Trilogia con Sergio Ramos

By Corneliahale94

28.3K 831 35

"Scusa Vic, sei l'unica che non è entusiasta di passare un mese intero con quei figoni!! Al posto tuo la Spag... More

Capitolo 1.01
Capitolo 1.02
Capitolo 1.03
Capitolo 1.04
Capitolo 1.05
Capitolo 1.06
Capitolo 1.07
Capitolo 1.08
Capitolo 1.09
Capitolo 1.10
Capitolo 1.12
Capitolo 1.13
Capitolo 1.14
Capitolo 1.15
Capitolo 1.16
Capitolo 1.17
Capitolo 1.18
Capitolo 1.19
Capitolo 1.20
Capitolo 1.21
Capitolo 1.22
Capitolo 1.23
Capitolo 1.24
Capitolo 1.25
Capitolo 1.26
Capitolo 1.27
Capitolo 1.28
Capitolo 1.29
Capitolo 1.30
Capitolo 1.31
Capitolo 1.32
Capitolo 1.33
Capitolo 1.34
Capitolo 1.35
Capitolo 1.36
Capitolo 1.37
Capitolo 1.38
Capitolo 1.39
Capitolo 1.40
Capitolo 2.01
Capitolo 2.02
Capitolo 2.03
Capitolo 2.04
Capitolo 2.05
Capitolo 2.06
Capitolo 2.07
Capitolo 2.08
Capitolo 2.09
Capitolo 2.10
Capitolo 2.11
Capitolo 2.12
Capitolo 2.13
Capitolo 2.14
Capitolo 2.15
Capitolo 2.16
Capitolo 2.17
Capitolo 2.18
Capitolo 2.19
Capitolo 2.20
Capitolo 2.21
Capitolo 2.22
Capitolo 2.23
Capitolo 2.24
Capitolo 2.25
Capitolo 2.26
Capitolo 2.27
Capitolo 2.28
Capitolo 2.29
Capitolo 2.30
Capitolo 2.31
Capitolo 2.32
Capitolo 2.33
Capitolo 3.01
Capitolo 3.02
Capitolo 3.03
Capitolo 3.04
Capitolo 3.05
Capitolo 3.06
Capitolo 3.07
Capitolo 3.08
Capitolo 3.09
Capitolo 3.10
Capitolo 3.11
Capitolo 3.12
Capitolo 3.13
Capitolo 3.14
Capitolo 3.15
Capitolo 3.16
Capitolo 3.17
Capitolo 3.18
Capitolo 3.19
Capitolo 3.20
Capitolo 3.21
Capitolo 3.22
Capitolo 3.23
Capitolo 3.24
Capitolo 3.25
Capitolo 3.26
Capitolo 3.27
Capitolo 3.28
Capitolo 3.29
Capitolo 3.30
Capitolo 3.31
Capitolo 3.32
Capitolo 3.33
Capitolo 3.34
Capitolo 3.35
Capitolo 3.36
Capitolo 3.37
Capitolo 3.38
Capitolo 3.39
Capitolo 3.40 - ULTIMO

Capitolo 1.11

373 11 0
By Corneliahale94

Per festeggiare il 30 dell'esame, pubblico questo nuovo capitolo. Vi invito a votare e commentare le altre 12 FF COMPLETE che trovate pubblicate nel mio profilo. Vi ricordo che trovate questa TRILOGIA completa nel mio profilo. 

"Che fai qui?" domandò al calciatore una volta avvicinatasi.

Sergio alzò gli occhi, nascosti dalle lenti scure, come se non si fosse accorto del suo arrivo.

"Niente..stavo facendo delle telefonate." era scuro in volto, quasi preoccupato.

"Non ti ho visto a pranzo."

"Ero qui fuori."

Victoria sospirò guardandosi per un momento le scarpe. "So che sei arrabbiato per quello che ti ho detto" era il momento del discorso serio.

"Ti sbagli, non mi interessa." si alzò dal cofano della macchina, rimanendo in piedi di fronte a lei.

"Sì invece. Come interessa a me." ribatté Victoria, questa volta aveva deciso di parlare nel modo più sincero che ci potesse essere. "Non volevo essere così scontrosa ma...sono successe un sacco di cose in queste due settimane..e quello che è successo ieri diciamo che mi ha..destabilizzato."

"Fai come vuoi. A me la gente che ha paura non piace." si voltò e dandole le spalle camminò verso l'ingresso dello stadio.

Victoria lo seguì, infastidita. "Non mi puoi trattare così!!"

