Trilogia con Sergio Ramos

By Corneliahale94

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"Scusa Vic, sei l'unica che non è entusiasta di passare un mese intero con quei figoni!! Al posto tuo la Spag... More

Capitolo 1.01
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Capitolo 1.03
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Capitolo 1.06
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Capitolo 3.38
Capitolo 3.39
Capitolo 3.40 - ULTIMO

Capitolo 1.39

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By Corneliahale94

"Vic???"

La voce di Sergio risuonò come un eco per tutta la sua casa non appena rientrò e chiuse la porta dietro di sé, finito lo stancante allenamento di giornata.

"Quante volte ti ho detto di non chiamarmi così? Lo odio." protestò lei, dalla cucina.

Sergio vi entrò, sorridendo. "Scusa ma è più corto e facile di Victoria.." si giustificò.

Victoria spense i fornelli e controllò il forno poi si voltò soddisfatta verso di lui.

"Che è quel sorrisetto?" domandò lui mentre beveva una bottiglietta d'acqua presa dal frigorifero.

"Non indovinerai mai chi ho trovato oggi al Corte Ingles."

"Chi?" chiese il ragazzo inclinando il capo, curioso. "Sara?"

"No. Natalie."

Sergio sgranò gli occhi smettendo di bere. "Addirittura! E' tornata a Madrid?"

"Oh tu non lo sapevi vero?" fece lei ironica, sicura che si fosse documentato su dove fosse.

Sergio fece un sorriso sornione. "Ehm...no certo che no.."

Non era più un problema Natalie, in nessun modo: si stavano per sposare e soprattutto Victoria si era già vendicata per bene.

"Immagino. Beh comunque era al centro commerciale. Non sapeva che io e te eravamo tornati assieme né tanto meno di...questo.." disse alzando la mano sinistra, mostrando la fedina.

Sergio ci pensò un momento prima di rispondere, poi sospirò e si avvicinò alla ragazza fermandola contro il piano cottura. Le appoggiò le mani sui fianchi e la guardò negli occhi.

"E tu immagino che glielo abbia detto vero?"

"Perché non dovevo? Ops.." fece lei.

Sergio le diede un bacio prima di continuare la conversazione.

"E lei che ha detto?"

"Era sconvolta! Ha fatto una faccia, domanda a Ines!!" rise ricordandosene "Mi chiesto se ci sposavamo perché ero incinta."

"Addirittura?"

"Sì. Come se non mi potessi sposare per altri motivi che per questi!!" protestò corrugando la fronte.

Sergio scosse il capo. "E tu immagino non vedessi l'ora di dirglielo che ci sposiamo perché ti amo e tu mi ami e cose varie vero?"

"No! Insomma nemmeno l'ho fatto apposta a mostrare l'anello, l'ha notato lei e mi ha chiesto..per chi mi hai preso?"

"Per...Victoria Sanz. Ti conosco, qualcosa devi aver fatto sicuramente." fece lui.

Victoria si morse un labbro. "Beh......in effetti......qualcosa......" disse, distrattamente.

Sergio si fece serio. "Non avrai mica scatenato una rissa vero?"

"No quello lo hai già fatto tu. Non avrei mai potuto replicare." lo prese in giro "Diciamo che...ha avuto la sua lezione."

"Che hai fatto?"

"Le ho fatto capire chi è comanda. E che certe cose non si fanno." disse, entusiasta, circondando il collo del fidanzato con le braccia.

Sergio le sorrise. "Sei irrecuperabilmente gelosa lo sai?"

"Non sono gelosa. Non ho mai avuto modo di...confrontarmi con lei dopo quello che era successo."

"E così ora sei realizzata?"

"Certo. Non stai mica dalla sua parte vero?" fece sospettosa

Sergio sciolse l'abbraccio. "Oh no, non sto dalla parte di nessuno! Sono neutrale in queste cose da donne! Spero solo che una volta che ti ho sposata poi la smetterai di essere così possessiva!!" disse mentre camminava per il corridoio diretto verso la camera.

Victoria si fermò davanti alla porta, sorridendo.

"Oh non dirmi che non ti piace, Ramos!!"

Sergio si voltò prima di entrare nella stanza e le rivolse uno dei suoi sorrisi.

"Ti amo anche per questo tesoro" disse. Victoria non poté resistere, sciogliendosi alle sue parole.

Se glielo avessero raccontato un anno prima, non ci avrebbe mai creduto.

Lei, di fronte ad uno specchio, con addosso un abito da sposa. L'ennesimo.

La botique dietro l'angolo a quanto pare non andava bene e così Ines e Sara l'avevano trascinata nel più grande atelier di abiti da sposa di Madrid.

Si guardava, riflessa nella grande specchiera, sopra una pedana rialzata per vedersi meglio. Era fasciata in un abito – forse il trecentocinquantesimo – che le stringeva sulla vita e che si apriva con un lungo strascico fino a toccare il pavimento.

"No." ripeté di nuovo.

