NOCTURNA

By fiamminga95

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*COMPLETA* (Taekook) (Yoonhopemin) (Namjin) C'è una guerra in città. Un gruppo di vampiri sta invadendo il... More

Personaggi e Introduzione
Atto I: Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Atto II : Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Atto III: Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Atto IV: Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Atto V: Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Epilogo

Capitolo 38

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By fiamminga95

Capitolo 38

Un lontano pensiero



Lo sguardo di Taehyung era ancora duro come la pietra. Erano lontani i tempi in cui lo guardava con tenerezza e dolcezza. Jungkook strinse le mani su di lui e Taehyung alzò un sopracciglio, irritato. "Ti ho già ascoltato ampiamente"

"No ..."

"Lasciami stare"

Jungkook non poteva competere con Taehyung per forza fisica e quando l'altro lo scostò da sé, anche se non violentemente, riuscì ad allontanarlo. Jungkook si appiattì contro il muro, sentendo le lacrime salirgli in viso. Questo sembrò dare fastidio all'altro.

"Non piangere" disse Taehyung.

Jungkook fece un sorriso amaro. "Pensi che pianga per finta?" disse con sarcasmo.

"No" disse Taehyung. "Odio l'odore delle tue lacrime. Smettila"

"Sei tu che mi stai facendo piangere" rispose Jungkook, ma se ne pentì immediatamente.

Taehyung indurì la mascella. "Questa è manipolazione spicciola, Jungkook"

"Non ho nessuna intenzione di manipolarti" Jungkook si pulì il viso con il dorso della mano e tirò su con il naso. "Sei tu che mi hai mentito"

"Io?" rispose l'altro, innervosito.

"Mi avevi detto che non sarei più stato da solo" gli rinfacciò Jungkook. "Mi avevi detto che saresti rimasto con me"

I due si guardarono in silenzio, nel corridoio deserto e buio. Taehyung distolse lo sguardo e si voltò per dargli le spalle.

"Mi odi?" chiese Jungkook, con un fil di voce. Era spaventato, perché non voleva sentire la sua risposta, ma aveva bisogno di averla.

Le spalle di Taehyung si abbassarono così come la sua testa bruna si abbassò per osservare la trama del tappeto rosso su cui stava.

"No" disse.

Jungkook respirò a fondo, rincuorato, ma amareggiato allo stesso tempo. "Allora cosa devo fare? Dimmi cosa devo fare e lo farò"

"Non mi fido più di te, Jungkook" Taehyung si voltò a guardarlo. "Non riesco ..." smise di parlare e distolse di nuovo lo sguardo.

"Non riesci ... cosa?" sussurrò l'altro.

"Non riesco a guardarti e ricordare il Jungkook che conoscevo. Il me stesso che conoscevo" Si mise le mani sul viso e sospirò a fondo. "Tutto questo non ha senso"

Jungkook lo guardò. La sua schiena era curva, i suoi muscoli tesi. Il suo cuore spezzato. Jungkook tornò a piangere, senza rendersene conto. "Io non ho smesso di amarti quando ho saputo che eri un vampiro" fece notare, con voce molto bassa.

Taehyung lo osservò, ancora nervoso. "Ripeto, manipolazione spicciola. Sono molto più esperto di te su queste cose"

"Se pensi di esserlo davvero allora non devi aver paura che ti manipoli per conto di Hyungki"

"Oh, diavolo!" Taehyung strinse i denti. "Lo so che non sei tu a volermi manipolare, ma sei stato mandato per farlo in ogni caso. Questo non toglie che tutti gli anni che ho passato a proteggerti e difenderti non sono stati una mia decisione, sono stati la decisione di qualcun altro!"

"E allora?" chiese Jungkook. "Che cosa cambia?"

"Non dovrei nemmeno dovertelo spiegare" commentò aspramente Taehyung. "Non te ne importa nulla del libero arbitrio?"

"No" rispose altrettanto duramente Jungkook. "Non l'ho mai avuto"

Tornarono a guardarsi e Taehyung fece un passo indietro. "Jungkook ..."

"Ti sei arrabbiato perché senti di non avere libertà? E la mia libertà dov'è?" portò una mano al petto, dove pendeva la collana che custodiva la sua perla. "La mia libertà stava nel venire da te. Nel nascere e trovarti per stare con te, in qualsiasi modo tu avessi voluto. Non mi importava di tutto il resto ... ma tu hai dato sempre più importanza alla tua idea di libertà, non alla mia"

Taehyung lo guardava ancora come una statua di marmo ma Jungkook sapeva che lo aveva colpito nel profondo.

