I'll burn the ice down only t...

By forloueyesonly28

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Harry ha un rapporto agrodolce con il suo destino; diciamo che la corona di suo padre è troppo pesante per la... More

Prologo
I'll burn the ice down...
Parte I
Parte I 0.0
Parte I 0.1
Parte II
Parte II 0.0
Parte III
Parte III 0.0
Parte III 0.1
Parte IV
Parte IV 0.0
Parte IV 0.1
Parte IV 0.2
Parte V
Parte V 0.0
...only to see your eyes
Parte VI
Parte VI 0.0
Parte VI 0.1
Parte VII
Parte VIII
Parte IX
Parte X
Parte XI
Epilogo

Parte IX 0.0

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By forloueyesonly28


Louis si appese alla criniera bianca di quel particolare cavallo bianco, che presentava un lungo corno sulla testa, mentre gli passava velocemente accanto.

Una volta afferrati i crini candidi, Louis gli corse affianco, saltò e battendo i piedi sul terreno si diede la spinta per saltare in groppa al cavallo in corsa.

L'aria fredda e gli sporadici fiocchi di neve gli sferzavano il viso, arrossandogli le guance e scompigliandogli i capelli nonostante avesse il cappuccio del mantello tirato sulla testa.

In quei giorni il bosco si era spogliato completamente, diventando tetro e grigio, tanto che stava diventando quasi impossibile orientarsi.

Era impressionante come Xenia avesse così tanto potere anche sulla Natura stessa, natura da cui ricavava parte della sua magia. Quella donna stava piegando al suo volere anche la Terra.

Per questo, Louis si affidò completamente a quel animale magico che sapeva lo stesse conducendo da Fenir.

Era riuscito nel suo intento.

Louis era riuscito, con l'aiuto del grande lupo, a riunire e reclutare tutte le creature magiche che erano disposte a combattere contro il male.

Il loro esercito era enorme.

Mai Louis avrebbe pensato che tutte quelle creature dai poteri straordinari abitassero quei boschi e non immaginava nemmeno cosa nascondevano tutti gli altri territori, confinanti con Green Castle.

Louis aveva speranza per la vittoria contro Xenia. Avrebbero vinto ne era sicuro, ma prima doveva condurre quell'esercito alla Grande Pianura il prima possibile.

Si portò due dita alle labbra e fischiò più forte che poté mentre l'unicorno si bloccava nel bel mezzo di uno spiazzo delimitato da alberi e rocce, sollevandosi sulle zampe posteriori, nitrendo, per scaricare l'adrenalina della corsa.

Louis gli accarezzò il collo, sistemandosi sulla sua groppa, osservando lo spazio intorno a lui venire occupato da centauri armati di spade e archi, gnomi, elfi, grifoni, druidi, lupi, animali del sottobosco pronti anche loro a combattere per la loro libertà, per liberare la natura, la loro casa.

Tante lucine si librarono in aria, sfidando il forte vento.

Una di queste gli si avvicinò, era viola, minuscola.

Louis sollevò una mano e piegò le labbra in un sorriso sincero.

La lucina si posò sul suo palmo e smorzò un po' la sua luminosità. Una piccola fatina apparve sulla sua mano.

-Hey, ciao - la salutò Louis -Ci rivediamo -

La fatina sfregò le alette tra di loro, creando una polverina colorata, era felice.

-Anche io sono felice di rivederti. Avete fatto molta strada per arrivare qui dalla Foresta Sibillina, eh? -

La fatina annuì, per poi sollevarsi in volo e avvicinarsi al suo viso, arrivò di fronte al suo naso e vi lasciò un delicato bacino che Louis quasi non sentì, ma che lo fece ridacchiare un po'.

-Grazie, sarà il mio porta fortuna - disse alla sua piccola amica che, producendo altra polverina colorata, si allontanò da lui, raggiungendo le sue compagne.

In quell'attimo apparve anche Fenir, sedendosi su una roccia.