Sergio camminava con le mani in tasca e quell'atteggiamento indifferente che a Victoria faceva ancora di più innervosire.

"Ah no? E perché? Tu mi hai trattato anche peggio!"

"E' vero e forse ho esagerato ma...tu non puoi dirmi che io ho paura, non mi conosci! E poi non ho paura!"

Sergio si bloccò all'improvviso, voltandosi di scatto: Victoria se lo trovò ai soliti due centimetri di distanza dal viso e, ancora una volta, non indietreggiò né si spostò da quella posizione.

"Lo hai detto tu." esordì "Non possiamo nemmeno essere amici perché il tuo lavoro viene prima di tutto, perché tu sei tu e io sono io e cazzate varie, perciò perché continui a seguirmi o a interessarti? Non devi fare il tuo lavoro? Fallo."

Victoria corrugò la fronte, arrabbiata. "Hai ragione sai, nemmeno a me piacciono le persone che hanno paura."

"Oh guarda se c'è uno che non ha paura di quello che può succedere sono proprio io."

Victoria non sapeva che cosa rispondere, Sergio aveva ragione: si trattava solo di paura, maledetta paura di complicare tutto. A volte però la vita ti costringe a complicare tutto, perché solo attraverso sentieri complicati si arriva ad un traguardo che ti rende felice.

All'improvviso, prima che potesse andarsene di nuovo e questa volta per sempre, Victoria fu costretta a prendere una decisione che avrebbe cambiato tutto. Lo fermò per un braccio, d'improvviso, provando a trattenerlo malgrado la differenza di forza tra i due, Sergio, perplesso non si mosse cercando di capire cosa volesse fare.

Prima che riuscisse a realizzarlo, Victoria si alzò sulle punte dei piedi e gli prese il viso con le mani. Lo baciò.

Sergio indietreggiò di qualche passo, ma senza staccarsi da lei. Victoria si strinse maggiormente al ragazzo, inclinò il capo e gli diede un bacio. Uno di quelli improvvisi, e veri, che ti lasciano un segno indelebile nel cuore e nell'anima proprio per queste sue caratteristiche. In pochi istanti, Victoria sentì il cuore esploderle nel petto e cominciò a domandarsi perché l'avesse fatto, ogni domanda però svanì quando sentì che Sergio ricambiava quel bacio.

Chiuse gli occhi, concentrandosi sulle emozioni di quel momento. Poteva sentire, attraverso la maglietta del ragazzo, il suo cuore battere velocemente quasi più del suo.

Si staccò, inspirando profondamente, e lo guardò negli occhi. I due sguardi si incrociarono ancora una volta ma questa volta fu totalmente differente - avevano condiviso qualcosa di unico e speciale, c'era stato un attimo che li aveva allontanati dal tempo e dallo spazio, facendo dimenticare a entrambi chi fossero e cosa fossero l'uno per l'altro.

Victoria aveva scelto la strada più difficile ma in quel momento sentiva per la prima volta in vita sua di aver fatto la cosa giusta.

Tornò "sulla terra", dopo quel bacio, e cominciò a preoccuparsi delle conseguenze.

"Ti prego non dire niente." disse lei, arrossendo di colpo.

Sergio le sorrise. "Cosa dovrei dire?"

"Questo è..è stato..io è meglio che...."

Appena rialzò gli occhi verso di lui, il ragazzo le appoggiò una mano sul collo e traendola a sé, la baciò di nuovo.

Questa volta fu diverso. Fu molto più irruento e molto più passionale. Era sempre stata questa la differenza tra i due, Victoria era la dolcezza e il timore, lui invece era ciò che mancava a lei, era l'istinto e l'irrazionalità. Si completavano a vicenda, anche in quel bacio.

Rimasero uno di fronte all'altro, immobili.

"Non dire niente nemmeno tu." ripeté lui e si allontanò tornando verso l'ingresso dello stadio.

Victoria non era riuscita a mantenere il segreto e a non sfogarsi con sua cugina Ines.

Era ancora scossa da ciò che era successo, prendere la strada più complicata - ossia decidere di fare il primo passo e baciarlo - aveva portato una vera e propria tempesta dentro di lei.

Sperò che Ines potesse con le sue parole potesse portare un po' di sereno.

Sedevano sul divano a casa di quest'ultima, con due enormi vaschette di gelato di fronte.

