Parte 30 Sotto lo sguardo di tutti.

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Thomas

Lo SportExpress ha fatto un'ottima pubblicità per l'open day di quest'anno. Quando arrivo davanti alla palestra, una lunga fila di persone ingombra l'ingresso. Io, da socio fedele, ho il via libera delle receptionists che mi accolgono con un sorriso condiscendente.

L'atrio e le prime sale sono occupati con i vari intrattenimenti previsti dal programma. So che Edoardo e Giulia si esibiranno in un unico spettacolo previsto alle diciotto. Ho giusto cinque minuti prima che inizi.

Riconosco alcuni volti noti del quartiere, tra cui la ragazza che serve la colazione nel bar all'angolo e il tipo strano che vive al terzo piano del nostro palazzo. Saluto tutti con fare cordiale, senza fermarmi con nessuno. Affretto anche il passo. Non voglio rischiare che qualcuno mi fermi con chiacchiere di cui farei volentieri a meno, specie adesso che rischio di perdermi l'inizio. Quando imbocco il corridoio che conduce all'area del teatro, però, rallento di colpo. Ci sono diverse persone che stanno entrando in sala, due figure in particolare attirano il mio sguardo. Una è Vanessa e l'altra è Rodolfo Galli.

Quest'ultimo, nello specifico, mi scatena una fastidiosa emicrania all'altezza degli occhi.

«Che cosa ci fa qui?»

«È venuto per Giulia.» Il tono velatamente innocente di Gloria mi arriva alle spalle. La guardo appena ma non mi fermo ad aspettarla.

Lei mi si affianca. «Ormai è palese.»

«Cosa?»

«Che Rodolfo è pazzo di lei.»

Mi blocco in mezzo al corridoio. Gloria mi viene addosso in un tripudio di stoffa verde menta e borbottii soffocati.

«Cosa significa? Credevo che lui sapesse che ora è fidanzata con Edoardo.»

Gloria alza le spalle e prende a massaggiarsi il naso ferito con le mani. «Che vuoi che ti dica? Evidentemente non gliene frega gran che e pensa di avere qualche chance con lei.»

«Deficiente.» Borbotto riprendendo a camminare. Quando entriamo in  teatro, scopriamo che hanno già abbassato le luci. Fortunatamente troviamo due posti liberi nelle file centrali e ci affrettiamo a occuparli.

Non sono tranquillo. La tensione mi aggredisce le spalle e le braccia e non riesco a rilassarmi.

La situazione mi piace sempre meno. Sta sfuggendo al mio controllo. Il problema è che non so più come gestirla. 

Giulia è ancora mia. Ma in che modo? A stento ci parliamo. Non la vedo quasi più. Non abbiamo nemmeno un vero accordo per cui ci aspettiamo reciprocamente. Non lo possiamo dire, né a voce alta né sottovoce. Non possiamo condividere nulla. Non possiamo sfiorarci, guardarci, non possiamo fare nulla insieme. E più la cosa va avanti, più io divento nervoso e irritabile. Sono incazzato nero con lei. Perché sta ancora dalla parte di Edoardo, e non dalla mia. Vuole me, ma pensa al bene di Edoardo. Prima la scusa erano i suoi sentimenti, non le andava di ferire il suo cuore, e va bene, poi il problema è stata la malattia di Laura. E nel frattempo io dove mi colloco?

La risposta è semplice: Non c'è un posto per me. Giulia mi ha messo da parte, mi ha messo in attesa.

Sono a tanto così dal mandare tutto all'aria. E allora tanti saluti a Giulia e alla nostra storia mai nata.

«Ecco, stanno iniziando.» Sussurra Gloria con trepidazione.

Le luci sono state spente totalmente. Il silenzio viene turbato da qualche urletto sfuggito alle giovani spettatrici.

Le prime note di un Tango argentino si diffondono alte nel teatro. Un cono di luce si accende al centro del palco dove una coppia abbracciata muove i primi passi verso una danza che sprigiona passione e struggimento.

IL FRATELLO SBAGLIATOUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum