Pokémon Soul

By PeppeSoul

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"Colui che vince un altro è potente, Colui che vince se stesso è superiore". Pokémon Soul - fai i conti con l... More

Capitolo 1 - Passato per capire il presente
Capitolo 2 - La sfida
Capitolo 3 - La maestosa fenice
Capitolo 4 - Ritorno al presente
Capitolo 5 - Verso una nuova vita
Capitolo 6 - Cassandra
Capitolo 7 - Consapevolezze
Capitolo 8 - Di ghiaccio, ma non il cuore
Capitolo 9 - Motocicletta
Capitolo 10 - Soddisfazioni
Capitolo 12 - Il castello
Capitolo 13 - Obiettivi
Capitolo 14 - Lei, lui
Capitolo 15 - Fine
Capitolo 16 - Luce
Capitolo 17 - Scontro ad alta quota
Capitolo 18 - Mitezza e coraggio
Capitolo 19 - Scontro d'anima
Capitolo 20 - Paura
Capitolo 21 - Caos
Capitolo 22 - I nuovi Super 4

Capitolo 11 - Notti oscure

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By PeppeSoul

-Notti oscure-

(Capitolo 11)

Inquietante.

La situazione stava davvero diventando inquietante.

Fuori la pioggia si faceva sempre più forte. I pokémon dormivano tranquilli, mentre io continuavo a dimenarmi tra le lenzuola.

Il vento cominciò a far tremare i vetri delle finestre e fuori degli Hoothoot cantavano nella notte, illuminando con i loro occhioni dorati i rami degli alberi su cui poggiavano.

Stava per accadere qualcosa, me lo sentivo.

Fumo.

Del fumo iniziò ad entrare nella mia stanza: era denso e scuro, terrificante. Mi alzai dal letto e svegliai i pokémon, mentre cercavo di capire da dove provenisse quell'oscura foschia.

Anche i pokémon, appena svegli, avvertirono subito che c'era qualcosa che non andava.

Aprii la porta e il fumo inondò la mia camera.

Altri rumori si aggiunsero a quelli del vento e degli Hoothoot: erano suoni terrificanti come i pianti degli spiriti raccontati nelle leggende.

D'un tratto, davanti a me, Azurill, Abra e Mimikyu comparvero minacciosi.

Azurill gridò qualcosa, subito dopo gli altri due pokémon si fiondarono verso di me per attaccarmi: stava iniziando uno scontro e non sapevo il perché.

Il pokémon psico e quello spettro unirono gli attacchi psicoraggio e palla ombra e li scagliarono verso di me. Ero pronto a ricevere il colpo quando Aipom, Sealeo e Tepig deviarono all'improvviso il raggio dell'attacco con comete, geloraggio e braciere.

<<Grazie ragazzi! Badate a loro, io intanto vado a vedere come sta Cassandra>>.

Mentre i miei amici continuavano la battaglia contro Abra e Mimikyu, coordinati da Azurill che sembrava essere il leader dei tre, mi diressi verso la stanza di Cassandra, ma il corridoio era molto, molto più lungo di prima.

Senza neanche pormi troppe domande, cominciai a correre verso la stanza quando, improvvisamente, la finestra alla fine del corridoio si spalancò facendo entrare una fortissima folata di vento. Resistetti a malapena a quella piccola bufera ma la voglia di salvare Cassandra da quest'incubo mi dava la forza per resistere al vento.

Spalancai la porta della sua stanza ma... ...nessuno.

Nella stanza non c'era nessuno.

Mentre cercavo disperatamente Cassandra il vento invase tutto il piano dell'albergo, distruggendo le porte e scaraventando via i mobili del corridoio.

Uscii dalla stanza: il vento si stava trasformando in una sorta di uragano, mentre i pokémon continuavano a lottare.

D'un tratto gli occhi di Azurill si colorarono di lilla: il piccolo pokémon azzurro fece un salto all'indietro, mentre una luce viola invadeva il suo corpo. Non si trattava di un Azurill: era uno Zoroark.

Il pokémon buio, dopo aver rivelato la sua vera identità, cominciò ad attaccare Sealeo, mandandolo k.o.

Lo feci rientrare nella pokéball, mentre cercavo di recuperare gli altri due pokémon ed uscire dall'albergo. Il vento, però, aveva distrutto le scale.

Mimikyu venne alle mie spalle, prese Tepig e lo scaraventò per aria. Il pokémon fuoco era in balia del vento. Dovevo salvarlo.

Ordinai ad Aipom di proteggersi aggrappandosi alle mie spalle e corsi a recuperare Tepig.

Era troppo tardi: era volato via dalla finestra.

<<TEPIG, NO!>> Urlai.

