Beautiful Pain

SogniInfranti02 द्वारा

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Questa è la storia di Hayden, una ragazza che nella sua vita non ha mai visto la felicità, che ha sempre viss... अधिक

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitoli NON Censurati
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
"Beautiful Pain"
Capitolo 25
CHALLENGE
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Q & A
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
SONO TORNATA
Epilogo
Ringraziamenti
STORIA NUOVA

Capitolo 19

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SogniInfranti02 द्वारा

Date parole
al vostro dolore
altrimenti
il vostro cuore
si spezza.
- William Shakespeare
Macbeth

Hayden's Pov

Dopo aver letto quel messaggio ero ancora più convinta che Loro ormai mi avessero già in pugno, che stavolta la battaglia l'avessero vinta Loro.
Sapevano tutto di me, e questo ormai lo avevo già capito, ma ancora non riuscivo a capire in che modo fossero riusciti ad entrare in casa mia, ad entrare nella mia camera, e a rubare il mio curriculum per chissà quale loro assurdo motivo.

Rabbrividì solamente al pensiero che Loro, o i loro scagnozzi, fossero riusciti a varcare la porta della mia camera e ad entrare in quel posto che avevo sempre considerato come mio, come il mio rifugio personale dal male che c'era fuori da queste quattro mura e nella mia testa.
Avevo sempre considerato la mia camera come l'unico posto in cui poter piangere e sfogarmi senza essere giudicata da nessuno.
L'avevo sempre considerata come il Paradiso, il mio posto personale dove riuscivo sempre a trovare la pace dopo la tempesta, e Loro, il mio incubo, erano riusciti ad entrarci e a trasformarla nell'Inferno, perché sapevo ormai che neanche qui dentro ero più al sicuro, che questo posto ormai era accessibile pure a Loro, e che lo avevano violato entrandoci dentro, come Loro avevano violato me.

Riguardai il disordine che avevo fatto per un'ultima volta e, successivamente, cercando di scacciare qualsiasi pensiero negativo, mi avviai verso la cucina, dove Elisabeth aveva già apparecchiato e preparato tutto per fare una ricca colazione insieme.
Appena mi sentì arrivare, si girò a guardarmi dal posto a sedere che aveva occupato, e mi fece un grande sorriso che, io, contraccambiai con uno debole.
《 Ho appena finito di preparare tutto e....Ho fatto pure dei waffles per te, dato che sono i tuoi preferiti, su cui ho spalmato sopra tanta nutella!》 Guardai le meraviglie che mi mise sotto gli occhi e, senza pensare al voltastomaco avuto stamattina, li iniziai a divorare.
Non capitava spesso che Elisabeth me li preparasse utilizzando la sua ricetta speciale perché per colpa del lavoro, che lei fa e che io facevo, solitamente ci alzavamo verso tarda mattinata e quindi aspettavamo pranzo per mangiare, ma quando succedeva che li preparasse significava che era successo qualcosa che l'aveva resa felice.

La guardai con aria sospetta, mentre continuavo ad addentare il mio waffle.
Secondo te cosa è successo?
Secondo me è per Richard.
Notte infuocata?
Mmm...ne dubito. Non ho sentito rumori sospetti in casa nostra e non può essere tornata stamattina da casa di Richard, l'avrei sentita rientrare.
Ci deve essere qualcos'altro sotto...
Matrimonio in vista?
Spalancai gli occhi l'assurdità appena detta dalla mia coscienza.
Hai ragione, è un'assurdità. Quando succederà, io e te andremo d'accordo!
Risi mentalmente per la seconda pazzia detta nell'arco di pochi minuti dalla mia coscienza.
Io e te? D'accordo? Mai.
Bene, allora Elisabeth e Richard non si sposeranno mai! Che dici indaghiamo?
Indaghiamo!