Ines aveva avuto un sorriso stupido sul viso per tutto il racconto, Victoria invece cercava di non prendere fuoco parlando di ciò che era successo quel pomeriggio. Le sensazioni, i momenti, i sentimenti e le reazioni mossi da quei baci le ritornavano in mente ogni volta che Ines pronunciava il nome del ragazzo. Non si era mai sentita così in vita sua prima d'ora: anche per questo quella situazione era difficile da gestire.

"Che hai intenzione di fare adesso?"

Victoria inclinò il capo, guardandola come se non avesse capito bene di cosa stesse parlando.

"Sì dai!!" ripeté Ines "non puoi dirmi che adesso tra voi non succederà niente..."

"Sei stai parlando di altre cose sappi che non ho la minima intenzione di fare assolutamente niente."

"Oh certo..ti do tempo un mese." commentò Ines, sempre diretta.

Victoria abbassò la testa buttandosi sul gelato prima di risponderle.

"Smettila! La cosa è seria! Io non so veramente cosa fare..domani è l'ultimo allenamento prima della partita del week-end. Cosa faccio? Non mi presento...dico che sto male.." disse come se parlasse da sola.

Ines scosse il capo. "Vai anche perché devi prendere una cosa in vista della partita."

"E cioè?"

"Il suo numero."

"Cosa? No no senti è già complicato così!!!"

"E dai! Cosa ti costa?!"

"Ci sono un sacco di giornalisti punto numero uno" disse affondando di nuovo il cucchiaino nel gelato "se mi fotografano con quella maglietta e finisco in prima pagina tutti penseranno male e anche il mio capo che mi licenzierà subito!"

"Esagerata! Il tuo capo non si è mai innamorato??" domandò Ines inarcando un sopracciglio.

Victoria socchiuse gli occhi guardando storto la cugina. "No guarda che io non mi sono innamorata ma proprio per niente." sentenziò.

"Sì sì certo. E io sono Babbo Natale."

"Ines! Un bacio non vuol dire che mi sono innamorata."

"Intanto sono stati due, e il fatto che lui ti abbia baciato...anche lui è innamorato." tagliò corto.

"Dovevi fare psicologia all'università sai?"

"Eh lo so. Sono una psicologa mancata...." si beò la ragazza stiracchiandosi sul divano.

Victoria sospirò, guardando verso il soffitto.

"Non riesco a fare ordine Ines, non riesco a capire cosa fare...."

"Segui l'istinto. Quando hai seguito l'istinto ti sei ritrovata ad essere felice. Fallo anche questa volta."

"E se va male?"

"Non andrà male smettila di pensare in negativo. Ci sarai a quella partita, in tribuna, con la sottoscritta. Seguirai la partita con la maglia del tuo uomo e saremo tutti contenti."

"Il mio uomo..." Victoria la guardò con un'espressione tra il disperato e il preoccupato "Tu farnetichi sempre più spesso, sai?"

"Sì e mi piace. Siete una coppia d'oro."

"Oh piantala!!!! Ines!!!" la riprese la cugina alzandosi dal divano.

Ines le corse dietro fino alla cucina "Già mi vedo le pagine di Hola piene di complimenti e fotografie di voi due in giro per Madrid...o per Cadiz..o per Siviglia..."

"Smettila! Non ci sarà nulla di tutto questo!" insistette la ragazza. "Niente!"

"Ah se scommettessi cinquanta euro li vincerei tutti!!" sospirò Ines tornando a distendersi sul divano.

La partita sarebbe iniziata in meno di mezz'ora.

In quella settimana Victoria aveva preferito rimanere in redazione a lavorare all'impaginazione dell'articolo e a mettere insieme le idee - non solo per il pezzo che doveva scrivere.

Era andata all'ultimo allenamento per poche ore, e fortunatamente non aveva incontrato Sergio, impegnato con gli allenamenti e gli incontri del Real Madrid. L'imbarazzo sarebbe stato così forte che aveva preferito non incontrarlo, almeno fino a quando non l'avrebbe visto giocare quella sera.

Ci stava, come sempre, pensando mentre camminava nel "backstage" dello stadio. Il campo era pronto, i tifosi carichi, l'orgoglio nazionale si poteva sentire da tutte le parti: c'erano bandiere, oggetti rumorosi per fare il tifo o semplici applausi tra una ola e l'altra.

Ines, entrata con la cugina, stava esplorando ogni singola parte del Bernabeu più emozionata di una bambina al saggio di danza.

Girava con l'espressione sorridente e luminosa, guardandosi attorno. "Oddio oddio oddio" ripeteva a intervalli regolari.

