Survivors || The 100

By iamintothestorms

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[SEQUEL DI ALIVE] • Alexis e i suoi amici sono scampati alla minaccia dei Terrestri. Ma riusciranno a vivere... More

Camp Jaha
Vera
I Want My Father Back
I've Found You
Rebirth
I'll be strong for both
Funeral
Training
Tondc
Now We Fight
It Hurts
Magic Wood
Hachiko
Abyssum
Patrol
Azgeda
Fight Test
Mala tempora currunt
Lies
Amos
I'm sorry
You killed him
They think they can
Lincoln
What's the right thing?
Alie
Provocation
Emerson
Harper&Monty
The end of Alie pt.1
The end of Alie pt.2
SEQUELLL

Leave or Die

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By iamintothestorms

Il clima che quella sera si percepiva al campo Jaha era molto più allegro e spensierato di quanto lo fosse mai stato, grazie anche al ritrovamento dell'alcool prodotto da Monty qualche settimana prima.

Gli unici però che non dimostravano tutta questa serenità, erano alcuni tra i più giovani. Avevano tutti motivazioni alquanto diverse, ma erano comunque ugualmente tesi.

«Okay, ripeti.» Bellamy stava osservando attentamente la mappa disegnata da Clarke di Mount Weather, ma ancora ci capiva ben poco.

«È come un labirinto. Arriviamo alla diga attraverso questo tunnel. È tutto connesso al sistema principale, quella è la nostra via d'accesso.» spiegò nuovamente Clarke, indicando dei punti precisi sulla mappa nel mentre che parlava.

Bellamy la guardò svariate volte e due ovvi problemi iniziarono a vagargli nella mente. «Certo. Evitando I Mietitori e gli uomini della montagna... — fece una piccola pausa, in cui il suo sguardo si andò a posare sulla sorella ed Alexis, che stavano animatamente parlando tra di loro. Avrebbe protetto quei sorrisi. Per un attimo anche Alexis si voltò verso di lui, e quest'ultimo riportò quindi subito lo sguardo su Clarke — Te lo giuro, se tua madre non autorizza la missione, andrò da solo.» affermò infine, con una convinzione quasi estrema.

«Non saresti solo.» replicò subito Clarke, con altrettanta certezza.

***

«Stanno parlando di Mount Weather, non è vero?» chiese Alexis all'amica, dando qualche occhiata ai due ragazzi che stavano seduti ad un tavolo poco più in là di loro. Nel contempo, Octavia ed Alexis fingevano qualche sorriso, così da non far capire agli altri due che li stavano spiando.

Octavia annuì con un semplice gesto del capo, lanciando un veloce sguardo sulla mappa di Bellamy e Clarke. «Clarke ha disegnato una mappa di Mount Weather. Probabilmente stanno studiano un piano per entrarci.»

Alexis rimase in silenzio per qualche secondo, mentre osservava i due ragazzi parlare. Ora l'espressione di Clarke sembrava più triste, molto diversa rispetto a prima. Probabilmente stavano parlando di Finn e di ciò che aveva fatto, Alexis riusciva a capirlo chiaramente.
C'erano poche cose in cui era veramente brava, ma tra quelle poche c'era sicuramente il saper leggere le persone.

Parlando del diavolo, ecco che Finn si unì a Clarke e Bellamy, e quest'ultimo si vide costretto ad andarsene.

Bellamy si diresse quindi proprio verso la coppia di amiche, che dovettero subito cambiare argomento e fingere una risata.

«Ehi.» sorrise leggermente, ed entrambe le ragazze gli risposero con un altro saluto, uno un più freddo da parte di Alexis, e uno più caloroso da parte di Octavia.

Ci fu poi un attimo di silenzio, in cui si avvertì una strana tensione tra i tre, ed Octavia preferì lasciare da soli i due ragazzi. Sapeva che avevano tante questioni ancora irrisolte, e forse quello era il momento giusto per cercare di sistemarle. O almeno sperava che lo fosse.

«Raggiungimi dopo.» disse, rivolta ad Alexis, prima di andarsene. La ragazza annuì con un cenno del capo, poi Bellamy si decise finalmente a parlare.

«Senti.. Alex.. Ultimamente c'è una domanda che continua a tormentarmi..» fece una pausa, in cui lei lo guardò stranita, non avendo la minima idea di che cosa potesse star parlando. Lo incitò quindi a continuare, essendo curiosa di sapere. Bellamy prese tutto il coraggio che poteva e le pose quella fatidica domanda che da giorni tanto lo spaventava. «Dove sono i tuoi genitori?»

Alexis rimase spiazzata da quella precisa questione, anche se un po' se l'aspettava. D'altronde, le voci giravano in fretta e probabilmente era arrivata anche a lui quella che parlava di lei e Marcus Kane. Non aveva quindi altra scelta se non dirgli la verità, ma era una cosa a cui non era ancora pronta. Avrebbe trovato una scappatoia, come sempre. «Morti.» cercò di sembrare il più convincente possibile, e fortunatamente il ragazzo sembrò cascarci in pieno.

«Ah..» Bellamy abbassò il capo, rammaricato. «Mi dispiace.»

Alexis alzò le spalle, dimostrando indifferenza. «Sono cose che capitano.» subito dopo, se ne andò.
Non avrebbe sopportato di dirgli altre bugie.

Bellamy la guardò andarsene, così frettolosamente, e il sospetto che gli avesse mentito cominciò a invadergli la mente. Sapeva quanto fosse riservata Alexis, e non gli avrebbe detto con così tanta facilità che entrambi i suoi genitori erano morti.
Gli stava nascondendo qualcosa, e lui avrebbe scoperto cosa.

***

«Sbaglio o hai appena mentito a mio fratello?» Octavia ridacchiò, mentre seguiva l'amica all'interno della stazione.

Alexis volse lo sguardo verso Octavia, guardandola preoccupata. «Dici che ci ha creduto?»

Octavia guardò Bellamy un'ultima volta, e capì benissimo che il fratello aveva dei sospetti. «Penso abbia dei dubbi riguardo ciò che gli hai detto.» spiegò, volgendosi poi verso Alexis.

«Cazzo.» imprecò lei, stringendo i pugni. Octavia la guardò confusa, ma anche molto curiosa di sapere su cosa gli aveva mentito di preciso.

«Posso sapere che bugia gli hai detto?» chiese quindi.

Alexis si fermò di colpo, mordendosi il labbro. «Che i miei sono morti.»

Octavia inarcò le sopracciglia, ricordandosi che una volta l'amica le aveva detto che entrambi i genitori le erano morti. «E non è così?»

«No.» confessò, torturandosi il labbro in maniera alquanto burbera. «So cosa ti avevo detto, ma non è del tutto vero..  E poi non ti conoscevo come ti conosco ora e non era una conversazione seria, non ti avrei mai detto la verità. Anche se.. Non è proprio una bugia bugia.. Diciamo che lo è solo per metà...»

Octavia la guardava sempre più disorientata e sempre più preoccupata su chi potessero essere i genitori di Alexis. «Chi diavolo sono i tuoi genitori, Alex?»

Alexis era titubante, indecisa se fidarsi o meno. «Prometti che non lo dirai a nessuno?» Octavia non capì cosa ci fosse di grave nel dire chi erano i propri genitori, ma fece quella promessa all'amica.
Per Alexis avrebbe fatto di tutto, anche la più insana delle follie, se solo fosse stata lei a chiederglielo.

La ragazza prese fiato — e anche coraggio — e alla fine le confessò il nome di entrambi i suoi genitori. Octavia, avendo sentito diverse voci sulla loro storia, capì al volo ogni cosa.

***

Nel frattempo che Alexis ed Octavia parlavano della confessione della prima, Raven aveva scoperto che Mount Weather disturbava il segnale radio dell'Arca ed era proprio per questo che non riuscivano a contattare le altre stazioni. Subito lo andò a dire a Clarke, e insieme riuscirono a convincere Abby ad organizzare una missione per buttare giù la torre radio di Mount Weather, e quindi contattare le altre stazioni dell'Arca.

Il giorno dopo partirono perciò in missione.

«Non dimenticate di guardare in alto, i terrestri usano gli alberi. È così che abbiamo perso John Mbege.» li avvisò Bellamy, sapendo che ora — dopo il massacro del villaggio — avevano contro anche i terrestri.

«Tutto bene Finn?» Alexis raggiunse con passo svelto l'amico, vedendolo soprappensiero. Il ragazzo si girò di scatto, essendo stato colto di sorpresa.

«Se sei qua per tenermi controllato, non ce n'è bisogno.» sbottò, allontanandosi da lei in men che non si dica. Alexis lo osservò affranta, avendo solo cercato di aiutarlo.

