One Shots... Mezzosangue

By _SbuffodiNuvola_

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In revisione "Look, I didn't want to be a Halfblood..." Ecco alcune one shots sui personaggi delle saghe di R... More

Kiss the girl
I will everything I can to protect you... even if it means my death.
Babysitting *attenzione spoiler*
Stitches
Sunshine
Ti vada o no...
We are a family, aren't we?
Night changes
You and me
Faccia A Faccia Con Il Fandom
No regrets
Best song ever
Baby, I'm perfect for you
It's just a matter of time
Cantami, o diva...
I love you, Jackson
Veglio su di te, io sono il tuo guerriero
Perseus Jackson, Son of Poseidon, the sea god
Annabeth Chase, Daughter of Athena, goddess of wisdom
Piper McLean, daughter of Aphrodite, goddess of beauty and love
Jason Grace, son of Jupiter, King of the gods and the sky
1milaaaaa
I'm really sorry, but we're done...
I missed you, Percy
Teen - Demigods - Wolf
An Aphrodite Incorporation Production...
Always
We don't have to wait
She belongs to me
Semidei a Natale
Semidei ad un matrimonio
Zia Sadie
Semidei a scuola
Is that... the end?
You are Annabeth, aren't you?
My best friend
A name?
Jason passione fanboy
It's a boy!
5milaaaaaaa๐Ÿ˜
Tornare a casa
I trust you
No regrets parte 2
Like a tale: Percabeth (1)
Like a tale: Jasper
Happy birthday Pipesโค๏ธ
Time out ~ Jercy
Happy Birthday Rick Riordan
Reyna, sei mamma!
Like a tale: Caleo
I do
Athena's daughter
Perlie Jackson e gli dei dell'Olimpo
My best friend's boyfriend ~ Perciper
Together
Let's dance!
Not my type ~ Valdangelo
Like a tale: Percabeth 2
Ti amo ancora
Why you didn't tell me?
I libri secondo gli eroi
On the beach
Illusioni
Nice to meet you
Before: Is that... the end?
Shut up and kiss me!
Ha gli occhi di papร 
Flowers
Remember I love you
Best brother
Like a tale: Frazel
18/08 - AUGURI TESTA D'ALGHE!!!!!
Can you keep a secret?
Piccola challenge: storie e canzoni!
50k!!
Enough
Thank you
Motivi per leggere PJO / HoO / ToA
Fandom: unisce coppie dal...
Adrison: idea originale
100k๐Ÿ˜

Descendans

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By _SbuffodiNuvola_

Alla casa di Montauk, dove la famiglia Jackson aveva deciso di stare per l'estate, Annabeth stava preparando la colazione, mentre Percy apparecchiava la tavola.
Quel giorno, il primo di agosto, sarebbero andati al Campo Mezzosangue con i loro figli. Era il compleanno dei gemelli e avrebbero festeggiato insieme ai loro amici.
Silena Zoe, l'unica femmina dei tre figli che avevano avuto Annabeth e Percy, entrò in cucina, canticchiando contenta. Aveva già legato i boccoli biondi, ereditati dalla madre, in una coda alta.
-Buongiorno, tesoro. -salutò Annabeth. -Auguri!
-Buongiorno. -rispose Silena dando un bacio sulla guancia ai genitori. -E grazie.
-Dormito bene? -chiese Percy, sedendosi.
-Luke russa. -mormorò lei imitando il padre.
-Ma se è nella stanza accanto come fai a sentirlo? -chiese ancora lui.
-È questo il punto! -esclamò Silena facendo ridere i genitori.
Silena era la copia esatta di Annabeth. Oltre ai boccoli biondi, aveva una passione per l'architettura e l'intelligenza degna di nonna Atena, ma gli occhi verde mare erano di Percy, da cui aveva preso la fissa per il cibo blu.
-Silena, andresti a chiamare Luke e Ocean? -chiese Annabeth servendo i waffle.
-Ok... -Silena si alzò dalla sedia. Fece per andare verso le stanze e per poco non venne investita dagli altri due uomini di casa.
-Ho sentito profumo di waffle blu. -disse Luke, che teneva Ocean sulla schiena. -E tanti auguri, sorellina!
-Auguri anche a te. -rispose la ragazza prendendo il fratellino in braccio per metterlo a terra.
-Buon compleanno, Luke. -disse Percy mentre il figlio si sedeva accanto a lui.
-Grazie. -rispose il ragazzo iniziando a divorare i waffle blu.
Luke era identico a Silena: era intelligente, anche se non lo dimostrava spesso, aveva i capelli ricci e biondi e gli occhi verdi. A differenza della gemella, però, era molto più come Percy, da cui aveva preso anche il potere di controllare l'acqua.
Il piccolo Ocean aveva i capelli di Percy e gli occhi di Annabeth, era un bambino dolce, timido ma allo stesso tempo amava fare scherzi alla sorella maggiore, insieme a Luke. Sapeva respirare sott'acqua anche se non poteva controllarla e capiva il linguaggio dei cavalli.
-Ehi, piccolo pesciolino! -disse Annabeth dando un bacio sui capelli del più piccolo. Ocean arrossì.
-Silena, come mai così felice di andare? È per Michael Valdez? -chiese Percy.
Le guance di Silena divennero di un leggero rosa, segno che suo padre aveva indovinato.
-Ma Silena ha qualcosa di speciale per Michy. -scherzò Luke dando piccoli bacini al vuoto.
-Sta' zitto! -mormorò Silena diventando sempre più rossa. -E guarda che potrei dire la stessa cosa per te, Testa d'Alghe! Che mi dici di Talia?
Il suo gemello diventò più rosso di lei.
Finita la colazione, i cinque si prepararono.
-Mammaaaa! -strillò Silena, che correva avanti e indietro per la piccola casa. -Dove è la mia maglia del Campo?
-Sotterrata nei mucchi di vestiti che hai messo in valigia! -rispose Luke dal bagno.
-Smettila!
-Ragazzi, non iniziamo! -urlò Percy.
-Scusa, papà! -risposero i gemelli in coro.
Una ventina di minuti dopo, la famiglia Jackson si dirigeva a Long Island con la macchina blu.

