Trilogia con Sergio Ramos

By Corneliahale94

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"Scusa Vic, sei l'unica che non è entusiasta di passare un mese intero con quei figoni!! Al posto tuo la Spag... More

Capitolo 1.01
Capitolo 1.02
Capitolo 1.03
Capitolo 1.04
Capitolo 1.05
Capitolo 1.06
Capitolo 1.07
Capitolo 1.08
Capitolo 1.09
Capitolo 1.10
Capitolo 1.11
Capitolo 1.12
Capitolo 1.13
Capitolo 1.14
Capitolo 1.15
Capitolo 1.16
Capitolo 1.17
Capitolo 1.18
Capitolo 1.19
Capitolo 1.20
Capitolo 1.21
Capitolo 1.22
Capitolo 1.23
Capitolo 1.24
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Capitolo 1.26
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Capitolo 1.30
Capitolo 1.31
Capitolo 1.32
Capitolo 1.33
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Capitolo 1.35
Capitolo 1.36
Capitolo 1.37
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Capitolo 1.39
Capitolo 1.40
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Capitolo 2.03
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Capitolo 3.01
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Capitolo 3.30
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Capitolo 3.32
Capitolo 3.33
Capitolo 3.34
Capitolo 3.35
Capitolo 3.36
Capitolo 3.37
Capitolo 3.38
Capitolo 3.39
Capitolo 3.40 - ULTIMO

Capitolo 3.11

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By Corneliahale94

Sergio entrò in camera di Victoria trovandola di fronte allo specchio, con un vestito che non aveva mai visto.

"E questo da dove salta fuori?" chiese, squadrandola.

Era bellissima, fasciata nel suo abito grigio corto. Non poteva fare a meno di puntarle gli occhi addosso e di osservare il suo corpo e le sue forme.

"Cosa? Il vestito?" sorrise Victoria mentre si sistemava i capelli allo specchio "Oh l'ho comprato qui, Marisol mi ha trascinato in un negozio che si è rivelato fonte di grandi affari, non ti piace?" chiese voltandosi di scatto, con espressione preoccupata.

Sergio la guardò senza rispondere, allargò un braccio tirandola a sé di scatto.

Victoria si lasciò baciare, anche se era totalmente in ritardo per la cena con Jamie. Non riusciva a resistergli, in nessuna situazione.

"Sei bellissima, amore" sussurrò il ragazzo strofinando il naso contro il suo orecchio.

Victoria chiuse gli occhi, sentendo il suo respiro sul suo collo. Si schiarì la voce, allontanandosi dal ragazzo a malincuore.

"E' meglio che ci calmiamo.." fece, seria.

"Perché?" domandò Sergio come un bambino al quale avevano tolto il suo giocattolo preferito.

"Perchè siamo in ritardo per la cena e...non ho voglia di rivestirmi" sorrise allusiva, guardandolo attraverso lo specchio.

Sergio le rivolse lo stesso sguardo poi si sedette sul letto con fare annoiato.

"Sei ingiusta" borbottò.

"Non brontolare! Ogni cosa a suo tempo."

"E perché non adesso?" chiese inclinando il capo.

Victoria si voltò sospirando. "Ora capisco da chi hanno preso i tuoi figli! Sono insistenti come te!"

Sergio le rivolse un sorriso dei suoi che le fece battere il cuore.

La ragazza si avvicinò per prendere la borsa posata sul letto ma non fece in tempo a spostarsi che Sergio la prese per il fianco facendola scivolare sotto di sé sul letto.

La fermò, con il suo corpo, senza darle facoltà di muoversi.

"Sergio! No!" disse, decisiva, proprio come se faceva con i suoi bambini.

"Da quando un No mi ha fermato?" chiese, a bassa voce, respirando su di lei.

Victoria chiuse gli occhi guardando l'orologio.

"Sergio...davvero..non possiamo è...tardi!!" la frase venne interrotta da un bacio passionale del marito che subito dopo però si fermò senza proseguire oltre.

"Per questa volta ti lascio andare.." disse scivolando sul lato, lasciandola alzarsi.

Victoria si sistemò il vestito di nuovo allo specchio, trasse un sospiro.

"Ti prometto che ogni cosa a suo tempo..." sorrise dolcemente, accarezzandogli una guancia.

Sergio si sistemò la camicia bianca che usciva dallo scollo del maglioncino e sospirò.

"Spero che tu sappia mantenere fede alle tue promesse!"

"Non preoccuparti..." fece prendendogli la mano prima di uscire dalla stanza.

Arrivati in salotto, fecero la conoscenza di Alexandra, la ragazza di Jamie di cui tanto Victoria aveva sentito parlare.

