Forced to become Mrs styles...

By ehilouis

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Quando Emma è costretta da sua nonna a sposare un completo estraneo, tutto ciò che vuole è uscirne il più vel... More

Capitolo Uno
Capitolo Due
Capitolo Tre
Capitolo Quattro
Capitolo Cinque
Capitolo Sei
Capitolo Sette
Capitolo Otto
Capitolo Nove
Capitolo Dieci
Capitolo Undici
Capitolo Dodici
Capitolo Tredici
Capitolo Quattordici
Capitolo Quindici
Capitolo Sedici
Capitolo Diciassette
Capitolo Diciotto
Capitolo Diciannove
Capitolo Venti
Capitolo Ventuno
Capitolo Ventidue
Capitolo Ventitre
Capitolo Ventiquattro
Capitolo Venticinque
Capitolo Ventisei
Capitolo Ventisette
Capitolo Ventotto
Capitolo Ventinove
Capitolo Trenta
Capitolo Trentuno
Capitolo Trentadue
Capitolo Trentatre
Capitolo Trentaquattro
Capitolo Trentacinque
Capitolo Trentasei
Capitolo Trentasette
Capitolo Trentotto
Capitolo Quaranta
Capitolo Quarantuno
Capitolo Quarantadue
Capitolo Quarantatre

Capitolo Trentanove

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By ehilouis

Emma's POV

Le settimane seguenti rappresentavano il vuoto per me, come se non le avessi vissute davvero. Non riuscivo a sentire niente, ne le emozioni positive ne quelle negative.

Non ero sicura se fosse una cosa buona o no. Non riuscivo a decidere se fosse meglio l'insensibilità o il dolore, ma la mia scelta non sarebbe stata nessuna delle due, io avrei preferito essere felice con Harry.

Avevo passato l'intera settimana fuori con Ricky. Eravamo stati un paio di volte a cena, avevamo guardato qualche film e fatto shopping. Niente di speciale o di divertente.

Non avevamo dormito insieme perché continuava a ripetere che dovevamo trovare il momento adatto per farlo e che doveva essere speciale. Tutto quello che io volevo invece era scopare qualcuno, forse in quel modo avrei provato qualcosa.

Non avevo visto spesso Harry e anche se vivevamo nella stessa casa non avevamo parlato tanto. Non ero arrabbiata o furiosa con lui, semplicemente non me ne importava.

In quel momento ero seduta sul divano mente usavo il pc. Ricky era a lavoro ed Harry era fuori con degli amici.

Il mio cellulare iniziò a suonare e dando uno sguardo allo schermo riconobbi il numero di mio padre. Probabilmente voleva chiedermi di andare fuori a cena, non lo vedevo da un po.

"Hey papà." Dissi con tono felice palesemente finto. Non doveva sapere come stavo.

"Hey tesoro." Mormorò, la sua voce era piena di dolore.

"È tutto ok papà?" Chiesi abbastanza preoccupata.

"Ummm... mi dispiace così tanto tesoro... tua nonna è in ospedale, non sta tanto bene. I medici dicono che non le resta tanto tempo." Disse con voce rotta dal pianto.

"Arrivo subito." Dissi prima di staccare la chiamata.

Ormai ero abituata. Ero stranita, preoccupata e triste ma non riuscivo a piangere.

Mi alzai e corsi verso l'armadio cercando disperatamente qualcosa da indossare velocemente, presi un paio di leggins e una maglietta senza neanche guardare. Solo dopo averla indossata mi resi conto che era di Harry.

Nel momento in cui allacciai le scarpe il mio cellulare vibrò, mio padre mi aveva inviato un messaggio.

Forse dovresti portare Harry come supporto, so che siete buoni amici. In più faresti tua nonna molto felice.

Papà xxxx

Aveva ragione, dovevo fingere ancora una volta per mia nonna, così composi il suo numero.

"Hey Em come va?" Rispose semplicemente Harry .

"Possiamo incontrarci all'ospedale?"

"Perché? Cos'è successo? Stai bene?" Chiese con voce piena di preoccupazione.

"Io sto bene. È per mia nonna, non le resta molto tempo."

"Oh Dio Em! Tu come stai?" Chiese.

"Io sto bene. Incontriamoci all'ospedale ok? Lei vorrà vedere sicuramente anche te." Dissi prima di porre fine la chiamata e di entrare nel taxi.

Quando arrivai Harry era già li fuori ad aspettarmi.

"Vieni qui." Disse tenendo le sue braccia aperte.

Mi fiondai tra di loro ma non riuscivo a sentirmi ne protetta ne al sicuro.

"Su, andiamo dentro." Dissi allontanandomi da lui.

Harry mi seguì in silenzio mentre io chiedevo indicazioni.

Quando arrivammo fuori la porta mi prese il polso e mi girò verso di se.

