Trilogia con Sergio Ramos

By Corneliahale94

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"Scusa Vic, sei l'unica che non è entusiasta di passare un mese intero con quei figoni!! Al posto tuo la Spag... More

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Capitolo 3.37
Capitolo 3.38
Capitolo 3.39
Capitolo 3.40 - ULTIMO

Capitolo 2.15

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By Corneliahale94

La sera del grande evento era arrivata. La Spagna intera aveva svuotato le strade, quasi come durante il periodo dei Mondiali in Sudafrica, tutti erano fermi di fronte ad un televisore. La partita non era quella determinante la vittoria del campionato, ma Barcellona - Madrid era uno degli eventi "sacri" per la nazione, specialmente a Madrid dove si avvertiva da sempre questa divisione tra i tifosi delle due squadre.

Victoria parcheggiò poco distante dall'entrata secondaria del Bernabeu. Vicino a lei, Ines.

"Sei sicura che puoi metterla qui?" domandò slacciandosi al cintura, per scendere.

La cugina tirò il freno a mano sorridendo. "La metto qui da sempre, non ricordi? Mi è mancato avere questi privilegi allo stadio.." fece, mentre prendeva in braccio la piccola Sofia che da perfetta madridista, indossava già la maglietta con il cognome e il numero di suo padre.

Non passò molto tempo che un gruppo di giornalisti si avvicinarono alle due ragazze. Ines indossava la maglietta del Barcellona, con il cognome del suo Cesc sulle spalle, e Victoria invece, la solita maglietta bianca e nera numero 4.

"Una foto per la stampa?" domandò uno di loro.

Le due ragazze si misero in posa, sorridendo, voltandosi di schiena per mostrare i cognomi delle magliette.

"In bocca al lupo per la partita, che vinca il migliore" sorrise uno dei giornalisti.

"Oh grazie lo dirò a mio marito!" sorrise Victoria ironica che ormai aveva un rapporto così stretto con i giornalisti che le assediavano casa, da poterci pure scherzare come se fosse uno di famiglia.

"Non ti allargare cugina! Vuoi che ti ricordo la sconfitta atroce del Real contro il Barça?" domandò Ines dandole una gomitata.

Victoria le sorrise. "Zitta tu che sei passata al nemico solo perché te ne sei sposata uno!!"

Ines le mostrò la lingua in una smorfia poi le due passarono dalla porta secondaria salutando un po' di conoscenze e sedendosi in tribuna.

Vicino a loro, Sara e il piccolo Nicolàs che cresceva sempre più in fretta e sempre di più assomigliava al padre. Iker era lì, fermo di fronte alla porta, che si scaldava ancora.

"Sono ancora agli allenamenti?" domandò Victoria sistemando Sofia sulle sue ginocchia. La bambina si guardava intorno, ammirando le luci forti dello stadio, ascoltando i suoni e sorridendo indicando con le piccole mani le cose che vedeva.

La tribuna era già gremita c'erano tutte: moglie, fidanzate, figlie, parenti.

"Sì si stanno scaldando ancora.." spiegò Sara "Il Barça ha avuto dei ritardi..."

Ines ascoltò l'amica poi sospirando stringendosi nella maglietta: il freddo di Dicembre cominciava a farsi sentire pungendo sulle guance. Tuttavia nessuno in quella notte magica poteva sentirlo: la passione e il calore della gente scaldava più di un fuoco acceso.

Poco dopo un'ovazione accolse l'ingresso in campo dei difensori ancora con la tuta invernale addosso. Sergio si avvicinò ai suoi compagni di squadra facendo qualche giro del campo in corsa con loro.

Quando arrivò al lato della tribuna, si sporse verso Victoria guardandola dritta negli occhi: i due si sarebbero potuti incrociare in quel modo anche tra mille persone.

La curva sud lo applaudiva mentre il ragazzo scavalcava - improvvisamente - il bordo del campo e correva su per le scale della tribuna.

Victoria sgranò gli occhi. "Che fai? Sei matto?!" esclamò perplessa alzandosi in piedi.

Sergio sorrise, le diede un bacio tra gli applausi entusiasti del pubblico.

"Posso?" fece prendendo Sofia tra le braccia.

Victoria corrugò la fronte. "Dove la vuoi portare?"

Poco dopo Sergio venne raggiunto da Iker. "Ma che avete stasera?!?" protestò Sara "Scavalcate, venite qui...vi ha lasciato campo libero il mister?"

Iker prese in braccio il suo Nicolàs e insieme, il capitano e il vice-capitano scesero verso il campo.

I due bambini perplessi ma entusiasti raggiunsero il campo sotto gli sguardi increduli delle mogli.

"Li mettono vicino alla porta come porta-fortuna?" domandò Ines guardando Victoria.

"Non ne ho la minima idea..." rispose la ragazza con lo sguardo fisso sul marito e sua figlia.

Poco dopo dal tunnel d'ingresso dei giocatori, si fecero avanti il presidente del Real, quello del Barcellona e un po' di altra gente illustre.