Davanti alla casa dove alloggiava la famiglia Grace per quei giorni di vacanza, Jason aspettava appoggiato alla macchina nera.
Dall'interno della casa provenivano le urla di sua figlia e di Piper, che cercava di convincerla a non vestirsi di nero come suo solito, e sentendole Jason si mise a ridere: Talia Rose, quattordici anni, era praticamente Piper con i capelli biondi e la pelle chiara. Non aveva ancora ben capito quali fossero i suoi poteri, ma spesso Jason aveva l'impressione che sua figlia usasse la voce ammaliatrice e, non sapendo come controllare per bene l'elettricità, causasse dei black-out. Non avevano ancora avuto l'occasione di vederla evocare un fulmine vero e proprio, però.
Talia era stata chiamata così perché la sua zia preferita, Talia, aveva permesso che nascesse all'ospedale (una storia lunga che racconteremo in un'altra occasione) e il suo secondo nome, Rose, era quello che Piper aveva pensato quando avevano scoperto che sarebbe stata una femminuccia.
Finalmente, Piper e Talia Rose (con la maglia del Campo Mezzosangue e i capelli lisci sciolti sulle spalle) uscirono di casa.
-Alla buon'ora! -esclamò Jason, cercando di non ridere.
-A quanto pare zia Talia le ha messo in testa che i vestiti neri sono i migliori. -fece Piper mettendo le mani sui fianchi e squadrando la figlia. -Guarda che non farai colpo su Luke Jackson se continui così, lo sai?
-MAMMA! -Talia arrossì violentemente. Jason e Piper avevano capito che la loro unica figlia si era presa una cotta per Luke Jackson da anni ormai, ma lei si rifiutava di ammetterlo.
-Dai, salite. -disse Jason indicando la macchina. -Siamo in ritardo.
I tre salirono in auto e, non appena il figlio di Giove mise in moto, si accese la radio.
-I Green Day! -esclamò Talia, contenta. -Papà, alza il volume!
Jason e Piper si sorbirono la voce di Talia Rose per tutto il viaggio.

