Trilogia con Sergio Ramos

By Corneliahale94

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"Scusa Vic, sei l'unica che non è entusiasta di passare un mese intero con quei figoni!! Al posto tuo la Spag... More

Capitolo 1.01
Capitolo 1.02
Capitolo 1.03
Capitolo 1.04
Capitolo 1.05
Capitolo 1.06
Capitolo 1.07
Capitolo 1.08
Capitolo 1.09
Capitolo 1.10
Capitolo 1.11
Capitolo 1.12
Capitolo 1.13
Capitolo 1.14
Capitolo 1.15
Capitolo 1.16
Capitolo 1.17
Capitolo 1.18
Capitolo 1.19
Capitolo 1.20
Capitolo 1.21
Capitolo 1.22
Capitolo 1.23
Capitolo 1.24
Capitolo 1.25
Capitolo 1.26
Capitolo 1.27
Capitolo 1.28
Capitolo 1.29
Capitolo 1.30
Capitolo 1.31
Capitolo 1.32
Capitolo 1.33
Capitolo 1.34
Capitolo 1.35
Capitolo 1.36
Capitolo 1.37
Capitolo 1.38
Capitolo 1.39
Capitolo 1.40
Capitolo 2.01
Capitolo 2.02
Capitolo 2.03
Capitolo 2.04
Capitolo 2.05
Capitolo 2.06
Capitolo 2.07
Capitolo 2.08
Capitolo 2.09
Capitolo 2.10
Capitolo 2.11
Capitolo 2.12
Capitolo 2.13
Capitolo 2.14
Capitolo 2.15
Capitolo 2.16
Capitolo 2.17
Capitolo 2.18
Capitolo 2.19
Capitolo 2.20
Capitolo 2.21
Capitolo 2.23
Capitolo 2.24
Capitolo 2.25
Capitolo 2.26
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Capitolo 2.28
Capitolo 2.29
Capitolo 2.30
Capitolo 2.31
Capitolo 2.32
Capitolo 2.33
Capitolo 3.01
Capitolo 3.02
Capitolo 3.03
Capitolo 3.04
Capitolo 3.05
Capitolo 3.06
Capitolo 3.07
Capitolo 3.08
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Capitolo 3.11
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Capitolo 3.21
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Capitolo 3.23
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Capitolo 3.26
Capitolo 3.27
Capitolo 3.28
Capitolo 3.29
Capitolo 3.30
Capitolo 3.31
Capitolo 3.32
Capitolo 3.33
Capitolo 3.34
Capitolo 3.35
Capitolo 3.36
Capitolo 3.37
Capitolo 3.38
Capitolo 3.39
Capitolo 3.40 - ULTIMO

Capitolo 2.22

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By Corneliahale94

Dopo il pranzo con i parenti che si erano ritirati nella sala attigua a quella della festa dando luogo a tornei di carte, chiacchiere e balli in onore dei vecchi tempi, i ragazzi erano rimasti nella taverna, raggiunti da amici e compagni di squadra venuti a festeggiare il compleanno di Ines.

Victoria ferma vicino alla cassa collegata allo stereo, guardava Ines ballare con Iker e Sergio un improbabile ballo di gruppo, e sospirava qualche volta sentendo il cuore stringersi nel petto.

"Stai bene?" domandò sorridendo Sara, avvicinandosi alla ragazza.

"Sì sì" fece lei, assente.

"Mica tanto. Riesci a pensare alla festa senza pensare ad altro?"

Victoria scosse il capo. Era più forte di lei, provava con tutte le sue forze a fare buon viso a cattivo gioco ma non ci riusciva, non poteva riuscirci, si trattava di ferire le persone più importanti della sua vita - Sergio e Ines.

"Dai su" fece tirandola per un polso, la giornalista. "Vieni con me! E smettila di pensarci!!" esclamò sorridendo.

Controvoglia, Victoria venne trascinata in pista affiancando i ragazzi. Vicino a lei anche Pepe Reina e Gerard Piqué arrivato da Barcellona per festeggiare la moglie del suo migliore amico.

"Che ci fai qui? Sei venuto dalla fredda Inghilterra??" scherzò Victoria abbracciandolo.

"Non è una festa senza di me! E gli inglesi non si divertono come gli spagnoli!" sorrise Pepe mettendosi a ballare accanto.

