Lost Angels || Larry Stylinso...

By -Withoutdreamss

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Dopo averne passate tante. Dopo essersi quasi persi per sempre. Louis ed Harry si godranno la loro storia d’a... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
CHIARIMENTI LEGGETE!
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitoli 37
Capitolo 38
Capitolo 39
EPILOGO
C'era una volta l'angelo William.
RINGRAZIAMENTI.

Capitolo 20

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By -Withoutdreamss

La chiamata di Bob era arrivata così inaspettata, che i ragazzi non avevano capito nulla. Harry era corso subito alla macchina, senza curarsi di prendere un cambio o aspettare gli altri. Louis aveva bisogno di lui, e solo a sentir questo il suo cuore batteva all'impazzata. Gli altri erano corsi subito fuori per raggiungerlo e partire. Liam e Zayn in un primo momento dovevano solo accompagnarli all'aeroporto, ma alla fine si erano ritrovati anche loro in viaggio per Mullingar.

Il viaggio era lungo, ma con l'ansia che li attanagliava sembrava esser più lungo. Tutti erano riusciti a dormire, perché era l'unica cosa che potessero fare. Harry era rimasto sveglio a guardare fuori dal finestrino. La chiamata con Louis era stata strazziante. Sentirlo così spaventato, in lacrime che gli continuava a ripetere quanto gli dispiacesse, lo stava logorando, distruggendo. Era anche colpa sua se Louis si era stressato nell'ultimo periodo. Non sapeva nulla riguardo alla salute del bambino, ma cercava di essere più positivo possibile sulla faccenda. Sperava che con questo episodio, lui e Louis si sarebbero riavvicinati e avrebbero cercato di aggiustare il loro rapporto.

Quando la voce metallica del Hostess aveva annunciato di mettere le cinture, Harry già fremeva sul posto. Una volta che l'aereo era atterrato e stava camminando per la pista prima di fermarsi, lui era già vicino alla porta d'uscita. L'Hostess avevano cercato di fargli capire che era pericoloso, ma lui se ne era fregato. Appena aperte le porte era corso giù, seguito dagli altri. Sapeva che Bob era lì ad aspettarli, e non ci misero molto a individuarlo tra la folla.

«Signorino Niall, Signorino Harry» li salutò, prima di far un cenno per farsi seguire.

«Bob, come sta?» chiese Niall.

«Agitato e molto spaventato, ora stava riposando. Continua a chiamare il signorino Harry»

Harry allungò il passo per uscire da lì ed andare da Louis. L'Escalade di Bob era già pronta, ed una volta dentro partirono subito.

«Bob, loro sono Liam e Zayn dei nostri amici» li presentò Niall, i due si sentivano un po' in imbarazzo. Con questo viaggio avrebbero visto il mondo di Louis e Niall.

«Piacere di fare la vostra conoscenza» rispose Bob, sempre serio e professionale.

«Piacere nostro» sorrise Liam.

«La clinica è piena di giornalisti, mi raccomando non rispondete a nessuna domanda»

«Bob, puoi andare un po' più veloce?» gli chiese Harry impazziente.

Bob accelerò. A Mullingar era pomeriggio inoltrato, ci misero venti minuti ad arrivare per via del traffico. Una volta fuori alla clinica, aspettarono che fosse Bob ad aprirli. Come li aveva avvertiti, fuori c'erano i giornalisti che si accalcavano alla porta per riempirli di domande.

«Merda» sussurrò Zayn, vedendo quel pandemonio di flash.

«Non dite nulla» li avvertì Niall, prima di uscire.

Uscirono tutti e quattro attaccati, solo Harry dopo un paio di domande fastidiose aveva spintonato un giornalista e si era precipitato dentro. Entrò dentro l'edificio come un pazzo, non aspettando neanche gli altri, salì fino al terzo piano a piedi, perché aspettare l'ascensore era perdere altro tempo. Percorse tutto il corridoio cercando la camera, e quando la trovò esitò un po' prima di entrare. Una volta dentro vide Louis che dormiva,poggiato su un fianco con la sua piccola manina sulla pancia. Mrs Jonas sulla poltrona anche lei si era appisolata.

«Mrs Jonas» le sussurrò piano per non spaventarla.

«Siete arrivati, tesoro» disse la tata alzandosi per abbracciarlo.

«Si, da poco. Come sta?»

«Spaventato, tanto. Ora vi lascio soli», si avvicinò a Louis e gli lasciò un bacio tra i capelli prima di uscire.