Mancavano due settimane al grande evento. L'estate era volata, non aveva nemmeno dato il tempo a entrambi di realizzare che cosa stesse succedendo.

Sara e Ines sembravano più emozionate di Victoria.

"Perché no?" domandò Sara guardandola. "Sei bellissima."

"Sara lo dici ad ogni abito."

"Lo so ma...mi commuovo, mi ricordo del mio matrimonio e..." la ragazza iniziò a piangere.

Ines accorse a consolarla, abbracciandola forte cercando di sdrammatizzare con le sue solite battute. La forte emotività di Sara non era dovuta solo ai bellissimi ricordi del suo matrimonio da sogno, ma anche all'arrivo di una novità di fine estate. Lei e Iker avrebbero avuto un bambino. O una bambina.

Era un po' il figlio di tutti, visto la grande compagnia di amici che erano, e tutti non vedevano l'ora di veder nascere e crescere un piccolo Casillas o una piccola Sara.

"Sara!! Ti si scioglie il trucco" sorrise Victoria "E poi dovrei piangere io! Non tu! Insomma..l'emozione e tutto quanto..."

Scese dalla pedana, sollevando leggermente lo strascico per non inciampare e raggiunse la giornalista.

"Lo so" disse asciugandosi le lacrime "però..non lo so in questo periodo comincio a...piangere per ogni cosa che vedo!!"

"E' normale! Te l'ha detto il medico, sta cambiando tutto e così.."

"Avete già pensato ad un nome?" domandò Victoria mentre cercava di levarsi l'abito di dosso per provarne un altro.

"No. Cioè non ufficialmente. E poi mancano otto mesi. Potrei cambiare idea ogni due giorni."

"E quali hai pensato per il momento?"

"Beh... se è maschio decide Iker. Se è femmina decido io. E se è una bambina vorrei chiamarla Alicia."

"Alicia.. che bel nome. Suona bene." ci pensò Ines. "Perchè non Ines? Suona bene anche quello!"

"Eh no! Se la bambina deve avere un nome simbolico quello è il mio!" protestò dal camerino Victoria.

La conversazione venne interrotta quando Ines e Sara rimasero a bocca aperta, mentre Victoria ritornava di fronte alla specchiera. Era il trecentocinquantunesimo abito ed era....

"Perfetto." dissero in coro le due.

Victoria rimase in silenzio, c'era qualcosa in quell'abito che l'aveva colpita ancora prima di provarlo, una sensazione si allargò dentro di lei come quando si fa la scelta giusta e se ne è convinti dal principio. Era bianco splendente, un corpetto più stretto, scendeva poi più largo verso la fine. Un copri spalle bianco, un diadema argenteo tra i capelli raccolti.

"Sembri Grace Kelly." fece ammirata Ines.

"Oh non esagerare." rispose subito Victoria. Si guardò ancora, si girò e rigirò allo specchio poi da seria passò ad un sorriso. Era quella la sua scelta.

"E'...giusto."

"Giusto?? Perfetto direi!!" esclamò Sara entusiasta.

Victoria sorrise, scese dalla pedana e abbassò la zip per uscire dal vestito.

"Vai a dire alla commessa che prendiamo questo."

"Subito!!!" fece Sara felice, correndo ad avvisare la proprietaria del negozio.

Rimaste sole, Ines si affiancò alla cugina cingendole con un braccio le spalle.

"Allora..signora Ramos.."

"Oh ti prego, non dirlo così che mi agiti." fece lei guardandola negli occhi "..Ramos Sanz suona più tranquilla."

"Ti ci dovrai abituare mia cara! Comunque sappi che sono così felice per te..."

Si abbracciarono. "Lo so. E anche io lo sono credimi. Se non fosse per te tutto questo non sarebbe stato possibile."

"Oh! Non è vero! E' amore. All'amore non si comanda, decide lui e tu non puoi opporti. Sei la dimostrazione che l'amore vero esiste e... io non posso essere che felice di questo."

Ines iniziò a lacrimare emozionata e così fece Victoria. Era la prima volta che succedeva. Le due si unirono in un abbraccio.

"Ti voglio bene Ines."

"Anche io tesoro, tanto. E non vedo l'ora di poter essere al tuo fianco all'altare e di vederti felice con l'uomo che ami."

"Stiamo diventando troppo sdolcinate lo sai?" sorrise Victoria asciugandosi le lacrime dopo essersi cambiata e rimessa gli "abiti civili."

"Hai ragione! Non saremo mica ipersensibili come Sara!!" esclamò ridendo.

La raggiunsero poi, all'uscita dal negozio.

"E ora cosa manca?" domandò Victoria curiosa.

Sara tirò fuori la lista scritta su un pezzo di carta.

"Chiesa...fatto. Bouquet..fatto. Vestito..fatto" aggiunse con la penna mentre camminavano "Ricevimento...fatto. Lista nozze..fatto. Scarpe...non fatto!! Oh, il negozio migliore è infondo alla strada!!" esclamò mentre le tre avanzarono verso il negozio per completare la lista tenendosi strette per il braccio.

