Al di lร  degli occhi

By nuvolagialla

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MI SONO SENTITA MALE!!๐Ÿ˜๐Ÿ˜๐Ÿ˜
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A Voiโค๏ธ
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Capitolo 53
++CONTINUO ++
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#spazioautrice
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By nuvolagialla

<<MI STAI DICENDO CHE VOLEVA SOLO SCOPARE???!!>> Chiede Ryan,incredulo,con voce alta e occhi sbarrati.
<<che cazzo ti urli?>> sussurro dandogli un piccolo calcio,notando lo sguardo cattivo di un passante che ha sentito tutto.
Porta le mani in fronte.
<<e tu come un coglione ci sei cascato..>> riflette guardando un punto nel vuoto.
Siamo fuori la sua auto,eravamo scesi per un caffè.
Che faceva anche abbastanza schifo.
<<non è finita qui..>> dico sforzando un sorrisino.
Sono le quattro del pomeriggio,e la stradina è fortunatamente calma e con poche persone.
<<no ti prego..adesso ho seriamente paura.Avete fatto una cosa a tre con la padrona?>> domanda euforico.
<<che schifo!Ryan!>> dico disgustato all'idea.
<<no...niente del genere. Se ricordi..Ti ho detto che ci hanno interrotto. Ma...non ti ho detto chi.>> dico per poi leccarmi le labbra.
Lo guardo di sottecchi.
Non ho il coraggio nemmeno di pensarci.
Sembra riflettere e corrucciarsi,intento a ragionare sulla risposta.
Poi d'un tratto apre la bocca e la richiude di nuovo,dopodiché mi guarda serio.
<<no..no Justin...non è quello che sto pensando vero?>> chiede a voce bassa.
Annuisco lentamente,vergognandomi.
Si passa le mani sul viso,forse frenando l'istinto di strangolarmi.
<<tu sei proprio coglione amico...stai seriamente giocando col fuoco. >>dice serio.
Sospiro,logorandomi dentro.
<<Ryan mi sono già sentito abbastanza una merda, non c'è bisogno di peggiorare la cosa.>> affermo.
Cala il silenzio tra noi,che da spazio ad un sottile imbarazzo.
Tamburello il piede a terra.
<<poi senti..in camera mia posso fare quello che voglio,che cazzo. Lei non è stata obbligata a venirci ed entrare di forza.>> dico mettendomi sulla difensiva.
In realtà vorrei soltanto sparire.

<<meglio se non ti rispondo.>> dice per poi scuotere la testa ripetutamente.
Degludisco più volte,incapace di proferire parola.
<<Justin,basta. Sul serio.>> dice di scatto girandosi nella mia direzione.
Posso leggere la sincerità nei suoi occhi,e questo mi fa male.
<<Di fare cosa?>> domando,tastando le mie tasche nella ricerca delle chiavi.
<<Di farla soffrire. Ne ha passate abbastanza per colpa tua. Ora direi che è il caso di smetterla!>> quasi urla,rimprovernadomi.
<<ma se mi odia..Non gliene frega niente di me,anzi,è anche diventata stronza. >> dico ricordando il nostro ultimo dibattito.
<<certo..ti odia e viene a cercarti. Hm, qualsiasi ragazzo intelligente direbbe così. Sisi, mi sembra logico.>> dice con tono sarcastico.
Sbuffo. <<Ma va a cagare, che discorsi fai!>> dico,esausto di ascoltare cose riguardanti lei.
Rimette in moto,salendo.
<<io me ne torno..tanto
è inutile parlare con te di lei,non sei in grado di ragionare.>> dice stanco,parlandomi dal finestrino.
In silenzio,alzo gli occhi al cielo.
<<ti dico solo una cosa,e te la dirò una volta sola...dato che non vuoi parlare di lei>> dice imitando la mia voce e i miei atteggiamenti.
Lo osservo curioso.
Sembra essere ritornato calmo,prende un grande respiro prima di aprir bocca.
Come a volersi trattenere dal dire qualcosa...forse di troppo grosso.

