Trilogia con Sergio Ramos

By Corneliahale94

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"Scusa Vic, sei l'unica che non è entusiasta di passare un mese intero con quei figoni!! Al posto tuo la Spag... More

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Capitolo 3.36
Capitolo 3.37
Capitolo 3.38
Capitolo 3.39
Capitolo 3.40 - ULTIMO

Capitolo 3.34

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By Corneliahale94

Quando, finita la cena, Jamie e Alexandra decisero di ritirarsi nelle loro stanze per prepararsi all'ultima prova prima del grande giorno, Victoria e Sergio approfittarono per fare una passeggiata notturna in giro per Siviglia.

Sergio amava respirare l'aria di casa e visto che per via del suo lavoro non riusciva a farlo tanto spesso, aveva deciso di approfittare di quella visita non programmata, per poter godere un po' dell'aria di casa.

Camminava, per strada, con affianco Victoria stretta nel suo giubbotto di pelle, che rabbrividiva ad ogni refolo d'aria fredda segno di un inverno che stava lasciando spazio alla mite primavera d'Aprile.

Era silenziosa, Victoria, mentre Sergio salutava qui e là amici e vecchie conoscenze incontrate in giro - sorpresi di rivederlo così presto a casa.

Sergio l'aveva notato e aveva intenzione di tartassarla finché non le avesse confessato cosa le prendeva.

Si fermarono presso un bar, lì vicino, Sergio le si piazzò davanti sbarrandole il passo.

"Che c'è?" domandò preoccupata Victoria, assorta nei suoi pensieri.

"O mi dici cos'hai, o ti tartasso per tutta la sera." la minacciò, serio.

Victoria allargò un sorriso, con aria perplessa. "Cosa dovrei avere?"

"Ti ho osservato tutta la serata..anzi, tutto il giorno. Cos'hai?"

Victoria si guardò intorno. Evidentemente non c'era niente e nessuno che poteva salvarla da quella domanda.

"Sergio io...."

"Lessie è tornato a casa finalmente!" esclamò una voce femminile, dietro di loro.

Entrambi si voltarono, Sergio allargò subito un sorriso dopo aver riconosciuto la sua amica Luz.

"Luz! Ma guarda un po', sapevo che prima o poi ti avrei incontrata!"

Victoria, lì vicino, non aveva la minima idea di chi fosse. Conosceva un po' tutti gli amici di Sergio, ma lei non l'aveva mai vista.

I due si abbracciarono, contenti di rivedersi. Poco dopo, Luz posò gli occhi scuri sulla ragazza lì vicino. "Oh, ma lei è la principessa di cui mi parlavi..." fece, lusinghiera.

Victoria arrossì, imbarazzata. "Addirittura.." commentò guardando Sergio.

Il ragazzo le sorrise. "Luz, lei è mia moglie Victoria, Victoria lei è Luz..la mia cara amica."

"E' così che mi presenti!? Dopo il nostro passato burrascoso?" domandò, seria.

Victoria sgranò gli occhi in direzione del marito ma subito dopo notò come la ragazza era scoppiata in una fragorosa risata. "Sto scherzando Victoria, sono una sua vecchia amica...niente di più."

Victoria rispose con un timido sorriso. "Che ci fai qui a Siviglia Ramos?" domandò ancora Luz guardando l'amico.

"Abbiamo un matrimonio di amici..."

"A Siviglia? Chi si sposa? Estebàn?! Oh lo sapevo!! Dopo aver tradito la sua ragazza per più di otto anni ha deciso di sposarsi finalmente..povera Esther.."

Sergio si mise a ridere. "Oh no, non Estebàn....quello è un'anima persa ormai! Si sposa un collega di Victoria.."

Luz la guardò. "...Chi è Estebàn?" domandò curiosa Victoria.

I due amici si misero a ridere. "Oh, a quanto pare Sergio non ti ha presentato tutti i suoi amici..."

Victoria ci pensò. Di questo famoso "Estebàn" fedifrago nessuno le aveva mai parlato in tutti quegli anni ed ora era proprio curiosa di sapere chi fosse.

"No, beh è meglio evitare di parlare a persone che non lo conoscono di Estebàn.." disse Sergio guardando la moglie "..è un tipo...particolare."

