THE NIGHT WE MET

By Vita_Complicata

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"Credevo che non mi sarei mai innamorata di nuovo, ma con te sembra tutto così nuovo e magico." Elizabeth Ols... More

PROLOGO
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70

Capitolo 32

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By Vita_Complicata

T/N POV'S

*Flashback*

25 Dicembre 2002

"Amore di papà, sveglia..." - Cerco di aprire gli occhi, con scarso successo e mi infilo di più sotto il piumone. - "Dai, coraggio, è Natale ed è ora di aprire i regali. Manchi solo tu all'appello".

"Non è vero..." - cerco di formulare una frase completa, ma con scarso successo.

"Hai ragione, non è vero, ma la nonna ha preparato i pancakes che ti piacciono tanto."

"Potevi dirlo subito che la nonna ha fatto i pancakes, mi sarei alzata più volentieri." - Vedo mio padre ridere e inizia a farmi il solletico.

"Sto crescendo una figlia a cui non importano i regali, ma solo il cibo?"

"DAI PAPÀ BA-BASTA..." - rido a crepapelle e nonostante abbia ormai dieci anni, mi prende in braccio e mi porta giù in cucina.

"Ormai sei diventata pesante per la mia povera schiena."

"Io però ti dico sempre che ormai sono grande, ma tu non mi ascolti..."

"Hai ragione! Dovrei darti più retta... Guardate un po' chi si è svegliata?"

"Ma buongiorno piccolina..."

"Buongiorno nonna! Mamma dorme ancora?"

"Sì! Le prepariamo la colazione e gliela portiamo a letto, ti va?"

"Sì..."

"I regali vuoi aprirli dopo aver fatto colazione?" - mi chiede nonna.

"Voglio aspettare i miei cugini. Li apriamo tutti insieme, così non si offendono come fanno sempre."

"Tu per avere 10 anni, sei fin troppo matura." - Faccio spallucce e prendo un boccone di pancake. Dopo che mio padre ha preparato la colazione per mia madre, ci dirigiamo verso la camera dove mamma stava dormendo e io mi butto sul letto facendo svegliare mamma.

"Buon Natale mamma!"

"Buon Natale a te tesoro mio..." - Mia madre mi abbraccia e mi riempi di baci.

"Papà ti ha preparato la colazione da fare a letto. I regali li apriamo quando arrivano gli altri..."

Adoravo passare le mie vacanze di Natale a Seattle. Un po' meno doverle passare con i miei cugini. Non erano molto simpatici nei miei confronti e mi trattavano come la viziata bambina cresciuta a Los Angeles. Non ho mai capito perché mi trattavano così, ma sapevo che dovevo comportarmi meglio di loro. Tranne mia cugina Eleonor, lei era proprio antipatica e credeva di essere sempre più in alto degli altri. Era più grande di me, di un paio di anni, ma i miei zii le hanno sempre concesso tutto.

Avevo fatto colazione con molta calma in cucina con nonna che stava già preparando da mangiare da almeno un paio di ore, mentre mamma e papà erano di sopra.

"Nonna..."

"Dimmi amore..."

"Secondo te, io sono viziata?"

"Chi te lo ha detto?"

"Me lo dicono sempre Eleonor e Russel. Poi a ruota vengono imitati dagli altri e finisco sempre per essere chiamata 'la viziata di Los Angeles'. Io non mi permetto mai di dire a Eleonor che se la tira. Rimango sempre nel mio, perché so che poi le prenderei, ma a lei invece viene concesso tutto. In verità, anche agli altri, se proprio vogliamo essere sinceri."

"Tu non sei viziata. Solo perché sei cresciuta in un contesto diverso, non significa che sei quello che dicono."

"Non sto dicendo che devo piacere ai miei cugini per forza, ma i nipoti di mamma mi trattano meglio. Poi si divertono sempre a stare con me e mi chiedono anche di fargli vedere le mosse di karate."

"Non lo so tesoro, ma non scamperanno alla mia furia. Non dirlo a nessuno, ma sei la mia nipotina preferita."

"Nonna?"

"Sì amore?"

"Posso avere un abbraccio?" - Mia nonna non se lo fa ripetere due volte e smette di fare quello che stava facendo per qualche istante e mi abbraccia, lasciandomi poi dei baci sulla fronte.

"Ti voglio bene!"

"Te ne voglio anche io nonna!"

"Ora vuoi andarti a lavare così poi sei pronta per andare a salutare gli altri nonni?"

"Sì!" - Corro di sopra a prendere i miei vestiti e vado a lavarmi. Mamma si era appena alzata e papà si stava vestendo.

"T/N, dove corri così di fretta?"

"Vado a lavarmi, così poi sono pronta per andare via. Ti è piaciuta la colazione?"

"Sì, la nonna è sempre la migliore nella preparazione dei pancakes. Fatti una doccia okay?"

"Va bene mamma!"

--------------------------------------------

"ELEONOR TI ODIO!"

"TU SEI SOLO UNA VIZIATA!"