<<Non lo dico perche c'è in mezzo Sophia,sua amica e mia fidanzata,ma perche davvero lo penso.
I treni passano una volta sola. Quando poi,addirittura tornano a farsi vedere,bisogna cogliere l'occasione,se si vuole. A volte il destino sceglie per noi,dobbiamo solo accorgercene. Nulla è per caso. Justin,svegliati. >>
Selena's pov
<<certo..si,si mamma..è tutto sotto controllo,sta tranquilla. Te la saluto appena scendo...va bene,ciao. Ti voglio bene.>> dico prima di pigiare il rosso.
Ho parlato per più di mezz'ora con mia madre a telefono. Sembrava essersi calmato il senso di schifo e ribrezzo che indondava il mio corpo.
Ma non appena ho messo giù,la stanza è ritornata ad essere silenziosa,ed il mio cervello a far rumore.
Una sola scena è fissa nel mio cervello.
Justin sopra di lei.
Ed io che,come una cogliona,ero andata per scusarmi.
'Stai ricadendo di nuovo nella stessa trappola' sussurra a denti stretti la mia vicina interiore.
Ed il fatto che forse potrebbe esser vero,mi manda ancor di più in panico.
Il mio istinto di evadere si fa sempre più serio e opprimente.
Vorrei semplicemente essere a casa mia,nella mia camera, dove le mie cose e tutto quello a cui tengo mi ricorda di essere al sicuro,protetta da chi mi vuol far del male.

Qui,invece, mi sento nel territorio nemico.
Ed è qualcosa di orrendo.

'Stasera cena da me con Victoria,Demi,Sarah,Dany e Clara. Ci sarai,vero?è alle 9,ma puoi venire anche prima . Baci. Xoxo.
-Sophia.'

Leggo frettolosamente sullo schermo del mio iPhone che si è appena illuminato.
Non mi va di rispondere,a dire il vero.
Non mi va di fare niente.
A tratti mi sembra d'essere in una gabbia,da cui mi è vietato uscire. Anche se voglio,se ci provo, se mi ci metto con impegno,c'è qualcosa che mi costringe a restare sempre li,in bilico tra l'essere a pezzi e l'esasperazione. Sempre allo stesso punto di partenza.
Ma non può essere così,non posso permetterlo. Non posso mandare anni di lavoro su me stessa in frantumi, tornando ad essere la debole,stupida,ingenua della situazione.
Poggio con calma la testa sul cuscino morbido,sperando di entrare in un'altra dimensione. Ma ciò,mio malgrado,non capita.
Che faccio?vado stasera da Sophia?magari una serata tra amiche potrebbe farmi bene...
Penso tra me e me,ma al diavolo le domande,deciderò dopo.
Ora ho solo voglia di dormire,senza dar più conto a nessuno.