Alzai lo sguardo dal mio piatto e lo indirizzai verso la figura di Elisabeth, ma notai i suoi occhi già fissi su di me.
《Li hai mangiati in fretta! Ti sono piaciuti?》 Mi chiese allegra.
La guardai male, o almeno ci provai, chiedendole spiegazioni con lo sguardo, ma lei sembrò non capire poiché si alzò e , dopo aver raccolto i piatti sporchi, si diresse verso la cucina.
Sospettosa, la seguì, pronta per iniziare il mio interrogatorio.
《 Perché sei felice?》 Le chiesi alle sue spalle, mentre lei aveva iniziato a sciacquare i piatti che, successivamente, avrebbe messo nella lavastoviglie.
Non si era accorta ancora della mia entrata in quella stanza fino a che quelle parole lasciarono la mia bocca, e lo notai dal fatto che sobbalzò e fece quasi cadere il piatto che teneva in mano, appena le pronunciai.
Si girò verso di me e, con tutta tranquillità, mi chiese:《 Perché non dovrei esserlo? E da cosa lo deduci che lo sono?》 Mentre solitamente, per averle fatto prendere uno spavento del genere, mi avrebbe insultato perfino in arabo.

Assottigliai lo sguardo e continuai a fissarla per lunghi ed interminabili minuti, cercando di farle capire che mi doveva rispondere subito o la questione finiva male.
Lei, però, non reagì, così mi avvicinai a lei con le mani in posizione, pronte a farle il solletico ma, Elisabeth, appena capì quello che le avrei fatto mi gridò contro.
《 No, no, no! No, ti prego! Hayden non farlo! Sono sempre stata la tua migliore amica, non puoi farmi questo!》 Mi disse con tono supplichevole, come se la stessi per tradire o fare qualcosa di orribile.

Appena pronunciò quelle parole, mi si formò in faccia un ghigno malefico e con uno scatto la raggiunsi mentre lei cercava già di scappare dalle mie grinfie.
Le iniziai a fare il solletico con in sottofondo le sue suppliche e risate, e continuai, fino a che non la vidi scivolare a terra sfinita.
Mi sdraiai accanto a lei sulle mattonelle fredde della cucina e, mentre lei cercava di far tornare il suo respiro regolare, io mi persi a guardare il soffitto, rendendomi conto di essere più calma e felice rispetto a prima.

《 Ieri sera...》 iniziò a dire Elisabeth, una volta che si fu calmata del tutto.《 ...Richard è venuto a prendermi come suo solito per accompagnarmi a lavoro e mentre eravamo in viaggio mi ha chiesto...》
Te l'ho detto che le ha chiesto di sposarla!
Spalancai gli occhi nel sentire la mia coscienza dire quelle parole e, senza rendermene conto, esse uscirono fuori dalla mia bocca.
《 Ti ha chiesto di sposarlo...》 Nel sentire quella frase , però, Eli scoppiò a ridere e questo mi fece capire l'assurdità di quello che avevo appena detto.
La mia amica era troppo legata alla sua libertà per poter sposare un uomo che conosce da poco più di un mese e, poi, neppure Richard mi sembrava un tipo da matrimonio, poi, diamine, era passato solo un fottuto mese da quando si erano messi insieme, ma che vado a pensare!
Stupida coscienza!
Ah, ora è colpa mia se non riesci a tenere quella tua boccaccia chiusa?
Si! Tu hai detto quell'assurdità e io, pensando che fossi un minimo intelligente, ho pensato che forse sarebbe potuto essere vero, ma a quanto pare non lo sei!
Ehi!!! Primo: io ho solamente fatto un'ipotesi, non dovevi per forza dirla ad alta voce! E secondo: stai attenta a come parli perché ti sei appena offesa da sola!
Senti, brutta racchia io non...