Victoria seduta su un tavolino appoggiato in un angolo, le rispondeva con un semplice sorrise continuando a macinare pensieri senza essere in grado di mettere ordine e di concentrarsi per la partita.

"Tu stai bene o tra un po' ti surriscaldi ed esplodi?" domandò ad un tratto Ines, fermando la sua ispezione.

Victoria alzò gli occhi. "Sì sì sto bene. Continua ad ammirare il backstage."

"Hai una faccia strana.."

Prima che potesse dire qualcos'altro, Victoria venne interrotta dall'arrivo di Reina pronto a dare il suo supporto alla nazionale.

"Principessa!!!" sorrise allargando le braccia.

Victoria si mise a ridere. "Pepe! Cosa fai qui? Non dovevate entrare dall'altra parte voi?"

"No ci hanno dirottato" fece dandole un abbraccio.

La ragazza si sentì mancare la terra sotto ai piedi. Questo vuol dire che avrebbe dovuto vedere e, inevitabilmente, affrontare Sergio. Solo l'idea di vederlo le faceva esplodere il cuore nel petto come un fuoco d'artificio.

"Gli altri dove sono?" domandò entusiasta Ines.

"Stanno arrivando. Hanno avuto un po' di problemi.."

"Di che genere?"

"Eh ti sei persa l'ultimo allenamento...è stato alquanto...strano."

"Cioè?" domandò Victoria cominciando a preoccuparsi: non aveva mai visto Reina così "criptico" come se si fosse pentito di averglielo raccontato.

"Del Bosque ha avuto da ridire perché qualcuno non era proprio al massimo della forma..."

"Qualcuno chi? Cesc? Gerard? Iker? Chi?"

Pepe sospirò poi allargò un sorriso appoggiandole una mano sulla spalla.

"Che gli hai fatto a quel ragazzo...!!"

Victoria sgranò gli occhi, spalancandoli. Colse al volo il commento di Pepe e subito divenne viola come se si stesse soffocando con qualcosa.

"Che cosa ti hanno raccontato?" aveva persino paura di sapere la risposta.

"E' un po'..sulle nuvole...specialmente all'ultimo allenamento.."

"Non è successo niente di...strano." precisò, rimanendo vaga.

Pepe annuì. "Immagino." non sembrava molto convinto però di ciò che stava dicendo.

Victoria avrebbe voluto in quel momento sparire dalla faccia della terra, nell'imbarazzo più totale: si sentiva responsabile, era tutta colpa sua e di quel bacio. Sapeva che si sarebbero complicate le cose, sapeva che sarebbe stato un disastro.

All'improvviso vennero raggiunti da tutta la squadra. Ines si fermò a salutare Cesc e Gerard.

Mancava mezz'ora all'inizio. Iker era in prima fila, concentrato, si strinse la fascia da capitano al braccio mentre scambiava qualche parola con Xavi e Joan.

Victoria lasciò il gruppo, spostandosi a lato ma non passò molto tempo che venne bloccata da qualcuno. Si scontrò proprio con l'unica persona che non avrebbe voluto incontrare.

Si guardarono negli occhi, il cuore della ragazza le scese verso lo stomaco ben annodato come al solito. Non pensava le facesse quell'effetto, per lo meno non così devastante.

Avrebbe tanto voluto capire cosa stesse pensando, come si sentisse - sarebbe stato rassicurante sapere che lui provava lo stesso; e invece, forse per la concentrazione pre-partita, Sergio era impassibile, addirittura riusciva a sorridere.

"Ciao" si limitò a dirle.

"Ciao" fece Victoria con un filo di voce.

"Che cosa fai qui? Pensavo di non vederti alla partita.."

"Ines ha insistito, e prima di lei Cesc e gli altri..."

Sergio si limitò ad annuire facendo calare un silenzio glaciale tra i due. In quel momento Victoria ebbe davanti l'immagine del suo bacio. Cercò di cancellarla, parlando.

"Pepe mi ha detto dell'ultimo allenamento."

"Corrono le notizie..." fece lui quasi imbarazzato.

"Sì...mi dispiace. Mi sento...colpevole."

"Colpevole? Di cosa scusa? Della rabbia di Del Bosque?"

"No di..questo insomma...capisco che quello che è successo tra di noi è stato...irruento e..."

"Se dici che è stato sbagliato ti butto fuori dallo stadio."

"Ci ha destabilizzato, lo capisco io mi sento..."

Sergio allungò le braccia verso di lei, appoggiando le mani sulle sue spalle.

"Senti tu non devi sentire niente. E' successo, entrambi lo volevano ed è successo."

"A me sembra abbia avuto gli effetti di una bomba nucleare."

Sergio le sorrise. "In effetti...bacio bene vero?"

Victoria sgranò gli occhi: come riusciva ad ironizzare su una cosa del genere?! Solo Sergio poteva farlo.

"Solo tu potevi dire una cosa del genere.."

Il ragazzo si mise a ridere: Victoria si rese conto che anche il suo sorriso in quella settimana le era mancato. La cosa cominciava a farsi seria e preoccupante - per quanto la riguardava.

"Un giorno lo confermerai..." disse sicuro. "Ora scusa ma devo andare..iniziamo." disse spostandosi verso la squadra per mettersi in fila con gli altri.

"Ah aspetta, prima devo chiederti una cosa.." gli disse da lontano.

Sergio la guardò voltandosi un attimo.

Victoria, dapprima seria, allargò un sorriso e togliendosi la giacca che aveva addosso gli mostrò la sua maglietta. Si voltò, facendogli vedere il suo numero.

"Come mi sta?"

Sergio si mise a ridere, sorpreso. "Se te la togli è ancora meglio."

Victoria si finse sconvolta, guardandolo. "Spero che questo commento sia dettato dall'adrenalina pre-partita!!"

"Come no!!" rispose lui prima di voltarsi e iniziare a concentrarsi."Che fai qui?" domandò al calciatore una volta avvicinatasi.

Sergio alzò gli occhi, nascosti dalle lenti scure, come se non si fosse accorto del suo arrivo.

"Niente..stavo facendo delle telefonate." era scuro in volto, quasi preoccupato.

"Non ti ho visto a pranzo."

"Ero qui fuori."

Victoria sospirò guardandosi per un momento le scarpe. "So che sei arrabbiato per quello che ti ho detto" era il momento del discorso serio.

"Ti sbagli, non mi interessa." si alzò dal cofano della macchina, rimanendo in piedi di fronte a lei.

"Sì invece. Come interessa a me." ribatté Victoria, questa volta aveva deciso di parlare nel modo più sincero che ci potesse essere. "Non volevo essere così scontrosa ma...sono successe un sacco di cose in queste due settimane..e quello che è successo ieri diciamo che mi ha..destabilizzato."

"Fai come vuoi. A me la gente che ha paura non piace." si voltò e dandole le spalle camminò verso l'ingresso dello stadio.

Victoria lo seguì, infastidita. "Non mi puoi trattare così!!"

Sergio camminava con le mani in tasca e quell'atteggiamento indifferente che a Victoria faceva ancora di più innervosire.

"Ah no? E perché? Tu mi hai trattato anche peggio!"

"E' vero e forse ho esagerato ma...tu non puoi dirmi che io ho paura, non mi conosci! E poi non ho paura!"

Sergio si bloccò all'improvviso, voltandosi di scatto: Victoria se lo trovò ai soliti due centimetri di distanza dal viso e, ancora una volta, non indietreggiò né si spostò da quella posizione.

"Lo hai detto tu." esordì "Non possiamo nemmeno essere amici perché il tuo lavoro viene prima di tutto, perché tu sei tu e io sono io e cazzate varie, perciò perché continui a seguirmi o a interessarti? Non devi fare il tuo lavoro? Fallo."

Victoria corrugò la fronte, arrabbiata. "Hai ragione sai, nemmeno a me piacciono le persone che hanno paura."

"Oh guarda se c'è uno che non ha paura di quello che può succedere sono proprio io."

Victoria non sapeva che cosa rispondere, Sergio aveva ragione: si trattava solo di paura, maledetta paura di complicare tutto. A volte però la vita ti costringe a complicare tutto, perché solo attraverso sentieri complicati si arriva ad un traguardo che ti rende felice.

All'improvviso, prima che potesse andarsene di nuovo e questa volta per sempre, Victoria fu costretta a prendere una decisione che avrebbe cambiato tutto. Lo fermò per un braccio, d'improvviso, provando a trattenerlo malgrado la differenza di forza tra i due, Sergio, perplesso non si mosse cercando di capire cosa volesse fare.

Prima che riuscisse a realizzarlo, Victoria si alzò sulle punte dei piedi e gli prese il viso con le mani. Lo baciò.

