Survivors || The 100

By iamintothestorms

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[SEQUEL DI ALIVE] • Alexis e i suoi amici sono scampati alla minaccia dei Terrestri. Ma riusciranno a vivere... More

Camp Jaha
Vera
I Want My Father Back
I've Found You
Leave or Die
Rebirth
I'll be strong for both
Funeral
Training
Tondc
Now We Fight
Magic Wood
Hachiko
Abyssum
Patrol
Azgeda
Fight Test
Mala tempora currunt
Lies
Amos
I'm sorry
You killed him
They think they can
Lincoln
What's the right thing?
Alie
Provocation
Emerson
Harper&Monty
The end of Alie pt.1
The end of Alie pt.2
SEQUELLL

It Hurts

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By iamintothestorms

[ Dato che è l'ultimo capitolo della seconda serie e domani è Santa Lucia, il capitolo lo faccio uscire oggi. Spero vi piaccia❤️ ]

Aspettarono per un tempo così lungo che parve un'eternità, ma ancora non era arrivata alcuna notizia da parte di Raven. Tutt'un tratto però, si sentirono degli spari provenire dalla diga e capirono al volo che in qualche modo Raven c'era riuscita, anche se ora Mount Weather sapeva del loro piano.

Mount Weather iniziò quindi a bombardare l'esercito con vari spari, bloccandoli quindi ad una distanza di più o meno cinque metri dalla porta. Nessuno sarebbe perciò riuscito a sbloccarla in quel modo, visto che l'idrazina sarebbe esplosa solo a comando manuale.

Il soldato Miller però, si offrì volontario per dirigersi verso la porta — dato che per suo figlio avrebbe fatto qualsiasi cosa —, scortato da un gruppo di Terrestri. Purtroppo, nemmeno quel piano funzionò e tutti i Terrestri vennero abbattuti, mentre Miller si nascose sotto ai loro cadaveri per uscirne vivo.

La sparatoria nel frattempo continuava e il tempo a loro disposizione per far saltare la porta era sempre meno, perciò Lincoln decise di giocare d'azzardo. Scagliò una freccia infuocata contro la porta e la sua serratura saltò.

«Grande!» urlò Alexis, andando a battersi un cinque col terrestre. Quest'ultimo le sorrise, poi, mentre la Comandante si dirigeva ad uccidere il cecchino, andò ad abbattere la porta insieme ad altri robusti uomini. Ci riuscirono, ma non tanto grazie alla loro forza, quanto al fatto che qualcuno gliel'aveva lasciata aprire.

Lexa tornò poco dopo l'apertura della porta insieme al cecchino, Carl Emerson, e ordinò a tutti di abbassare le armi. I Terrestri le obbedirono prontamente, mentre lei andava a liberare Emerson. Nel frattempo, dei Terrestri uscivano dalla porta.

«Cosa diavolo sta succedendo...?» si chiese Alexis, non capendo niente di ciò che stava accadendo in quel preciso istante. Lexa intanto suonò la ritirata e tutto l'esercito Terrestre se ne andò, insieme alla sua gente appena resa libera.

«Lexa ha fatto un patto con Mount Weather. Ma non includeva anche la nostra gente.» le spiegò Clarke, avvicinandosi lentamente a lei, con sguardo affranto. Nel contempo, anche il Popolo del Cielo se ne stava andando, rassegnato al fatto che nemmeno quel giorno avrebbero liberato la loro gente.

«Dimmi che scherzi.» ringhiò Alexis. Purtroppo però, Clarke era più seria che mai. «Come hai potuto lasciare che ti tradisse in questo modo? Come hai potuto fidarti così ciecamente di lei?» sbottò, gesticolando furiosamente.

«Sto facendo del mio meglio!» urlò altrettanto rabbiosamente Clarke.

«Stai mentendo a te stessa. » sibilò l'altra, con una furia omicida negli occhi. Clarke non osò controbattere oltre, sapendo bene che Alexis non aveva tutti i torti e che se avrebbe anche solo osato proferire la minima parola la collera di Alexis si sarebbe trasformata in qualcosa di ancora più pericoloso.