"Io non sono te" ripeté per l'ennesimo volta. Lasciò andare la collana e fronteggiò Taehyung. "Non sapevo la tua storia, ma dopo quello che ha detto Jin posso almeno capire. Tu hai paura di me perché hai paura di te stesso. Eri lo strumento di qualcun altro come lo sono stato io e ti reputi colpevole per quello che hai fatto nella tua vita. E se tu sei colpevole allora lo sono anche io"

Taehyung sospirò e chiuse gli occhi e Jungkook si avvicinò di nuovo a lui e gli prese le mani. Per una volta Taehyung non si allontanò e Jungkook strinse la presa. "Taehyung ... tu non sei responsabile per quello che ti hanno fatto o per quello che ti hanno fatto fare"

Il vampiro aprì gli occhi e lo fissò intensamente. "Come fai ad esserne sicuro? Non sai tutto"

"Posso passare i prossimi mille anni ad ascoltarti" disse Jungkook "ma alla fine ti direi la stessa cosa. Quello che ti è successo non è colpa tua. Quello che mi è successo non è colpa mia ... o tua" strinse più forte la sua mano e Taehyung si era perso nei suoi occhi.

Jungkook fece un lieve sorriso. "Ricordi quando eravamo nel bunker e tu mi hai chiesto perché mi andasse bene mettermi in ginocchio davanti a te come se niente fosse?"

Taehyung annuì, pianissimo.

"Perché la mia libertà non è lì. Non è mai stata nei miei gesti o ciò che mi succedeva" spiegò. "Ero solo un piccolo barlume di lucidità all'interno di una piccola perla che veniva usata contro natura. Ho scelto di liberarmi. Ho scelto di raggiungerti. Questa è stata la mia libertà".

Taehyung lo guardava in assoluto silenzio, quasi senza respirare e battere le ciglia.

"Qual'è la tua, invece?" gli chiese alla fine.

Taehyung strinse gli occhi e scosse la testa.

"Non lo so" si voltò e se ne andò, lasciando Jungkook da solo. Prima di andarsene via dal corridoio, tenendo la porta aperta però disse: "Torna da Jin e Hobi. Non hai lo stesso odore di prima da quando hai la perla, ma qualcuno potrebbe disturbarti lo stesso"

Chiuse la porta e sparì.

Jungkook rimase da solo nel corridoio silenzioso. Le lacrime sulle sue guance non facevano rumore.

Se ne andò, ma non cercò né Jin né Hoseok né Jimin. Stringendo in mano la collana con la perla salì tutte le scale del teatro fino ad arrivare in cima. Spalancò la porta ed uscì nell'aria fredda della notte.

Le lacrime calde si raffreddano in fretta e la pelle del viso era tutta tirata intorno ai suoi occhi.

Seoul era viva davanti a lui, brulicante. Tenendo stretta la collana ripensò a quello che aveva sentito da Jin e come il suo cuore si era stretto al pensiero di Taehyung da solo nella tormenta, confuso per non sapere cosa gli era successo, così tanti secoli prima da non avere più nessuna importanza.

Piangeva per sé stesso ma anche per Taehyung. Era ancora lì, in quella tormenta, forse davanti alla volpe che probabilmente gli aveva solo voluto offrire un modo tranquillo per morire.

Ma Taehyung ... lui era molto di più del ricordo fossilizzato del suo dolore. A Jungkook non importava nulla del suo potere, del nido che seguiva i suoi ordini, dei vampiri che tremavano solo ascoltando il suo nome.

Jungkook chiuse gli occhi e tornò a tanti anni prima. Non aveva nemmeno quel corpo, non era nemmeno quello che era adesso, ma poteva ricordare così bene il sorriso triste di Taehyung mentre parlava con lui da poterlo dipingere.

Quella volta era stato solo un ragazzino senza identità, il primo cigno. Adesso era l'ultimo ed era completo. Aveva vissuto per anni le sofferenze di tutti gli altri cigni ora riuniti in lui, come Taehyung aveva sofferto per secoli la solitudine nella tormenta nella sua mente.

Aprì gli occhi.

