Beautiful Pain

By SogniInfranti02

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Questa è la storia di Hayden, una ragazza che nella sua vita non ha mai visto la felicità, che ha sempre viss... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitoli NON Censurati
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
"Beautiful Pain"
Capitolo 25
CHALLENGE
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Q & A
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
SONO TORNATA
Epilogo
Ringraziamenti
STORIA NUOVA

Capitolo 9

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By SogniInfranti02

Si sente sola.
Ascolta la musica,
la musica ascolta lei.
Quando il resto del mondo
la ignora.
- Mostro

Hayden's Pov

Dopo il mio piccolo sfogo decisi di andare a far visita ai miei genitori.
Era la prima volta che andavo a trovarli, dopo il funerale.
Non avevo mai trovato il coraggio di andare al cimitero e di parlare davanti alle loro lapidi per sfogarmi, come molte persone facevano, forse perché parlare davanti a dei pezzi di pietra o di marmo invece che parlare loro faccia a faccia, mi dava la certezza che veramente se n'erano andati e non c'erano più, che mi avevano lasciata da sola.

Mi vestì in fretta e uscì di casa, per poi incamminarmi verso la fermata degli autobus. La macchina l'aveva presa Elisabeth per andare da Richard. Eh già la loro "storia" andava a gonfie vele, ed io ero davvero felice per lei.
L'autobus arrivò con 5 minuti di ritardo e, sfortunatamente, era pieno di persone, ma, fortunatamente, con un po' di difficoltà riuscì trovare un posto appena liberato da una signora.
Mi sedetti e tirai fuori le mie adorate cuffiette.

Adoravo la musica. Nel mio periodo più buio mi aveva molto aiutata a liberare la mente dai pensieri.
Misi la riproduzione casuale e partì la canzone Alone di Alan Walker.
Ascoltai attentamente la canzone per la prima volta senza perdermi nei pensieri e mi resi conto che in fondo quelle parole erano vere.
I know I'm not alone.
Forse era vero, forse non ero completamente sola.
Forse, anche se i miei genitori non erano qui accanto a me fisicamente  ad aiutarmi ad affrontare la vita, forse però lo erano emotivamente e con l'anima.
Forse erano i miei angeli. I miei angeli custodi.
Ma se lo erano veramente, perché avevo passato tutto quell'inferno? Perché loro non mi avevano aiutata in quell'intero anno?

Ero così persa nei miei pensieri, che non mi accorsi che il tempo era volato  e che la prossima fermata era la mia. Mi alzai dal mio posto e mi avvicinai indecisa alle porte, non volendo scendere e affrontare il mio passato.
Appena le porte si aprirono, feci un respiro profondo e decisi di affrontarlo una volta per tutte.
Mi avviai a passi decisi verso l'entrata del cimitero e provai a ricordarmi dove si trovassero le lapidi, dall'unica volta in cui misi piede qui,cioè il giorno del funerale.
Con un po'di difficoltà le trovai.
Brat Johnson e Denise Johnson.

I loro nomi erano incisi su una lapide di marmo e la tomba era piena di fiori lasciati da alcuni nostri parenti.
Sotto i loro nomi era incisa una scritta.

Brat Johnson e Denise Johnson.
15  novembre 2011
Marito e moglie bellissimi e
dei genitori splendidi.
Riposate in pace.

L'aveva fatta incidere mia nonna in loro onore. Ne andava fiera. Nessun'altro ci aveva pensato.
A nessun'altro importava di ricordarli per quel che veramente erano.
Solamente a lei.

Mia nonna era una donna splendida che dopo la loro morte, era l'unica che voleva prendermi in affido ed io ero ben contenta di accettare, ma purtroppo,dopo neanche pochi giorni,
mi vennero a prendere.

Girai la testa e mi resi conto che vicino a loro c'erano altre lapidi sempre appartenenti alla mia famiglia.
Ed era lì che la vidi.
La lapide di mia nonna.
Anne-Rose Johnson.
27 agosto 2012
Ma a differenza di quella dei miei genitori, sulla sua non c'era una dedica perché a nessuno importava di ricordarla per quello che veramente era, ovvero una splendida donna.

Se mi avessi aspettato, nonna,sarei tornata da te e avremmo finalmente potuto ricominciare, insieme.
Mi avresti aiutata a dimenticare tutto, saresti stata la mia luce alla fine di un tunnel buio, ma purtroppo, te ne sei andata.
Ti vorrò per sempre bene nonna.》

Le dissi quelle parole che avrei sempre voluto dirle. Mi cadde una lacrima e cercai di ricacciare indietro le altre, ma sapevo che era impossibile.
Ora toccava la parte più difficile.
Parlare con coloro che erano sempre stati il mio punto di riferimento.
Con coloro che mi avrebbero dovuto aiutare ad affrontare la vita con i loro consigli, con i loro abbracci e con le loro parole.
Mi rimisi di fronte a loro.

