Trilogia con Sergio Ramos

Von Corneliahale94

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"Scusa Vic, sei l'unica che non è entusiasta di passare un mese intero con quei figoni!! Al posto tuo la Spag... Mehr

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Capitolo 3.38
Capitolo 3.39
Capitolo 3.40 - ULTIMO

Capitolo 2.20

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Von Corneliahale94

Non poteva più trattenersi.

Victoria doveva parlare. Doveva sfogarsi con qualcuno, confessare quanto fosse successo, ma con chi? Di certo non poteva parlarne a Sergio, né ad Ines. Probabilmente se fosse capitato con qualcun altro, ne avrebbe parlato con Cesc ma in quel momento era l'ultima persona che voleva vedere sulla faccia della terra.

Era arrivata in ufficio con qualche minuto di anticipo e ci aveva pensato nel silenzio della stanza. Sospirava guardandosi intorno, pensandoci fin quando i suoi pensieri non vennero interrotti dall'arrivo di Marisol la sua segretaria.

"Disturbo?" le domandò sedendosi alla sua solita scrivania di fronte a quella di Victoria.

"No no..ero in anticipo."

"Che ti prende sputa il rospo" disse, passandole una tazza di caffé fumante.

La ragazza ne bevve un sorso poi sospirò. Chiuse gli occhi.

"Cesc mi ha baciata." senza premesse né spiegazioni, lanciò la bomba attendendo lo scoppio.

Marisol ci pensò un momento poi spalancò gli occhi, impressionata.

"Immagino che l'armadio a muro che hai come marito l'abbia ridotto una sardina..vero?"

Victoria si lasciò scappare un sorriso per le descrizioni "drastiche" della segretaria, poi però tornò seria.

"Non lo sa."

"Ancora più grave. Devi dirglielo, non lasciar passare mesi ti prego!!"

"Lo so. So che è sbagliato ma...non ce la faccio Marisol!"

"Ma perché Cesc ti ha baciata?"

Victoria ci mise pochi minuti a riassumere quanto fosse successo; dopo il racconto la segretaria era ancora più sorpresa.

"Devi dirlo a Sergio." ripeté sempre più convinta.

"E se poi succede come l'altra volta? Io non ho voglia di soffrire di nuovo ho già sofferto abbastanza!"

"Se non glielo dici è peggio! E' banale come spiegazione ma sappi che è così!! Sappi che più aspetti più peggiora...e se poi lo scopre da qualcun altro? Dai giornali? Non ci voglio pensare!"

Marisol aveva perfettamente ragione, e Victoria lo sapeva bene. Tuttavia quei pensieri la rendevano ancora più confusa.

"Pensa a te, alla tua storia a Sofia...vuoi che venga portata come un pacco postale da te a suo padre perché Sergio non ti vuole più vedere?? Vicky lo sai anche tu che nasconderglielo è sbagliato..."

"Lo so lo so!!" sbuffò Victoria esasperata "ma non ce la faccio capisci? Cesc è il marito di mia cugina e se lo dico a Sergio..."

"Non necessariamente devi dirlo a Ines! A quello ci pensa Cesc!"

"No! Mai! Cesc non glielo può dire, il dottore le ha detto di evitare forme di stress se solo sa che Cesc ha detto di amarmi, il bambino lo perde stavolta!!" spiegò, d'un fiato.

Marisol fece una pausa, pensandoci un momento.

"Ok senti" riprese poco dopo finendo il suo caffé "A Ines ci pensi in un secondo momento. Sergio però deve saperlo."

"Lo so, e glielo dirò te lo prometto."

"Oggi stesso." sentenziò.

"No, non posso così..come faccio? E poi è in ritiro e...la partita.."

"Quando è successo?"

Victoria ci pensò. "Tre giorni fa."

"Bene. Allora quando torna dal ritiro e siete a casa, glielo dici. Giuramelo."

La ragazza guardò Marisol negli occhi. "Non.."

"Victoria Sanz! Giuramelo!" esclamò senza obbiezioni.

La ragazza non ebbe scelta. Sapeva che la segretaria lo faceva per il suo bene, sapeva anche che prima o poi avrebbe dovuto guardare in faccia la realtà e affrontare il problema con Sergio.

Un altro salto nel vuoto, l'ennesimo.

"E poi visto che ti ha baciato lui, non è detto che Sergio si arrabbi."

"Non lo conosci.." rispose prontamente la moglie.

"E dai, lui ti ama così tanto..capirà."

"Quando Natalie lo ha baciato ci siamo lasciati. E l'aveva baciato lei."

"Sì, ma in quel caso eri tu che non l'avevi capito. Tu l'hai lasciato.." commentò Marisol inarcando un sopracciglio.