Doveva farli uscire dalla tormenta, in qualche modo. Doveva dimostrare la sua decisione, il suo amore.

E c'era un unico modo per farlo: doveva capire come togliere la perla di Taehyung dal suo corpo e fermare quel flusso di energia che minacciava di farlo impazzire. Ma come?

Jungkook si affacciò dalla balaustra, mettendosi in piedi sul cornicione e tenendosi con una mano alle sbarre dell'enorme insegna spenta del teatro.

La perla di Taehyung originariamente apparteneva ad una volpe. Una volpe, quando dava la perla ad un essere umano, poteva riprenderla e rubargli l'anima ma Taehyung si era dimostrato degno del suo potere e l'aveva assorbita.

Hyungki voleva la stessa cosa ma Jiwoo gli aveva detto che non ci sarebbe mai riuscito ... ma lei stessa voleva raggiungere Taehyung per qualche motivo. Forse perché poteva riprendere la perla?

Jungkook guardò le luci sfavillanti della città, pensando in fretta.

Jiwoo voleva la perla perché voleva il suo potere. Aveva rinnegato la sua stessa perla per ottenere quella di Taehyung quindi doveva conoscere un modo per prenderla dal suo corpo.

Lei era l'unica che poteva rispondere alle sue domande e forse l'unica che potesse in qualche modo aiutarlo, anche se non volontariamente. A Jiwoo non importava nulla di Hyungki: se Jungkook le avesse offerto la perla, lei avrebbe tradito il suo padrone. Tanto più che Hyungki era ossessionato dai cigni e visto che ormai rimaneva solamente lui, Hyungki non l'avrebbe ucciso se Jungkook fosse andato da lui.

Si morse il labbro e ci pensò seriamente. Poteva farlo ... ma doveva?

Sospirò e prese la sua perla tirandola fuori dalla collana. Poteva ancora vedere il viso di Taehyung che lo guardava, preoccupato. Il primo, nella sua strana e complicata vita, che lo aveva trattato come se valesse qualcosa.

Taehyung lo amava, Jungkook ne era certo. E lui era stato sincero con Taehyung riguardo ai suoi sentimenti ma solo quelli non potevano bastare a curare le ferite che la vita avevano inflitto loro.

Taehyung era pronto ad impazzire, per lui.

Jungkook era pronto a sacrificarsi per loro.

Strinse la perla e sentì il suo potere caldo bruciargli la mano. Ormai non aveva più legame con Jiwoo ma erano nati dalla stessa sostanza, era fatti allo stesso modo.

"Fammi sapere" disse alla perla.

La perla vibrò nella sua mano.

"Portami da lei"

La perla vibrò più forte e si alzò dal palmo della sua mano, illuminandosi di una cupa luce violacea. Jungkook la osservò, in bilico sul cornicione, fluttuare davanti a lui nell'aria notturna.

La perla si fermò davanti a lui, nel vuoto e brillò più forte. Jungkook si guardò indietro, dove la porta che conduceva dentro il teatro era chiusa. Nessuno era venuto a cercarlo. Taehyung non sapeva ancora nulla.

Osservò allora la perla. Fece un passo nel vuoto. I suoi piedi rimasero sospesi, la perla lo raggiunse e quando precipitò e cadde a terra non era più sull'asfalto lastricato davanti al teatro.

La luce viola lo avvolse e Jungkook alzò gli occhi, tra gli alberi di una foresta.

"Jin ..."

"Non ho bisogno di un'altra predica" rispose il vampiro a Namjoon. "Hai ragione. Lo sappiamo tutti. È più forte di me. Taehyung mi fa imbestialire quando fa finta che non gli importi nulla"

Namjoon sospirò e mise le mani nelle tasche del pantalone, guardando in direzione della platea. Jimin e Hoseok stavano parlando silenziosamente ma Yoongi lo guardava fissamente. Namjoon gli fece un cenno e l'altro gli rispose.

Jin lesse i suoi pensieri e gli disse: "Sta tranquillo. Non ti farà nulla"

"Lo so" disse Namjoon. "È solo molto strano il modo in cui mi fissa"

Yoongi, davanti a loro, si corrucciò e guardò altrove, concentrandosi su quello di cui stavano parlando Hoseok e Jimin. Namjoon si morse un labbro. "Diavolo, è vero. Ora mi può sentire".