Nella casa al mare affittata dalla famiglia Valdez, Calipso cercava di fermare Esperanza, la più piccola, che correva ovunque.
-Leo! Dammi una mano! -esclamò ad un certo punto.
-D'accordo. -disse Leo rimboccandosi le maniche. -Ehi, piccola peste! Vieni qui!
E si diresse al piano di sotto prima che la figlia di otto anni potesse distruggere qualcosa.
Michael si affacciò alla ringhiera del pianerottolo: -Papà! Ti do una mano! -urlò, per poi seguire il padre giù dalle scale.
Calipso prese un respiro, poi andò nella stanza della sua secondogenita, Diana, l'unica fra i suoi tre figli che aveva un po' di buonsenso.
Michael aveva compiuto sedici anni a giugno ed era praticamente la copia di Leo, ma con gli occhi di Calipso. Era responsabile, certo, ma anche parecchio identico a Leo dal punto di vista del carattere ed era pure resistente al fuoco, oltre ad avere la capacità di evocarlo.
Diana aveva tredici anni, era una mini-Calipso vivente, in tutto e per tutto, ma se avevi bisogno di qualcosa riguardo alle macchine, lei era la persona giusta a cui rivolgersi. Amava sporcarsi le mani di olio per motori.
La piccola Esperanza era la copia femminile di Leo e adorava, come Diana, occuparsi di macchine e costruire oggetti... anche se lei, a differenza della sorella, si distraeva molto più facilmente dal lavoro che stava facendo.
-Tesoro? -chiese Calipso entrando nella stanza di Diana. -Manchi solo tu.
-Arrivo! -esclamò la figlia finendo di farsi una treccia.
Le due scesero di sotto, dove le aspettavano Leo, Michael ed Esperanza.
-Andiamo? -chiese Esperanza saltellando impaziente.
-Sì, peste, andiamo. -fece Calipso toccandole la punta del nasino con l'indice.
I Valdez uscirono di casa e salirono sulla macchina rossa.

Nella stanza d'albergo degli Zhang, Hazel cercava di prendere Sammy, trasformato in gatto.
-Sammy? Dobbiamo andare! La zia Reyna ha detto di sbrigarci. -disse Hazel guardando sotto al letto matrimoniale. -Fai il bravo, dai.
Frank uscì dal bagno in quel momento.
-È ancora sotto al letto? -chiese, notando sua moglie accucciata sul pavimento. Lei alzò lo sguardo e annuì. Così Frank si trasformò in gatto a sua volta e raggiunse il figlio di dieci anni sotto il letto.
Poco dopo i due aspettavano Hazel ed Emy in macchina.
Sammy era la copia di Frank, sia nell'aspetto, sia per i poteri, ma era abbastanza pestifero e Hazel non capiva da chi avesse preso.
Emy era invece una Hazel di quindici anni con gli occhi a mandorla, aveva i poteri della madre ed era bravissima con l'arco come Frank.
I quattro vivevano a Nuova Roma, vicino a Reyna e Christie, ma dato che sarebbero andati al Campo Mezzosangue per stare con i loro amici, alloggiavano in un hotel a New York.
Quando salirono in macchina, Sammy parlava di quanto volesse sfidare zio Will a pallavolo, mentre Emy se ne stava silenziosa. Era timidissima, tutto il contrario di suo fratello.
-Ci sarà anche zio Nico? -chiese Emy quando (finalmente) Sammy smise di parlare.
-Certo! È con lo zio Will al Campo Mezzosangue per l'estate. -rispose Hazel.
-Papà! Abbiamo appena superato zio Percy e zia Annabeth! -esclamò Sammy guardando indietro.
Frank rise: -Vorrà dire che arriveremo prima noi.
-Non credo, papà. -fece Emy indicando davanti. -Zia Reyna ci ha appena superati.