"Va bene se sei turbata, lo sai?" Sussurrò rivolgendomi un sorriso di conforto.

"Non sono turbata."

"Come? Questo non è esattamente un momento felice."

"CHE CAZZO, CREDI CHE IO NON LO SAPPIA?! PENSI CHE IO NON VOGLIA PROVARE NIENTE DI PROPOSITO? CI STO PROVANDO HARRY, MA NON CI RIESCO DA QUANDO TU MI HAI INCASINATO L'ESISTENZA!" Gli urlai contro. Lui guardava dritto verso di me senza mai battere ciglio.

Non disse niente, prese semplicemente la mia mano e la strinse gentilmente. Avevo apprezzato il suo restare in silenzio, nessuna parola avrebbe cambiato le cose.

Harry's POV

Il secondo in cui Emma mi aveva detto cosa stava succedendo corsi fuori dalla casa di Zayn senza dare alcuna spiegazione. Camminai verso l'auto e mi avviai in fretta verso l'ospedale.

Dovevo essere lì prima di lei, dovevo confortarla.

Quando era arrivata però mi aveva sorpreso. Sembrava come se non avesse alcun bisogno di conforto, non aveva pianto e non sembrava nemmeno triste.

Sembrava vuota e non lasciava trasparire alcuna emozione.

Le avevo detto che non era sbagliato se piangeva e lei mi aveva urlato contro che non riusciva a provare più alcuna emozione e tutto questo a causa mia.

Avevo sentito persone dire che diventi insensibile quando tutto intorno a te cade completamente a pezzi. Ed era così che si sentiva lei, insensibile.

Emma's POV

Entrammo nella camera di mia nonna, mio padre era seduto su un lato mentre le stringeva la mano. Il suo viso era distrutto e i suoi occhi erano rossi e contornati da lacrime.

"Dovresti andare a prenderti un caffè..." gli dissi.

"Si... tu ne vuoi uno?" Chiese

"Si grazie, prendine uno anche per Harry."

"Certo tesoro."

"Harry?" Chiese mia nonna con voce stanca.

"Si, ciao Valerie come ti senti?" Chiese dolcemente sedendosi accanto a lei.

Lui era bravo in questo, essere sempre presente per gli altri. Una volta lo era anche per me.

Io d'altro canto non ero brava in cose come queste, neanche quando scoprimmo la sua malattia non ero stata capace di piangere di fronte agli altri.

Non so perché ma avevo sempre sentito il dovere di essere io quella forte anche se a quel tempo avevo solo 14 anni.

"Sto bene." Disse sorridendo leggermente.

"No, non stai bene." Borbottai sedendomi dall'altra parte del letto accanto a lei.

"Emma tesoro, sto bene davvero." Sorrise.

Sorrisi anch'io ma un po forzatamente.

"Allora, come state voi due?" Chiese muovendo lo sguardo da me a lui.

"Stiamo bene." Disse lui sorridendo e io annuii in conferma.

"Magnifico. Se c'è una cosa di cui vado fiera è il modo in cui tuo padre ti ha cresciuta, che fantastica donna sei diventata. E quanto state bene voi due insieme poi, in un primo momento ho pensato che non sareste mai andati d'accordo ma adesso mi rendo conto che siete fatti l'uno per l'altra. Penso proprio che anche senza il mio aiuto sareste stati insieme lo stesso." Disse mia nonna con un sorriso enorme sul viso.

Harry mi guardò e notai una lacrima rigargli il viso, stava piangendo.

Nessuno disse più una parola, ma il silenzio fu piacevole.

"Caffè!" Annunciò mio padre mentre entrava nella camera prima di sedersi accanto a me.

Dopo un po di ore ci ritrovammo seduti a parlare dei ricordi.

"Harry, vado a fare due passi, vieni con me?" Chiesi alzandomi.

"Certo." Annuì seguendo i miei movimenti.

"Ciao nonna, tornerò presto. Ti amo."

"Ciao tesoro."

Camminammo nei vari reparti dell'ospedale, poi uscimmo nel giardino e un vento freddo mi colpì.

"Tieni, prendi il mio giubbotto." Disse Harry porgendomelo.

"Tanto stai già indossando roba mia." Aggiunse mentre mettevo il cappotto. Gli sorrisi.

"Mi dispiace." Disse fermandosi di colpo.

"Abbiamo già fatto un discorso del genere." Dissi posizionandomi di fronte a lui.

"Si ma oggi ho realizzato quanto male ulteriore ti ho fatto... non riesci nemmeno a piangere." Disse mentre una lacrima gli uscì da un occhio.

"È un po ironico." Dissi ridendo.

"Ecco questo è quello che intendo. Stai ridendo quando invece in questo momento dovresti essere fottutamente a pezzi."

"Lo sono, solo che non riesco a sentirlo."

