IL FRATELLO SBAGLIATO

By MaraEvan9

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Giulia è innamorata di Edoardo da sempre e, quando lui lascia la ragazza storica, crede che sia finalmente ar... More

Parte 1 LO SBAGLIO
Parte 2 Questioni delicate
Parte 3 Stupide schermaglie
Parte 4 Doppio errore
Parte 5 Il compleanno
Parte 6 Mi confesso!
Parte 7 Scappare per ritornare
Parte 8 Tormento
Parte 9 Complici
Parte 10 Proviamoci...
Parte 11 Cioccolato amaro
Parte 12 Ne sono fuori
Parte 13 Litigare fa bene?
Parte 14 Desiderio e Tormento
Parte 15 La vigilia di Natale (parte1)
Parte 16 La vigilia di Natale (parte2)
Parte 17 In viaggio con te
Parte 18 L'ultimo dell'anno
Parte 19 Non posso!
Parte 20 Beccati!
Parte 21 Cosa hai fatto?
Parte 22 Un crudele destino
Parte 23 Accettazione
Parte 24 Il primo che voglio chiamare
Parte 25 Guerriero
Parte 26 Finalmente sei qui
Parte -commento-
Parte 27 Salvarsi da soli
Parte 28 Il motivo è Thomas?
Parte 29 E se i dubbi mi soffocassero?
Parte 31 Tradito!
Parte 32 Finalmente noi.
Parte 33 Non guardare. Non soffrire.

Parte 30 Sotto lo sguardo di tutti.

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By MaraEvan9


Thomas

Lo SportExpress ha fatto un'ottima pubblicità per l'open day di quest'anno. Quando arrivo davanti alla palestra, una lunga fila di persone ingombra l'ingresso. Io, da socio fedele, ho il via libera delle receptionists che mi accolgono con un sorriso condiscendente.

L'atrio e le prime sale sono occupati con i vari intrattenimenti previsti dal programma. So che Edoardo e Giulia si esibiranno in un unico spettacolo previsto alle diciotto. Ho giusto cinque minuti prima che inizi.

Riconosco alcuni volti noti del quartiere, tra cui la ragazza che serve la colazione nel bar all'angolo e il tipo strano che vive al terzo piano del nostro palazzo. Saluto tutti con fare cordiale, senza fermarmi con nessuno. Affretto anche il passo. Non voglio rischiare che qualcuno mi fermi con chiacchiere di cui farei volentieri a meno, specie adesso che rischio di perdermi l'inizio. Quando imbocco il corridoio che conduce all'area del teatro, però, rallento di colpo. Ci sono diverse persone che stanno entrando in sala, due figure in particolare attirano il mio sguardo. Una è Vanessa e l'altra è Rodolfo Galli.

Quest'ultimo, nello specifico, mi scatena una fastidiosa emicrania all'altezza degli occhi.

«Che cosa ci fa qui?»

«È venuto per Giulia.» Il tono velatamente innocente di Gloria mi arriva alle spalle. La guardo appena ma non mi fermo ad aspettarla.

Lei mi si affianca. «Ormai è palese.»

«Cosa?»

«Che Rodolfo è pazzo di lei.»

Mi blocco in mezzo al corridoio. Gloria mi viene addosso in un tripudio di stoffa verde menta e borbottii soffocati.

«Cosa significa? Credevo che lui sapesse che ora è fidanzata con Edoardo.»

Gloria alza le spalle e prende a massaggiarsi il naso ferito con le mani. «Che vuoi che ti dica? Evidentemente non gliene frega gran che e pensa di avere qualche chance con lei.»

«Deficiente.» Borbotto riprendendo a camminare. Quando entriamo in  teatro, scopriamo che hanno già abbassato le luci. Fortunatamente troviamo due posti liberi nelle file centrali e ci affrettiamo a occuparli.

Non sono tranquillo. La tensione mi aggredisce le spalle e le braccia e non riesco a rilassarmi.

La situazione mi piace sempre meno. Sta sfuggendo al mio controllo. Il problema è che non so più come gestirla. 

Giulia è ancora mia. Ma in che modo? A stento ci parliamo. Non la vedo quasi più. Non abbiamo nemmeno un vero accordo per cui ci aspettiamo reciprocamente. Non lo possiamo dire, né a voce alta né sottovoce. Non possiamo condividere nulla. Non possiamo sfiorarci, guardarci, non possiamo fare nulla insieme. E più la cosa va avanti, più io divento nervoso e irritabile. Sono incazzato nero con lei. Perché sta ancora dalla parte di Edoardo, e non dalla mia. Vuole me, ma pensa al bene di Edoardo. Prima la scusa erano i suoi sentimenti, non le andava di ferire il suo cuore, e va bene, poi il problema è stata la malattia di Laura. E nel frattempo io dove mi colloco?

La risposta è semplice: Non c'è un posto per me. Giulia mi ha messo da parte, mi ha messo in attesa.

Sono a tanto così dal mandare tutto all'aria. E allora tanti saluti a Giulia e alla nostra storia mai nata.