Sergio e Iker si fermarono a metà campo tra gli applausi della gente. Sofia, ancora perplessa, aveva assunto la stessa espressione del padre, osservando con i grandi occhi scuri quei due figuri in giacca e cravatta che aveva accanto.

Ad un tratto il presidente del Barcellona prese in braccio Nicolàs e quello del Real prese Sofia.

"Ok si scambiano i figli secondo me" rise Ines.

Victoria sorrise quando sentì il pubblico in delirio e capì. I presidenti delle più importanti squadre spagnole volevano semplicemente conoscere gli eredi dei due capitani della squadra e i due bambini sembravano entusiasti della cosa almeno quanto Iker e Sergio.

Finiti i saluti e le foto di rito che presto sarebbero finite su tutte le pagine dei quotidiani nazionali, Sergio si avvicinò al bordo campo e Victoria scese rapidamente per riprendere Sofia, assieme a Sara.

"Volevano conoscere Sofia.." sorrise Sergio prima che la moglie potesse parlare.

Victoria riprese in braccio la bambina. "L'avevo notato. Avete fatto sciogliere il pubblico.."

Sergio si guardò intorno: tutti gli occhi erano puntati su di lui lì fermo a bordo campo di fronte a Victoria.

"Davvero? ...Vediamo se riesco a farlo di nuovo..." si avvicinò e senza preavviso baciò Victoria appassionatamente.

Il pubblico si alzò addirittura in piedi, soprattutto la componente femminile che aveva sempre sognato una storia come la loro - una favola ritrovata e sempre viva dopo qualche mese di sofferenza, come nelle migliori sceneggiature.

"Sei matto!" fece lei staccandosi dal ragazzo.

"Porta fortuna. E poi sognavo di farlo da tempo.." scherzò.

"In bocca al lupo tesoro. Fallo anche a Iker e agli altri da parte mia."

"Ci vediamo a fine partita." disse prima di raggiungere i compagni, salutare il pubblico e rientrare nello spogliatoio a prepararsi per la vera partita.

Finito il primo tempo, il risultato era ancora uno zero a zero. Non erano mancati i momenti al cardiopalma che riportavano tutti i tifosi alle partite dei mondiali, quando anche solo un tentativo di gol si trasformava in un'ansia che rimaneva tutta la partita.

"Hai sentito Cesc prima della partita?" domandò Victoria a Ines.

"Sì, poco prima di venire qui con te...era alla conferenza stampa.."

Victoria aveva notato sin dall'inizio che Ines era pensierosa. Non riusciva a seguire la partita come Sara o Victoria, era distratta e poco presente. Sapeva anche perché, l'idea che Cesc non accettasse la sua gravidanza la preoccupava molto.

"Ines non preoccuparti, vedrai che andrà tutto bene. Però devi dirglielo.."

"Non pensavo che fosse così difficile..."

"Era una cosa che nessuno dei due si aspettava. Vedrai che Cesc sarà contento."

Ines sorrise e guardò la cugina. "Come fai ad essere sempre così positiva?"

"Vivi con Mister Sorriso a casa ventiquattro ore su ventiquattro e poi mi dici..." scherzò Victoria abbracciandola.

Ricominciava il secondo tempo, 45 minuti per determinare una vittoria o un pareggio.

Il risultato non si era mosso dall'inizio della partita, le occasioni per i gol non erano mancate ma evidentemente quella partita era destinata a rimanere un pareggio neutro.

Victoria e Ines erano tornate a casa di Victoria appena finito l'incontro; stavano sedute sul divano ad aspettare i ragazzi di ritorno dalle conferenze stampa e dalle interviste di rito.

"Non preoccuparti" ripeté Victoria a Ines visibilmente ansiosa.

"Ma glielo devo proprio dire adesso?"

"E dai è una bella notizia!" provò a convincerla di nuovo la cugina.

Ines si portò una mano alla pancia, sospirando.

"Stai tranquilla..." la strinse Victoria guardandola.

Poco dopo Cesc e Sergio le raggiunsero entrando in casa.

"Allora, un commento a caldo dalle nostre tifose??" sorrise Cesc guardando le due ragazze.

"Potevate fare di meglio...un po' deboli..." commentò Victoria guardando il marito seduto accanto a lei con un braccio intorno alla sua vita.

"Oh oh" fece il ragazzo "ha parlato lei comodamente seduta in tribuna..."

"Abbiamo giocato bene. Entrambi." annuì Cesc sempre diplomatico.

"Se permetti noi abbiamo giocato meglio." sorrise Sergio per provocarlo.

"Soprattutto quando la difesa è caduta a terra come dei birilli..." lo prese in giro il giocatore del Barça.

Sergio lo colpì con un cuscino tirato dall'altra parte della stanza.

"Su bambini non litigate!!" li riprese Ines sorridendo.

Victoria sospirò, rimanendo appoggiata con la schiena a Sergio. "Figurati se la smettono..andranno avanti fino a domani come minimo...non hai speranze.." li schernì mentre i due ragazzi provavano a colpirsi l'uno con l'altro come i bambini dell'asilo.