Louis incrociò il suo sguardo
-Siamo tutti qui - disse, aspettando un qualche comando; un consiglio, magari.

-Lo so. - rispose il lupo -Ma sei tu a comandare oggi, principe - gli disse come se avesse letto il suo pensiero.

Louis si sentì attraversare da un brivido, come ogni volta che si sentiva chiamare in quel modo.

Prese un respiro profondo.

Fenir aveva ragione: era lui a comandare quell'esercito.

Un po', però, trovava ciò un paradosso: era stato lui a liberare Xenia, anni a dietro, ma in quel momento tutte quelle creature si stavano affidando a lui per sconfiggerla.

Quelle creature stavano combattendo sì per la libertà, per la loro casa, ma anche per lui, per dargli una mano.

Louis non avrebbe mai trovato delle parole adatte per descrivere le sensazioni che stava provando in quel momento.

Così, prese un respiro profondo e si schiarì la gola. Fece passeggiare l'unicorno e decise di prendere in mano la situazione.

-Sarò sincero - iniziò - Non riesco a trovare le parole adatte per esprimere la mia gratitudine, i miei ringraziamenti per voi, che state per rischiare la vostra vita per sconfiggere il male che ci sta piegando.
Lo so che lo fate per proteggere la vostra casa, è una vostra scelta ma comunque mi sento in dovere di dirvi grazie. Grazie di cuore. - prese un respiro profondo.

-Vi ringrazio perché, come ben sapete, ci troviamo in questa situazione a causa mia, per colpa mia state perdendo tutto, ma voi siete qui, dalla mia parte, per aiutarmi a rimediare e veramente io non...non ho parole.
Non so cosa incontreremo una volta giunti alla Grande Pianura, non so quanto l'esercito di Green Castle sia riuscito a resistere - a quelle parole la voce di Louis tremolò un po' ma cercò di non darlo a vedere - Ma dobbiamo fare di tutto purché Xenia venga sconfitta. -

-Gli uomini come reagiranno quando ci vedranno? - chiese un grifone, aprendo le sue grandi ali d'aquila.

-Non vi preoccupate, non vi sarà fatto alcun male. Il principe Harry si è già accertato di questo, non dovete temere, siamo alleati. E posso garantirvi una cosa - fece una pausa, voltando l'unicorno in modo da riuscire a guardare ogni singola creatura, per far vedere la sincerità nel suo sguardo.
-Dopo questa battaglia farò in modo che il terrore per voi, creature dai grandi poteri, non esista più. Farò di tutto al fin che voi viviate in pace! - giurò.

Louis ci credeva alle sue parole. Sapeva che Harry lo appoggiava e non avrebbe più permesso a quelle creature di essere temute e perseguitate, anche a costo di rimetterci la vita.

Dei versi di approvazione si sollevarono tutt'intorno a lui, facendogli comparire un sorriso soddisfatto sul volto.

-Dobbiamo metterci in marcia! In poco tempo saremo alla Grande Pianura e lì potremo combattere per la nostra libertà! - urlò sollevando in alto la spada, imitato dal suo esercito.

-E il drago?! - chiese diffidente uno gnomo.

Louis non disse una parola, semplicemente fece illuminare gli occhi di un blu elettrico che sprigionava energia ad ogni battito di ciglia.

D'un tratto la terra tremò, scossa da un potentissimo ruggito, talmente forte da far accapponare la pelle.

-Non preoccuparti. - disse Louis facendo tornare gli occhi al loro colore naturale -Abbiamo le spalle coperte -

-E ora in marcia! - esclamò, stringendo le gambe al costato dell'animale.
-A COMBATTERE PER LA LIBERTÀ! - urlò, inconsapevolmente, ciò che Harry disse, ore prima, al suo esercito.

E il suo grido di battaglia risuonò per la foresta, tra gli alberi, tra le rocce, tra l'acqua dei torrenti, tra le chiome degli alberi, tra le ventate d'aria.

Il suo grido rimbombò attraverso le viscere della Natura perché il Principe Perduto stava per avere la sua rivincita.

