mi hai fatto"

Una parte di me però non lo pensa davvero. Ma non posso dirglielo perché sarebbe troppo facile per lui.

Non penso sia un mostro, ma ciò che mi ha fatto non è neanche umano.

"Proprio come il lupo e cappuccetto rosso"

"Io sarei cappuccetto rosso?"

"No, tu sei la nonna"afferma seriamente.

Passa un secondo di silenzio.

Poi comincia a ridere da solo per la sua battuta da tre soldi.

"Ha ha, proprio divertente sei"applaudo sorridendo falsamente.

"Mamma mia, per un secondo ci hai anche creduto. Dovevi vedere la tua faccia quando ti ho detto che sei la nonna" scoppia a ridere di nuovo.

"Stupido"mormoro.

Ride da solo per altri due minuti divertito dalla situazione mentre io continuo a insultarlo.

"Però seriamente nessuno calcola la nonnetta, tutti concentrati su cappuccetto rosso e il lupo"

Scuoto la testa ignorandolo.

"Tra qualche ora sono sicuro si risolverà tutto, stai tranquilla" dice ad un certo punto diventando improvvisamente serio.

Lo guardo per vedere se sta parlando seriamente o vuole prendermi in giro ancora.

"Sono serio, non sto scherzando. Non avere paura, sono qui con te"

Sono qui con te.

Pronuncia queste parole come pronto a proteggermi in ogni momento.
A qualsiasi costo.

E non so il perché ma non provo tanta paura con lui affianco. Mi sento più tranquilla e lui sembra notarlo.

Forse è per la sua stupidità che mi sento così, oppure è per l'effetto della sua presenza.

L'effetto Damon.

In ogni caso è strano ma rassicurante.

E anche se mi è difficile ammetterlo, sono felice di non essere qui da sola.

Proprio in quell'istante, l'attenzione mia e di Damon viene attratta dal rumore della porta aprirsi.

"Buon giorno piccolini"















~~~~~~~~~~~~~~~~~

Scatenatevi nei commenti #damoline
😙❤️

Scusate il ritardo ma volevo scriverlo per bene senza fretta. 🙏👑

Un bacione e buon weekend! 💜

Per sapere di più e avere qualche spoiler seguitemi su Instagram : rokia.nacer

❤️

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