Mi calmai appena mi resi conto che aveva ragione, mi stavo offendendo da sola. Mi girai verso Elisabeth, la quale vidi che si fosse finalmente placata dalle risate, e appena sentì il mio sguardo su di lei, cominciò a parlare.
《 Mi ha chiesto di.......
PassareLeVacanzeDiNataleConLui.》
Ci misi un po' a comprendere la frase, ma quando ci riuscì, spalancai gli occhi e la bocca per la sorpresa.
Vedendomi in questo stato, Elisabeth continuò a parlare, cercando di spiegarmi le parole appena uscite dalla sua bocca.
《 Appena me lo ha detto ho avuto la tua stessa reazione, e mi sono chiesta:
Ma i suoi genitori? Parenti? Staremo con loro? Non è un po' presto per fare la loro conoscenza? E sono entrata in panico, ma lui subito mi ha tranquillizzata e, come se mi avesse letto nel pensiero, mi ha spiegato che saremmo andati nella sua casetta in montagna nel Wyoming e che ci saremmo stati solo noi due. L'ha soprannominata come una 'Fuga' e ha detto che per una volta avrebbe voluto passare le vacanze con una persona speciale che non fossero in suoi genitori o parenti. Nel mentre mi diceva quelle cose, sentivo mille emozioni combattere nel mio stomaco e lacrime calde rigarmi le guance per le parole che uscivano dalla sua bocca e, alla fine del suo discorso,quando mi chiese se volevo passare con lui le vacanze, gli sono letteralmente saltata addosso dicendogli di si. Ero felice di sapere che per lui fosse una cosa seria perché ancora non vi credevo che uno come lui stesse con me.》 Mentre mi raccontava come fossero andate le cose, i suoi occhi presero la forma di due cuoricini e, a quel punto,non potei che essere felice per lei e farle un sorriso sincero, ma ad un tratto il suo sguardo passò dall'amorevole al preoccupato.

Si alzò a sedere e subito divenni confusa, per il suo drastico cambiamento di umore.
Iniziò a tirarsi la manica del pigiama e a giocare con essa e questo significava solo una cosa: era nervosa.
Mi alzai a sedere pure io e presi le sue mani tra le mie, per cercare di farla smettere di torturare quella povera manica.
《 Vedi...》Iniziò a dire Elisabeth. 《 Quando gli ho detto di si, ero così presa dall'euforia, che mi sono completamente scordata del fatto, che solitamente, noi il Natale lo passiamo insieme, e... non ti vorrei lasciare sola in una festività così importante... quindi se tu vorrai, io rimarrò qui con te e lo farò volentieri. Non ti voglio abbandonare o non voglio che tu pensa che da quando sono con Richard tu sia passata al secondo posto perché non è assolutamente così. Tu rimani e rimarrai sempre al primo posto per me. La nostra amicizia è troppo importante per me.》Mi commossi nel sentire quelle parole uscire dalla bocca di Elisabeth.
In questo periodo piangevo troppo spesso ma, stavolta, erano lacrime di gioia uscite grazie ad una persona che ormai, quasi consideravo una sorella e sapevo che per lei era lo stesso.

Sapevo che non era in buoni rapporti con i suoi familiari per via del fatto che a loro non andava a genio la sua scelta di lasciare il college per trasferirsi in una città lontana dalla loro, dove non conosceva qualcuno e dove non aveva un lavoro.
Mi aveva raccontando all'inizio della nostra amicizia che a lei era sempre piaciuta New York, anche da piccola mentre se ne stava in una piccolo paesino di campagna, sognava una se stessa più grande vivere nella Grande Mela, e così a 18 appena compiuti e dopo aver iniziato da poco pure il college per diventare medico, era fuggita per arrivare qui e realizzare il suo sogno.
Mi aveva detto pure che, il fatto che fosse capitata a Brooklyn fosse del tutto casuale: mentre vagava per la città di notte, era arrivata in questo distretto di New York che l'aveva affascinata tanto grazie a la vitalità che sprigionava pure di notte, grazie agli innumerevoli locali, bar e casinò che possedeva.
Si era immediatamente innamorata di questo posto.

L'abbracciai di colpo, stringendola a me e sentendo le sue braccia fare lo stesso con il mio corpo.
《 Ti voglio bene Elisabeth, ma giuro che se ti lasci sfuggire un'occasione del genere, ti tiro una ciabatta in fronte così forte che ti rimarrà il segno a vita di un bel 38 di scarpe.》 Le sussurrai all'orecchio ironica, strappandole una risata nervosa.
《 Oh no no no! Ti prego! Ho visto come hai ridotto quel povero ladro che era entrato in casa nostra l'anno scorso, con solo una ciabattata in faccia. Lo hai steso e gli sarà pure rimasto un bel segno violaceo!Pover uomo. Chissà cosa avrà fatto per meritare la tua ira》 Mi staccai da lei, completamente sconvolta.
《 Era un fottuto ladro!》 Esclamai gridando e gesticolando, cercando di farle capire quello che aveva appena detto.
《 Non era un ladro...Stava solo spolverando un po' casa dato che tu..》 Mi puntò il dito contro. 《 Non la pulisci mai.》 Finì il suo discorso mentre cercava di rialzarsi.