"Finalmente ci conosciamo!" sorrise guardandola.

"Victoria!! Che piacere! Ho sentito parlare di te" aveva sorriso lei.

"Anche io! Jamie mi ha raccontato un po' di te ma sembravi una leggenda!"

"Ah, ero fuori per lavoro...non ho potuto passare prima a salutarvi!" sorrise.

Alexandra era alta, bionda, con due grandi occhi azzurri, una bellissima ragazza dal sorriso solare. Sergio si domandava come poteva una così apparentemente tranquilla stare con uno come Jamie che di tranquillo non aveva proprio nulla. La guardò, notando le bellissime gambe messe in risalto da uno spacco vertiginoso della minigonna che indossava.

Victoria notò lo sguardo del marito e, indietreggiando gli tirò una gomitata sulle costole.

Sergio accusò il colpo guardandola. Victoria lo incenerì.

"Che c'è?" domandò a bassa voce dopo che Alexandra si era presentata anche a lui.

"Smettila" disse lei, camminando dietro la coppia per uscire di casa e andare al ristorante.

"Ma che ho fatto?" protestò Sergio parlandole all'orecchio.

"Se ti vedo ancora sbavare sulla sua minigonna stasera dormi fuori sul tappeto!" lo minacciò salendo in ascensore.

Sergio le sorrise - anche lui aveva sempre adorato il lato geloso di Victoria, il classico lato geloso di ogni donna che in lei lo faceva impazzire. Tuttavia non poté fare a meno di immaginare cosa ne sarebbe stato di lui se solo avesse scoperto........no Sergio! Non pensarci, non rovinarti le ultime serate di serenità prima della tempesta - ripeté dentro di sé mentre il taxi li portava verso il ristorante prenotato da Jamie.

Salirono, uno di fronte all'altro, in quel caratteristico "yellow cab" londinese che si vedeva in molti film.

Victoria e Alexandra da un lato, di fronte James e Sergio.

"Che lavoro fai Alexandra?" domandò curiosa Victoria guardandola.

Alexandra puntò gli occhi chiari su quelli della moglie di Sergio e sorrise. "L'avvocato. Ero fuori città per una causa importante..."

"Wow, documenti segreti?" chiese entusiasta Sergio.

"No, stavo lavorando ad un divorzio."

Sergio sgranò gli occhi, deglutendo. Calò improvvisamente un silenzio surreale nel taxi come se il mondo intero si aspettasse che Sergio dicesse qualcosa. Victoria lo guardò, stranita dall'espressione "colpita" del marito.

"Ah" si limitò a dire lui, sentendo la morsa allo stomaco sempre più stretta e dolorosa.

"Sì" proseguì Alexandra "E' una causa importante perché ci sono di mezzo dei bambini.."

"Che è successo?" chiese perplesso Jamie.

"Il solito" sospirò lei "Il marito ha tradito la moglie con una sua ex, lei prima gli ha spaccato il vetro dell'auto nuova con una mazza da baseball poi ha tentato di dargli fuoco alla moto e infine ha chiesto il divorzio" spiegò, come se recitasse quella storia da anni a memoria.

"Accidenti" fece Victoria richiamando su di sé l'attenzione di Sergio, sempre più agitato da quell'argomento. "Era proprio tranquilla e amorevole la coppia.."

"Sì, pensavano tutti fosse il matrimonio più duraturo del mondo e invece..è incredibile come basti un semplice errore per...rovinare tutto" sospirò Alexandra.

Sergio voltò gli occhi verso di lei e poi di nuovo su Victoria. Il tentativo di non pensarci era inutile, sembrava che il destino lo stesse facendo riflettere e lo ossessionasse più di prima: quel peso lo stava opprimendo fino quasi a soffocarlo.

Fortunatamente, il taxi si fermò a destinazione, di fronte al ristorante e i quattro scesero rapidamente raggiungendo il locale e cambiando decisamente argomento.

"Amore?? Sei in casa?" la voce di Cesc inondò il corridoio senza ricevere risposta.

Non passarono che pochi secondi da quando quei terremoti dei suoi figli gli corsero incontro facendo tremare tutta la casa.

Li accolse a braccia aperte col solito sorriso, abbracciando le sue due principesse e il suo tesoro.

"Amori miei! Dov'è la mamma?" domandò dopo averli coccolati.

Se li caricò sulle spalle, riuscendo a tenerli appesi a sé tutti e tre e mentre i bambini ridevano divertiti da quel "passaggio" in groppa al padre, Cesc avanzò verso la cucina trovando Ines seduta sul tavolo a leggere qualcosa. Sembrava così concentrata da non essersi nemmeno accorta di cosa stesse succedendo intorno a sé.