///

Harry con un verso di sforzo riuscì a colpire a morte un minotauro che lo stava opprimendo con la sua forza.

Quando riuscì a levarselo di dosso, si alzò in piedi ma immediatamente venne attaccato da un nordico che lo costrinse ad indietreggiare, e a rispondere prontamente ai suoi attacchi.

Harry strinse i denti, continuando a menare forti colpi con la spada.

Aveva il fiato grosso, era completamente bagnato e freddo a causa delle condizioni atmosferiche, era sporco di terra e neve, i capelli sferzavano l'aria ogni volta che girava di scatto la testa.

Harry non voleva ammetterlo, ma era esausto.
Le braccia gli tremavano e le sue gambe non erano più agili come all'inizio; ma non poteva mollare, non gli era permesso.

Un ultimo fendente della spada e riuscì a tagliare la gola al suo avversario che cadde a terra morto.

Si guardò attorno.

La situazione era tragica, troppo tragica.

Quelle creature oscure non davano tregua ai sui soldati, i quali corpi ricoprivano il campo di battaglia.

Troppi caduti, troppi, troppi.

-Cazzo - ringhiò Harry, vedendo che, ormai, stavano soccombendo alla forza avversaria.

-SULLE ROCCE! - urlò, colpendo un'arpia che gli si era avventata contro.

-ATTIRATELI SULLE ROCCE! SULLE COLLINE! ORA! -

I soldati ubbidirono e, chi a cavallo, chi correndo, cercarono di arrivare alle colline.

Harry ringhiando infilzò la spada nella schiena di un orso enorme che stava per sbranare un cavaliere dei suoi e -VIA! VIA! SULLE COLLINE! - continuava ad urlare cercando, a più non posso, di contrastare i nemici mentre il suo esercito si dirigeva verso le colline rocciose.

Girò su sé stesso per valutare la situazione e proprio in quel momento un'ennesima stretta al cuore lo fece barcollare in avanti, mozzandogli il respiro.

Si portò una mano al cuore, da sopra l'armatura, respirando affannosamente.

Un nordico gli si parò davanti e Harry cercò di sollevare la spada per difendersi ma, ancora, una stretta al cuore lo fece capitolare.

È finita. Pensò il principe.

Ma.

-Harry! - si sentì chiamare.

Un fascio di energia colpì a morte il nordico che lo stava per uccidere.

Harry voltò la testa e piegò le labbra in un sorriso tremante, quando vide Axel avvicinarsi velocemente a cavallo.

Senza dire nulla, Harry sollevò un braccio che venne subito afferrato da Axel. Con una mossa veloce il rosso fece salire il principe a cavallo, dietro di lui, per poi iniziare a galoppare velocemente verso le colline, ai confini della Pianura.

Si fecero strada abbattendo ogni nemico che li si parava contro.

Harry li colpiva con la spada, Axel con la magia e con un po' di fortuna riuscirono ad arrivare alle alture rocciose.

Harry si guardò indietro notando, con soddisfazione, che i loro nemici li stavano proprio seguendo in trappola.

Axel spronò il cavallo a correre più veloce ad attraversare la gola che si trovava tra le due colline.

-ARCIERI! ORA! - urlò Harry, una volta fuori dalla gola.

Una pioggia di frecce infuocate, provenienti dai lati delle colline, si abbatté sui loro avversari.

Molte creature mitologiche e magiche vennero abbattute ma quello fu un aiuto rapido, poiché i loro nemici erano veramente tanti, così tanti che alcuni non vennero nemmeno sfiorati dal fuoco.

-SPARPAGLIATEVI- urlò Harry al suo esercito.
-DOBBIAMO RESISTERE FINO ALL'ARRIVO DI LOUIS! -

-Harry ce la fai? - chiese Axel bloccando il cavallo dietro ad un grande masso, che poteva garantire almeno un minimo di protezione.

-Sì- mormorò Harry, tenendosi il fianco in cui Xenia l'aveva infilzato con la sua bacchetta, ancora al Castello di Ghiaccio.
La ferita si era, in qualche modo, riaperta e non era una cosa buona, proprio per niente.

