Parte 6 Mi confesso!

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Giulia


Il NoveNine è situato su una collina, la parte più alta di Morello. È un locale vecchio stampo ma sempre di moda qui in paese dove le poche attrazioni per i giovani scarseggiano e la vecchia generazione primeggia su quella di oggi.

Quando arriviamo davanti al locale, scopriamo il parcheggio gremito di macchine. Alcuni addetti alla sicurezza si aggirano intorno all'ingresso scansionando gli avventori e i loro inviti.

Laura si è premurata di far recapitare le partecipazioni a ogni famiglia del paese, nessuno escluso. Ammiro tanta energia e generosità, io mi sarei limitata a qualcosa di più discreto, magari tra soli parenti e pochissimi amici.

Entro nel locale accompagnata dai miei genitori. Lorenzo dovrebbe essere già arrivato insieme ad alcuni dei suoi amici del liceo con i quali ha tenuto ottimi rapporti.

Io non sono stata altrettanto fortunata. Gloria è l'unica vera amica che ho. Con le mie ex compagne di classe non c'è mai stato un reale affiatamento. Adesso come adesso, preferisco circondarmi di poche persone, ma buone. Almeno sono sicura potermi fidare veramente.

All'ingresso troviamo ad accoglierci il solito maître impostatissimo che ci dà il suo benvenuto.

La sala del ricevimento è già mezza piena. Nessun festone acclama la festeggiata, ma l'aria di festa è dappertutto, a partire dalle decorazioni consistenti in enormi composizioni di fiori freschi poste in ogni angolo, alla musica leggera che si diffonde nell'aria. L'atmosfera è allegra e distesa e cerco di rilassarmi anch'io. Non so perché, ma sono stata tesa tutto il giorno. Quasi mi aspettassi un brutto scherzo da un momento all'altro.

«Eccovi, finalmente!» Gloria ci raggiunge di corsa. Le sue guance rosse e il sorriso tirato, indicano che è qui già da un po' e che ha approfittato dell'area rinfresco.

«Barbara, Paolo, siete meravigliosi stasera.» abbraccia i miei genitori prima di indicare loro un punto alle sue spalle. «Mamma vi sta aspettando. Io vi rubo un attimo Giulia.»

Non aspetta una risposta, mi trascina via prendendomi a braccetto «Cos'è questa fretta?»

«Zitta e cammina. Non vedevo l'ora di avere una scusa per scollarmi dal gruppo dei boomer. Se sento ancora parlare di politica ti autorizzo a spararmi in testa!»

Rido della sua esagerazione. «Dai, non può essere così terribile.»

Mi guarda storto per poi tirarmi una gomitata quando si accorge della mia aria divertita «Non provarci, amica. Sono più furba io!»

«E da quando?»

Si ferma di botto spingendomi lontano dalla massa di persone che chiacchiera intorno alla pista.

«Che succede?» Il suo sguardo serio mi mette in allarme.

«Ho fatto una cosa.» le sue dita sottili si aggrappano alle mie braccia nude conficcandomi le unghie nella pelle scoperta. Non mi fa male, sono troppo presa dalle sue parole per rendermene davvero conto. «Mi stai spaventando.»

«Dopo questa non potrai più dire che non sono una vera amica.»

«Ti decidi a parlare?! Cos'è che hai fatto?»

«Ho bloccato Vanessa.»

C'è un attimo di silenzio nel quale cerco di capire cosa mi sta dicendo esattamente.

«Bloccato come?»

«Ho preso in prestito il cellulare di Edoardo e ho bloccato quella stronza sia su WhatsApp che nelle chiamate in entrate.»

IL FRATELLO SBAGLIATOWhere stories live. Discover now