***

Quando Percy accostò la macchina, Silena Zoe uscì per prima e si mise a correre verso il pino di Talia. Adorava quel Campo: i campi di fragole, l'arena, la Casa Grande... ma soprattutto adorava Chirone, colui che le raccontava storie di eroi e imprese del passato. Le aveva persino raccontato dei suoi genitori da adolescenti.
Nel frattempo anche Luke e Ocean erano scesi dalla macchina. Luke prese il fratellino per mano: -Corriamo al tre?
-Sì! -Ocean sorrideva di rado, ma quando lo faceva a Luke si scaldava il cuore.
-Uno... due... tre!
E i due fratelli si misero a correre su per la collina.
La famiglia Grace arrivò proprio in quel momento.
-Ehi! Aspettatemi! -chiamò Talia Rose seguendo i suoi amici su per la Collina Mezzosangue.
-Ehi! -salutò Jason raggiungendo Percy e Annabeth.
-Ciao! -ricambiò Annabeth.
-Vedo che Frank e Hazel sono già arrivati. -disse Piper guardando la macchina parcheggiata.
-Anche Reyna. -Annabeth indicò una seconda auto.
-Andiamo? -chiese Percy. -Grace, l'ultimo che arriva pulisce le stalle dei pegasi!
E i due corsero via sotto lo sguardo esasperato di Piper e Annabeth.
Quando arrivarono in cima, Silena e Talia parlottavano e Jason e Percy ridevano, sdraiati per terra.
-Peggio dei bambini. -esclamò Annabeth.
-Ehi, Superman e Aquaman si sono sfidati come sempre? -chiese Leo appena arrivato con Calipso e i figli.
-Indovina. -rispose Piper sarcastica.
-Ehi, Sil. -sussurrò Talia a Silena. -Guarda chi c'è.
Silena si voltò e vide Michael Valdez parlare con Luke. Diventò subito più rossa della macchina di Leo.
-Oh miei dei, cosa faccio se mi saluta? E se mi parla? E se...
-Andiamo, Silena! Gli rispondi, no? -fece Talia.
-Thals, tu faresti lo stesso con Luke. -disse Silena.
-Non è vero!
Silena alzò un sopracciglio e l'altra alzò gli occhi al cielo.
-Ehi, ragazze! -le chiamò Annabeth. -Venite?
Le due si voltarono e videro che gli altri erano già scesi verso il Campo.
-Sì! -esclamarono le due ragazze.
-Michy, mia sorella eh? -stava dicendo Luke all'amico.
-Cos-Silena? N-No, cioè... S-Sì, cioè... -rispose l'altro arrossendo.
Luke ridacchiò: -Andiamo, amico! Non sono così scemo da dirle tutto! -disse dandogli una pacca sulla spalla. -Perché non le dici quello che provi?
Michael lo guardò, aggrottando le sopracciglia.
-E tu che mi dici di Talia? -chiese.
-Talia? Pfffff! -fece Luke, palesemente nervoso. Michael sapeva benissimo che l'amico era cotto di lei, ma non era ancora riuscito a farglielo ammettere.

-Mia! -esclamò Will prendendo la palla in bagher, alzandola per Silena. Stavano giocando due contro due con Luke e Percy, abbastanza scarsi nella pallavolo.
-Mia! -Silena schiacciò e fece punto.
-Ok, vince la squadra di Will e Silena! -disse Talia, che faceva da arbitro.
-Sì! -esultò Silena battendo il cinque a Will.
In quel momento, il corno annunciò che era ora di pranzo.
-Andiamo! Ho una fame! -disse Will.
Sapendo che sarebbero arrivati, Chirone aveva fatto aggiungere un tavolo per i sette, Nico, Will, Reyna e i figli degli eroi. Non sarebbe stato molto comodo farli sedere ai tavoli delle varie cabine, essendo che i loro figli avevano sangue di due dei diversi.
Tutti i semidei del Campo Mezzosangue li guardavano, ammirati. Vedevano spesso i figli di alcuni fra i famosi sette Mezzosangue della profezia, essendo che durante l'estate andavano al Campo per allenarsi, ma succedeva di rado che con loro ci fossero anche i genitori.
Silena era seduta accanto a Michael, l'ultimo posto rimasto (che peccato!) e non osavano incrociare gli sguardi, rossi come le fragole che venivano coltivate al Campo.
-Allora, quindici anni, eh? -fece Will rivolto a Luke e Silena, che gli fu grata per averla tirata fuori dalla sua situazione. Gli sorrise.
-Come ci si sente? -domandò Reyna, che alla loro età era pretore al Campo Giove.
-Io mi sento uguale a prima, sinceramente. -rispose Luke. Sua sorella annuì.
-Sembra ieri che zampettavate in giro per il Campo Mezzosangue con il pannolino. -sospirò Percy con finta aria malinconica tirando un buffetto sulla guancia di Luke, che si tolse subito la mano del padre dalla faccia.
-Papà! Smettila!
Silena rise per la faccia di Luke e Michael si sentì leggero come una piuma.
Intanto Esperanza raccontava ad Ocean e Sammy come aveva imparato a costruire dei semplici elicotteri giocattolo come Leo, Emy parlava con Diana e Talia raccontava a Christie (la figlia tredicenne di Reyna) dell'ultimo successo dei Green Day.
La storia della nascita di Christie è un po' strana. Reyna avrebbe voluto avere un figlio di cui occuparsi e gli dei avevano espresso il suo desiderio: quando Reyna aveva aperto la porta di casa, dopo aver sentito il pianto di un neonato, aveva trovato un cesto con delle coperte. Al suo interno c'era la neonata, che aveva deciso di chiamare Christie.
-Wow, sono pieno! -esclamò Sammy.
-Anche io! -fece Esperanza ridendo. Quando rideva era ancora più simile a Leo.
-Ehi, che ne dite di andare al mare? -propose Percy.
Tutto il gruppo accettò la proposta e così si alzarono dal tavolo per prendere costumi da bagno, salviette e creme solari.
Prima che anche Silena seguisse i suoi genitori, Michael la fermò
-Ehm, Silena... -le disse. -Vieni un attimo?
-S-Sì. -rispose, timida.
Lui la condusse vicino ai campi di fragole, dove, essendo ora di pranzo, c'era solo qualche ninfa.
-Volevo darti questo. -Michael prese un piccolo pacco regalo dalla tasca. -Non è niente di che, ma ho voluto farti un regalo per conto mio.
Silena aprì la scatolina e sorrise: al suo interno c'era una collana con un piccolo ciondolo argento a forma di civetta.
-Grazie, è bellissima! -disse alzando lo sguardo verso di lui. Arrossì, notando quanto i loro visi fossero vicini.
-Ti aiuto a metterla. -fece Michael per uscire dal silenzio imbarazzato che era sceso fra loro. Le prese la collana dalle mani e gliela legò attorno al collo. Il ciondolo brillò alla luce del sole.
-Grazie. -disse Silena sorridendogli.
-Di niente. -rispose lui.