***

Clarke si diresse poi alle miniere, dove Octavia stava cercando di trovare una via d'accesso per Mount Weather. Anche Alexis andò lì, ma partì qualche minuto dopo Clarke e arrivò giusto alla fine della discussione tra le due, dove a quanto pare anche Octavia stava sgridando Clarke.

«Vi si sente da in cima alle gallerie, idiote.» sbottò, portando le mani sui fianchi. Le due si girarono improvvisamente verso la provenienza della sua voce, non avendo avvertito il suo arrivo.

Stavano per controbattere, quando la porta d'accesso a Mount Weather si aprì. Nessuno osò fiatare, estraendo semplicemente ognuno la propria arma. A tutte e tre ci vollero alcuni secondi per riconoscere le figure di quattro ragazzi, a loro molto familiari, ma che in quel momento risultavano molto cambiati esteriormente.

Ma non appena Alexis riconobbe la possente figura del ricciolino, non appena capì chi gli si trovava davanti, non esitò un solo secondo in più per corrergli incontro e ritrovarsi, senza quasi nemmeno accorgersene, ad unire le proprie labbra con le sue in un delicato e appassionato bacio.

Bellamy inizialmente esitò, ancora sorpreso da quell'inaspettato gesto della ragazza, ma presto si lasciò andare in quell'unico momento di intimità che finalmente Alexis gli aveva concesso.

Quando furono costretti a separarsi, nessuno dei due guardò negli occhi l'altro, anzi, Alexis scappò subito ad abbracciare i propri amati fratelli, ma entrambi sapevano che quello era ciò che aspettavano dal primo momento in cui i loro occhi si erano incrociati.

«Non sapete quanto sono contenta di vedervi.» disse Alexis rivolgendosi a Jasper e Monty, trattenendo a stento le lacrime. I due ricambiarono calorosamente l'abbraccio, essendosi finalmente riuniti con la loro adorata Alexis.

Nel frattempo, Bellamy era ancora un po' scosso da ciò che era appena successo, mentre la sorella se la rideva alquanto. «Non te l'aspettavi, eh?» ridacchiò Octavia, mollando un leggero pugno sulla spalla del fratello. Questo diventò leggermente rosso, mentre Octavia non smetteva di ridere.

«Diciamo che era l'ultima cosa che mi sarei aspettato.» confessò infine.

I convenevoli durarono però poco, sapendo che non avevano molto tempo: dovevano salvare i loro amici. Si divisero quindi in due squadre: Bellamy, Clarke e Monty sarebbero andati da Dante Wallace — ex capo di Mount Weather — per chiedere aiuto, poiché li aveva già aiutati in precedenza; mentre Jasper, Octavia e Alexis avrebbero accompagnato Maya al livello cinque, l'unico non irradiato, poiché questa stava per finire l'ossigeno a sua disposizione all'interno della tuta che indossava.

Passarono per lo scivolo dei rifiuti, riuscendo ad arrivare nel minimo tempo al livello cinque. Octavia e Alexis, volendo raggiungere al più presto gli altri, stavano già per tornare indietro, ma Jasper si stava trattenendo con Maya.

«Muoviti Jas!» urlò Alexis, ma il ragazzo non le dava minimamente retta, così entrambe le ragazze dovettero tornare da lui e Maya.

«Cosa c'è? Non è al sicuro qua?» chiese quindi Octavia ansiosamente, volendo solamente raggiungere il fratello.

«Sto bene.» disse Maya, ma non era molto convinta.

«No, non ti lascio qui!» affermò sicuro Jasper, ma al contempo anche alquanto preoccupato.

«Jasper!» urlò Alexis, sapendo che il tempo a loro disposizione era fin troppo prezioso in quel momento.

«È viva, ma non è al sicuro.» dichiarò infine Jasper, stringendo i pugni.

Maya si vide quindi costretta a confessare, nonostante non volesse affatto far perdere tempo a Jasper e i suoi amici. «Cage sa che vi ho aiutato. Ed è al livello cinque.»

Alexis e Octavia sembrarono preoccuparsi maggiormente ed Octavia decise quindi di porre la domanda che tutti si stavano facendo in quel preciso istante. «Quindi cosa facciamo?»