«Tutti abbiamo peccato una volta nella nostra vita. Fattene una ragione e convivici.» urlò, prima che il diretto interessato se ne andasse via. Finn le lanciò un'occhiata, capendo che la ragazza avrebbe solo e semplicemente voluto aiutarlo.

Quanto sono idiota...

***

Arrivati nei paraggi di Mount Weather, decisero di fermarsi ed accamparsi. Nel mentre che le guardie circondavano la zona, Abby si accorse che i fratelli Blake mancavano all'appello.

Si rivolse quindi subito alla figlia, e questa non poté far altro se non confessarle che i due erano alla ricerca di una via d'accesso. Abby mandò così due guardie a cercarli, e Finn si propose per andare anche lui. Sia Raven, che Clarke, che Abby erano contrarie e il ragazzo se la prese subito, sentendosi ormai pregiudicato — persino dai suoi stessi amici — dopo ciò che era accaduto al villaggio. Clarke decise quindi di seguirlo e cercare di risolvere, cosicché almeno Raven avrebbe potuto fare il suo lavoro con tranquillità.

«Possibile che non si abbia mai un momento di calma qua?» sbottò Alexis, portandosi le mani sui fianchi. «Deve sempre succedere qualcosa.»

Raven la guardò affranta, tirando un lungo e pesante sospiro. «Me lo sto chiedendo anch'io..» Alexis le rivolse uno sguardo comprensivo, portando un braccio attorno alle spalle della ragazza.

«Sarà meglio concentrarci sulla radio.» la incitò, sorridendole appena. Raven annuì e così si misero subito al lavoro.

Passata una decina di minuti, la voce di Clarke — che parlava attraverso uno dei walkie-talkie — le avvertì della comparsa della nebbia acida. Alexis saltò subito su un sasso abbastanza alto da poter vedere la maggior parte della foresta, e constatò effettivamente la presenza della nebbia. Montarono quindi le tende, rifugiandosi al loro interno.

Nel frattempo che aspettavano che la nebbia acida si diramasse, Raven iniziò a lavorare alla radio. Ma i rumori rimanevano sempre gli stessi e sempre più confusi.

«Che cos'è?» chiese Alexis, disorientata dallo strano brusio proveniente dalla radio.

«Non ne ho idea.» rispose Raven, mentre s'ingegnava con quel dannato aggeggio. «Sembra l'unica frequenza non disturbata... — Abby e Alexis si guardarono sempre più confuse, poi Raven s'illuminò d'improvviso — L'avete sentito? Questa si sente!» esclamò, ma tutto ciò che Abby e Alexis sentivano era un ronzio incomprensibile.

«Questo è sentire chiaro per te?» disse disorientata Abby.

«Lo sarà quando la decritterò.» affermò con convinzione Raven, senza smettere di lavorare alla radio.

«Che cosa significa?» chiese Alexis, inarcando le sopracciglia. Non era esattamente molto brava in queste cose, come non lo era Abby.

«Saremo in grado di ascoltare Mount Weather.» confessò Raven, ammiccando ad uno dei suoi soliti sorrisetti beffardi.

E in effetti, ci riuscirono. Scoprirono persino che erano proprio gli uomini della montagna quelli che avevano rilasciato il "velo" — come lo chiamava Mount Weather —, ovvero la nebbia acida. Era perciò un'arma per loro, e questo voleva dire che li avevano attaccati.

Abby decise quindi di non abbattere la torre radio, cosicché avrebbero potuto ancora ascoltare il nemico. Quando poi la nebbia si diradò, andarono al punto di ritrovo, che si trovava vicino al loro accampamento, e aspettarono il ritorno anche degli altri.

Finn e Clarke tornarono quasi subito, e nel mentre che aspettavano anche i fratelli Blake, Jaha fece la sua apparizione, cogliendo chiunque di sorpresa.

Tutto insanguinato, urlava di aiutarlo. Quando finalmente raggiunse Abby e gli altri, s'accasciò a terra, distrutto.

«Ho un messaggio dal Comandante.. Andarsene.. O morire. Abbiamo due giorni.» il suo tono era ansimante, ma le sue parole furono così serie e intimidatorie che lasciarono di stucco tutti i presenti.

Ora non solo erano definitivamente in guerra con Mount Weather, ma anche coi Terrestri.

••••••

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto! Ora vado a studiare quella geografia di merda che se no domani è un 4 assicurato🙄a mercoledì prossimo guys❤️

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