La festa impazzava ormai da qualche ora quando Ines prese il microfono alla console del dj e annunciò la brillante idea di un gioco uomini contro donne.

Ce n'erano abbastanza tra coppie e amici per formare due squadre.

Si misero in cerchio, uomini da una parte, donne dall'altra, domandandosi che gioco avesse in mente Ines.

"Lo so che siamo grandi..." sorrise camminando in mezzo al cerchio col microfono. "Lo so che siamo sposati, fidanzati, con figli...però...io e Victoria avevamo un usanza, festeggiando il compleanno proprio qui tutti gli anni.."

Victoria ci pensò poi, sgranando gli occhi verso la cugina, le balenò subito in testa cosa avesse in mente. Una sirena d'allarme iniziò a suonare nella sua mente: non poteva farlo, non era possibile.

"Bene, questo gioco lo facevamo ogni anno...e devo dire che mia cugina mi ha sempre battuto.."

Victoria abbassò gli occhi ai piedi incrociando poi lo sguardo di Sergio che curioso ascoltava come tutti il racconto di Ines.

"Oggi, voglio la rivincita perciò...che il gioco della bottiglia abbi inizio!!!" esclamò sorridendo.

L'idea venne accolta dagli applausi calorosi dei ragazzi, le ragazze si guardarono sorridendosi.

"Fantastico" disse a bassa voce Victoria. Sarebbe stata la fine.

Prese Ines per un braccio, tirandola a sé.

"Dico sei impazzita?!" esclamò senza farsi sentire. A volte dimenticava che Ines non sapeva nulla e non avrebbe dovuto sapere nulla del perché Victoria fosse così agitata all'idea di baciare amici e sconosciuti.

"Perché!? So che vuoi avere il primato ma ora ti batterò vedrai!" sorrise Ines entusiasta.

"Non è per quello è che...non siamo un po' troppo..grandi e sposati??"

"Eddai Vicky!! Sciogliti un po'!! E poi lo sai che io adoro questo gioco!" fece lei mettendosi nella sua posizione all'inizio del cerchio.

La bottiglia per terra iniziò a girare, tutti col fiato sospeso osservavano il vortice creato dalla bottiglia che con il collo avrebbe indicato uno di loro.

Al primo giro indicò proprio Ines che entusiasta girò la bottiglia finchè questa, fermandosi, non indicò......Cesc.

"Ah troppo facile!!!" esclamò Pepe.

Cesc sorrise avvicinandosi e si scambiò con la moglie un bacio.

Victoria guardò Sara, vicino a lei, e poi Sergio che non incrociò il suo sguardo, intento a chiacchierare con Iker.

"Bene! Ora vediamo chi indicherà la fortuna..." sorrise Ines girando di nuovo.

La bottiglia girò, continuò a girare per qualche secondo poi si fermò indicando Victoria.

Maledetto destino. "Gira la bottiglia!" la esortò Ines vedendo che la ragazza rimaneva ferma.

Quando era piccola, per imbrogliare, indirizzava la bottiglia dove voleva lei con una spinta pesante o più leggera, ma in quel momento sembrava essersi dimenticata il trucco.

Il suo stomaco girò tanto quanto la bottiglia, che si stoppò rapidamente indicando Iker.

"Oddio!!" si mise a ridere, tirando un sospiro di sollievo. Poteva sentire gli occhi di Cesc, dall'altra parte del cerchio, su di lei.

"Un classico! Il mio migliore amico e mia moglie..." scherzò Sergio, insolitamente tranquillo.

Victoria si avvicinò a Iker, lo guardò negli occhi.

"Me lo dai un bacio?" sorrise lui guardandola.

Victoria ci pensò poi sorrise, gli prese il viso tra le mani e gli diede un leggerissimo bacio a stampo.

"Ok puoi tornare a posto!" sorrise Ines "prima che Sergio lo faccia a pezzetti!"scherzò guardando il ragazzo fermò a braccia conserte vicino a Iker.

Victoria indietreggiò, sperando che la bottiglia girando non indicasse di nuovo lei. C'era una possibilità su cento che riuscisse di nuovo il suo nome.....ma non si poteva mai sapere con il destino che a quanto pare si divertiva a farla penare.

La bottiglia indicò questa volta Pepe e la moglie di Alvaro. Poi indicò Sara e Pepe e la moglie di Pepe, Yolanda, che aveva baciato Raùl.

Ad un certo punto, la bottiglia frenò di fronte a Sergio.