"TU SEI VIZIATA! E POI NON PUOI PRENDERMI SEMPRE IN GIRO, PERCHÉ SEI PIÙ GRANDE..."

"TU SEI SOLO UNA BAMBINA CHE VUOLE ATTENZIONI SU DI SÉ!"

"NON È VERO!" - Ero furiosa con mia cugina. Mi aveva rovesciato sul mio bellissimo vestito della coca cola. Lo aveva fatto apposta. Sono sempre stata una brava bambina e il Sensei mi aveva detto che non avrei dovuto mai picchiare, perché la violenza non è mai la risposta corretta. Ma Eleonor, lei aveva superato il limite della mia pazienza. Mi aveva appena spintonato ed io non ci ho visto più. Ha provato di nuovo a spintonarmi, ma ho bloccato le sue mani in una parata ed ero riuscita a buttarla giù spintonandola a mia volta. Poteva anche essere più alta di me, ma non l'avrebbe avuta vinta.

Mio padre ci aveva visto ed era corso a separarci.

"PAPÀ LASCIAMI STARE!"

"Non ci pensare nemmeno signorina!" - Avevo iniziato a piangere e a dimenarmi. Mi aveva portato in salotto, mi aveva messo sul divano e aveva iniziato a camminare avanti e indietro. - "Ora mi spieghi che cosa ti è preso."

"Mi ha buttato la coca cola addosso e poi mi ha anche spintonato."

"Cosa ti abbiamo insegnato io, la mamma e il Sensei?"

"Che non bisogna rispondere con la violenza ad altra violenza..." - Dico io a voce bassa e con lo sguardo ancorato al pavimento.

"Esatto! Perché tu invece, poco fa, hai fatto esattamente il contrario?"

"Perché sono stanca di essere presa di mira da una ragazzina che crede di essere superiore a me. Solo perché tutto le è concesso, non significa che può fare quello che vuole e trattare male gli altri."

"Ti devo mettere in punizione lo sai?"

"Tanto comunque ho sempre torto io..." - Mi alzo dal divano e vado in camera a cambiarmi, mettendomi un paio di pantaloni e una maglietta. Sento bussare la porta ed era mamma. - "Non mi sgridare anche tu... Ci ha già pensato papà!" - Dico io singhiozzando.

"Non dovevi spingere tua cugina!"

"Lo so che non dovevo, però nessuno vede quanto è cattiva! Lei è sempre la principessa di casa e del mondo. È odiosa! Sono felice di vederla solo poche volte l'anno."

"Non devi dire queste cose ..."

"Certo..."

"Potrei seriamente non farti andare più a karate."

"Non lo faresti! Sono brava a scuola e mi comporto sempre bene. I patti erano questi ed io li sto rispettando..." - Mi siedo sul letto e mia mamma si mette accanto a me.

"Lo so che cerchi sempre di fare la brava e che tua cugina ti infastidisce, ma..."

"Ma non si usa la violenza... Ho capito!" - Mamma mi abbraccia e io cerco inutilmente di non piangere. - "Sono in punizione?"

"Sì! Non potrai per due settimane andare a giocare con Dereck."

"Può venire a casa?"

"Ti ho detto che sei in punizione T/N!"

"Va bene mamma, ho capito!"

***********************************
ELIZABETH POV'S

25 Dicembre 2002

"Elizabeth svegliaaaa!" - Mi alzo di malavoglia dal letto e mi trascino fin giù in cucina.

"Buongiorno! Possibile che nemmeno nelle mie vacanze natalizie posso dormire in pace?"

"Non ti lamentare sempre piccola Olsen!"

"Buongiorno e buon Natale anche a te MK!"

"Ti sei svegliata di buon umore vedo..."

"Potevo esserlo, se solo..."

"Dai coraggio venite ad aprire i regali ragazze!" - Urla mio padre dal salotto. Mi alzo di malavoglia dalla sedia e raggiungo le mie sorelle, che sono fin troppo euforiche.

Avevamo aperto i nostri regali e io ero rimasta contenta per quello che mi avevano regalato sia le mie sorelle, che i miei genitori.
Volevo molto bene alle mie sorelle, ma loro erano sempre impegnate con il lavoro ed era quasi impossibili passare del tempo con loro. Giravano film in continuazione, ma ultimamente mi rendevo conto che non erano più entusiaste come prima. Anzi, sembrava quasi diventato un obbligo girare film per loro e andare in giro per il mondo. Nonostante questo, io sarei voluta diventare un'attrice. Sarei andata a scuola di recitazione e avrei imparato tutto su quello che ci sarebbe stato da sapere su quel mondo che io trovavo estremamente affascinante. Mi piaceva il mondo del cinema e speravo di farmi un nome in quel mondo, cercando di non essere l'ombra delle mie sorelle. Purtroppo, il mio cognome mi avrebbe per sempre perseguitato, ma non avrei mai rinnegato la mia famiglia, per nulla al mondo.

"Lizzie tutto bene?" - Mi chiede Ashley.

"Sì, tutto bene. Sono solo un po' stanca, niente di così preoccupante. "

"Hai deciso il film che guarderemo oggi pomeriggio dai nonni?"