Seduta fuori il giardino di Shanya, lo osservo in silenzio. È dall'altra parte della stanza,al tavolo dei 'maschi'..ma in realtà ci sono insieme a lui tutti coloro che vengono comunemente detti 'popolari'.
Lo guardo mentre sfiora lentamente la mano di Patricia,la brasiliana che è appena arrivata a scuola.
Non do peso alla forte fitta al cuore,ormai ci sono abituata. Intanto,nel mio di tavolo,si parla di argomenti random. Si passa da una cosa ad un'altra. Ma le loro urla,le loro risate,e i loro racconti sono per me solo un rumore in sottofondo. Non ascolto nulla.
Francisco è al mio fianco. A tratti mi guarda,poi distoglie immediatamente lo sguardo,indeciso sul fatto che l'abbia notato o meno.
Io certo che me ne sono accorta,ma il mio cuore è troppo impegnato. La mia testa,i miei occhi.....il mio corpo è lì, ma il resto è da tutt'altra parte, non molto lontano da me.
Lui casualmente si gira,ed incrocia i miei occhi.
In un attimo abbasso lo sguardo,con la vergogna stampata in volto.
Lui si volta con tranquillità, tornando a parlare in modo dolce e sicuro con la bellissima brasiliana.
Dopo un veloce spuntino,offertoci da Shanya,decido di allontanarmi.
Ho bisogno di respirare.
E non parlo di aria,perché qui in giardino c'è vento in quantità,ma voglio star lontana da tutti.
Tanto comunque non importa a nessuno di me.
Dopo pochi metri le voci iniziano a farsi lontane,e prevale sempre più la tranquillità.
È un vialetto,disperso tra i giganti alberi che coprono di poco la luce del sole.
<<devo andare via...Non rincorrermi più,Jake.>> sento dire da una ragazza.
D'istinto mi giro.
Vedo un corpo snello e minuto, con una chioma bionda liscissima e degli occhi marroni.
In questo momento sono pieni di lacrime. Ha una grande borsa con sé,ed un ragazzo dietro che la segue passo passo. Nonostante mi abbiano visto, sembrano non badare alla mia presenza.
<<ma sei fuori,ti prego,rilassati..pensaci,che te ne pentirai.>> afferma lui, evidentemente esausto e senza speranze.
Lei sospira,è triste. Molto triste.
Poi lui ritorna a parlare.
<<Lizzy stai facendo una cazzata..ascoltami,torna a casa e rifletti. Chiama il tuo miglior amico,magari ti aiuterà a sfogarti.>>
A quelle parole,lei abbassa lo sguardo.
Sembra che stia iniziando a piangere sul serio.
<<Non dirgli niente,Jake. Te ne prego,mi odierebbe per sempre. Stagli sempre vicino e digli che gli voglio bene. Fallo tu per me,io ho bisogno di andare via da qui.>>
Osservandola bene,mi sembra di averla vista. Forse con Eleoner,mia cugina. Ma lei è già partita da due settimane. Zio si è voluto trasferire a Londra,senza avvisare nessuno. Nessuno si dava spiegazioni riguardo questo improvviso gesto, ma lo abbiamo accettato.
Erano amiche,se non sbaglio. Le avrò viste in paio di volte a casa di Ele. Erano davvero complici.
A questo punto,la conversazione inizia ad interessarmi.
<<posso essere d'aiuto?>> trovo il coraggio di dire,con voce bassa e timida.
Di scatto i due si girano verso di me.
Lei dice immediatamente di no,nonostante il viso dica altro,mentre il ragazzo prende a parlare.
<<Si,invece.>>la contraddice. <<convincila a non scappare. A non fare questa enorme cazzata!!>> urla spazientito. Lei sembra stia perdendo la pazienza, tanto che sembra iniziare ad incamminarsi.
<<Non so se possa essere una soluzione,ma Woodstock mio padre ha un negozio d'abbigliamento proprio vicino ad un hotel. È grande e molto economico.Ma non so se facciano entrare i minorenni...comunque sia, cerca di non metterti in pericolo.>> dico deglutendo subito dopo.
<<Tranquilla. Lui verrà con me.>> dice girandosi verso il ragazzo. Lui,con occhi sbarrati,la fissa .
<<tu sei pazza!>> urla mettendosi le mani nei capelli.
<<Jake basta! Se vuoi venire con me e stare al mio fianco bene,altrimenti ti saluto. Vedrò,in un modo me la caverò da sola. La cosa importante è scappare da questa merda di città. >> afferma convinta.
<<comunque grazie,ci andrò. >> dice poi guardandomi.
<<ci andremo.>> corregge lui,raggiungendola.
Lei sorride,e lo tira con la mano.
<<Non c'è tempo da perdere,non devono vederci.>>

<<Tesoro, svegliati!>> sento la voce di una donna che mi tocca la spalla.
Pattie.
Mi stropiccio gli occhi,sbadigliando.
<<ti aspetto giù,è quasi pronta la cena.>> mi dice con un ampio sorriso.
Non rispondo,sto ancora in trance.
Cosa ho sognato?
Perché,sopratutto, ho sognato una scena accauduta realmente anni fa?
Che incubo.

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