《 E va bene....》Alzai gli occhi al cielo e mi rialzai pure io, stanca di intraprendere una così insensata conversazione.《 Però promettimi che passerai le vacanze con lui!》Le dissi,puntandole il dito contro con fare minaccioso.
Lei alzò le mani in alto, con fare innocente e mi rispose immediatamente.
《 E va bene! Passerò le vacanze con lui, ma tu abbassa quel dito!》 E così feci. Si girò verso il lavabo più tranquilla e guardandomi di sfuggita mi disse:《 E ora vai in camera e sistema quel casino in fretta così dopo sarai libera. Sarà una giornata lunga e meravigliosa, me lo sento!》 Sempre con troppa felicità e positività.
Seh come no! Lunga lo sarà per certo, ma meravigliosa? Non credo proprio!
Comunque feci finta di niente, per non rovinargli la giornata e il buon umore, e mi diressi verso camera mia per sistemare il casino fatto prima.

Ci misi un'ora per piegare e mettere sulle stampelle tutti i miei vestiti, per mettere apposto i cassetti del comodino che avevo di fianco al mio letto e per risistemare la mia scrivania, e fu l'ora più lunga e straziante della mia vita.
Mi sdraia sul mio letto sfinita e volsi il mio sguardo verso il comodino, su cui era posta la mia sveglia che segnava le 12:07, e vidi il mio cellulare.

Allungai il braccio per prenderlo e dopo quelli che mi sembrarono interminabili minuti, mi decisi ad aprire la rubrica e a cliccare su Kyle per potergli inviare un messaggio.
Non sapevo esattamente cosa scrivergli.
Lui voleva che gli inviassi il mio curriculum, ma purtroppo io non ce lo avevo più per colpa Loro.
Ripensai al fatto che fossero entrati nella mia stanza e subito mi si accapponò la pelle nell'immaginare Loro violare le mie cose, ma subito cercai di scacciare via quell'immagine, pensando che non fosse proprio il momento adatto di fare pensieri del genere.
Adesso dovevo solo pensare a che  scusa usare con Kyle per il fatto del curriculum.

Rimasi stesa sul mio letto a pensare a tutte le scuse che avrei potuto rifirargli, ma non mi venne in mente niente di veramente fattibile a cui avrebbe potuto credere, quindi decisi di scrivergli tutta la verità, o quasi.
Presi il mio cellulare e, con tutta l'ansia del mondo, gli scrissi il messaggio, per poi premere invio senza neanche rileggerlo per vedere se c'erano degli errori di ortografia, ma a quanto pare no.

A Kyle:
Buon pomeriggio, signorino Kyle.
La volevo informare di un enorme problema avuto nella mia umile dimora. Purtroppo, per colpa di alcuni disguidi di cui a lei non importerà sicuramente, non ho più il mio curriculum, per questo le volevo chiedere se ci fosse un'altro modo per ottenere il posto di lavoro.

Distinti saluti,
la sua, forse,nuova lavoratrice.

12:22

Avevo scritto il messaggio in forma formale per cercare di strappargli una risata in modo che non notasse troppo il contenuto.
Mi alzai dal mio lettone e mi diressi verso la cucina, per vedere cosa stesse facendo e la vidi concentrata nel preparare uno dei suoi piatti deliziosi.
Mi sedetti su una sedia e, non sapendo che fare, continuai ad osservare i suoi movimenti con gli occhi per cercare di capire cosa preparasse, e appena scoprì che stesse facendo le lasagne, la suoneria del mio cellulare mi fece sobbalzare dallo spavento e distogliere lo sguardo da Elisabeth.
Mi salì subito l'ansia pensando che fosse un loro messaggio, ma appena vidi chi fosse il mittente, mi tranquillizzai all'istante.

Da Kyle:

Buon pomeriggio, signorina NonSoIlTuoNomeNèCognome.
Ho letto il suo messaggio e la volevo informare che l'unico modo per poter ottenere il lavoro è incontrarmi tra 15 minuti al ristorante Five Leaves per parlare di lei e accordarci e per mangiare, visto che muoio di fame.

Distinti saluti,
Il suo, forse, nuovo affascinante capo.