In oltre aveva un taglio, più o meno profondo sulla gamba.

-Sì, certo - roteò gli occhi Axel, scendendo da cavallo.
-Stai tu a cavallo, sarà più facile per la tua gamba -

-Ma...-

-Niente ma. Io ho la magia, ricordatelo - lo interruppe Axel - A proposito -

Il ragazzo avvicinò le mani alla ferita sulla sua gamba facendo illuminare gli occhi.
Subito una sensazione di sollievo si espanse in Harry, partendo dalla gamba fino a scuotere, in senso buono, il suo corpo.

-Ecco. Non dovrebbe darti problemi per un po' di tempo - gli spiegò.

Harry gli rivolse un sorriso grato -Grazie, Axel. -

Il rosso scosse le spalle -Non è niente-

Harry fece per ribattere ma delle urla, di una voce che conosceva molto bene, attivarono la sua attenzione.
Infatti, voltandosi, vide Zayn e Niall circondati da alcuni nordici che li stavano attaccando.

Harry non ci pensò due volte e corse ad aiutare gli amici.

Con dei colpi di spada riuscirono a sconfiggere gli avversarsi, nonostante Zayn venne colpito di striscio sul petto. Niall aveva dei tagli sul viso ma nulla di grave.

-Ma dove cazzo é Louis?! - urlò Niall colpendo un nano che brandiva una grande ascia.

-Spero il più vicino possibile. - controbatté Harry, continuando a combattere.

***

Harry era sfinito, non ce la faceva più.  E in quel momento pensava proprio di morire.

Non sapeva come, ma si trovava nel punto più alto della parete rocciosa di una delle colline e di fronte a lui si trovava l'ultima persona che aveva il desiderio di vedere: Xenia.

La donna era di fronte a lui, sorridendo malefica, tranquilla, come se alle sue spalle non si stesse tenendo una tra le più sanguinose battaglie.

Si rigirava tra le mani la sua bacchetta, che non presentava più una punta affilata ma degli spuntoni taglienti.

Ad ogni passo che la donna faceva verso di lui, Harry sentiva il ghiaccio dentro al suo cuore prendere vita.
Non aveva più forza in corpo, ormai.

-Che strano - iniziò Xenia - Ogni volta che ci incontriamo stai per morire. Divertente, non trovi? -

-No, non propio- ringhiò il principe, sputando un grumo di sangue.

Xenia rise sguaiatamente, muovendo la bacchetta.

Harry venne pervaso da un forte gelo che lo fece traballare all'indietro. Alle sue spalle, il dirupo che si formava da quella parete di rocce.

Il principe emise un lamento di dolore. Il suo corpo tremava senza sosta.

-Sai, Harry. Tu non mi serviresti più, potrei lasciarti in vita, togliere il ghiaccio dal tuo cuore e lasciarti in pace. Ma l'idea di far soffrire quel bastardo di Tomlinson è così allettante che ti torturerei per ore. -

Harry indurì lo sguardo, sollevando la spada, cercando di mettersi in una posizione d'attacco -Non mi arrenderò mai così facilmente! Vuoi attaccarmi? Attaccami! -

Xenia sbuffò una risata -Nah, troppo stancante. Lasciamo fare un po' di lavoro alla magia -
Dopo quelle parole la donna fece un movimento con la bacchetta e in quell'istante Harry sentì talmente tanto dolore che si accasciò sul terreno, premendosi una mano sul cuore. Perfino il suo fianco iniziò a dolere, a bruciare come se qualcuno gli stesse premendo un pezzo di ferro bollente sulla carne viva.

-Tu...t-tu non vincerai - singhiozzò a causa dei tremiti che scuotevano il suo corpo.

Xenia si avvicinò ridendo sguaiatamente.
Lo prese per i capelli sollevandogli il capo, Harry strinse i denti, quasi ringhiando; Xenia avvicinò il viso al suo orecchio e con un sussurrò, come se gli stesse confidando il più importante dei segreti gli disse
-Io ho già vinto -

Fu un attimo.