Luz però era già partita in quarta con la spiegazione a Victoria. "Lui e Sergio da ragazzini facevano a gara a chi ne rimorchiava di più. Erano i due belli del quartiere no? E si divertivano a rompere cuori e poi a collezionare insulti da parte delle ragazze..."

"Ho sempre vinto io" fece fiero Sergio.

Victoria sgranò gli occhi. "Ma dai..." disse sarcastica, incrociando le braccia "Non l'avrei mai detto. Spero tu abbia vinto anche sulla gara di insulti!" sorrise ironica.

Sergio si avvicinò alla moglie, sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi. Luz invece era divertita dal commento di Victoria e si mise a ridere.

"Oh! Tua moglie ci sa fare ragazzo!" fece "Comunque sì, di insulti ne ha presi più lui ovviamente."

"Oh non è vero! Eravamo pari.."

"Sì però ad Estebàn non hanno mai incendiato l'albero di Natale" rise ricordandosi la scena come fosse ieri.

"Bene...." sorrise Sergio glissando "direi che è ora di andare che siamo molto stanchi..grazie Luz di queste perle di saggezza.."

"Oh, proprio adesso che mi stava cominciando ad incuriosire..." protestò Victoria sorridendo.

Luz si voltò verso di lei. "Starei ore a raccontare cosa combinava il Dottor Stranamore, però devo scappare pure io. Mi rivedo con gli altri...ti aspettiamo quest'estate è!"

"Oh non mancherò!"

"E' stato un piacere averti riconosciuta, sei esattamente come ti immaginavo.." fece stringendo la mano di Victoria.

"Piacere mio. Non sapevo che Sergio avesse amiche così simpatiche" fece lei guardando allusiva il marito.

Quando fu il turno di Sergio, i due si abbracciarono. "Hai vinto la scommessa" sussurrò Sergio ricordandosi.

"Sì e ti ho pure stracciato 6 a zero. Meglio del Barça" fece lei ricordandosi della partita nel vecchio campo da calcetto dove erano cresciuti insieme.

Si salutarono e i due ripresero la strada dell'albergo.

Mentre camminavano, Victoria guardò il marito lì vicino.

"Che c'è?" sorrise lui.

"Che numero è della lista?" domandò Victoria inarcando un sopracciglio.

Sergio sbatté le palpebre. "Non so di cosa parli..." in realtà lo sapeva bene, Victoria sembrava aver sviluppato un radar quando si trattava di "vecchie amiche" di Sergio.

"Sì invece che lo sai. Quanto "cara" è questa Luz?"

Sergio ci pensò un momento. "Oh no noi due siamo solo amici da molto tempo vero...."

"Su... avanti...guarda che si vede!" commentò mentre entravano nella hall dell'albergo.

Entrarono in ascensore e si guardarono, uno di fronte all'altro.

Sergio incrociò le braccia.

"Se io ti racconto la storia, tu mi dici cos'hai?"

Victoria sbuffò. "Sergio ma io non ho nulla da dirti!"

"Sì invece!"

"Ok dai, raccontami la storia..."

"Ho la tua parola?"

"Sì!" sbuffò esasperata la ragazza.

Le porte dell'ascensore si aprirono e i due arrivarono alla stanza d'albergo dopo aver attraversato il corridoio di fronte a loro.

"Ok, una sera a Capodanno.. ero a Camas, avevamo sedici anni. Io stavo con Cristine, te la ricordi?"

Victoria ci pensò. "Oh certo! Come faccio a dimenticarmi di un'oca simile?" sospirò entrando in camera.

Sergio sorvolò sul commentò e andò avanti. "Io e lei siamo sempre stati solo amici. Veramente. Lei e Monica erano mie amiche da sempre e poi a me piaceva Monica...però quel Capodanno eravamo particolarmente ubriachi e ci siamo ritrovati a fare sesso. Ma è stato solo quello, niente più."

"Oh, questa storia mi sembra di averla sentita o...vissuta...ancora..." commentò lei allusiva.

Sergio si sedette sul letto, sospirando.