Harry rimase per un po' fermo a guardarlo. Louis sembrava così piccolo su quel lettino. Non sapeva come comportarsi ora, non sapeva come approcciarsi. Ricordava ancora l'ultima volta che aveva tentato di avere un contatto con lui, ricorderà per sempre gli occhi di Louis terrorizzati che lo fissavo. Iniziò ad avvicinarsi al letto cauto, facendo piccoli passi e cercando di essere il più silenzioso possibile. Avvicinò una mano al viso di Louis, spostò una ciocca che gli ricadeva davanti agli occhi, e sorrise nel guardarlo così rilassato e tranquillo. Fu in quel momento che decise di seguire il suo istinto. Si distese sul letto affianco a Louis,e con il braccio ,non ingessato, lo attiro a se. La schiena di Louis,ora, combaciava alla perfezione contro il suo petto.

Ed Harry lo sentì subito quel calore, quel calore che solo Louis sapeva dargli. Sentiva come il suo cuore si stava riscaldando, si stava riempiendo d'amore per quel ragazzo che stava stringendo a se. Sentiva anche i brividi rincorrersi sulla sua schiena, la pelle d'oca che si formava piano piano sulle sue braccia. Ed era questo l'effetto che Louis gli provocava. Harry si sentiva di nuovo completo, amato, giusto in quel abbraccio. Si sentiva al sicuro e sentiva il vuoto dentro di se riempirsi. Sentiva di aver ritrovato la giusta via, la via verso quell'amore che aveva oppresso per tutti questi mesi.

Ed anche Louis lo sentì. Sentì quel calore che gli era mancato. Sentiva il suo cuore tremare per poi battere senza sosta. Gli erano mancate quelle braccia forti che lo stringevano, quelle braccia che lo facevano sentire al sicuro, protetto, amato. Quelle braccia che erano casa. E per un attimo, un solo attimo, mise da parte tutti i problemi, il dolore, la delusione, il rancore, li mise da parte per godersi quel momento che attendeva da mesi. Harry gli era mancato. Gli era mancato come l'aria, come la vita. Gli era mancato come il sole in una notte infinita. Gli era mancato come le stelle mancano alla luna. E in quel braccia, quel pomeriggio capì quanto fosse innamorato di lui. Perché in tutti questi mesi, nonostante i ragazzi, lui sentiva sempre la sua mancanza. Ma ora in quelle braccia, avvolto dal suo calore, dal suo respiro che si infrangeva sulla sua pelle, lui non sentiva la mancanza di nessuno, perché ancora una volta, Harry lo completava.

Poggiò una mano su quella di Harry, si spinse un altro po' dietro per essere ancora più vicino al corpo del riccio. Intrecciò le loro mani, che erano poggiate sul suo pancino.

«Sei venuto» sussurrò senza girarsi.

«Non ti avrei mai lasciato solo»

«Mi dispiace»

«Louis» lo richiamò, facendolo girare per guardare i suoi occhi. «Non farlo, non dispiacerti»

Louis alzò lo sguardo dal petto di Harry, trovò subito gli occhi smeraldo a fissarlo. I suoi occhi e quelli di Harry si ritrovarono, ed inspiegabilmente si incastrarono tra loro. In quegli occhi, qualsiasi persona poteva leggere quanto amore provassero l'uno per l'altro. Ed anche se erano passati tre mesi, il loro amore era ancora lì, era ancora dentro di loro, era ancora inciso nei loro cuori e nei loro occhi.

Harry avvicinò il suo viso a quello di Louis, e poggiò la sua fronte a quella del liscio. Voleva baciarlo, voleva sentire di nuovo il sapore di Louis, voleva perdersi di nuovo in lui. Voleva riscoprire tutte quelle emozioni che sentiva dentro, e che per tre mesi aveva represso dentro di se.

Voleva fare tante cose, ma vene interrotto da un leggero bussare alla porta.

«Avanti» sussurrò Louis, ad un centimetro dalle labbra di Harry.

Louis sorrise ad Harry,vedendolo sbuffare. E prima di girarsi verso la porta fece scontrare i loro nasi.

Il dottor Lynch varcò la porta, con la solita infermiera e la cartella clinica di Louis.

«Lei deve essere Harry» disse,mentre apriva la cartella di Louis.

«Si»

«Louis, ha voluto aspettare lei per sapere quello che era successo»

Harry si girò verso di Louis, e lo attirò verso di lui baciandogli una tempia.

«Louis, i suoi bambini stanno bene» annunciò il dottore.

«Bambini?» chiese accigliato.

«Lei aspetta due gemelli»

«Cosa?!» «Cosa?!» chiesero all'unisono.