Sergio indietreggiò di qualche passo, ma senza staccarsi da lei. Victoria si strinse maggiormente al ragazzo, inclinò il capo e gli diede un bacio. Uno di quelli improvvisi, e veri, che ti lasciano un segno indelebile nel cuore e nell'anima proprio per queste sue caratteristiche. In pochi istanti, Victoria sentì il cuore esploderle nel petto e cominciò a domandarsi perché l'avesse fatto, ogni domanda però svanì quando sentì che Sergio ricambiava quel bacio.

Chiuse gli occhi, concentrandosi sulle emozioni di quel momento. Poteva sentire, attraverso la maglietta del ragazzo, il suo cuore battere velocemente quasi più del suo.

Si staccò, inspirando profondamente, e lo guardò negli occhi. I due sguardi si incrociarono ancora una volta ma questa volta fu totalmente differente - avevano condiviso qualcosa di unico e speciale, c'era stato un attimo che li aveva allontanati dal tempo e dallo spazio, facendo dimenticare a entrambi chi fossero e cosa fossero l'uno per l'altro.

Victoria aveva scelto la strada più difficile ma in quel momento sentiva per la prima volta in vita sua di aver fatto la cosa giusta.

Tornò "sulla terra", dopo quel bacio, e cominciò a preoccuparsi delle conseguenze.

"Ti prego non dire niente." disse lei, arrossendo di colpo.

Sergio le sorrise. "Cosa dovrei dire?"

"Questo è..è stato..io è meglio che...."

Appena rialzò gli occhi verso di lui, il ragazzo le appoggiò una mano sul collo e traendola a sé, la baciò di nuovo.

Questa volta fu diverso. Fu molto più irruento e molto più passionale. Era sempre stata questa la differenza tra i due, Victoria era la dolcezza e il timore, lui invece era ciò che mancava a lei, era l'istinto e l'irrazionalità. Si completavano a vicenda, anche in quel bacio.

Rimasero uno di fronte all'altro, immobili.

"Non dire niente nemmeno tu." ripeté lui e si allontanò tornando verso l'ingresso dello stadio.

Victoria non era riuscita a mantenere il segreto e a non sfogarsi con sua cugina Ines.

Era ancora scossa da ciò che era successo, prendere la strada più complicata - ossia decidere di fare il primo passo e baciarlo - aveva portato una vera e propria tempesta dentro di lei.

Sperò che Ines potesse con le sue parole potesse portare un po' di sereno.

Sedevano sul divano a casa di quest'ultima, con due enormi vaschette di gelato di fronte.

Ines aveva avuto un sorriso stupido sul viso per tutto il racconto, Victoria invece cercava di non prendere fuoco parlando di ciò che era successo quel pomeriggio. Le sensazioni, i momenti, i sentimenti e le reazioni mossi da quei baci le ritornavano in mente ogni volta che Ines pronunciava il nome del ragazzo. Non si era mai sentita così in vita sua prima d'ora: anche per questo quella situazione era difficile da gestire.

"Che hai intenzione di fare adesso?"

Victoria inclinò il capo, guardandola come se non avesse capito bene di cosa stesse parlando.

"Sì dai!!" ripeté Ines "non puoi dirmi che adesso tra voi non succederà niente..."

"Sei stai parlando di altre cose sappi che non ho la minima intenzione di fare assolutamente niente."

"Oh certo..ti do tempo un mese." commentò Ines, sempre diretta.

Victoria abbassò la testa buttandosi sul gelato prima di risponderle.

"Smettila! La cosa è seria! Io non so veramente cosa fare..domani è l'ultimo allenamento prima della partita del week-end. Cosa faccio? Non mi presento...dico che sto male.." disse come se parlasse da sola.

Ines scosse il capo. "Vai anche perché devi prendere una cosa in vista della partita."

"E cioè?"

"Il suo numero."

"Cosa? No no senti è già complicato così!!!"

"E dai! Cosa ti costa?!"

"Ci sono un sacco di giornalisti punto numero uno" disse affondando di nuovo il cucchiaino nel gelato "se mi fotografano con quella maglietta e finisco in prima pagina tutti penseranno male e anche il mio capo che mi licenzierà subito!"

"Esagerata! Il tuo capo non si è mai innamorato??" domandò Ines inarcando un sopracciglio.

Victoria socchiuse gli occhi guardando storto la cugina. "No guarda che io non mi sono innamorata ma proprio per niente." sentenziò.

"Sì sì certo. E io sono Babbo Natale."

"Ines! Un bacio non vuol dire che mi sono innamorata."

"Intanto sono stati due, e il fatto che lui ti abbia baciato...anche lui è innamorato." tagliò corto.