Xenia tirò i suoi capelli e lo spinse.

Harry cadde all'indietro ma la sua schiena non trovò il terreno, trovò il vuoto della rupe alle sue spalle.

Il principe urlò, chiudendo gli occhi, aspettando l'impatto mortale con la terra.

Quell'impatto non avvenne mai.

Invece di incontrare la fine del precipizio, la terra dura e ghiacciata, Harry si ritrovò ad atterrare sopra ad un qualcosa di ruvido e squamoso e...caldo.

Il colpo comunque gli tolse un po' il respiro ma il calore e i movimenti lo portarono ad aprire gli occhi.

In un primo momento la vista era offuscata a causa del dolore che sentiva nel petto e sul fianco ma subito riuscì a distinguere delle ali, delle squame e degli artigli aguzzi.

Quasi inconsciamente tirò un sospiro di sollievo.

-Louis è qui - mormorò semi cosciente.

A confermare le sue parole il drago, che l'aveva salvato, emise un ruggito che fece tremare tutto mentre un'enorme esercito composto da creature dotate di poteri mistici faceva la sua avanzata, uscendo dal fitto bosco.

A dirigere quell'esercito, un ragazzo, in groppa ad un cavallo bianco, con gli occhi luminosi e potenti come una tempesta di fulmini.

***

La situazione era più tragica di come Louis aveva immaginato.

Stava combattendo senza sosta.

Le creature magiche usavano i loro poteri contro gli avversari, ferendoli, ma anche essi rispondevano allo stesso modo.

I centauri caricavano con le loro spade, i lupi attaccavano, i fauni erano agili e forti, i grifoni attaccavano dall'alto. Era il caos più totale.

Sopra le loro teste, il drago apriva le sue grandi fauci, bruciando le file nemiche, incendiando qualsiasi cosa incontrasse il suo alito di fuoco. Il ghiaccio e la neve, diventavano direttamente vapore.

Louis, con gli occhi luminosi in groppa al cavallo, colpiva qualsiasi avversario e lanciava incantesimi a più non posso.

Si guardava spesso attorno, cercando Harry, Xenia o i suoi amici.

Era troppo impegnato, infatti, a cercare questi ultimi tra il caos generale, che non si accorse che dietro di lui un enorme orco nemico stava per colpirlo a morte con un'ascia.

Non fece nemmeno in tempo ad ideare un incantesimo, però, che l'orco cadde a terra morto con due spade infilzate nella schiena.

Quando la creatura cadde, dietro di lui apparvero Liam e Luke che gli sorrisero felici, ignorando completamente tutti i loro dolori, i loro tagli e la loro stanchezza.

-Tommo dove cazzo eri?! - urlò Liam, colpendo con un gomito un nordico.

-Ti sei fatto attendere, brutto stronzo! Figo l'unicorno! - aggiunse Luke, lanciando un incantesimo.

-Scusate! Non è stato così semplice! - urlò di rimando Louis schivando una spada avversaria -Dov'è Harry?! -

Liam lo guardò preoccupato -Non lo sappiamo! Non lo vediamo da un po'!-

-Cosa?! - Louis lo guardò con occhi spalancati -Xenia?! Dov'è?! -

-Louis...-

Liam venne interrotto da una grossa bestia che lo attaccò di sorpresa, artigliandogli una spalla.

Il cavaliere non si lasciò abbattere, combattendo con coraggio.

Louis incitò il cavallo ad avanzare per aiutare l'amico, facendo illuminare gli occhi lanciò la bestia contro una grossa roccia, stordendola.

L'animale si infuriò ancora di più, caricando contro di lui, l'unicorno su cui si trovava Louis si spaventò e si sollevò sulle zampe posteriori.

Louis perse l'equilibrio e cadde a terra, battendo la schiena, l'impatto gli mozzò il respiro.

La bestia lo sovrastò, graffiandogli con gli artigli un fianco.