Ci fu qualche secondo di silenzio, poi un coro di due voci espresse ciò che tutti stavano pensando. «Uccidiamo Cage.» Alexis e Jasper si rivolsero uno sguardo d'intesa, sorridendosi. Nessuno osò opporsi alla loro idea.

***

Il loro piano fu quindi quello di mandare Jasper come esca — grazie ad un soldato di Mount Weather che li aveva aiutati anche in precedenza — che si sarebbe quindi potuto avvicinare abbastanza a Cage per potergli tranciare perfettamente l'arteria principale e di conseguenza ucciderlo.

«Fai attenzione.» Alexis e Jasper si scambiarono un abbraccio, poi il ragazzo andò a salutare adeguatamente anche Maya. I due si scambiarono un bacio appassionato, mentre Alexis s'inteneriva di fronte a quella scena.

«Ecco, tu e Bellamy siete ancora più belli.» la canzonò Octavia, mentre il volto di Alexis si faceva bordò.

«Stai zitta idiota!» sbottò, dandole un pizzicotto sul braccio. Octavia gemette per il dolore, ma non smise di ridere. Punzecchiare Alexis e Bellamy era la cosa che più la allietava ultimamente.

***

Mentre aspettavano la riuscita di Jasper, Octavia e Maya presero a parlare animatamente, mentre Alexis se ne stava invece in disparte. Non ascoltava i loro discorsi, pensava solo a ciò che aveva fatto poco prima.

L'aveva davvero baciato. Non ci aveva pensato due volte e l'aveva fatto. I sentimenti avevano preso il sopravvento su di lei, senza neanche lasciarle il tempo di poter reagire. Era stato un qualcosa di avventato, qualcosa guidato solo ed esclusivamente dal cuore. Voleva quindi dire che lei lo amava? Alexis non ne aveva la minima idea.

Tutt'un tratto però, i suoi pensieri furono bruscamente interrotti dall'entrata improvvisa di due ragazzi che si baciavano. Inizialmente essi non fecero caso alle tre, ma non appena scorsero la figura Terrestre di Octavia se ne uscirono urlando e gridando ai quattro venti di aver visto un Terrestre.

Octavia ed Alexis non esitarono quindi ad inseguirli, ma non riuscirono a raggiungerli, poiché al di fuori della stanza incontrarono subito due guardie. Ma prima che potessero sparare il minimo colpo, Octavia ed Alexis lanciarono rispettivamente una spada a testa e andarono a infilzare i due uomini.

Purtroppo per loro, altre guardie arrivarono in soccorso alle grida e dovettero per forza scappare. Arrivarono quindi nella sala principale, dove si trovavano tutti quelli di Mount Weather e furono circondate dagli uomini di Cage.

«Ferme! Mani in alto!» urlarono e le tre non poterono far altro se non obbedire. Octavia e Alexis si rivolsero un'occhiata preoccupata, non riuscendo a trovare la minima scappatoia: cosa avrebbero fatto adesso?

Ma, improvvisamente, tutti intorno a loro presero a sentirsi male. Il loro corpo si riempì di bolle, l'aria si fece più rarefatta, mentre le loro forze li abbandonavano pian piano. Chiunque di fronte a loro, bambini e non, s'accasciò al suolo e in pochi secondi abbandonò questo mondo.

Anche Maya morì, esattamente come fece il resto della sua gente. Octavia ed Alexis non riuscirono a muovere un singolo muscolo, ancora troppo esterrefatte da quella macabra vista.

Poco dopo, anche Bellamy, Clarke, Monty e Jasper le raggiunsero, e subito Jasper piombò da Maya, prendendola tra le sue braccia.

«Che avete fatto?» sbraitò, tra le lacrime.

«Non avevamo scelta.» spiegò Clarke, tentando di nascondere tutto il dolore che in quel momento stava provando.

«Stavo per uccidere Cage. Se mi avessi dato un altro solo minuto, sarebbe finita!» urlò, sempre più frustato e addolorato.

«Jasper, non si sarebbero fermati.» cercò di farlo ragionare anche Bellamy, ma non c'era alcun modo di riuscirci.

«Dobbiamo andare al dormitorio.» disse Clarke e nessuno obbiettò, seguendola. Solo Monty e Alexis rimasero lì, riflettendo sul come consolare il loro migliore amico.