«Ecco, stanno iniziando.» Sussurra Gloria con trepidazione.

Le luci sono state spente totalmente. Il silenzio viene turbato da qualche urletto sfuggito alle giovani spettatrici.

Le prime note di un Tango argentino si diffondono alte nel teatro. Un cono di luce si accende al centro del palco dove una coppia abbracciata muove i primi passi verso una danza che sprigiona passione e struggimento.

La mia attenzione viene subito catturata dalla figura femminile. Giulia è un piacere per gli occhi. Si muove leggiadra e sinuosa tra le braccia di Edoardo. Calibra ogni passo, ogni movimento, con sapiente maestria, mentre Edoardo la porta e la sostiene a ritmo con quella musica sensuale e incipiente.

Devo ammettere che insieme sono una coppia perfetta. L'affinità tra di loro è catalizzante. Sono belli agli occhi di chi li guarda e, in base ai sospiri intorno a noi, anche estremamente ammalianti.

Mi passo le dita tra i capelli, per poi sfregarmi la barba in ricrescita sul mento. Sono tutti gesti di frustrazione. Già, mi sto trattenendo. Perché sono geloso. Perché l'unica cosa che vorrei fare adesso è fermare tutto e salire sul palco per riprendermi la mia donna.

Posso avere mille dubbi, mille ripensamenti su di noi, ma non saranno mai forti come il bisogno che ho di lei. Mi basta guardarla per capirlo.

Il corpo avvolto in un abito rosso, i capelli stretti in un severo chignon, gli occhi contornati dal trucco nero. Vedo solo lei. Assorbo ogni particolare, ogni sfumatura nelle sue espressioni, così intense e perfettamente pertinenti alla performance.

È bellissima.

È mia.



Dopo lo spettacolo esco fuori nel parco sportivo annesso alla palestra per fumarmi una sigaretta. Ho bisogno di trovare un po' di pace. Non voglio ammettere quanto sia rimasto turbato vedendoli ballare insieme in modo così passionale, così ardente. È dura farsi scivolare addosso quell'immagine.

Non va bene, cazzo! Non va bene. Così non posso andare avanti.

«Thomas?»

La sua voce alle mie spalle mi appare come un miraggio. Mi volto lentamente, mentre Giulia si ferma a due passi da me.

«Eri in sala?»

La domanda è esitante, trapela aspettativa, dubbio, speranza.

«Sì.»

Sorride avvicinandosi di un passo. Ancora troppo distante. «Ti è piaciuto lo spettacolo?»

«Eri bellissima.» vorrei dirle molto di più, la mia lingua è pronta a sviolinarle tutte le cose belle che ho pensato di lei, eppure taccio. So che non mi limiterei a questo. Non voglio trasformarmi in un fiume in piena guidato dalla rabbia e dalla gelosia. Io non sono così.

Ma lei mi conosce.

«Cosa c'è che non va?»

Le mie dita corrono sui capelli. Di nuovo mi massaggio la mascella contratta.

«Cosa c'è?» borbotto a mezza voce. «Davvero me lo stai chiedendo?»

Giulia serra le labbra. Per un secondo mi nasconde lo sguardo. Io invece non la mollo un attimo.

«Era solo un ballo.»

Mi esce un riso di scherno. «Solo un ballo, eh?» annuisco. «Ho visto l'esatto modo in cui lui ti toccava. Ti prendeva la vita. Ti afferrava la coscia, le gambe, i fianchi. La maniera in cui tu gli accarezzavi le braccia, la schiena, il petto...Non era solo un ballo!» Qui mi fermo. Il mio fiato corto non mi permette di andare oltre.

«Sei geloso?»

«Sì che lo sono! Hai vinto un premio per aver indovinato.»

Giulia mi rivolge un'occhiata ammonitrice. «Non essere sarcastico.»

«Sono serissimo. Sai che non avrei detto una parola, altrimenti.»

Deglutisce, a disagio. «Lo so. Ma devi capire che non c'era più di quello che hai visto.»

«Intendi oltre alle carezze e ai palpeggiamenti?»

«Faceva tutto parte della coreografia!» Sbotta.

Le mie dita s'impigliano nei capelli e l'irritazione arriva ai livelli massimi.

Mi avvicino a lei annullando la distanza tra di noi. «Non prendermi per un cretino, Giulia. So cosa ho visto. L'affinità tra due persone non si costruisce con una coreografia. Ti piaceva essere toccata da lui. Ammettilo!»

«Cosa?» si stupisce allontanandosi di un passo. La trattengo afferrandole un polso.

«Non scappare. Stiamo parlando. Dobbiamo chiarire questa cosa, oppure finisce qui.»

I suoi occhi dorati si spalancano. «Mi stai dando un ultimatum?»

«Devi parlare con Edoardo. Adesso!»

«Adesso? Thomas non è possibile. Non è il momento giusto.»

«Non è mai il momento giusto per te. Ti dico io cosa non è giusto. Che tu continui a illuderlo. Non è giusto nei suoi confronti e nemmeno nei miei.»