"Se mi avessero detto che organizzare il matrimonio era così faticoso, col cavolo che decidevo di sposarti!!" esclamò Victoria chiudendo la porta di casa, rivolto a Sergio disteso sul divano a fare zapping.

"Amore, bentornata." sorrise lui scostando gli occhi dalla televisione.

Victoria abbandonò le borse ed esausta si buttò accanto a lui, accoccolata sul ragazzo. Lui la strinse a sé, com'era solito fare, e sospirò.

"Che hai fatto oggi?"

"Ho terminato l'organizzazione."

"C'è qualcosa che posso fare per aiutarti?"

Victoria ci pensò. "Rimanere qui immobile senza parlarmi di chiese, tavoli, vestiti.."

"Mi dispiace che abbia dovuto fare tutto questo da sola. Se fossi stato qui ti avrei aiutato.."

"Non preoccuparti. Occupo il tempo in questi mesi di vacanza..."

"A proposito, quando torni al lavoro?"

"Oh la redazione sta traslocando perciò a fine mese. Occuperò casa tua ancora per molto."

Sergio sorrise. "Quale punizione meravigliosa! A questo proposito vorrei parlarti di una cosa.."

"Cioè?"

"Verresti a vivere qui quando ci sposiamo?"

Victoria si tirò su, mettendosi seduta. Lo guardò perplessa dopo la domanda che le aveva appena rivolto.

"Beh..io non vivo già qui da mesi?"

"Sì ma..pensavo che la cosa dovrebbe essere..ufficiale."

Effettivamente alla casa nessuno dei due ci aveva pensato. L'appartamento di Victoria era chiuso da fine estate, si era trasferita a metà Agosto con tutte le sue cose e pagato l'ultimo affitto lo aveva definitivamente lasciato trasferendosi dal suo ragazzo.

"Ok allora...ufficialmente vivremo qui." sorrise lei.

"E' stupido da chiedere visto che vivi già qui" commentò Sergio "ma...pensavo volessi trasferirti o.."

Victoria inclinò il capo addolcita dallo sforzo che stava facendo Sergio affinché lei fosse felice in qualsiasi momento. Era adorabile. Quello che non sapeva però era che a lei bastava averlo accanto per trovare il paradiso che stava cercando da una vita.

"Sergio" lo bloccò guardandolo negli occhi. Gli accarezzò il viso con la mano. "Io posso vivere anche sotto un ponte se vicino ho te."

"Non lo dici per evitare che mi senta in colpa visto che sono un pessimo fidanzato che non riesce a coordinare l'inizio del nuovo campionato e il matrimonio da organizzare?"

Victoria si mise a ridere e lo baciò dolcemente.

"Ti amo. E a me non interessa se sei appresso a me mentre scelgo i piatti per il ricevimento. Queste cose piacciono un sacco a Ines e Sara che hanno organizzato tutto con grande entusiasmo. Io voglio sposarti e basta. Che ci sia la Regina di Spagna o nessuno, è uguale."

Sergio sorrise ricambiando il bacio che le aveva dato prima la ragazza. Victoria era la donna più incredibile che avrebbe mai potuto conoscere, lo realizzò veramente in quel momento e dopo quelle parole che gli avevano fatto battere il cuore sempre più forte come non era mai successo prima.

"Dove lo trovi tutto questo romanticismo?" disse, tra un bacio e l'altro.

"Non lo so, forse Sara me ne ha passato un po' con la gravidanza che la rende ipersensibile" sorrise Victoria.

"Iker è al settimo cielo" raccontò "non vede l'ora di vedere suo figlio.."

"O sua figlia."

"E' bello però no? Avere qualcosa che ami più della tua stessa vita.."

Victoria lo guardò corrugando la fronte. "Ramos, un figlio lo avremo tra circa duecento anni."

"Perché?" rise lui.

"Perchè organizzare un matrimonio mi ha tolto le forze, avere un figlio subito dopo mi ucciderebbe."

"E così tu non vuoi avere figli?"

"Non è vero che non voglio avere figli, io li voglio avere ma...non adesso."

"E se arrivasse? Voglio dire...se succedesse?"

Victoria sospirò. "Spero solo che non assomigli al padre, un Ramos in casa basta e avanza. Due sarebbero ingestibili."

Sergio si finse offeso. "Ah sì??? E' così?? Ah!! Bene!! Se la metti così....." fece prima di sorprenderla con la lotta all'ultimo solletico come quando avevano deciso che il loro amore doveva continuare, quella sera a Cadiz.

Finirono per rincorrersi per la casa, come due bambini, divertiti, ridendo e giocando assieme.

Sembrava per entrambi di aver fatto un salto tornando indietro nel tempo quando nessuno dei due avrebbe mai potuto immaginare che fosse finita così, quando nessuno dei due – cercando il paradiso – avrebbe mai potuto realizzare che si trovasse negli occhi dell'altro.

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