Trilogia con Sergio Ramos

By Corneliahale94

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"Scusa Vic, sei l'unica che non è entusiasta di passare un mese intero con quei figoni!! Al posto tuo la Spag... More

Capitolo 1.01
Capitolo 1.02
Capitolo 1.03
Capitolo 1.04
Capitolo 1.05
Capitolo 1.06
Capitolo 1.07
Capitolo 1.08
Capitolo 1.09
Capitolo 1.10
Capitolo 1.11
Capitolo 1.12
Capitolo 1.13
Capitolo 1.14
Capitolo 1.15
Capitolo 1.16
Capitolo 1.17
Capitolo 1.18
Capitolo 1.19
Capitolo 1.20
Capitolo 1.21
Capitolo 1.22
Capitolo 1.23
Capitolo 1.24
Capitolo 1.25
Capitolo 1.26
Capitolo 1.27
Capitolo 1.28
Capitolo 1.29
Capitolo 1.30
Capitolo 1.31
Capitolo 1.32
Capitolo 1.33
Capitolo 1.34
Capitolo 1.35
Capitolo 1.36
Capitolo 1.37
Capitolo 1.38
Capitolo 1.39
Capitolo 1.40
Capitolo 2.01
Capitolo 2.02
Capitolo 2.03
Capitolo 2.04
Capitolo 2.05
Capitolo 2.06
Capitolo 2.07
Capitolo 2.08
Capitolo 2.09
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Capitolo 2.19
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Capitolo 2.21
Capitolo 2.22
Capitolo 2.23
Capitolo 2.24
Capitolo 2.25
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Capitolo 2.27
Capitolo 2.28
Capitolo 2.29
Capitolo 2.30
Capitolo 2.31
Capitolo 2.32
Capitolo 2.33
Capitolo 3.01
Capitolo 3.02
Capitolo 3.03
Capitolo 3.04
Capitolo 3.05
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Capitolo 3.07
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Capitolo 3.28
Capitolo 3.29
Capitolo 3.30
Capitolo 3.31
Capitolo 3.32
Capitolo 3.33
Capitolo 3.34
Capitolo 3.35
Capitolo 3.36
Capitolo 3.37
Capitolo 3.38
Capitolo 3.39
Capitolo 3.40 - ULTIMO

Capitolo 3.14

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By Corneliahale94

Hoy lo pude ver

Muriò este amor

Lo vi en tus ojos

LLego a sufrir

Sin enterarnos

se terminò...

Victoria trascinò il suo trolley fino al vialetto di fronte casa.

Dopo quella settimana devastante passata a Londra a finire il reportage, era rientrata a Madrid.

Aveva pianificato ogni secondo della sua giornata, specialmente quella di rientro.

Durante la settimana precedente, aveva parlato con la proprietaria del suo vecchio appartamento e aveva accordato di poterci rientrare appena tornata in Inghilterra. Le aveva inviato l'affitto ed era ritornata a Madrid a prendere i suoi bambini per andarsene.

Andarsene da quella casa. Andarsene da quella vita. Ricominciarne un'altra. Con il suo lavoro e con i suoi bambini. Senza Sergio.

Nei suoi occhi il vuoto: lo notava ogni giorno quando si alzava e si guardava allo specchio.

Il suo volto non aveva espressione. Il suo cuore non esisteva più. Ferita e uccisa dall'unica persona che sarebbe stata in grado di farla morire dentro: Sergio. Il suo unico grande amore, l'unica persona sulla faccia della terra di cui non avrebbe mai dubitato. Le aveva distrutto la vita, stravolto il cuore, glielo aveva strappato dal petto e calpestato. Mai in vita sua ci sarebbe potuto essere un dolore più grande di un tradimento.

Hoy vi la verdad

Quieres creer

que no te emporta

pero mentir

no hace falta

solo el dolor sale

en el alma....

Ed ora era lì. Sul viottolo che portava all'ingresso, di fronte ai tre gradini d'entrata. Sapeva che, aprendo la porta, probabilmente si sarebbe trovata davanti Sergio che era rientrato dopo la partita contro la Scozia. Non vedeva l'ora di vedere i suoi bambini, la sua unica fonte di felicità, e andarsene. Andarsene via da tutto, concentrarsi solo su di loro per smettere di pensare.

Allungò una mano tremante verso il campanello, quel campanello che aveva immaginato di suonare con tanta felicità una volta ritornata finalmente a casa dopo l'avventura in Inghilterra. E invece il suono di quel campanello risuonò come un tuono prima della tempesta.