«Ma, ma...» boccheggia. Per un attimo si smarrisce. Chiude gli occhi. «Non è così. Edoardo ha capito che tra noi non ci sarà un seguito.»

«Ne sei sicura?» La schernisco. «Perché a me è sembrato molto preso.» Le tiro il polso, sospingendola contro di me. Giulia si aggrappa alle mie braccia, cerca di tenere i nostri corpi a distanza ma io non sono della stessa idea. «Ti sei lasciata accarezzare da lui. Ti ha toccata dappertutto stasera. Con me invece ti tiri indietro.» Le sussurro in un orecchio mentre lei si contorce tra le mie braccia. «E' così che pensi di gestire le cose? Aprendoti a lui e chiudendoti a me?»

Giulia solleva lo sguardo sul mio. Una luce strana le balena negli occhi. «Sei tu a esserti chiuso, ultimamente nemmeno parliamo più. E non è vero che mi sono aperta con Edoardo. Siamo solo tornati amici.»

Sorrido perfidamente. «Amici del cuore?»

Mi fulmina con un'occhiata. «Thomas, non mi sto divertendo.»

«Ma io non ho finito. Sono arrivato al limite, Giulia. Quindi prendi una decisione, adesso.»

«Quale decisione?» Si allarma. I suoi occhi si riempiono di paura, ma non mi inteneriscono affatto.

«Devi scegliere, o me o Edoardo.»

Resta a bocca aperta. «Che vuoi dire? Edoardo è il mio migliore amico.»

Le strattono il braccio. «E io cosa sono per te?»

«Sai cosa provo per te. Ne abbiamo parlato. Si tratta solo di avere un po' di pazienza. Pensavo fossi d'accordo.»

«Non lo sono mai stato, e tu lo sai.»

Si morde le labbra. Ci riprova. «Ti avevo chiesto del tempo.»

«Quel tempo si è esaurito, Giulia. Siamo andati troppo oltre. Mi capisci?»

Abbassa lo sguardo ma non afferma né smentisce la mia domanda.

«Non possiamo continuare così, con te che menti a Edoardo e io che faccio finta di detestarti.» cerco di mantenere salda la voce ma vacilla sulle ultime parole. «Io non voglio vedere le braccia di nessun altro attorno a te tranne che le mie. Voglio essere io quello che ti accompagna alle cene, che ti dà il bacio della buonanotte, che ride con te di quelle serie stupide che guardi, voglio poter fare tutto con te. Voglio poterti vivere. Mi capisci?» Le chiedo ancora e stavolta non aspetta molto prima di annuire. I suoi occhi lucidi dicono molto più delle parole. Finalmente si avvicina e mi abbraccia.

«Anche io voglio fare tutto con te. Anche io voglio viverti.»

La stringo soffocando le sue parole sulla mia giacca. «E allora cosa stai aspettando? Devi parlare con mio fratello.»

«Lo so. Hai ragione. Dammi solo un attimo per riordinare le idee e...trovare il momento e il luogo giusto.»

Sospiro frustrato, ma annuisco. «Va bene, ma non aspetterò molto tempo. Stasera, Giulia. Non un giorno di più.»

Si irrigidisce. Le sue braccia mi scostano. Le lascio giusto lo spazio per guardarmi in viso. «Per te è facile, ma Edo è il mio migliore amico, ci vuole tatto in queste cose. Il momento, il luogo, le parole stesse possono fare la differenza.»

«Ti fai troppi problemi. Sarebbe meglio uno strappo e via.»

Si prende la testa fra le mani. «Oddio, con te è impossibile ragionare. Non ti sforzi nemmeno di capire.»

Le prendo le mani portandogliele dietro la mia schiena. Mi faccio abbracciare, tuttavia non mi basta. È troppo tempo che tengo il freno a mano. Non riesco più a trattenermi.

La bacio. Non mi limito a sfiorarle le labbra, la travolgo in un bacio irruente e bramoso. Con le bocche che si scontrano e i denti che cozzano. Non ho freni, e Giulia, dopo il primo istante di stupore, si lascia trascinare dalla mia passione. Ricambia il bacio con impeto, la sua lingua cerca la mia. Le sue mani si aggrappano al mio collo mentre io la sospingo contro il muro divisorio che separa il dehors dal campo di atletica.

Siamo nascosti eppure in vista. Chiunque potrebbe vederci guardando oltre la vetrata.

Ma in questo momento è l'ultimo dei miei pensieri. Sono in balia di questa ragazza. Di quello che mi fa provare.

All'improvviso Giulia si scosta. Si allontana da me. Si volta. Il suo viso inorridisce.

Guardo nella direzione del suo sguardo.

E il tempo si ferma.

Edoardo è sulla porta. Gli occhi e la bocca spalancati. Il corpo rigido.

Non c'è dubbio. Ci ha visti. 

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una storia sulla ship migliore di questa edizione, sarah x liljolie. non credo abbia bisogno di una descrizione, le conoscete fin troppo bene