C'era solo una cosa da fare: dalla tasca della mia felpa presi una pokéball e la lanciai verso Tepig. La sfera lo raggiunse, lo sfiorò appena, ma riuscì a proteggerlo al suo interno.

La pokéball era tornata fra le mie mani. Avevo salvato Tepig, e lo avevo pure catturato.

Tirai un sospiro di sollievo ma l'incubo non era ancora finito: i tre pokémon avversari erano ancora lì, agguerriti come non mai.

Mandai in campo Tepig, lui mi guardò e mi sorrise: gli avevo salvato la vita e lui era felice di essere parte del mio team.

<<Tepig, braciere, ora!>>

Il mio nuovo pokémon colorò di rosso il corridoio e colpì i tre avversari.

Benissimo, li avevo distratti abbastanza, era arrivato il momento di scappare.

Corsi verso scala ormai distrutta, presi Tepig in braccio e mi lanciai tra le macerie.

Non oso pensare a quanti piani di scale mi feci rotolando: sentivo dolore un po' ovunque e da qualche parte, non so dove, mi usciva pure del sangue.

Precipitai nella hall, Tepig ed Aipom fortunatamente stavano bene. Cercai disperatamente di muovermi, ma le ferite facevano molto male. Nonostante ciò, mi rialzai immediatamente, dopo aver visto Zoroark, Abra e Mimikyu a pochi metri da me.

Aipom e Tepig si schierarono davanti a me per proteggermi.

Abra cominciò a muovere le mani in modo strano, stava preparando un attacco psicoraggio. Mimikyu ci fissava e intanto stava caricando un'altra palla ombra. Zoroark, il capo, precedette tutti scagliando contro di me un potentissimo attacco neropulsar. Dietro di loro le fiamme del precedente attacco di Tepig avevano provocato un incendio, distruggendo tutto l'edificio fatto interamente di legno.

La situazione era critica, era la fine.

I miei pokémon erano pronti a lanciare fiamme e stelline, ma si bloccarono alla vista degli attacchi dei tre pokèmon. Psicoraggio, palla ombra e neropulsar vennero scagliati contro i miei pokémon, protetti da me che nel frattempo ero riuscito a prenderli in braccio.

D'un tratto il rumore degli attacchi fu sostituito dallo scroscio di un getto d'acqua, mentre le tenebre furono squarciate da una luce abbagliante.
<<Oshawott, più grinta in quell'idropulsar, dai Galvantula, più carica a quel fulmine!>>

Una voce maschile alle mie spalle dava ordini ad un Oshawott e ad un Galvantula, che, grazie ai loro attacchi, riuscirono ad annullare quelli di Zoroark e compagni.

Mi voltai: davanti a me si presentò un ragazzo alto, atletico, dai boccoli biondi. Feci un cenno col capo per ringraziarlo e mi voltai: la battaglia doveva finire.

<<Uniamo i poteri dei nostri pokémon>> gli proposi.

<<Sì, ma tieni, il tuo Aipom non può fare nulla contro i pokémon di tipo spettro, lanciagli questa!>>.

Il ragazzone prese dalla sua tracolla blu un dischetto giallo: si trattava di una Mt.

Mi fidai e la lanciai verso Aipom. Questo fu avvolto da una luce che gli diede una fortissima scarica elettrica.

<<Che diavolo è?>> esclamai.

<<Si tratta di fulmine, adesso Aipom può attaccare con quella mossa!>>.

Aipom, nel frattempo, aveva assorbito tutta quella carica elettrica, riuscendo a scaraventarla contro i pokémon avversari.

La scossa di aipom si unì a quella di Galvantula, mentre Oshawott e Tepig attaccarono con idropulsar e braciere.

Zoroark era pietrificato, ordinò qualcosa ad Abra e i tre pokémon sparirono all'istante. Erano andati via con il teletrasporto.

Con essi sparì tutto: l'albergo, il vento, l'incendio.
Era stata tutta un'illusione creata da Zoroark.

Ci ritrovammo su un grande prato. Eravamo sbalorditi.

<<Ho sentito tutto questo casino da lontano, ma è tutto finto...incredibile. Ma tutto è bene quel che finisce bene! Comunque, mi chiamo Joseph, piacere>>

<<Ciao Joseph, sono Jackie e sono di Ridley e non ho la più pallida idea di cosa sia successo questa notte>>

<<Dai, cerca di non pensarci e andiamo a riposare, sembri distrutto e non hai nemmeno dormito. Ho piantato la mia tenda sotto una quercia fantastica!>>

Con i miei pokémon in braccio, barcollante, seguivo questo cordiale sconosciuto verso la sua tenda, pieno di dubbi e domande. 

Dubbi e domande che riguardavano solo e soltanto un'unica persona: Cassandra.

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