Il dottor Lynch ridacchiò per quella reazione. «Lei aspetta due gemelli»

«La dottoressa Rose aveva detto che era uno, e sempre stato uno»

«Louis, può capitare che uno dei gemelli si nasconda dietro l'altro, e molto spesso nei primi mesi e difficili individuarlo, soprattutto se sono entrambi nella stessa sacca»

Entrambi guardavano il dottor Lynch con bocca ed occhi spalancati per lo shock. Erano passati dal avere un bambino, a perdere il bambino, ad averne due, e tutto in così poco tempo.

«Cos'è successo?» chiese Harry schiarendosi la voce.

«Louis, lei ha avuto una minaccia d'aborto. Sicuro di non essere caduto?»

«Io non sono cadu...» e si bloccò a metà frase, ricordandosi all'improvviso dello spintone e la caduta procuratagli da Niall.

«Sei caduto?» gli chiese Harry, vedendolo perso nei suoi pensieri.

«No» sussurrò, abbassando lo sguardo sulle sue mani.

«Comunque Louis. Ho chiamato la dottoressa Rose, abbiamo parlato di quello che è successo, lei è in ottime mani»

«Ora cosa succederà» Harry voleva sapere tutto ora, voleva essere presente e prendersi cura dei suoi bambini e di Louis. Non l'avrebbe mai più lasciato solo.

«Le gravidanze maschile sono molte più delicate di quelle femminili. Il corpo di Louis non è concepito per accudire un bambino per nove mesi, e questo può portare anche ad un parto anticipato. Il suo corpo sarà in fase di cambiamento, fino alla trentesima settimana. Il corpo cambierà, niente di drastico o doloroso, forse un po' fastidioso, cambierà per accudire i bambini. Ma Louis, deve stare a riposo, soprattutto dopo questa. Ci vuole tanto riposo, niente stress, niente sforzi. Lei ha rischiato grosso»

«Non si preoccupi, Louis è in buone mani ora» lo rassicurò Harry, tirandosi addosso Louis, che non aveva ancora detto nulla.

«Vuoi vederli?» gli chiese Louis in sussurrò. Harry non aveva mai visto i suoi bambini.

A quelle parole gli occhi di Harry si illuminarono, e come un inerme annuì. L'infermiera portò dentro la macchina per l'ecografia, Louis fece la solita proceduta come il dottor Lynch. Pochi minuti dopo lo schermo si illuminò con una schermata grigia, e li si vide non più un puntino, ma ora era grande quanto un kiwi. Questa volta rispetto alle altre due, si vedeva chiaramente il bambino che si succhiava il pollice. Quella scena era la cosa più adorabile del mondo.

«Ne vedo sempre uno» sentenziò Louis accigliato.

Il dottor Lynch annuì, e iniziò a spostare la sonda per trovare il secondo bambino. Quando arrivò al fianco di Louis, quasi dietro la schiena.

«Eccolo qua» disse il dottore sorridendo.

Si vide chiaramente un secondo bambino, più piccolo ed attaccato all'altro con la sua manina appoggiata sulla pancia di quello che sarebbe stato il suo fratellino o sorellina. Era davvero una visione fantastica. Il dottor Lynch premette un bottone e la stanza si riempì subito dei battiti dei cuoricini dei bambini.

Harry era al fianco di Louis, stringeva la mano del più piccolo, e fissava lo schermo rapito da quelle immagini. Era la prima volta che li vedeva, e non riusciva a credere che quelli erano i suoi bambini. Stringeva il labbro tra i denti, per evitare di singhiozzare come un bambino, e i suoi occhi erano lucidi. Sentiva il suo cuore battere fortissimo, credeva che da un momento potesse uscirgli fuori.

«Stai bene?» gli sussurrò Louis attirando la sua attenzione.

Harry sospirò, chiuse gli occhi e due lacrime solcarono i suoi occhi. In quel momento aveva perso ogni facoltà di parlare o di muoversi. Era troppo emozionato da tutto ciò.

«Vi lascio da soli» disse il dottor Lynch, intuendo la situazione.

«I-io...posso avere una foto?» gli chiese Harry, risvegliandosi dal torpore in cui era caduto.

Il dottor Lynch annuì e ne stampò due copie, e subito dopo lasciò la stanza.

«Mi dispiace» sussurrò Louis una volta soli.

«Per cosa?» chiese spostandogli un ciuffo che gli era ricaduto sul viso.

«Mi dispiace averti privato di questo»

Louis non si sarebbe mai aspettato una reazione del genere da Harry. Certo sapeva quanto il riccio amasse i bambini, ma vederlo così emozionato mentre vedeva i suoi bambini lo fece sentire la persona più cattiva del mondo ad averlo privato di queste emozioni.

«Lo meritavo,Lou»

«Nessuno merita questo...mi dispiace»

«Ascoltami piccolo. Sono successe tante cose, io mi sono comportato male con te, ed io non ti ho mai chiesto scusa per quel pomeriggio. Giuro, che non volevo, non so cosa mi sia preso. Non ti farei mai del male. Mi dispiace aver distrutto te, me, noi. Aver distrutto il nostro piccolo paradiso. Ma se tu vorrai, io cercherò di rimediare, in qualsiasi modo mi sia possibile»

«Harry,io...»

«Shh» lo zittì, poggiando un dito sulle sue labbra. «Non dobbiamo parlarne ora. Quando uscirai da qui e starai bene, ci sediamo e ne parliamo. Vuoi?»

Louis sorrise ed annuì.

Dare un altra possibilità è sempre difficile. Dare un altra possibilità e cercare di fidarsi di nuovo di quella persona che ti ha ferito, e dargli di nuovo il permesso di entrare a far parte della tua vita, ed essere consapevoli che potrà feriti di nuovo, potrà prendersi gioco di te di nuovo. La fiducia è una delle poche cose che nella vita va sudata. Tante persone faticano a fidarsi di qualcuno, ma riescono a smettere di fidarsi in un battito di ciglia.

La loro storia forse è una delle più tormentate. Hanno sempre lottato contro di loro, contro i loro sentimenti. Si sono fatti la guerra, e si sono ritrovati per poi perdersi, quasi per sempre, per poi ritrovarsi di nuovo. L'amore è un pozzo di dubbi ed insicurezze. Tutti abbiamo paura di scottarci, e per evitare che succeda scappiamo. Ed ecco quello che aveva fatto Harry. Scappare, scappare da quel sentimento che lo faceva sentire pieno, amato, completo, solo per paura di star male. Perché di tutte le cose che Hope gli aveva rifilato, quella che più lo spaventava era che Louis un giorno l'avrebbe abbandonato per un altro. Ma era stato stupido, non aveva avuto fiducia in quel ragazzo occhi cielo, si era lasciato manipolare da una sconosciuta. Aveva messo in dubbio il suo amore, l'amore di Louis per una manciata di parole dette da una, che di loro sapeva poco e niente, forse più niente.

Aveva distrutto il suo futuro roseo con quel ragazzo, aveva distrutto se stesso, privandosi di quel amore puro. Aveva distrutto Louis e stava per distruggere i suoi bambini.

Louis da quando era successo tutto questo, si chiedeva dove avesse sbagliato, cosa aveva portato Harry a lasciarlo e rifugiarsi tra le braccia di un l'altra. Erano mesi che ci pensava, che si torturava.

Spesso non ci rendiamo conto di quello che succede intorno a noi perché troppo presi da noi stessi, e forse lui era stato incurante nei confronti di Harry. Forse Harry aveva avuto un momento di debolezza, dove non aveva trovato nessuno a rassicurarlo, ed era caduto nel pozzo delle insicurezze, degli errori e delle paure. Tutti conoscevano Harry, e sapevano che quando era insicuro diventava vulnerabile e molto influenzabile. E lui non aveva notato questa debolezza di Harry, ed aveva permesso a qualcuno di portarlo via da lui. Era stato così cieco da non notare il disagio di quello che era l'amore della sua vita.

Tutta questa storia era piena di se, di ma e di forse. Ma se c'era una cosa sicura in tutto questo ; era l'amore di Louis per Harry. Perché nonostante il male ricevuto, Louis amava immensamente Harry. Il suo amore per quel ragazzo era così forte, che in questi mesi era stato solo scalfito dal male ricevuto, e si era solo fortificato. Louis amava Harry più di qualsiasi altra cosa al mondo. Harry era il centro del suo mondo, era il punto di non ritorno, era il suo angolo di paradiso. Perché si sa, ogni angelo ha bisogno del suo paradiso.

Ed Harry era quello di Louis.



_______


A/N; Oggi volevo consigliarvi di leggere una storia, che è davvero bella. La scrittice ha iniziato a pubblicarla da poco, ma aggiorna molto velocemente. La storia si chiama ; Lips Like Sugarcane ➳ {l.s.} di damntomlinsons.

In più volevo dirvi, di non chiedermi sempre di aggiornare, perchè sapete che aggiorno tutti i giorni. Mi farebbe più piacere leggere commenti dove mi dite quello che pensate che leggere i soliti dove mi chiedete di aggiornare, quando sapete che riaggiornerò il giorno dopo.

Volevo anche ringraziare tutte voi, perchè Destroyed Angels sta crescendo tantissimo, ed io non me l'aspettavo. E vi ringrazio anche per tutti i messaggi che mi manda su Facebook. Siete adorabili. Grazie di tutto xx

Per chi volesse aggiungermi su Facebook mi chiamo; Elis Tomlinson. ( https://www.facebook.com/sammy.horan.756 )

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