Olvidamos que amarse

era acto de fe

Olvidamos que amarnos

era un pacto con Dios..

La porta si aprì subito. Ma di fronte a lei non ci fu Sergio, ma Paqui. La madre di Sergio.

Incrociò i suoi occhi, Victoria avrebbe voluto piangere, lasciarsi andare all'ennesimo pianto senza soffocarlo nel sonno di notte come aveva fatto in tutti quei giorni. E invece fu forte e impassibile.

"Ciao Victoria" disse lei, visibilmente imbarazzata e dispiaciuta.

"Ciao Paqui." rispose lei, con un filo di voce.

Entrò e subito respirò l'aria di casa a pieni polmoni. Quell'aria che non vedeva l'ora di respirare di nuovo, quell'aria che ora non vedeva l'ora di dimenticare.

"Come è andato il viaggio?" chiese.

"Bene." rispose lei, telegrafica.

Paqui si schiarì la voce sorridendo quando Sofia e Andrés corsero incontro alla mamma felici. Anche lei avrebbe voluto dire tante cose ma capì che non era il caso. Aveva saputo la notizia da Reneé, con il quale Sergio aveva parlato. Da dopo la Scozia non lo aveva più visto. Era come un fantasma che girava per casa, sempre chiuso in camera, in silenzio, devastato quanto lo era Victoria.

"Amori miei!!!!" esclamò Victoria sorridendo abbracciando i due bambini.

"Ciao mamma! Ci sei mancata mamma!" disse Sofia contenta.

Victoria li strinse forte e in quel momento due lacrime scesero lungo le guance. "Vi amo bambini miei, vi amo" disse con voce tremante. Si asciugò rapidamente le lacrime rimettendosi la maschera di ghiaccio che aveva deciso di indossare da quel maledetto giorno in cui aveva saputo la verità.

Nuestro amor se està yendo a pedazos

se esfuma se pierde su voz

nuestro amor se està yendo al azul de los cielos

donde naciò

en la manos de Dios...

"Bambini, andate a giocare ora, che tra un po' andiamo.." sorrise lei guardando i suoi figli.

I due bambini si guardarono, avrebbero voluto entrambi chiedere perché se ne dovevano andare e lasciare la loro casa, ma non lo fecero; corsero via insieme verso il salotto.

Rimaste da sole in corridoio, Paqui si avvicinò alla nuora appoggiandole una mano sul braccio.

Victoria fece un rapido scatto, girando la testa, quasi spaventata da quel gesto.

"Che vuoi fare ora?" domandò, a bassa voce.

"Ho già una casa. Porto con me i bambini."

Paqui abbassò la testa come se quella risposta fosse quella che temeva più di tutte.

"Non posso rimanere qui, Paqui." spiegò con voce algida.

"Lo capisco. Se è questo che ritieni giusto per i bambini..."

"Non lo ritengo giusto." precisò interrompendola "E' l'unica soluzione. Vado di sopra a prendere le mie cose. Verrò tra qualche giorno per finire il trasloco."

"Capisco. Ser....."

Victoria la bloccò. Sapeva cosa stava per chiederle.

"Non lo voglio sapere. Non voglio sapere nulla, se non ti dispiace."

"Come vuoi. Le valige dei bambini sono pronte, te le porto vicino all'auto." fece Paqui sospirando addolorata.

"Grazie."

Nuestro amor se està yendo a pedazos

se esfuma se pierde su voz

nuestro amor se està yendo al azul de los cielos

donde naciò

en la manos de Dios.

Entrò in camera. Nella sua camera. Nella loro camera. Testimone di un paradiso tanto cercato, alla fine trovato....che si era trasformato in un inferno. Di nuovo le lacrime scesero lungo le guance, per un momento. Victoria chiuse gli occhi rivivendo quegli ultimi anni sotto forma di brividi che le avvolsero tutto il corpo come fiamme improvvise. Non poteva permettere alle emozioni di intralciarla, di farle dubitare della sua decisione. Non poteva. Ciò che lui le aveva fatto era imperdonabile e incredibile. E sebbene fosse devastante rivivere tutte le emozioni in un solo momento, doveva essere forte. Si asciugò di nuovo le lacrime. Aprì l'armadio, prese il borsone abbandonato vicino ad esso ed iniziò a riempirlo.

Tù dices que tù

crees que tù

dijiste todo

esto puedo

y asì debe acabar...

La porta della camera si aprì lentamente. Sergio vi entrò, e la vide.

