Parte 4 Doppio errore

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Thomas

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Thomas

Sono un lupo travestito da agnello. La mia indole cupa placa la voglia di conflitto che mi vibra sotto la pelle. E' un paradosso. Il mio aspetto pacato inganna l'occhio di chi mi guarda. Ma dentro sono una belva. Continuo a placare la mia parte oscura affinché quella più razionale  sopprima tutti i miei istinti.

Ci sono voluti anni di lavoro su me stesso. Anni in cui ho cercato di placare la mia indole aggressiva, contorta e anche un po' tetra. Sono consapevole dei miei difetti e delle differenze che mi separano dai miei fratelli. Loro sono così puri e cristallini, perfettamente leggibili, semplici nella loro bellezza e conformi alla normalità. Loro sono luce, io sono ombra.

Si, ombra è la parola che mi caratterizza. Lo sono da quando Alberto De Angelis mi ha preso in casa sua presentandomi come il fratello maggiore. Quello di cui non sapeva nemmeno l'esistenza. Il figlio di un tradimento. Il figlio di una tossica di cui, ormai, mi resta solo un brutto ricordo.

La mia anima è cupa, vischiosa. In essa si proietta l'ombra del peccato e del tradimento. Una macchia che, anche tirata a lucido, non andrà mai via.

Lo vedo negli occhi di mio padre, ma soprattutto in quelli di mia madre.

Laura Gotti De Angelis non è la mia vera madre. Mi ha accolto in casa sua con calore e amore, ma non c'è paragone nel modo in cui tratta Gloria e Edoardo. Con me usa sempre i guanti, attenta a ogni minima parola. Con loro l'approccio è molto naturale e diretto.

Non so se sé n'è mai accorta, ma questo suo atteggiamento di distacco mi ferisce più di ricevere una sberla. A volte, il rancore e la rabbia che provo rischiano di sopraffarmi. Spesso riesco a contenere tutto, in alcune occasione la faccia mi scivola in mano e sembra che tutte le emozioni negative vogliano uscire allo scoperto.

Questo accade soprattutto in presenza di una persona in particolare. Giulia Molina, la ragazza della porta accanto, la vicina di casa di una vita, migliore amica di Gloria e spasimante di Edoardo.

La piccola Giulia. È poco più giovane di me, ma sembra ci siano dieci anni a separarci. Non solo per il suo aspetto da ragazzina - è talmente minuta che potrei tenerla aggrappata alla schiena senza sentirne il peso – ma anche per via della sua lingua tagliente. Non è ancora abbastanza matura da capire quando è il momento di stare zitta e risponde con entusiasmo alle mie provocazioni. Ho perso il conto di tutte le volte che mi ha mandato a quel paese. A questo punto dei giochi, l'esperienza avrebbe dovuto insegnarle a lasciarmi perdere, invece continua ad abboccare e a dimostrarmi quanto ancora debba crescere. So che non è stupida, anzi, è una ragazza in gamba e fin troppo seria, ma non ha un briciolo di amor proprio. Non quando perseguita l'infatuazione non corrisposta per Edoardo. Un innamoramento che dura da più di un decennio. Lui non la considera in quel senso. Le brave ragazze non lo attraggono e poi sono troppo amici per diventare altro.

IL FRATELLO SBAGLIATOWhere stories live. Discover now