"Beh, vorresti sentirlo?" Chiese.

"Non lo so..."

Mi fece sedere accanto a lui su una panchina e poi mi tirò in un abbraccio.

Restammo in quel modo per più di un'ora, aggrappati l'uno all'altra.

"Dovremmo tornare adesso." Dissi sciogliendo l'abbraccio.

Annuì silenziosamente e iniziò a camminare accanto a me.

Quando entrammo dentro mio padre era in corridoio, il suo viso aveva un espressione orribile e non l'avevo mai visto in quel modo prima, neanche quando mia madre ci aveva lasciati.

"Papà?" Chiesi con voce preoccupata.

Non disse niente, mi guardò solo per un po prima di dire " scusate" e di correre via dall'ospedale.

"Cos era quello?" Chiesi ad Harry.

"Non ne sono sicuro." Disse con voce tremante. Sicuramente stavamo pensando la stessa cosa.

Speravo vivamente che ci stessimo sbagliando ma proprio in quel momento un infermiera uscì dalla camera.

"Sono davvero dispiaciuta." Disse poggiando una mano sulla mia spalla.

"No." Mormorai scuotendo la testa.

"Mi dispiace." Disse ancora una volta confermando le mie paure. Strinse il mio braccio leggermente prima di andare via.

"No." Sussurrai di nuovo.

"Em..." Disse Harry. I suoi occhi erano pieni di lacrime.

"No no no no no." Dissi urlando di più ad ogni parola.

Proprio in quel momento ogni singola emozione tornò indietro per colpirmi.

La prima emozione ad emergere fu il dolore, l'altra il mio amore per Harry. Entrambe facevano fottutamente male.

"No Harry no." Piansi urlando ancora più forte. "Io non posso farcela, non posso."

"Em, vieni qui piccola." Sussurrò stringendomi fra le sue braccia."

"Perché Harry, perchè? Questo non è reale, lei non può essersene andata. Era come una madre per me ed era così giovane." Continuai a piangere. Le mie lacrime avevano bagnato tutta la sua maglietta."

"Shh piccola." Sussurrò accarezzandomi la schiena.

Improvvisamente la tristezza lasciò spazio alla rabbia.

Lo allontanai con una spinta via da me.

"Smettila di comportarti come se ti importasse di me. Ti odio, cazzo, ti odio!! Odio me stessa, il cancro, Ricky!" Urlai.

Harry non sembrava arrabbiato, si limitò soltanto a portarmi fuori dall'ospedale e a farmi appoggiare al muro.

"Respira, respira soltanto." Sussurrò. Le sue mani erano sulle mie spalle mentre i suoi occhi erano fissi nei miei.

"Non ci riesco Harry. Non ci riesco, cazzo!!" Iniziai a piangere ancora una volta.

Non riuscivo a contenere tutte le emozioni che stavo provando e mi accasciai al suolo dalla frustrazione.

Harry si abbassò al mio livello "Lo so, ma respira." Sussurrò accarezzandomi il viso.

"Fallo smettere ti prego." Non riuscivo a smettere di piangere.

"Vieni, ti porto a casa." Disse dopo avermi lasciato un bacio sulla fronte. Mi aiutò ad alzarmi e mi fece strada verso l'auto aprendo la portiera per me.

Quando arrivammo mi fece scendere dall'auto e aprì la porta di casa facendomi poi entrare nell'appartamento.

Io presi la sua mano e lo trascinai in camera da letto.

"Dormi qui con me stanotte." Gli chiesi.

Lui sembrò insicuro e non disse niente.

"Ti prego." Lo pregai mentre un'altra lacrima rigava il mio viso.

Annuì e iniziò a spogliarsi. Io tolsi solo il leggins lasciandomi addosso la sua maglia.

Mi misi sotto le coperte e Harry fece lo stesso. Mi avvicinai a lui facendo in modo che tra di noi non ci fosse nemmeno un millimetro di spazio e lui avvolse il suo braccio intorno al mio fianco.

Restammo li in silenzio per un po'.

"Emma." Sussurrò.

"Cosa?" Chiesi.

"Vuoi che io chiami Ricky? Dovrebbe esserci lui qui con te non io."

"No, non voglio lui, non l'ho mai voluto. Io voglio te." Dissi con voce tremante per le troppe lacrime.

"Ok piccola." Disse. Lasciò un bacio sulla mia spalla prima di poggiarsi con la testa su di essa.

______

Hey ragazze volevo dedicare questo capitolo alla mia guerriera martas_tina Lei è davvero una persona speciale e le voglio un bene enorme.
Anyway non l'ho citata per caso. Volevo chiedervi di passare a leggere la sua storia Under Skin su Harry. È davvero una storia coinvolgente e appassionante e penso che meriti davvero tanto. Confido in voi e vi lascio alla tristezza di questo capitolo. Baci xx❤️

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