Lost Angels || Larry Stylinso...

By -Withoutdreamss

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Dopo averne passate tante. Dopo essersi quasi persi per sempre. Louis ed Harry si godranno la loro storia d’a... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
CHIARIMENTI LEGGETE!
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitoli 37
Capitolo 38
Capitolo 39
EPILOGO
C'era una volta l'angelo William.
RINGRAZIAMENTI.

Capitolo 5

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By -Withoutdreamss

I giorni stavano passando velocemente, e le cose stavano peggiorando nella stessa velocità. La situazione dopo la festa era peggiorata. Louis ed Harry non si vedevano mai, e quelle poche volte che riuscivano ad incontrarsi litigavano, litigavano così forte che un giorno Harry era arrivato al punto di alzare le mani contro Louis.

Louis era esausto da tutto questo, era stanco sia mentalmente che fisicamente. Nell'ultimo mese tutti i suoi piani futuri, erano stati fatti a pezzi e sentiva che ogni giorno che passava stava perdendo Harry. Harry che era il suo futuro. Harry che lo ignorava. Harry che era sempre più distante.

Aveva passato gli ultimi due giorni a casa, si sentiva uno straccio, aveva la nausea e aveva dei giramenti. Si maledì perché per stare dietro ad Harry si era trascurato, e tutta quella situazione lo stava mandando fuori di testa. Si vestì velocemente, con l'intento di andare da Harry e parlare per mettere tutto le cose in chiaro, per vedere cosa fare. Perché lui stava male, non reggeva più quella situazione.

Arrivò alla casa della confraternita in dieci minuti, il tratto con la macchina era poco, ma a lui sembrò lunghissimo. Incrociò Liam e Zayn sul vialetto, intenti a mangiarsi la faccia, tossì per attirare la loro attenzione.

«Louis» squittì Zayn andandogli incontro per abbracciarlo. «Dio, ma stai bene? Hai una brutta cera» gli fece notare.

«Credo che sia un po' di influenza,passa. Harry c'è?»

«Certo,ma è di cattivo umore»

«E quando mai» mormorò prima di sorpassare i due ragazzi.

Entrò dentro casa e raggiunse la camera del riccio. Quando entrò, lo trovò disteso sul letto intento a leggere un libro.

«Ciao» disse ancora sul uscio della porta.

«Ehi, vieni»

Louis entrò con piccoli passi insicuri,Harry posò il libro e apri le braccia per accoglierlo.

«Cosa ci sta succedendo Harry?» gli chiese Louis una volta che si era accoccolato sul suo fianco.

«Non lo so» gli baciò la testa, prima di mordersi un labbro e chiudere gli occhi.

Lui sapeva cosa stesse succedendo, ma era un codardo e non riusciva a mettere fine a tutto questo.

«Mi manchi» disse ancora Louis,mentre con le mani iniziò a tracciare cerchi sul braccio del riccio,che solo a quel piccolo contatto si irrigidì.

«Sono qui» e con una sua mano bloccò i movimenti di Louis.

«Ora non posso più toccarti?»chiese frustato mentre si staccava da Harry.

«Non iniziare»

«Non iniziare? Ti tocco e mi scosti, non fai l'amore con me. Se ti faccio schifo, se non mi sopporti più lasciami» gli urlò contro Louis.

«Non incominciare di nuovo» ed anche Harry alzò la voce, anche se in quel momento non aveva voglia di litigare.

«Non facciamo più sesso» urlò ancora il più piccolo, mentre si alzava dal letto.

«Per te gira tutto intorno al sesso»

A quelle parole a Louis sfuggi una risata. Dette da Harry quelle cose erano una barzelletta, il riccio aveva vissuto di sesso per anni.

«Parli proprio tu? Hai dato la tua intera esistenza al sesso. Io almeno faccio sesso solo con te, tu scopavi chiunque»

Quelle parole bruciarono, e come se bruciarono ad Harry. Quello era il suo passato, sapeva di aver sbagliato. Ma ora sentirselo rinfacciare così lo mando su tutte le furie. In solo due falcate raggiunse Louis, che vedendo quello scatto sgranò gli occhi. Senza fargli capire cosa stesse succedendo lo scaravento sul letto.

«Vuoi scopare,Louis?» gli urlò mentre lo spingeva sul letto.

Mise Louis a quattro zampe, e fu tutto così veloce che davvero Louis non capì nulla. Harry lo privò dei pantaloni e dei boxer, sbottonò la sua patta e senza preavviso e senza prepararlo lo penetrò. Louis sgranò gli occhi, la faccia sepolta sul materasso, il dolore lancinante gli mozzò il fiato. Harry dietro di lui si muoveva senza sosta, senza fregarsene di nulla. Louis chiuse gli occhi, e i ricordi di Tyler e i suoi ragazzi riaffiorarono nella sua mente. Le lacrime riempirono i suoi occhi, cercò di dire qualcosa ma il dolore, i singhiozzi ,che cercava di trattenere, non rendevano la cosa facile.