12:31

《Perché stai sorridendo?》 Mi riportò alla realtà la voce di Elisabeth e mi accorsi solo in quel momento dell'enorme sorriso che mi era spuntato in faccia grazie al messaggio di Kyle.
《Allora?》 Insistette Elisabeth, guardandomi con uno sguardo strano.
Mi girai verso di lei spegnendo subito il cellulare, in modo che non guardasse con chi chattassi.
Cercai di inventarmi una scusa, ma prima che riuscissi a dire una singola parola, mi interruppe lei.
《 Tanto lo so che stavi messaggiando con Kyle.》 Mi disse, lanciandomi uno sguardo malizioso.
Spalancai gli occhi e la bocca, sorpresa per il fatto che avesse indovinato.
《 Come fai a saperlo?》 Le chiesi, ancora incredula.
《 Mentre tu eri incantata e pensavi al tuo mondo fatto di arcobaleni, unicorni e Kyle, io ho letto il nome del mittente...》 Mi disse, facendo spallucce, ma all'improvviso sul suo sguardo si aprì un sorriso malizioso.
《...Allora, come mai hai il suo numero? Non sarà mica successo qualcosa di piccante fra voi due?》
Mi chiese,continuando a guardarmi con uno sguardo di chi la sa lunga.

Spalancai ancora di più la bocca e gli occhi per le parole appena uscite dalla sua bocca.
《Certo che no!》 Le gridai contro con voce stridula. Mi ricomposi immediatamente, schiarendomi la voce, e continuai spiegandole la situazione. 《 Kyle è il capo dello Smokey Pub, e ho il suo numero perché gli avrei dovuto mandare il mio curriculum ma, purtroppo, non lo trovo più quindi gli ho scritto chiedendogli se ci fosse un'altro modo per poter ottenere il suo lavoro...》 E a quel punto del discorso, si aprì di nuovo sul suo viso un sorriso malizioso. Io alzai gli occhi al cielo.
《...E no, non nel modo che pensi tu. Lui mi ha detto che ci saremmo dovuti incontrare al Five Leaves per poter parlare di me e del lavoro fra....15 minuti! Oddio!!》 Mi resi conto soltanto adesso di avere così poco tempo per poter raggiungere quel ristorante, che non distava poco dal nostro appartamento.
Iniziai a mettermi le scarpe e una volta finito, buttai alla rinfusa alcuni documenti dentro la mia borsa, in caso servissero per il lavoro.

《Aspetta...》 Mi fermò Elisabeth appena fui sulla soglia della porta d'entrata, pronta a raggiungere il ristorante.《 Hai detto che Kyle è il capo dello Smokey Pub?》 Annuì a quella domanda, non capendo dove volesse andare a parare. Elisabeth scoppiò improvvisamente a ridere.
《 Hayden!..Lui non è...il capo...dello Smokey Pub! 》 Agrottai la fronte confusa, non capendo se stesse scherzando o no.
Appena Elisabeth si tranquillizzò, mi spiegò la verità.
《Kyle non è il capo dello Smokey Pub è solo un dipendente e lavora lì con Richard, così che il vero capo gli permetta di participare alle gare clandestine, senza che loro gli devano nemmeno un soldo ma che lavorino per lui guadagnando la metà.
Richard però, un po' di giorni fa, mi aveva spiegato che Bernard, il vero capo di quel locale, era dovuto andare dalla madre nel Missouri perché stava poco bene e , quindi, Kyle lo avrebbe dovuto sostituire per un po', ma in realtà non è lui il vero capo di quel posto.》

Quindi Kyle mi avrebbe mentito e in realtà non sarebbe lui il vero capo dello Smokey Pub?
Interessante...

******

Kyle's Pov

Arrivai al Five Leaves in anticipo e chiesi al cameriere di turno se avevano un tavolo libero visto che non lo avevo ordinato uno e, fortunatamente, fu così.
Mi feci scortare dal ragazzo e appena presi posto lo congedai , ringraziandolo gentilmente.
《Ah, aspetti!...》 Il cameriere si girò verso di me confuso.《 Se arriva una ragazza che chiede di un certo Kyle, la porti a questo tavolo per favore.》
Gli rivolsi un sorriso cortese che contraccambiò, come per dire che lo avrebbe fatto sicuramente, e successivamente andò via.