"Amore" fece lui facendola trasalire.

"Oddio Cesc!!! Mi hai spaventata!" esclamò con la mano sul cuore, balzando in piedi.

"Disturbo? Ti stavo chiamando prima... mi hanno accolto i tuoi figli"

"Oh sono anche tuoi tesoro" fece alzandosi.

I bambini la guardarono, rimanendo appesi al padre, sorridenti e divertiti.

"Ti ho detto mille volte che non devi portarli così, si fanno male" esclamò staccando Carlos dal collo di Cesc e le due bambine dalle spalle.

Posò i bambini a terra e si rivolse alla moglie abbracciandola per un fianco.

"Che leggevi?" chiese quando i bambini sparirono a giocare in salotto.

"Oh, nulla..del gossip..." sospirò.

"Ed eri così concentrata da non sentirmi entrare?" domandò, curioso.

Ines guardò il giornale aperto all'ultima pagina. In realtà qualcosa che aveva attirato la sua attenzione c'era eccome ed era quello che l'aveva colpita facendola isolare dal resto del mondo.

"No..in realtà...." sospirò sfogliando le pagine "..Guarda.." passò la copia al marito che guardò l'immagine mostrata e sgranò gli occhi, perplesso.

La foto in grande ritraeva il parcheggio del Bernabeu, una bionda saliva in una macchina familiare. La foto dopo rendeva tutto più chiaro: l'Audi bianca di Sergio parcheggiata vicino ad un bar, la bionda vicino a lui, lui all'entrata che l'attende sorridente.

Corrugò la fronte, guardando bene le due immagini. Il titolo a caratteri cubitali diceva: Il lupo perde il pelo ma non il vizio - Sergio Ramos beccato con una bionda familiare nella notte di Madrid.

"Amaia......" disse a bassa voce, quasi parlasse da solo. La riconobbe subito, guardando meglio la seconda foto.

"La conosci??" domandò Ines perplessa.

"Sì. Oddio saranno passati...otto anni dall'ultima volta che l'ho vista! Però è lei, ne sono sicura. È Amaia Salamanca."

Ines corrugò la fronte, inarcando poi un sopracciglio. "Ehm, dovrei conoscerla?"

"E' una vecchia amica di Sergio."

"Amica....con benefici o amica e basta?" domandò inclinando il capo.

"Amica.....speciale. Sono stati insieme, roba da poco."

Ines ci pensò. "Roba da poco come te e quella...Carla?" chiese con aria schifata.

Il ragazzo le rivolse un sorriso. Ines non poteva davvero soffrire l'ex di Cesc, Carla, che aveva lasciato poco prima che decidessero di uscire insieme - anni prima.

"No, noi siamo stati insieme di più. Era una storia...alla Sergio. Lo conosci il marito di tua cugina..."

"Una storia alla Sergio...beh vedi di scoprire cos'è successo e perché lui era con lei quella sera mentre Victoria era in Inghilterra. Se dovesse scoprirlo Victoria lo uccide veramente stavolta."

"Ma non sembrano intimi... cioè... stavano andando a bere qualcosa..nessun bacio..né niente.."

Ines lo guardò storto. "Cesc!! Come fai a dire che non è grave?!" disse indicando le foto sul tavolo "Cioè è un'altra! Non è Victoria è la sua ex per giunta! O qualunque cosa essa sia! Che ne sappiamo noi cos'è successo??"

"Ines, non ti preoccupare" sorrise appoggiando le mani sui fianchi "Quando lo vedo al ritiro glielo domando se la cosa ti mette meno in ansia ok?"

"Non sono ansiosa! E' che mi preoccupo per Victoria e...quando l'ho sentita prima era così contenta che Sergio fosse lì da lei.."

"Sergio è innamorato perso di Victoria, non la ferirebbe mai tradendola."

Ines guardò il giornale, sospirando poi tornò a incrociare gli occhi scuri del marito che sorrideva provando a convincerla.

"Non lo so...qualcosa non quadra..dove l'ha vista e perché e...."

"Ines, calma. Non succede nulla, è solo un'amica che ha ritrovato ed è andato a bere qualcosa con lei..niente di male..."

Ines incrociò le braccia, allontanandosi da lui. "Lo difendi solo perchè è un uomo come te! Se fosse una donna sarebbe....."

"Lo difendo perché conosco Sergio e anche tu lo conosci, pensi che dopo tutto quello che è successo sarebbe in grado di tradire sua moglie?"