Ines sospirò, alzandosi dal divano. Victoria la seguì con lo sguardo.

"Mentre voi continuate a comportarvi come all'asilo, io vado un attimo al bagno.."

Victoria aveva notato un'espressione strana sul volto di Ines, ma non aveva potuto chiederle nulla.

Ines camminò lentamente verso il corridoio ma quando arrivò alla fine di questo, si appoggiò allo stipite, accasciandosi a terra.

Cesc e Sergio smisero subito di giocare tra di loro e si alzarono, Victoria scattò in piedi con un balzo e le corse incontro.

Le prese un mano, Ines alzò gli occhi: un'espressione di dolore le attraversò il viso e si mischiò alla preoccupazione per qualcosa che stava accadendo e che non sapeva spiegare.

Cesc si avvicinò alla moglie, spaventato.

"Ines! Ines stai bene?!?" domandò.

Ines si rialzò a fatica, inspirando profondamente.

"Dobbiamo andare in ospedale." disse Victoria.

"Non è così grave..." commentò Ines. Victoria scosse il capo rigorosa.

"Non importa. Bisogna andarci. E subito."

"Ti senti meglio adesso?" domandò Cesc guardando la moglie.

"Sì molto...meglio."

"Ines" disse Victoria senza aggiungere nulla. Sapeva perfettamente che avrebbe dovuto confessare la verità e sapeva che se fosse andata in ospedale, il suo segreto sarebbe inevitabilmente stato svelato.

Sergio guardò la moglie che con espressione risoluta guardava la cugina seduta sulla sedia per riprendersi.

"Ines non possiamo rischiare!" ripeté la ragazza di fronte alla cugina.

"Rischiare cosa?" domandò Cesc.

Sergio rimase in silenzio, vicino all'amico.

"Si tratta di tuo figlio Ines!!" esclamò Victoria senza riuscire ad evitare di dirlo.

"Cosa!?!? Aspetta un momento quale...quale figlio?!" domandò Cesc sconvolto guardando Ines.

La ragazza si piegò di nuovo in avanti, un'altra tremenda fitta come se qualcuno stesse dando un calcio all'altezza dello stomaco.

Victoria guardò il marito. "Sergio, in macchina. Io chiedo alla baby sitter di stare con Sofia finché non torniamo. Non voglio sentire storie. Ines in macchina altrimenti ti porto io di forza!" gli ordinò, seria. Prese il cellulare e si allontanò a chiamare la baby sitter. Ines non ebbe scelta, il dolore era sempre più forte.

Arrivata in ospedale, Victoria entrò al pronto soccorso domandando a tutti i dottori dove avessero portato sua cugina.

Poco dopo scorse Sergio in sala d'aspetto, seduto su una delle poltrone. I pazienti e i parenti seduti intorno a lui lo guardavano con certo stupore.

"Dov'è?" domandò preoccupata.

Sergio alzò la testa guardandola. "E' infondo al corridoio, Cesc è con lei."

"Come sta?"

"Abbastanza sconvolto, non se lo aspettava...infondo lo capisco, è una cosa che ti cambia la vita..."

"Ma non Cesc!" obbiettò Victoria "Ines!"

"Ah, beh le stanno facendo le analisi...vediamo.. a me non dicono nulla perché non sono un parente..." si lamentò.

"Con chi hai parlato?"

"Con quell'infermiera lì..." fece indicando con la testa una donna alta e bionda che chiacchierava con un'altra infermiera all'ingresso del reparto.

Victoria si schiarì la voce e si alzò andandole incontro.

"Mi scusi.." sorrise.

L'infermiera la squadrò e sorrise. "Oh dev'essere lei"

"Lei chi?" fece perplessa.

"La moglie di Sergio Ramos...giusto? Se lo lasci dire, suo marito dal vivo è davvero uno schianto..!!"

"Senta, mia cugina sta male ed è ricoverata qui. Lasci i commenti su mio marito altrove e mi dica come sta!" fece, spazientita.

L'infermiera inarcò le sopracciglia sospirando. "Sua cugina è sotto osservazione, è sicuramente dovuto allo stress... le stanno facendo tutti i controlli del caso. Quando esce il dottore può parlare con lui.."

Victoria sospirò. "Bene. Grazie." e voltandosi tornò a sedersi accanto a Sergio.

Il ragazzo le prese la mano intrecciando le sue dita con quelle della ragazza che si abbandonò in un sospiro, tesa e preoccupata.

"Non ti preoccupare, andrà tutto bene.." sorrise Sergio per rassicurarla.

"Non sono molto sicura... insomma, potrebbe perderlo!"

"Hai sentito cosa ha detto l'infermiera prima...è dovuto allo stress. Niente di grave."

Victoria la guardò lì infondo, si era rimessa a chiacchierare con la collega e ogni tanto si voltava ad osservare Sergio.

"Speriamo" sospirò guardando verso la porta della stanza di Ines.

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