Era lì, di fronte al letto, con il borsone e tutti i suoi vestiti e oggetti piegati uno vicino all'altro, pronta a metterli via. Se ne stava andando. Se ne stava andando e avrebbe portato via con sé i bambini. Non poteva credere di essere arrivato a tanto, ed era tutta colpa sua. Solo colpa sua.

"Che fai?" domandò avvicinandosi, come se la risposta a quella domanda non fosse ovvia.

"Me ne vado." disse, gelida, Victoria, continuando a raccogliere le sue cose.

"Victoria io non ho potuto dirti ciò che volevo dirti, quel giorno a Glasgow." provò a fermarla per un braccio, ma Victoria si voltò scansandosi in maniera violenta. Sergio indietreggiò, sorpreso dalla forza di quello spintone.

Provò a parlare di nuovo.

"Ti prego, ascoltami perché non mi vuoi ascoltare?!"

"Io e te non abbiamo niente da dirci." disse continuando a sistemare sempre più rapida per scappare da quell'incubo di emozioni e dolore mischiato assieme che la stava lentamente consumando.

"Sì invece! Non mi hai lasciato spiegare! Io...è stato un errore ok? Un errore dettato dalla mia stupidità, ti chiedo scusa, io....non era mia intenzione ferirti, non era mia intenzione davvero!!" continuò.

Victoria chiuse il borsone, finito di svuotare gli armadi e i cassetti.

Non rispose, prese la borsa e andò verso la porta. Sergio la raggiunse, questa volta con più forza di lei, la prese per il polso e la girò premendola contro la porta.

Victoria fu costretta a voltarsi e incrociare i suoi occhi marroni, vuoti e assenti esattamente come i suoi.

Y vimos tanto

suficiente no fue

nos agotamos

nos rendimos lo sé...

"Ti prego, perdonami."

"Sergio, lasciami-andare." sillabò arrabbiata.

"No! Non ti lascio andare finché non mi dici qualcosa."

Victoria lo guardò negli occhi.

"Non ti voglio più vedere. E ora lasciami."

Sergio resistette. Senza muoversi, bloccandola con il suo corpo.

"E i bambini? Cosa penseranno? Che ne sarà di loro?"

"Vengono a vivere con me. E non hai diritto di replica. Potevi pensarci prima di scoparti la tua amichetta." disse e quelle parole trafissero entrambi come lame incandescenti.

Sergio non lasciò comunque la presa.

"Me lo merito. Sono un bastardo. Uno stronzo. Lo so. E mi dispiace. Ti prego, potrai mai perdonarmi? E' stato un errore, non c'è mai stato niente tra di noi."

"Cosa ti devo perdonare Sergio, eh!? Cosa!!? Che non mi hai detto di averla incontrata? Che non mi hai detto di essere uscito con lei? Che non mi hai detto che te la sei scopata perché eri ubriaco o che ne so? Che mi hai detto di amarmi e mi hai mentito per tutto questo tempo? Che hai fatto l'amore con me a Londra come se nulla fosse dicendomi che non c'era niente che non andava?!? Eh? Cosa ti devo perdonare?! Che l'ho saputo dalla stampa!? O che sei un bastardo e uno stronzo??!" si scansò ancora più arrabbiata e violenta di prima. Lo spinse indietro con tutta la sua forza, aprì la porta e trascinò giù gli ultimi bagagli.

Sergio la seguì fino alle scale. Si fermò all'ultimo gradino, scambiò un'occhiata con sua madre poi ritornò su Victoria che senza guardarlo prendeva i bambini per andarsene.

"Andiamo bambini" sorrise guardando Sofia.

La bambina si voltò verso Sergio, incrociando i suoi stessi occhi.

Victoria non si voltò, non volendo vedere la scena.

Sofia gli corse incontro e poco dopo Andrés mollò la mano della mamma per correre da suo padre.

Sergio si chinò, abbracciandoli entrambi e gli diede un bacio.

"Vi amo" disse, con la voce spezzata in gola.

"Ma noi torniamo presto papà" sorrise Sofia annuendo.

"Ciao papà" fece Andrès prima di tornare da Victoria.

I due salutarono anche la nonna che poco dopo sparì in cucina non potendo trattenere le lacrime.

Victoria prese Andrès in braccio e Sofia per mano, aprì la porta, si voltò guardando per l'ultima volta cosa lasciava.

Incrociò per un attimo lo sguardo vuoto di Sergio poi si voltò aprì la porta e la richiuse dietro di sé e con lei, il suo cuore. Per sempre.

Nuestro amor se està yendo a pedazos

se esfuma se pierde su voz

nuestro amor se està yendo al azul de los cielos

donde naciò

en las manos de Dios.

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