"Non gli hai ancora parlato?" chiese Jin. "Lui sta aspettando che tu vada a parlargli per primo. Ha paura di non piacerti, ora che è uno di noi"

"Non è così" ammise Namjoon. "È la situazione che non mi piace, non Yoongi". Tornò a guardare Jin dritto negli occhi. "È stato brutto prima ... ma francamente l'ho trovato rinfrescante"

"In che senso?" chiese Jin, sorpreso.

"Vedere che anche tu ti arrabbi ed urli come tutte le persone normali è molto rassicurante"

Jin ridacchiò. "Se ti fa piacere sapere che non sono perfetto te lo dico tranquillamente. Ho molti difetti. La maggior parte li hai già visti"

"Sì" ammise Namjoon, ma sorrideva. "Sei orgoglioso. Presuntuoso, anzi. Possessivo. Geloso. Affrettato. Egocentrico ..."

"Grazie, non voglio sentirmeli dire" commentò Jin.

Namjoon gli lanciò un'occhiata complice. "Naah" commentò "Sei molto più interessante così"

Jin gli sorrise e guardò avanti a sé prima che Hoseok urlasse a tutti e due: "La smettete di tubare? Dobbiamo parlare di cose serie!"

Jin andò verso il bordo del palco e gli rinfaccio: "Tu devi ascoltarci solo ogni tanto. Sono io che devo stare a sentire i vostri pensieri urlati dall'altra parte del teatro mentre siete invischiati a letto"

"Yo!" gli disse Hoseok. "Pervertito!"

"Io?" disse Jin con finta offesa. Yoongi stava ridendo mentre invece Namjoon scuoteva la testa. "Di che cosa stavate parlando?"

"Jimin è rimasto molto colpito da quello che hai raccontato" spiegò Hoseok. "Gli stavo dando altre spiegazioni ... ma niente ci fa davvero onore" aggiunse subito dopo.

"No, direi di no" commentò Jin.

Jimin era in effetti davvero mogio. "Quello che ha raccontato è stato molto triste ... anche se forse nemmeno lui se ne rende conto"

"Ha ucciso una quantità di persone incredibile, Jimin" puntualizzò Yoongi.

"Io ho ucciso qualcuno" specificò il ragazzo. Tutti ora lo stavano osservando. "E prima che tu dica che non è la stessa cosa ... lo è. Non è una questione di legittima difesa o meno. È una questione di libertà. Avrei potuto incapacitare Youngsun fino a salvarmi, ma è morto e la sua energia fa parte di me. Taehyung ha ucciso i suoi padroni e ha bevuto il loro sangue. Si è liberato da loro prendendo in mano le catene che loro avevano trattenuto"

"In ogni caso" considerò Yoongi. "Questo non toglie che abbia un carattere di merda"

"Non è così" Jin si massaggiò il viso e sospirò. "Taehyung è diverso da quello che avete visto oggi, come io sono diverso da ciò che avete visto. Questa storia porta fuori il peggio di noi. La verità è che pochi di noi vanno avanti dal punto della loro vita in cui si sono trasformati e se ci riescono, al massimo cercano un altro punto a cui aggrapparsi"

"Il nido?" chiese Yoongi.

Jin annuì.

Yoongi guardò avanti a sé, dubbioso. Poi si voltò a guardare Jimin e Hoseok e si sporse per mettere delicatamente una mano sulla schiena di Jimin, il più vicino a lui. Jin poteva sentire i loro pensieri, mentre si guardavano l'un l'altro.

Hoseok era sicuro di aver trovato il suo nuovo punto nella sua vita a cui ancorarsi.

Yoongi era sicuro di non volerne trovare un altro.

Jimin sperava che gli altri due stessero pensando quello che, in effetti, pensavano davvero.

Il vampiro telepate sorrise appena, senza voler mostrare che lo scambio silenzioso e a senso unico che le tre persone che aveva davanti stavano avendo lo colpisse così tanto. Mentre le sue labbra si piegavano lentamente all'insù sentì qualche altra cosa, provenire da lontano.

Se Taehyung è disposto ad impazzire per me ... cosa sono disposto a fare io, per lui?

Jin voltò e alzò la testa. La voce che aveva sentito, i pensieri che aveva captato, provanivano dall'alto. Era Jungkook, ne era molto sicuro. Solamente lui pensava a Taehyung con un tale trasporto ed una simile angoscia.

"... Jin!"