Victoria sospirò: anche quello era vero.

"Non ho scampo vero?"

"No." sospirò Marisol "Diglielo."

Victoria guardò verso la finestra concentrandosi sul traffico cittadino sulla strada sotto agli uffici.

No, non aveva proprio scampo.

Terminata la partita giocata in anticipo al pomeriggio, Sergio rientrò per l'ora di cena a casa.

Appena aprì la porta, sentì un odore strano provenire dalla cucina - sembrava che qualcuno stesse friggendo qualcosa dall'odore molto forte.

Sentì rumore di pentole, coperchi e piatti: strano, eppure quello era il rumore che proveniva sempre dalla cucina di sua madre prima dei grandi pranzi familiari non di certo dalla cucina di due persone super impegnate come lui e Victoria.

Quando varcò la soglia della cucina, non poté quindi credere ai suoi occhi.

Victoria era impegnata ai fornelli tra pentole piatti e forno acceso.

"Potrei sentirmi male.." disse guardandosi intorno, sempre più perplesso.

Victoria sussultò guardandolo. "Amore!!!" esclamò avvicinandosi rapidamente al ragazzo.

Lo abbracciò stretto a sé e lo baciò dolcemente.

"Ok, chi sei tu e che ne hai fatto di mia moglie?" domandò Sergio alquanto spaventato.

"Smettila!" sorrise lei tornando ai fornelli "sto solo cucinando...."

"Per chi?"

"Per noi è ovvio!"

"Da quando cucini per noi? E soprattutto, da quando cucini?"

Victoria fece una smorfia. "Da quando tu sei così simpatico" rispose continuando a mescolare.

"Scusa per curiosità...con cosa hai deciso di avvelenarmi? No perché mi preparo..." continuò lui che adorava prenderla in giro.

Victoria gli tirò un pugno sul braccio - ovviamente con scarsi risultati. "Hey!!! Non ti lamentare è tutto sano e genuino! Su vai a prepararti che tra un po' è pronto!"

Sergio si guardò intorno decidendo di non indagare oltre e lasciarla fare - sembrava davvero determinata.

"Sofia è ancora viva o hai cucinato anche lei?" domandò uscendo dalla cucina.

"E' in camera sua che gioca, spiritoso!!" esclamò lei di rimando mentre Sergio si allontanava

Rimasta sola in cucina, ritornò a pensare.

Aveva deciso di cogliere il consiglio di Marisol e di mettere fine alle sue sofferenze subito. Era come un vaccino per chi odiava gli aghi - bisognava farlo in fretta così ci si toglieva il pensiero.

In quel momento la fobia degli aghi non era niente in confronto a quello che provava dentro di sé Victoria. Sapeva che avrebbe scatenato un uragano e che le conseguenze sarebbero state disastrose ma doveva farlo, lo riconosceva anche lei. Marisol aveva ragione, più lasciava passare il tempo, più gli effetti sarebbero stati disastrosi.

Dopo circa mezz'ora, la cena era pronta.

Sergio tornò in salotto dove Victoria aveva preparato una tavola perfettamente apparecchiata.

"Wow. Devo fare una foto..." commentò lui scostando la sedia per sedersi di fronte alla ragazza.

"Non è proprio come quella della foto ma...circa."

"Hai seguito una foto per apparecchiare la tavola?" domandò perplesso.

"Sì. Ovvio. Volevo che fosse..perfetto."

"Scusa, posso chiederti perchè?" chiese curioso, lui.

Victoria ci pensò. La verità era che cercava in tutti i modi di attutire il "colpo" mortale che gli avrebbe inferto di lì a poco.

"Per...festeggiare."

"Cosa, se non sono indiscreto?"

Un'altra bugia. A fin di bene, ma pur sempre bugia. "La...vittoria."

In realtà non aveva nemmeno controllato alla tv il risultato della partita, troppo impegnata a preparare nella sua mente un discorso che potesse non fare gravissimi danni.

Sergio la guardò, dubbioso. "Abbiamo..leggermente..perso."

"Sì..beh...." balbettò Victoria scivolando dagli specchi "...però...avete..giocato..bene." si giustificò "..quello intendevo."

Sergio corrugò la fronte, sempre più perplesso. Ad un tratto il rumore del timer interruppe il silenzio.

"E' pronto!" sorrise Victoria alzandosi.

"Chissà come mai suona una minaccia.." sorrise Sergio mentre la moglie saltellava per la casa portando in tavola strane composizioni culinarie.

Alla fine della cena, Victoria tornò in tavola con il dessert, una torta che miracolosamente le era riuscita bene senza bruciature né ingredienti sbagliati.