Si sfilò il maglioncino per indossare il pigiama, Victoria rimase di fronte a lui a guardarlo.

"Non ti passerà mai eh..."

"Oh no. E se decido di perdonarti preparati perché devi ancora pagare."

"Hai intenzione di perdonarmi allora?" fece sorridendole, entusiasta della notizia.

Victoria ci pensò ancora, guardando il soffitto soprastante.

"Non ancora. Sto...valutando."

"E' questo quindi che hai? Stai..valutando e per questo sei così strana?" domandò di nuovo, ingenuo.

Victoria a quel punto abbassò gli occhi sul letto. Si ricordò delle parole di Ines, quello stesso pomeriggio. Il silenzio si impadronì della stanza per un momento.

"Victoria se c'è qualcos'altro ti prego dimmelo. Non potrei...."

"Sono incinta." disse interrompendolo.

Sergio rimase interdetto, immobile, in piedi di fronte alla moglie. Il suo sguardo vagava per la stanza, fissando un punto vuoto.

Victoria si morse un labbro.

"Ti prego..dimmi qualcosa." fece chiudendo gli occhi.

"E..quando...l'hai..voglio dire...l'hai saputo..?"

"Oh no, da poco. Il medico ha detto che sono quasi dieci settimane."

Sergio fece lo stesso conto che avevano fatto Victoria e Ines appena saputa la notizia.

"Tre mesi?" domandò per conferma.

Victoria annuì col capo.

"Quindi..." riprese "...è successo quando noi..."

A quella mezza domanda, Victoria non seppe cosa rispondere. Dirgli la verità fino infondo o attendere ancora? Avergli detto una parte della verità era già tanto per lei che non voleva nemmeno sfiorare l'argomento lì e in quel modo.

"In teoria, sì." fece, abbassando le spalle in un sospiro.

"In teoria?!" l'espressione di Sergio si fece più seria. In un flash, nella sua mente, si ricordò di Javier.

"Ah." si limitò a dire, quasi non ci volesse nemmeno credere.

"Io...devo attendere un po' per saperlo."

"Quanto?"

"Le analisi complete, il sesto mese."

Sergio fissava di nuovo quel punto vuoto, senza sapere cosa dire. Il figlio poteva non essere suo. Era una cosa che non aveva di certo messo in conto.

"Tre mesi senza sapere se sono io o è...Javier?" disse quasi schifato.

Victoria annuì.

"Perchè non me l'hai detto subito?"

"L'ho scoperto da poco! Prima di partire per Siviglia...dovevo elaborare la notizia."

"Quanta probabilità ci può essere che sia di Javier?"

"Cinquanta per cento. Ovviamente, non ci sono stati altri uomini."

"Bene. Perciò...lui lo sa?" fece, passandosi una mano tra i capelli.

"No. E non lo saprà."

"Cosa? Vuoi tenerlo all'oscuro?"

"Sì. Javier non c'entra con la mia vita. Ed io..."

"Ma tu vuoi tenere questo bambino, vero?"

"Devo confessarti che ho pensato di non farlo. Non è certo la cosa migliore nella situazione in cui siamo e considerando che abbiamo anche due bambini..."

Sergio rimase in silenzio, con uno sguardo perso che stava divorando Victoria dall'interno. Non riusciva a pensare ad un bambino che non fosse di Sergio, come aveva potuto essere così incosciente? Come aveva potuto fidarsi a tal punto di Javier da non mettere in conto un rischio simile? In cuor suo sperava con tutto il cuore che fosse di Sergio, ma non poteva esserne sicura al cento per cento. Almeno non per quel momento.

"Ma sono quasi tre mesi...come puoi.."

"Non lo faccio infatti. Io voglio sapere di chi è. E...qualcosa mi dice che è tuo."

Sergio non rispose, si sbottonò la camicia indossando il suo pigiama e passò in silenzio tutto il resto della serata.

Victoria a sua volta si cambiò, uscì dal bagno e si infilò sotto le coperte dal suo lato del letto. Per tutta la notte, nessuno dei due riuscì a chiudere occhio, fissando il soffitto al buio convinto che l'altro dormisse. Non restava che attendere che passasse la notte, che passasse il tempo, che passassero i pensieri....

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