"Dovevi fare psicologia all'università sai?"

"Eh lo so. Sono una psicologa mancata...." si beò la ragazza stiracchiandosi sul divano.

Victoria sospirò, guardando verso il soffitto.

"Non riesco a fare ordine Ines, non riesco a capire cosa fare...."

"Segui l'istinto. Quando hai seguito l'istinto ti sei ritrovata ad essere felice. Fallo anche questa volta."

"E se va male?"

"Non andrà male smettila di pensare in negativo. Ci sarai a quella partita, in tribuna, con la sottoscritta. Seguirai la partita con la maglia del tuo uomo e saremo tutti contenti."

"Il mio uomo..." Victoria la guardò con un'espressione tra il disperato e il preoccupato "Tu farnetichi sempre più spesso, sai?"

"Sì e mi piace. Siete una coppia d'oro."

"Oh piantala!!!! Ines!!!" la riprese la cugina alzandosi dal divano.

Ines le corse dietro fino alla cucina "Già mi vedo le pagine di Hola piene di complimenti e fotografie di voi due in giro per Madrid...o per Cadiz..o per Siviglia..."

"Smettila! Non ci sarà nulla di tutto questo!" insistette la ragazza. "Niente!"

"Ah se scommettessi cinquanta euro li vincerei tutti!!" sospirò Ines tornando a distendersi sul divano.

La partita sarebbe iniziata in meno di mezz'ora.

In quella settimana Victoria aveva preferito rimanere in redazione a lavorare all'impaginazione dell'articolo e a mettere insieme le idee - non solo per il pezzo che doveva scrivere.

Era andata all'ultimo allenamento per poche ore, e fortunatamente non aveva incontrato Sergio, impegnato con gli allenamenti e gli incontri del Real Madrid. L'imbarazzo sarebbe stato così forte che aveva preferito non incontrarlo, almeno fino a quando non l'avrebbe visto giocare quella sera.

Ci stava, come sempre, pensando mentre camminava nel "backstage" dello stadio. Il campo era pronto, i tifosi carichi, l'orgoglio nazionale si poteva sentire da tutte le parti: c'erano bandiere, oggetti rumorosi per fare il tifo o semplici applausi tra una ola e l'altra.

Ines, entrata con la cugina, stava esplorando ogni singola parte del Bernabeu più emozionata di una bambina al saggio di danza.

Girava con l'espressione sorridente e luminosa, guardandosi attorno. "Oddio oddio oddio" ripeteva a intervalli regolari.

Victoria seduta su un tavolino appoggiato in un angolo, le rispondeva con un semplice sorrise continuando a macinare pensieri senza essere in grado di mettere ordine e di concentrarsi per la partita.

"Tu stai bene o tra un po' ti surriscaldi ed esplodi?" domandò ad un tratto Ines, fermando la sua ispezione.

Victoria alzò gli occhi. "Sì sì sto bene. Continua ad ammirare il backstage."

"Hai una faccia strana.."

Prima che potesse dire qualcos'altro, Victoria venne interrotta dall'arrivo di Reina pronto a dare il suo supporto alla nazionale.

"Principessa!!!" sorrise allargando le braccia.

Victoria si mise a ridere. "Pepe! Cosa fai qui? Non dovevate entrare dall'altra parte voi?"

"No ci hanno dirottato" fece dandole un abbraccio.

La ragazza si sentì mancare la terra sotto ai piedi. Questo vuol dire che avrebbe dovuto vedere e, inevitabilmente, affrontare Sergio. Solo l'idea di vederlo le faceva esplodere il cuore nel petto come un fuoco d'artificio.

"Gli altri dove sono?" domandò entusiasta Ines.

"Stanno arrivando. Hanno avuto un po' di problemi.."

"Di che genere?"

"Eh ti sei persa l'ultimo allenamento...è stato alquanto...strano."

"Cioè?" domandò Victoria cominciando a preoccuparsi: non aveva mai visto Reina così "criptico" come se si fosse pentito di averglielo raccontato.

"Del Bosque ha avuto da ridire perché qualcuno non era proprio al massimo della forma..."

"Qualcuno chi? Cesc? Gerard? Iker? Chi?"

Pepe sospirò poi allargò un sorriso appoggiandole una mano sulla spalla.

"Che gli hai fatto a quel ragazzo...!!"

Victoria sgranò gli occhi, spalancandoli. Colse al volo il commento di Pepe e subito divenne viola come se si stesse soffocando con qualcosa.

"Che cosa ti hanno raccontato?" aveva persino paura di sapere la risposta.