Ines cercò di calmarsi, forse Cesc aveva ragione, era solo un'uscita tra amici.

"E se lei...."

"Basta" disse bloccando la frase con un bacio. Ines lo ricambiò, lasciandosi andare per un momento alla dolcezza del marito. Si staccò, mordendosi un labbro.

"Tu parlargli ok?" disse, accarezzandogli il collo con la mano.

"Lo farò. Parlerò anche con Iker per sapere se sa qualcosa"

"Bravo il mio bimbo" sorrise lei, dolcemente. "A proposito, se ti vedo uscire con "un'amica" come dici tu, io ti ammazzo senza chiedere agli altri, chiaro?" disse, col sorriso malefico.

Cesc si mise a ridere, guardandosi per un momento i piedi. "Ricevuto capo! Io non ho vecchie amiche con cui andare a bere...ci sei solo tu amore.." fece, col sorriso più dolce che avesse.

"Sei un ruffiano Cesc, sei fortunato che ti amo altrimenti ti avrei già preso a calci"

"Anche io ti amo tesoro!" fece prima di baciarla di nuovo. "..Ah, e non dire nulla a Victoria dell'articolo ok? Con Sergio parlo io quando ci vediamo."

Ines annuì. "Giusto, non alimentiamo inutilmente l'ansia."

"Basti già tu con quest'ansia da quando sei diventata madre" scherzò lui prima di uscire dalla cucina e raggiungere i suoi bambini.

"Potevamo fare a meno di farli se non mi volevi ansiosa!!!" ribatté Ines con una smorfia.

Victoria si strinse maggiormente a Sergio, sentendo il calore del suo abbraccio.

Gli era così mancato in quelle settimane che ancora non si rendeva completamente conto di averlo lì. Aveva fatto l'amore con lui, dopo settimane, ed era stata come una scossa di vita nella routine di quel lavoro che la stava ogni giorno stressando sempre di più. Chiuse gli occhi, sorridendo tranquilla mentre sentiva la sua mano percorrerle la schiena su e giù in una lenta carezza che le provocava brividi infiniti.

La serata era andata benissimo, Alexandra e Jamie erano davvero una coppia fuori dagli schemi, si erano divertiti, avevano chiacchierato, brindato, riso, eppure.......eppure.

Eppure c'era qualcosa che non andava, Victoria l'aveva sentito nel momento in tornando a casa Sergio si era buttato su di lei lasciandosi totalmente dominare dalla passione del momento. Forse le era mancata anche lei, anzi, molto probabilmente era così ma era stato...diverso. Diverso dal solito dolce modo di baciarla, di abbracciarla, di sfiorarla, non le aveva detto nulla, sembrava distante e lontano, con la testa altrove.

"Amore, tutto bene?" domandò a bassa voce quasi avesse paura di sentire la risposta.

"Come?" fece lui, distratto.

Victoria si voltò a pancia in giù, appoggiandosi su di lui, per guardarlo negli occhi. Incrociò il suo sguardo che però era sfuggente; lo poteva cogliere anche nel buio della camera.

"A che pensi?" gli domandò.

"A niente." sorrise lui. Mentiva.

"Dimmi la verità." lo pregò lei.

Sergio sospirò. In realtà fare l'amore con lei era stata l'emozione più grande che avesse potuto provare, era stato bellissimo ma....ma.

C'era qualcosa che non lo lasciava concentrare, né pensare, nella sua testa per tutta la sera avevano girato ininterrottamente i pensieri di Amaia, del suo errore, del divorzio, le parole di Alexandra lo avevano colpito particolarmente.

"E' la verità" provò ancora "A niente."

"Eri...distante." disse lei, seguendo con l'indice le linee del tatuaggio sul suo petto che ormai conosceva a memoria.

"No, non lo ero. Ti è sembrato?"

In realtà Sergio sapeva benissimo che a Victoria non sarebbe mai potuto sfuggire quel suo comportamento che era stato così bravo a nascondere fino a quel momento - quel momento in cui la passione e l'istinto aveva avuto la meglio liberando ogni sentimento dai vincoli della ragione.

"Sì. C'è qualcosa che non...va?"

"No, niente, davvero amore" disse prima di darle un bacio sperando che quello bastasse per farla tranquillizzare.

Victoria sospirò. "Ti amo, Sergio."

"Anche io ti amo" disse ma in quel momento, la voce quasi gli mancò. Victoria sorrise, decise che era troppo tardi per discuterne e così si riaddormentò accoccolata su di lui, tra le sue braccia, come faceva sempre. Sergio invece, con gli occhi ben aperti, guardava fuori dalla finestra, continuando a cullarla dolcemente.

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