Victoria si guardò intorno: le ragazze vicino a lei erano tutte donne sposate e fidate. Non avrebbe avuto motivo di essere gelosa. Successivamente, la bottiglia indicò di nuovo lei.

"Che combinazione!" esclamò sorpresa.

"Speravo fossi tu!" sussurrò lui avvicinandosi al centro del cerchio.

Victoria fece un sorriso poi gli cinse con le braccia il collo, diede un'occhiata a Cesc che la stava fissando, e si lasciò andare al bacio più plateale e passionale che potesse dare al marito.

"Ok ok separateli!!" scherzò Ines "non vogliamo essere testimoni di spettacoli strani!" scherzò.

I due si staccarono, sciogliendo l'abbraccio.

"Questo bacio vince su tutti mi dispiace" scherzò Sergio tornando al suo posto.

"Ah, io non canterei vittoria troppo presto" fece Ines "perchè...manca ancora un giro."

La bottiglia girò di nuovo mentre Victoria si domandava quanto mancasse per finire l'agonia.

Primo indicato: Cesc.

Lo stomaco di Victoria si chiuse di nuovo, guardò Sara, con sguardo terrorizzato. Se lo sentiva - il destino con lei non avrebbe mai avuto pietà.

La bottiglia si fermò, in mezzo tra Sara e Victoria. La ragazza sentì scendere la pressione sotto i tacchi.

"Sara direi" fece subito, spaventata.

"No. Io direi...tocca a te cuginetta, di nuovo!" sorrise Ines guardando bene l'angolazione della bottiglia.

Victoria guardò Cesc - come se di fronte a sé avesse un fantasma.

Non poteva tirarsi indietro. Non poteva dire di no, tutti si sarebbero chiesti il motivo.

Cesc non disse nulla, limitandosi a guardare la scena.

Victoria chiuse gli occhi per un momento poi si fece coraggio - fingendo tranquillità. In realtà dentro di sé era in corso un pieno uragano.

Si ritrovò di fronte a Cesc, si guardarono di nuovo negli occhi e per un attimo risuonarono nella testa le parole del ragazzo.

"Ti amo" - se le ricordava, ricordava tutto di quel momento.

Tutti rimasero a guardarli, mentre lo stavano fermi.

"Non ti azzardare a...." disse lei, a bassa voce, per non farsi sentire.

Cesc non l'ascoltò, le prese il viso tra le mani e la baciò.

Nello stesso, identico modo in cui l'aveva fatto la prima volta.

Victoria si staccò subito, indietreggiando di scatto. Avrebbe tanto voluto prenderlo a sberle ma non poteva.

La gente iniziò ad applaudire, finito il gioco. Victoria rimase immobile, di fronte a Cesc che ancora incredulo la fissava.

La ragazza non disse niente, tornò al suo posto ma quando gli diede la schiena, Cesc parlò.

"Forse le era piaciuto di più il primo." lo disse ad alta voce attirando l'attenzione di tutti.

Ogni singolo orecchio aveva sentito quel commento. Victoria si bloccò, chiudendo gli occhi per un momento. Non ci poteva credere, Cesc aveva sganciato la bomba atomica con effetti devastanti.

"Che cosa hai detto scusa?" ripeté Sergio, pensando di non aver capito bene.

Cesc era evidentemente seccato. Per chissà quale motivo.

Victoria si rigirò verso Sergio, guardandolo negli occhi. Bastò la sua espressione per capire tutto.

"Oh, ma tu non lo sapevi..." disse Cesc guardando Sergio.

"Cos'è questa storia?" avanzò verso Victoria, ancora al centro del cerchio.

Ines si avvicinò a Cesc, corrugando la fronte.

La ragazza si guardò intorno poi tornò su Cesc.

"Niente non ha detto..."

"Cos'è che non so?" la interruppe Sergio.

"Cesc intendeva che..." provò. Nessun tentativo l'avrebbe salvata, nessuno.

"Che l'ho già baciata." completò Cesc, probabilmente impazzito.

Sergio sgranò gli occhi, Ines si appoggiò al muro un momento sicura di aver capito male.

"Victoria" iniziò di nuovo Cesc "non l'ha confessato a nessuno però io visto che siamo tutti qui lo voglio dire. Circa un mese fa, io sono andata a casa sua e...ci siamo baciati."

"Tu mi hai baciato." corresse Victoria, ormai inerme.