Era passato esattamente un giorno da quel messaggio e sapevo che avrei dovuto starle alla larga, che non avrei dovuto rispondere a quel suo messaggio o invitarla a pranzo per parlare del suo futuro lavoro, che se otterrà sarà peggio perché lavorerà
a stretto contatto con me e questo significherebbe trasportarla con me nell'Inferno, ma quando si trattava di Lei non riuscivo a controllarmi e poi volevo sapere che cosa l'avesse turbata ieri, prima che entrasse nel mio ufficio. Una vaga idea ce l'avevo di chi le avesse fatto, ma non avevo prove certe.

Guardai l'orologio che avevo al polso per quella che mi sembrò la milionesima volta da quando ero in quel posto e notai che non fossero neppure passati 10 secondi dalla volta precedente.
Ero nervoso? Nah, solo impaziente.
La morettina era già in ritardo di 15 minuti e io odio aspettare le persone.
Ne passarono altri cinque, tra sbuffi e sbadigli, finché finalmente vidi fare il suo ingresso dall'entrata principale del ristorante, in tutta la sua bellezza.

Si avvicinò al bancone, probabilmente per chiedere informazioni su di me e sul tavolo e, come avevo concordato precedentemente con il cameriere, esso la scortò fino ad arrivare al mio tavolo.
《 Grazie mille.》 La sentì dire al cameriere.
《Di nulla,  signorina.》 E con questo si congedò ed io mi alzai dal mio posto a sedere per poter salutare formalmente la mia morettina.
Le presi la mano, la portai alle mie labbra e ci posai sopra un casto bacio, il tutto fatto mentre continuavo a guardarla nei suoi occhi scuri e profondi come l'universo.
La vidi arrossire al mio gesto e sorrisi nel vederla così imbarrazzata da me.
Questo significava che non le ero del tutto indifferente, ma questo ormai lo sapevo già fin troppo bene.
Modesto? Nah. Sincero.

《 Accomodati》 Le dissi sedendomi al posto di prima e lei mi seguì a ruota, prendendo posto davanti a me.
《Allora...》Che cosa vuoi ordinare? Provai a chiederle, ma subito lei mi interruppe schiarendosi la voce e assumendo una postura da vera donna d'affari.
《 Prima di iniziare le volevo dire che ho scoperto il fatto che lei non è il capo dello Smokey Pub, perciò senza troppi giri di parole, vorrei che lei prendesse le informazioni necessarie per poter essere assunta a lavorare nel locale e che le inviassi al vero datore di lavoro, per vedere se mi prenderà o no a lavorare!》
Mi sorpresi del fatto che sapesse la verità, ma cercai di non darlo a vedere. Mi piaceva assumere il potere sulle persone, ma tanto con lei, capo o no, non ci riuscivo lo stesso quindi era inutile continuare questa farsa.

《Okay.》 Le dissi tranquillo, mentre lei spalancò gli occhi nel sentire la mia risposta ma, soprattutto, nel vedermi così calmo, ma subito si ricompose e mi passò i suoi documenti con un pezzo di carta e una penna dove ci avrei scritto le informazioni che mi sarebbero servite.
Vediamo un po'! Non saranno poi così sconvolgenti questo documenti!

Presi la carta d'identità tra le mie mani e l'aprì, cercando di non ridere per la foto che era spillata su di essa.
Scrissi sul foglio NOME e guardai sulla carta d'identità ricordandomi che neppure sapevo il suo nome, e appena lessi quel nome mi si accapponò la pelle e non riuscì più a muovere nessun muscolo perché ora ricordavo come fosse il nome Hay per esteso, ricordavo quale fosse il vero nome della mia piccolina.

Hay.
Hayden.

♡♡♡♡
Ehyyy,
questo è probabilmente il capitolo più lungo che abbia mai fatto in vita mia e spero vivamente che vi piaccia,
soprattutto il finale.
Finalmente il nostro Kyle si è ricordato!
Ma cosa succederà nel prossimo capitolo?
Cosa farà Kyle ora che sa il nome?
Lo scoprirete solo nel capitolo successivo!!
Poi volevo creare una ship!
Meglio Kayden, Kyden ,Hayle o Hyle?

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