Parte 5 Il compleanno

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Giulia

Sabato mattina torniamo tutti a casa. Laura, la madre di Gloria, Edoardo e Thomas compie sessant'anni. In qualità di amici di vecchia data, io e la mia famiglia siamo invitati sia al pranzo a casa loro che alla festa serale organizzata al NoveNine, il locale più alla moda della zona, dove parteciperà circa mezzo paese. Morello non è molto grande, conta appena quattro mila abitanti. Sorge a pochi chilometri da Milano, godendo di tutte le sue comodità, ma senza assorbire gli effetti negativi determinate da una grande metropoli. La comunità è abbastanza affiatata e ci conosciamo più o meno tutti. I De Angelis sono una delle famiglie più conosciute e benestanti della zona, grazie soprattutto ad Alberto che ha progettato la maggior parte degli edifici pubblici edificati negli ultimi vent'anni, come la biblioteca, il teatro e il parco polisportivo, e che hanno contribuito al rinnovamento estetico e culturale del paese.

Quando svoltiamo nella via residenziale dove sono situate le nostre case, intravedo mio padre intento ad innaffiare il prato del nostro giardino.

«Ma non abbiamo gli irrigatori automatici?» domando a Lorenzo alle prese con le manovre di parcheggio. Lui si acciglia «Non sta innaffiando le piante. Guarda bene.»

Scruto con più attenzione i movimenti di papà e noto che con il getto dell'acqua che esce dalla pompa cerca di spazzare le foglie secche finite sul vialetto.

«Sta pulendo?»

«Mamma gli avrà ordinato di farlo. Questo è il suo metodo per accelerare i tempi.»

Scuoto la testa soffocando una risata «Che furbo!»

Scendiamo entrambi dalla macchina per andargli incontro, mentre intravedo i nostri amici che fanno altrettanto dall'atra parte della strada. Laura ci fa un cenno di saluto dalla porta della loro villa e io ricambio con un gran sorriso.

«Non tardate, ragazzi. Ho preparato un sacco di cose buone.»

«Arriviamo subito.» Le prometto prima di raggiungere mio padre per stringerlo in un abbraccio. «Ciao pa'.»

«Eccovi finalmente. Com'è andato il viaggio?»

«Sono solo quindici minuti.» Gli fa notare Lorenzo.

«Quaranta con il traffico milanese.» lo corregge papà «e comunque abbastanza da tenere sempre alta l'attenzione.»

«Ovvio, pa'. Sono molto prudente alla guida. Giulia te lo può confermare.»

«Vero. Non preoccuparti papà.»

Entriamo in casa e subito veniamo accolti dal profumo del pane appena fatto. Mamma ci viene incontro all'ingresso con un gran sorriso e le braccia aperte. Sono la prima a rifugiarmi nel suo abbraccio confortante. Il ritorno a casa non è lo stesso se manca il suo calore ad accoglierci.

«Mamy!» sospiro felice mentre lei si scosta per includere Lorenzo nel mega abbraccio. «Ragazzi! Quanto mi siete mancati!»

Ci spostiamo in cucina dove sul top della penisola fanno bella mostra di sé due pagnotte fumanti dall'aria molto invitante. Lorenzo fa per afferrarne una, quando la voce severa di mamma lo blocca «Fermo lì! Quelle sono per pranzo.»

«Scusa, scusa. Volevo solo constatarne la croccantezza.» si difende lui nascondendo le mani dietro la schiena. Mamma gli rivolge un sorriso accondiscendente «Non ce n'è bisogno.»

Ci fermiamo un attimo a chiacchierare per poi passare al piano di sopra dove sistemiamo l'occorrente per due giorni nelle nostre rispettive camere. Un'ora dopo siamo tutti riuniti nel salotto di casa De Angelis per fare un frugale aperitivo prima di pranzo.

IL FRATELLO SBAGLIATOМесто, где живут истории. Откройте их для себя