«Fermati» riuscì a dire dopo un po'.

Ma Harry fece finta di non sentirlo, lo spintono solo sul letto.

«Harry,no, fermati ti prego, mi stai facendo male» lo supplicò con un filo di voce.

Ma nulla sembrava arrivare alle sue orecchie , che di tutta risposta aumentò la velocità delle sue spinte e con una mano spingeva la testa di Louis sul letto, come a soffocare le sue parole .

«Ti prego, non farmi questo. Harry, ti prego» disse con la voce ovattata dalle lenzuola.

Ormai si stava arrendendo a quella violenza che Harry gli stava infliggendo. Si stava lasciando andare ai singhiozzi, le lacrime bagnavano le sue guance e con la mano stringeva il lenzuolo sotto di lui.

Chiuse i suoi occhi, e tutto il male che aveva subito un anno prima lo investì in pieno. Tutto quello che Tyler ed i suoi ragazzi gli avevano inflitto in quei giorni, ora lo stava rivivendo. E non c'era cosa più brutta, perché ora non erano degli sconosciuti. Era quella persona che lui amava, era il suo fidanzato.

«Perchè mi stai facendo questo? Io ti amo» bisbigliò ancora.

Sentendo le parole e i singhiozzi di Louis, Harry sembrò risvegliarsi dalla trance in cui era caduto. Uscì dal corpo di Louis, senza nessun tatto, e si mise le mani nei capelli mentre vedeva il più piccolo accasciarsi sul materasso e rannicchiarsi mentre si lasciava andare alle lacrime.

«I-io...» cercò di formulare una frase, una frase che potesse solo minimamente giustificare il suo comportamento, ma non ci riuscì.

Cercò di avvicinarsi a Louis, che era ancora sul letto con gli occhi chiusi, che piangeva ancora, era scosso dai singhiozzi e tremava, lo vedeva dalle mani che il più piccolo stringeva alle ginocchia.

Si sentì davvero male, lo aveva ferito. Aveva fatto quello che era stato fatto a lui da Nick.

Aveva fatto una cosa che Louis aveva subito. Si sentiva un coglione.

«Non mi toccare» sussurrò Louis sentendo il calore di Harry.

«M-mi dispiace, giuro Louis. I-io...puoi perdonarmi piccolo»

«Lasciami stare, non mi toccare. Ti odio, ti odio, ti odio così tanto. Potevi farmi tutto ma no questo» scattò Louis, gli occhi rossi iniettati di dolore e rabbia.

Si alzò dal letto e corse fuori dalla stanza. Ora davvero era finita, avevano toccato il fondo. Corse giù per le scale, le lacrime a rigare il suo viso. Incrociò Luke che cercò di fermarlo ma fu più veloce e corse via.

Arrivò a casa sua, per sua fortuna Liam non c'era. E la prima cosa ce fece strappò tutte le foto sue e di Harry, iniziò a rompere qualsiasi cosa gli ricordasse il riccio. Dopo andò in bagno ed entrò nella doccia, ancora vestito. Aprì il gettò d'acqua e si lasciò bagnare, senza neanche spogliarsi. Cadde sulle ginocchia e si mise le mani nei capelli e si lasciò di nuovo andare in un pianto disperato. Non voleva credere che Harry, il suo Harry gli avesse fatto una cosa così brutta. Sapeva che c'erano delle incomprensioni, ma questo era troppo anche per loro.

Harry rimase a fissare la porta, con il cuore a pezzi e il rimorso a tormentarlo. Aveva superato davvero ogni limite. Era già successo che la rabbia lo aveva dominato, ed aveva ferito Louis, ma così lo avevo distrutto no ferito. Chiuse gli occhi e lasciò un sospiro, contemplando se andare o no da Louis. Forse doveva prendere la palla al balzo e chiudere quella situazione, forse era meglio così. Era meglio averlo lasciato così. Il suo telefono squillò e lo prese dal comodino.

«Pronto»

«Tesoro»

«Ehy baby. Ho appena fatto un macello con Louis» sospirò sedendosi sul letto.

«Davvero?»

«Si. Non so che fare, mi sento una merda»

«Andiamo, ti sei liberato di lui. E posso dire, finalmente. Ci vediamo?»

«Mezzora e sono da te»

Senza pensarci, chiuse la chiamata si aggiustò ed accantonò quello che era successo. Come se niente fosse successo.

Accantonò Louis, il male che gli aveva appena fatto. Voleva un nuovo inizio, un inizio senza Louis, un inizio per aggiustare la sua vita.

Aveva fatto scelte sbagliate, scelte prese su due piedi, senza pensarci. Ed ora, quella stessa sera, avrebbe rimediato. Perché si, quella sarebbe stata la serata giusta per un nuovo inizio.

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