Sergio li guardava, mentre dentro di lui il suo cuore si stava lacerando lentamente.

"E' vero??" domandò con sguardo ormai assente.

Gli occhi di Victoria si riempirono di lacrime, come se non ne fossero uscite abbastanza in quelle settimane di tormento.

"Sì." gli rispose.

Sergio non disse altro, si voltò verso Cesc lì vicino. I due si guardarono negli occhi, poco dopo Cesc era a terra, con un occhio gonfio e un sopracciglio sanguinante.

Victoria, immobile come se quasi non appartenesse a quella scena, in tutta quella confusione non fu in grado di fermare Sergio che era uscito di casa sbattendo la porta forte dietro di sé.

Provò a rincorrerlo, camminando rapidamente verso la porta ma prima di questa incrociò Ines ancora appoggiata al muro, incapace anche di respirare.

Le due si guardarono, in silenzio. Victoria procedette aprendo la porta, Ines rimase lì, immobile ad affrontare la verità.

Camminò lungo il giardino di casa dei genitori di Ines, arrivò al parcheggio correndo rapidamente. Provò a raccogliere le ultime forze che aveva in corpo, soffocate ormai dalle lacrime, e spiegare tutto almeno a Sergio.

Il ragazzo stava per salire in macchina, la porta della grande Audi bianca era aperta, Sergio era immobile di fronte a questa, quasi l'aspettasse.

"Sergio, Sergio ti prego..." disse Victoria inchiodando di fronte a lui.

Sergio rimase di spalle, senza girarsi né guardarla in faccia. Il tono di voce che usò, Victoria lo conosceva bene - era lo stesso che usava quando litigavano per qualsiasi cosa, in quei mesi d'inferno che sembravano così lontani quanto vicini in quel momento. Dentro di lui un uragano impossibile da fermare, che avrebbe mietuto più vittime di Katrina.

"Perché non me l'hai detto?" disse, quasi la cosa non lo toccasse.

"Non lo so" la voce di Victoria tremò. "Io ci ho provato te lo giuro ma..."

"Chi mi dice che non stia mentendo anche questa volta? Che non l'hai baciato tu?"

Victoria sentì dentro di sé il suo cuore spezzarsi in mille pezzi, come un vetro rotto d'improvviso da una gomitata. Tante piccole schegge di vetro si erano conficcate dentro di lei divorandola. Era la consapevolezza di averlo perso, per sempre. E di aver perso soprattutto la sua fiducia.

"Hai ragione è normale che tu non mi creda...ma...so che sembra strano, devi farlo. Devi credermi." riprovò, ricacciando dentro di sé le lacrime che bruciavano come acido negli occhi "ho sbagliato e ti chiedo scusa. Io...ho litigato con Cesc perché lui è venuto fuori con questa storia ed io...non volevo nemmeno che lo dicesse ad alta voce, per Ines e per te, per il fatto che io ti amo con tutta me stessa da sempre, ti ho sempre amato e sempre ti amerò. Che tu lo voglia o no, che tu ci creda o no."

Sergio sbatté rapidamente la porta dell'Audi, voltandosi di scatto verso di lei.

I suoi occhi non erano più marroni, erano diventati neri,quasi non fosse lui, quasi qualcosa di fosse impossessato di lui e parlasse con la sua voce.

Victoria indietreggiò, spaventata.

"E se è vero quello che dici perché non me l'hai detto? Perché non ne hai parlato?"

"Te l'ho detto!! Ci ho provato! Ma non ci sono riuscita! Tu cosa avresti fatto al mio posto?" domandò Victoria in lacrime nuovamente.

Sergio la guardò negli occhi, senza risponderle.

"Non ho più niente da dirti." indietreggiò, riaprì la portiera, questa volta ci salì rapidamente.

Victoria rimase lì, di fronte al finestrino, a guardarlo. Si guardarono un momento poi Sergio mise in moto, accese i fari e ripartì lasciandola lì, in mezzo al parcheggio gremito di macchine.

Lo guardò, finché la macchina non sparì nel traffico, dietro la curva. Un vento gelido si alzò in quel momento, Victoria non sentiva nemmeno freddo - era come se qualcosa le avesse appena scavato l'anima senza lasciarle nemmeno una briciola di sentimento dentro di sé.

Il buio era rientrato nella sua testa e nel suo cuore - il suo raggio di sole si era spento, per sempre.

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