"Mmm?" si voltò e vide che gli altri lo stavano tutti osservando.

"Che cosa è successo?" chiese Hoseok. "Non ci rispondevi"

"Jungkook" commentò lui. "I suoi pensieri sono molto forti"

"Non ti ho mai visto distratto così tanto da un pensiero altrui" lo prese in giro Hoseok.

Jin scosse la testa. "Era davvero molto forte e ..."

Lo colpirono distintamente altri pensieri. Erano confusi e veloci, ma determinati. Furono così forti da mandarlo in confusione e farlo oscillare sul posto. Namjoon lo afferrò. "Jin! Che cosa succede, stai bene?"

"Sta andando via ..." capì Jin. Tornando a guardare in alto. "Jungkook sta andando a cercare Hyungki"

"Eh?!" Jimin si alzò in piedi. "No! Non può! Dov'è? Dobbiamo fermarlo subito!"

Jin si riprese e disse: "Sul tetto"

Hoseok, che era più reattivo di lui, si alzò in piedi e corse sulle scale per arrivare fino al tetto dell'edificio. Tutti gli altri gli furono subito dietro.

Hoseok, Yoongi e Jin arrivarono per primi e spalancarono la pesante porta. Sul tetto non c'era più nessuno. "No! No ... se n'è già andato!" capì Jin.

Arrivarono anche gli altri e Jimin si mise ad urlare: "Jungkook! Jungkook!"

"Non c'è" disse un'altra voce. Si voltarono e videro qualcuno dietro di loro, subito davanti alla porta. Taehyung era immobile e guardava nel vuoto.

"Taehyung ... Jungkook è ..." provò ad avvisarlo Jin ma l'altro alzò gli occhi su di lui.

"Non sento più la sua presenza" disse il vampiro e camminò lentamente, mentre gli altri gli facevano spazio. Salì sul cornicione e tutti gli altri gli stavano subito dietro.

"Cosa facciamo?" chiese Hoseok. "Hyungki non può averlo". Scambiò un occhiata con Jin e aggiunse: "Potrebbe ucciderlo. Cosa dobbiamo fare?"

"Niente" Taehyung stava proprio nel punto da cui Jungkook, all'insaputa di tutti, era saltato giù.

"Ma ..."

"Voi non potete fare niente" disse con più decisione Taehyung. I suoi piedi si staccarono da terra e il suo corpo cominciò a fluttuare.

"Taehyung ..."

"Jungkook se ne è andato" spiegò, ma sua voce era molto distante. "Lo hanno loro" fluttuò davanti gli altri. Il suo sguardo era strano, la sua voce troppo profonda.

Jimin sentì una strana sensazione al petto e per qualche motivo gli venne la pelle d'oca. Si strinse nelle spalle e si accorse che anche gli altri erano atterriti.

"No, Taehyung!"

Taehyung cadde giù e sparì anche lui.

Jin e Hoseok si sporsero dal cornicione ma ormai non c'era più traccia dell'altro. "Cazzo! Cazzo, sta usando troppo potere!" esclamò Jin. "Se arrivasse troppo tardi e Jungkook fosse ..."

"Non dirlo!" lo fermò Hoseok. "Dobbiamo andare a riprenderli!"

"E come diavolo facciamo?!" sbottò Jin. "Jungkook è sparito nel nulla e Taehyung è volato via, non possiamo seguire il loro odore!"

"Yoongi!" Hoseok si voltò verso l'altro. "È stato trasformato da pochissimo, può ancora percepire Taehyung!"

"Posso?" chiese l'altro incredulo.

"Certo che puoi. Hai ancora il suo sangue in circolo" continuò Hoseok. "Vieni con noi. Dobbiamo andare a cercare il capo. Jimin, tu devi rimanere qui!"

"Ma ..."

"Namjoon, rimani qui anche tu" Jin, Hoseok e Yoongi se ne stavano andando.

"Ma siete idioti?!" commentò Namjoon. "Se andate nel nido di Hyungki sarete troppo pochi! Dovete portare altri con voi!"

Erano tornati tutti dentro ma Jin non voleva sentire storie. Li indicò tutti e due e disse: "Voi rimanete qui! Ci siamo capiti?"

"Hobi ... Yoongi ..."

"Rimani qui, bambolina. Torniamo presto"

E detto questo i tre vampiri sparirono, lasciando Jimin e Namjoon da soli in cima alle scale.

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