《 Non avreste dovuta lasciarmi da sola.
So che non è stata colpa vostra, so che è stata colpa Loro, ma voi avreste dovuto lottare, lo avreste dovuto fare per noi, per me. Sapete che non sono neanche stati incriminati per la vostra morte? E sapete che sono appena usciti dal carcere? Hanno scontato la loro pena, per aver ferito me ma non per avervi portato via la vita.》 Calde lacrime iniziarono a scendere copiose dai miei occhi. Le asciugai e continuai.
Vi ricordate di tutte le sere in cui venivate a darmi la buonanotte? Io mi lamentavo dicendovi che non c'era bisogno e che ormai ero troppo grande per queste cose, ma voi non mi ascoltavate e ogni notte alla stessa ora venivate là a darmi una bacio e ad augurarmi buonanotte.....
Sapete, io vi aspetto ancora. Tutte le notti alla stessa ora vi aspetto fino a che non mi addormento. Tutte le sere aspetto un vostro ritorno. Un "buonanotte" detto da voi con un vostro bacio....》
Cercai di calmarmi.
E ricordate quelle noiose vacanze di famiglia che alla fine diventavano sempre un'avventura per colpa di papà?》Sorrisi tra le lacrime al pensiero.
Ogni volta che partivamo mi lamentavo perché volevo restare con le mie amiche e andare al mare con loro, ma alla fine ci divertivamo tutti e tre insieme.
Papà si perdeva sempre. Non aveva un buon senso dell'orientamento.
Una volta volevamo andare a Miami al mare e ci siamo ritrovati sperduti in una cittadina in Kansas. E alla fine invece di andare al mare abbiamo passato le vacanze in una fattoria a mungere mucche.》 Risi nel ricordare le espressioni schifate dei miei genitori nel provare a mungere una mucca.
Vorrei fare altre vacanze del genere. Vorrei trascorrere altro tempo con voi in una di queste avventure.
Ricordatevi che anche se molte volte litigavamo io vi amavo lo stesso e non smetterò mai.
Non smetterò mai di aspettarvi la notte per ricevere il mio "buonanotte" ed un bacio da voi.
Non smetterò mai di sognare le nostre vacanze passate insieme e di programmarle per quando tornerete da me.
Non smetterò mai di aspettare un vostro ritorno perché so che prima o poi ci ricontreremo e saremo di nuovo una famiglia.
Vi amo mamma e papà, ricordatelo sempre.》
Mi asciugai tutte le lacrime che avevo versato e feci il segno della croce per poi dirigermi verso l'uscita del cimitero.

Mentre camminavo mi sentivo osservata.
Mi girai su me stessa, ma non vidi nessuno. Scrollai le spalle e mi avvicinai alla fermata dell'autobus.
Tirai fuori il mio cellulare e vidi che mancavano 5 minuti prima che arrivasse.
Notai 1 messaggio di Elisabeth e decisi di aprirlo.

Da Elisabeth:
Sono  tornata a casa ma non c'eri.
Spero che vada tutto bene ovunque tu sia.
Comunque, torni per pranzo?
Se non torni ricordati che stasera il nostro turno inizia alle 7: 30.

A Elisabeth:
Tranquilla sto tornando.
Tra un po' sono lì.
E comunque smettila di preoccuparti
ogni volta che non mi trovi a casa.
Non sono una bambina.

Da Elisabeth:
Ti voglio bene anch'io.
Ti aspetto! :P

Tirai fuori le cuffiette nell'esatto momento in cui arrivò l'autobus.
Notai che c'era meno gente rispetto a prima dato che era quasi l'ora di pranzo,  infatti trovai subito un posto libero.
Mi sedetti, ma non feci neanche in tempo a selezionare la mia playlist che mi arrivò un messaggio.
Un messaggio che mi fece accapponare la pelle.

Da sconosciuto:
Che carina! La bambina triste e sola va a trovare i genitori morti che non torneranno mai da lei.

A sconosciuto:
Chi sei?

Trovai il coraggio di chiedere.

Da sconosciuto:
Il tuo peggior incubo, Hayden.

*****

Kyle's Pov

Era passata una settimana e, per tutto questo tempo, ero rimasto rinchiuso nel mio "ufficio" a cercarla.

Era difficile. Non sapevo molto di lei.
Solamente il fatto che non aveva più i genitori per colpa loro.
Non riuscivo ad entrare nei server della polizia per scoprire chi avesse testimoniato contro Loro.
Non riuscivo a fare niente.
Ero del tutto distratto.

Presi un sorso di birra e continuai le mie ricerche.
Non mi ricordavo neanche il suo nome intero.
Lei mi aveva detto di chiamarla Hay.

Mi ricordavo che mi divertivo un mondo nel dirle ogni volta che la vedevo《Ehi, Hay!》
Lei si irritava ogni volta che le dicevo così e io sorridevo per la sua espressione buffa. Ma le bastava un abbraccio e uno 'scusa' per farla rilassare tra le mie braccia.
Amavo averla tra le mie braccia.

Sorrisi al pensiero.
Non sai quanto mi manchi, Hay.

♡♡♡♡
Ehyy,
spero vi piaccia il nuovo capitolo.
Per favore, commentate per farmi sapere se vi piace la storia o se c'è qualcosa che non vi quadra.

Ho messo anche stavolta la canzone ad inizio capitolo. Spero vi piaccia.

Domande del captolo:
1) Colore preferito?
Il mio il nero ma anche l'azzurro.
2) Social che usate più spesso?
Sicuramente Instagram voi?

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