"E' un po'..sulle nuvole...specialmente all'ultimo allenamento.."

"Non è successo niente di...strano." precisò, rimanendo vaga.

Pepe annuì. "Immagino." non sembrava molto convinto però di ciò che stava dicendo.

Victoria avrebbe voluto in quel momento sparire dalla faccia della terra, nell'imbarazzo più totale: si sentiva responsabile, era tutta colpa sua e di quel bacio. Sapeva che si sarebbero complicate le cose, sapeva che sarebbe stato un disastro.

All'improvviso vennero raggiunti da tutta la squadra. Ines si fermò a salutare Cesc e Gerard.

Mancava mezz'ora all'inizio. Iker era in prima fila, concentrato, si strinse la fascia da capitano al braccio mentre scambiava qualche parola con Xavi e Joan.

Victoria lasciò il gruppo, spostandosi a lato ma non passò molto tempo che venne bloccata da qualcuno. Si scontrò proprio con l'unica persona che non avrebbe voluto incontrare.

Si guardarono negli occhi, il cuore della ragazza le scese verso lo stomaco ben annodato come al solito. Non pensava le facesse quell'effetto, per lo meno non così devastante.

Avrebbe tanto voluto capire cosa stesse pensando, come si sentisse - sarebbe stato rassicurante sapere che lui provava lo stesso; e invece, forse per la concentrazione pre-partita, Sergio era impassibile, addirittura riusciva a sorridere.

"Ciao" si limitò a dirle.

"Ciao" fece Victoria con un filo di voce.

"Che cosa fai qui? Pensavo di non vederti alla partita.."

"Ines ha insistito, e prima di lei Cesc e gli altri..."

Sergio si limitò ad annuire facendo calare un silenzio glaciale tra i due. In quel momento Victoria ebbe davanti l'immagine del suo bacio. Cercò di cancellarla, parlando.

"Pepe mi ha detto dell'ultimo allenamento."

"Corrono le notizie..." fece lui quasi imbarazzato.

"Sì...mi dispiace. Mi sento...colpevole."

"Colpevole? Di cosa scusa? Della rabbia di Del Bosque?"

"No di..questo insomma...capisco che quello che è successo tra di noi è stato...irruento e..."

"Se dici che è stato sbagliato ti butto fuori dallo stadio."

"Ci ha destabilizzato, lo capisco io mi sento..."

Sergio allungò le braccia verso di lei, appoggiando le mani sulle sue spalle.

"Senti tu non devi sentire niente. E' successo, entrambi lo volevano ed è successo."

"A me sembra abbia avuto gli effetti di una bomba nucleare."

Sergio le sorrise. "In effetti...bacio bene vero?"

Victoria sgranò gli occhi: come riusciva ad ironizzare su una cosa del genere?! Solo Sergio poteva farlo.

"Solo tu potevi dire una cosa del genere.."

Il ragazzo si mise a ridere: Victoria si rese conto che anche il suo sorriso in quella settimana le era mancato. La cosa cominciava a farsi seria e preoccupante - per quanto la riguardava.

"Un giorno lo confermerai..." disse sicuro. "Ora scusa ma devo andare..iniziamo." disse spostandosi verso la squadra per mettersi in fila con gli altri.

"Ah aspetta, prima devo chiederti una cosa.." gli disse da lontano.

Sergio la guardò voltandosi un attimo.

Victoria, dapprima seria, allargò un sorriso e togliendosi la giacca che aveva addosso gli mostrò la sua maglietta. Si voltò, facendogli vedere il suo numero.

"Come mi sta?"

Sergio si mise a ridere, sorpreso. "Se te la togli è ancora meglio."

Victoria si finse sconvolta, guardandolo. "Spero che questo commento sia dettato dall'adrenalina pre-partita!!"

"Come no!!" rispose lui prima di voltarsi e iniziare a concentrarsi.

Continue Reading

You'll Also Like

4.6M 161K 52
Sequel di "Dangerous Love". Si consiglia di leggere il primo libro e poi questo per capire meglio la storia Healing Love: l'amore può guarire...
1.5M 61.4K 82
Ferita e sola, Cassandra riesce a scappare dalla prigione in cui è stata rinchiusa per mesi da un gruppo di trafficanti di persone. La voglia di ris...
7.2M 206K 75
Arya Reid ha diciotto anni e la testa tra le nuvole praticamente da sempre. La sua vita è piatta, nessun colpo di scena, nessuna pazzia di troppo, ne...