"Com'era?" domandò sorridendo al marito.

Sergio finì di masticare e sorrise. "La torta?"

"Tutto!"

"Era...passabile."

"Oh, come sei gentile" fece lei imbronciata.

"E dai scherzo, era tutto buonissimo amore. Ti sei evoluta in cucina."

"Hai visto? E' merito del libro di ricette di mia madre...funziona sempre."

"Ma se quando te l'ha regalato ti sei lamentata una settimana perchè non te ne facevi nulla?"

"Eh..non si può mai sapere!!" sorrise lei.

Subito dopo calò il silenzio. Era giunto il momento. Victoria avvertì la pressione scenderle lentamente, il cuore cominciava a batterle più forte. Sapeva che erano gli ultimi attimi di felicità prima della bufera.

"Ecco, in realtà c'è una cosa di cui dovrei parlarti.."

"Lo sapevo. Ti si leggeva in faccia." commentò lui a braccia conserte.

Victoria puntò gli occhi chiari nei suoi e inspirò lentamente.

"Ecco...io..qualche giorno fa...esattamente tre giorni fa..."

"...Sei incinta?" tagliò corto Sergio pensandoci.

Victoria si interruppe, corrugando la fronte.

"Certo che no!!!" esclamò quasi infastidita.

"Ah, pensavo. Non si sa mai..."

"Sergio, concentrati! E' importante!" esclamò richiamandolo all'attenzione.

"Ok scusa. Dicevi?"

"Ecco qualche giorno fa ho parlato con...."

Il telefono squillò in quel momento, interrompendola di nuovo. Victoria chiuse gli occhi: evidentemente non era destino che riuscisse a dirlo. Il cuore decelerò rapidamente.

"Vado io...." disse a Sergio scostando la sedia indietro e raggiungendo il telefono.

"Pronto?" rispose.

"Pronto! Ciao!! Spero di non averti disturbato!" era Sara.

"Oh Sara ciao! No no figurati, non hai disturbato!" fece sorridendo Victoria da un lato grata alla ragazza per averla salvata dalla fine, dall'altro infastidita perché non avrebbe più saputo come riprendere il discorso.

"Ti chiamavo per una cosa.."

"Dimmi."

"Ecco sai che tra due settimane è il compleanno di Ines vero?"

Victoria guardò il calendario: se ne stava pure dimenticando.

"Certo. Come dimenticarselo" mentì.

"Ecco. E lei torna a Madrid per la cena con i suoi..."

La tradizionale cena a casa dei genitori di Ines, la facevano sempre da quando erano piccole. Anche di quello si era totalmente scordata.

"Ecco io pensavo di...farle una festa a sorpresa. A casa dei suoi, visto che quest'anno è pure incinta.."

Victoria ci pensò: non era una cattiva idea. "Certo, va bene. Qualcosa di speciale per quest'anno speciale."

"Esatto! Mi dai una mano con i preparativi? Volevo sapere solo cosa ne pensavi..."

"Penso che sia...fantastico!" sorrise.

Festa a sorpresa per Ines: tuo marito mi ha baciato dicendo che mi ama, il mio invece chiederà il divorzio appena lo saprà....che sorpresa! - pensò tra sé e sé mentre salutava Sara e riappendeva il telefono.

"Chi era?" domandò Sergio alzandosi in piedi e raggiungendola al centro della sala.

"Sara...voleva...che la aiutassi con la festa a sorpresa per Ines."

"Quella a casa dei suoi giusto?"

"Esattamente."

"Se volete io e Iker vi diamo una mano...con le cose più pesanti.."

"Che credi Ramos? Che io e Sara apparteniamo al sesso debole? Non noi..!"

"No però...se possiamo dare una mano.."

"Voi pensate alla partita e poi devi stare con Sofia mentre io lavoro con Sara."

"Devo anche darle da mangiare?" domandò preoccupato.

"Sì. E cambiarla pure, se necessario."

"Non avevamo detto che le facevi tu queste...cose?"

"Eh no signorino, troppo facile fare una figlia e poi lasciare che io me ne prenda cura!"

"Ma io do il mio contributo sempre!!" protestò Sergio.

Victoria sorrise.

"Non ci provare, quella settimana andrà così. Avrai tempo poi per riprenderti dallo shock" sorrise.

Sergio sbuffò e poi si avvicinò per baciarla. Victoria sentì il cuore vibrarle, una sensazione paradisiaca di cui non ne avrebbe mai avuto abbastanza.

"Cosa dovevi dirmi prima?" le chiese, subito dopo.

La ragazza sospirò, in un sorriso. "Ah nulla, non era importante."

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