«Come hai potuto permetterlo?» ringhiò Jasper, ovviamente rivolgendosi verso Monty. Quest'ultimo sembrava ancora più afflitto di Jasper in quel momento, ma cercava di non dare peso a quel dolore.

«Mi dispiace.» confessò, ma dal suo tono traspariva chiaramente quanto fosse spossato e distrutto da tutta quella situazione.

«Ti dispiace? Ti dispiace? Io..» ma non finì la frase, scoppiando in un pianto liberatorio. Monty schioccò la lingua infastidito, andandosene. Alexis invece cercò di avvicinarsi all'amico, ma non appena Jasper avvertì il contatto con lei si scansò bruscamente. «Vattene! Hai tanta colpa tu quanto lui!» ringhiò, mentre le lacrime gli rigavano completamente il viso.

Alexis rimase sbigottita da quella frase. Sapeva che il ragazzo in quel momento era principalmente guidato dalla sofferenza, ma darle colpa di qualcosa in cui non centrava niente le sembrava esagerato anche per Jasper.

«Fai come vuoi.» sbottò lei, alzandosi e raggiungendo gli altri nel dormitorio. Jasper la guardò allontanarsi, sprofondando ancora di più nel suo dolore.

***

Non appena entrò nella stanza, Alexis saltò letteralmente tra le braccia del padre. «Ti hanno fatto del male?!» chiese all'istante, controllando da capo a piedi tutto il corpo di Marcus. Certo, era pieno di ferite ma nessuna di quelle sembrava essere grave.

«Tranquilla, sto bene.» disse, sorridendole. Alexis ricambiò quel gesto, per poi stringere nuovamente il padre in un caloroso abbraccio.

***

Quando rientrarono al campo, Clarke decise che non sarebbe entrata con loro. Dopo quello che aveva fatto, non sarebbe mai riuscita a guardarli in faccia ogni giorno.

Né Octavia, né Alexis la salutarono, ancora troppo alterate. L'ultimo a salutarla fu invece Bellamy, che cercò anche di convincerla a rimanere, ma senza risultati. Ormai Clarke aveva fatto la sua scelta. Non appena ebbero finito i convenevoli, Bellamy raggiunse come un fulmine Alexis.

«Alex! Non hai niente da dirmi?» le chiese, alludendo a ciò che era accaduto prima a Mount Weather.

Alexis si voltò istintivamente verso il ragazzo, scuotendo il capo. «Niente.» disse, ma sapeva di star mentendo anche a se stessa. Bellamy la guardò per qualche secondo, alquanto confuso. Ma dagli occhi della ragazza non traspariva alcun sentimento, solo innocente verità. Ma forse Alexis era troppo brava a mentire e Bellamy poco lucido per capirlo.

Bellamy si morse il labbro, annuendo varie volte col capo. «Giusto. Scusami.» subito dopo, sparì dalla vista di Alexis in un batter d'occhio.

Alexis tirò un sospiro di sollievo, sapendo che ora Bellamy avrebbe dimenticato quel bacio, come avrebbe fatto lei. O almeno, era quello che sperava. Se avesse continuato a fare come niente fosse, quel dolore sarebbe stato l'unico che entrambi avrebbero provato.

«Cosa diavolo è successo?» Octavia colse alla sprovvista Alexis, facendola sobbalzare appena.

«Niente.» affermò, mentre prendeva a torturarsi il labbro. Octavia notò quel piccolo gesto e notò anche la strana agitazione del fratello.

«Cosa gli hai detto, Alex?» Octavia era sempre più severa verso l'amica e la costrinse a guardarla negli occhi, sapendo che in quel modo non le avrebbe potuto mentire.

Alexis deglutì amaramente, poi si decise a parlare. «Niente. Non gli ho detto niente.» confessò infine, trattenendo a stento le lacrime.

Octavia colse al volo ciò che intendeva e capì che Alexis l'aveva fatto solo per proteggere Bellamy, nonostante quello non fosse il modo giusto per farlo. La guardò per qualche istante, per poi stringerla tra le sue braccia. Alexis si lasciò andare, permettendo a qualche lacrima di bagnare i vestiti della ragazza. Si ripeteva di aver fatto la cosa giusta, eppure.. Eppure faceva così dannatamente male.

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