Quando arrivarono in spiaggia, i primi che si buttarono in acqua furono Luke, Ocean e Percy, come potete immaginare. Sammy ed Esperanza iniziarono a fare dei castelli di sabbia, aiutati da Will, Emy entrò in acqua con Diana, Christie, Jason, Frank e Leo. Talia e Piper presero le tavole da surf, mentre Annabeth, Calipso, Hazel, Reyna e Nico rimasero sulla spiaggia a parlare un po'.
Silena tolse la maglia e i pantaloncini, rimanendo in costume, e si sedette sul lungomare a guardare suo padre e i suoi fratelli che usavano i loro poteri per creare onde e fontanelle. Le piaceva stare tranquilla ad ascoltare il suono delle onde e le risate dei suoi amici. Era rilassante e le sembrava di essere una normale ragazza mortale che andava al mare durante l'estate.
-Annabeth, guarda. -disse Calipso indicando Silena con la testa. Michael si stava avvicinando a lei.
La figlia di Atena sorrise: -Chissà. Magari entro stasera ci sarà un nuovo motivo per festeggiare.
Praticamente tutti sapevano della cotta di Michael per Silena e viceversa. Erano anni che si piacevano, ma non si erano mai dichiarati.
Intanto, Michael si era avvicinato alla ragazza.
-Come mai stai qui da sola? -le chiese.
Silena alzò lo sguardo su di lui e sorrise: -Mi piace guardare il mare. Nonna Sally dice che è un ottimo modo per inventare.
-Davvero? -il ragazzo si sedette accanto a lei.
-Beh, sai che mia nonna è diventata scrittrice, no? -Michael annuì. -Mi ha passato la mania di scrivere, così sto cercando qualche idea.
-E, se posso chiederlo, hai già pensato a qualcosa?
-Sì! -esclamò Silena. -La storia di due ragazzi innamorati, lui è un dio, lei una normale mortale.
Michael sorrise: -Voglio leggerlo per primo.
Lei arrossì: -Lo leggeresti davvero?
Michael annuì e le mise una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio. Dei, i suoi capelli erano così morbidi!
Le accarezzò il viso.
-EHI, PICCIONCINI? -li chiamò Luke dal mare. -VENITE?
Michael si alzò.
-Andiamo? -le chiese, porgendole una mano.
-No, vai tu. -rispose Silena.
-Dai!
-No, ora non ho voglia di fare il bagno.
-E va bene, lo hai voluto tu. -Michael la prese a mo' di sacco di patate.
-Cos-? Michael, mettimi giù! -esclamò lei.
-No!
E la buttò in acqua, per poi battere il cinque a Luke.
Quando la ragazza riemerse, togliendosi i capelli dagli occhi, i due amici si misero a correre, nonostante stessero ridendo a crepapelle.
-TORNATE QUI, BRUTTI IDIOTI! -urlò lei, seguendoli.
Sulla spiaggia, Annabeth e Calipso si guardarono e scosserò la testa. No, niente da fare per quel giorno.

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