"Sì, Miracle on 34th Street..."

"Il mio film preferito."

"Vedi che ti penso ogni tanto Ash?"

"Lo so che mi pensi sempre e che sono la tua sorella preferita!"

"Ehi coraggio voi due, non è giusto! Sono la sorella fica io... Ed anche quella più simpatica. Quindi, vi perdono il film, ma avrei scelto Home Alone."

"Dovremo rimodernarci e trovare un film più recente." - Dico io. Ovviamente le due gemelle, mi contraddicono subito.

"Non si abbandonano le tradizioni piccola Olsen!"

"La pianti di chiamarmi piccola Olsen?"

"No, perché è troppo divertente e sai che ti voglio bene."

"Certo..."

"Ti è piaciuto il regalo che ti abbiamo fatto?" - Mi chiede Ashley.

"Molto bello, grazie."

"Così finalmente puoi andare in bicicletta, senza doverne rubare una delle nostre."

"Lo so che dovrei prostrarmi ai vostri piedi e ringraziarvi, ma non sono proprio dell'umore adatto."

"Vuoi raccontarci che succede?" - Mi chiede Ashley sedendosi accanto a me sul divano, mentre Mary-Kate prende posto nel lato opposto.

"RAGAZZE, DOVETE ANDARVI A VESTIRE! TRA MENO DI UN'ORA DOBBIAMO ESSERE DAI VOSTRI NONNI!"

"Penso che dovremmo parlarne dopo, okay?" - Dico con tranquillità alle mie sorelle. Entrambe annuiscono e ci precipitiamo al piano di sopra per prepararci per il grande pranzo di Natale in famiglia.

Amavo il Natale, lo amavo veramente tanto. Era il mio periodo dell'anno preferito, ma questa era la prima volta che volevo solo non pensare a niente. So che probabilmente, sarà solo una delle mie fasi adolescenziali, ma non sentivo proprio la gioia del Natale in quel momento.

Sbuffo pesantemente, perché non sapevo cosa mettere. Mamma ci aveva raccomandato di vestirci bene, perché come sempre voleva fare bella figura con i suoi suoceri e soprattutto non vedeva l'ora di vantarsi delle sue splendide figlie gemelle, con il resto della famiglia. Avevo optato alla fine per una gonna rossa e una camicetta bianca. Cosa non si fa per tenere contenti i genitori!

------------------------------------

Giusto il tempo di arrivare da mia nonna Mary che subito i miei cugini mi hanno coinvolto in una loro conversazione.

"Mi devi far capire perché non puoi tagliare una ciocca di capelli alle tue sorelle. Possiamo fare un sacco di soldi!"

"John tu sei completamente idiota! Non taglierò mai i capelli alle mie sorelle..."

"Elizabeth, vieni qui un momento?"

"Dimmi MK..."

"Perché John vuole una ciocca dei nostri capelli?"

"Vuole farci dei soldi... È solo stupido!"

"Stupido o meno, dobbiamo parlare con te e finire, anzi, iniziare il discorso che stavamo per fare sul divano a casa. Cosa ti frulla per quella bella testolina bionda?"

"Non lo so Ash, vorrei dire che il motivo principale è Harry, perché ci siamo lasciati, ma nemmeno questo è il motivo. Non mi piaceva nemmeno e baciava pure male..." - Dei brividi pervadono la mia schiena in senso di disgusto.

"Hai qualche problema a scuola? Ti bullizzano?" - Mi chiede sospettosa Mary-Kate.

"No assolutamente... Non so cosa mi stia succedendo e forse non so nemmeno se al momento voglio sapere la risposta. Ho solo 13 anni e cercherò di godermi la vita il più che posso."

"Non so di cosa si tratti, ma se hai bisogno noi ci siamo." - Ashley mi abbraccia e poi si aggiunge MK.

"Ti vogliamo bene zuccona!"

"Vi voglio bene anche io..."

La verità è che penso mi piacciano anche le ragazze e la cosa mi rendeva abbastanza triste, perché sapevo che al momento non potevo parlarne con nessuno. Credo che terrò queste cosa per me, fin quando non sarà chiaro nella mia mente cosa voglio nella vita. Ho solo 13 anni e credo fortemente che sia solo una fase adolescenziale. Mi stavo rovinando il Natale, perché credevo di star rovinando la mia vita per un qualche tipo di paranoia. Diamine sono così confusa!

Angolino Mistico:

Oh mio dio, ma che capitolo hai scritto M.?

Eeeeh ho voluto fare questo capitolo transitorio, di un flashback datato 2002 riguardante le due ragazze.
Non sono ricordi felicissimi, ma è giusto così, perché non sempre la vita è fatta di gioie. No, non so decisamente cosa sto scrivendo🤣

Fatemi sapere cosa ne pensate e se vi è piaciuto.

Ho pubblicato il capitolo in anticipo e spero sia apprezzato.

Domanda:

Avete hobby? Avete qualche passione?

Vi mando un abbraccio.

M.❤️

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