Louis strinse i denti, sguainò la spada dal fodero e velocemente, dicendo una formula, infilzò la spada incantata nello stomaco della bestia, che cadde a terra.

Louis si alzò velocemente dal terreno, fece una giravolta su se stesso, percependo un movimento alla sua destra.

Sollevò la spada e spalancò gli occhi non appena si accorse di chi si trovava davanti.

La sua spada stridette quando incontrò la bacchetta di ghiaccio di Xenia che, in quel momento si trovava di fronte a lui, che lo perforava con quegli occhi pieni d'odio.

-Ci rincontriamo, Principe Perduto -

Louis, letteralmente, ringhiò spingendo indietro la bacchetta con la spada -Non è un piacere -

-Invece a me fa molto piacere. Sto per riprendere ciò che mi appartiene -

La donna sollevò la bacchetta, sferzando l'aria cercando di colpire Louis in più punti.

Il ragazzo schivava e parava ma i movimenti della sua avversaria erano velocissimi.

Gli spuntoni della bacchetta di graffiarono in parte il petto, fortunatamente coperto dall'armatura; comunque l'impatto lo fece indietreggiare un po'.

-Non riuscirai a vincere - ringhiò Louis, attaccando.

-L'ha detto anche il tuo amico riccio - rise Xenia -Prima di morire -

Louis spalancò gli occhi, mentre il terrore di aver perso Harry si faceva strada dentro di lui.

No, Harry era vivo, lo sentiva dentro.

Una scintilla di rabbia gli illuminò gli occhi -Tu menti! - urlò caricando un colpo con la spada, preso dall'ira.

La donna, con un espressione da raggelare il sangue, rispose all'attacco e con un ghigno disse -Ripetilo quando lo incontrerai nel mondo dei morti. Sai, il ghiaccio incantato non si scioglie facilmente -

Louis socchiuse le labbra, spiazzato, completamente bloccato.
Era come se gli avessero tolto la terra da sotto i pieni.

Il ghiaccio...nel suo cuore. No.

Louis scosse la testa e con un grido di dolore e coraggio si avventò ancora di più contro quella strega.

Xenia godendo della sua rabbia e dolore, rispondeva ai colpi. La vista degli occhi blu elettrico di Louis la spingeva sempre di più a riprendersi la sua magia; incitava l'odio che provava verso di lui.

Con una spinta improvvisa Xenia riuscì a buttare Louis sul terreno e senza attendere oltre sollevò la bacchetta sopra di lui.

Louis trattenne il fiato, facendo illuminare gli occhi. Quella situazione era così simile a quella al Castello di Ghiaccio, ma le sorti non sarebbero state le stesse.

Xenia fu più veloce di lui.

Con forza abbassò la bacchetta e gli spuntoni di ghiaccio incantato gli trapassarono la spalla sinistra.

Louis emise un urlo disumano, il dolore così forte che per un attimo perse i sensi.

Il suo urlò fu talmente potente che la battaglia intorno a lui si bloccò per un attimo.

-Louis! - si sentì chiamare dalle voci ovattate dei suoi amici.

Sentiva la testa pulsare per l'immane dolore, voleva vomitare, non sentiva più la sua spalla.
Sopra di lui Xenia aveva un sorriso diabolico sul volto, pregustandosi la vittoria.

L'idea di non combattere più si fece strada dentro la sua testa. Che senso aveva combattere ancora?
Harry era morto, non c'era più.
I morti in quella battaglia erano centinaia e forse, se sarebbe morto, tutto quel disastro sarebbe terminato.

Ad un tratto Louis sentì la sua energia venire risucchiata, essere strappata dal suo essere e quel dolore fu più forte persino della bacchetta conficcata nella sua spalla.

Urlò tantissimo.

-LOUIS! CAZZO! -

Vide i druidi scagliare incantesimi contro Xenia, cercando di allontanarla da lui ma questi tornavano indietro, come se la donna fosse protetta da una cupola di energia.

Louis percepì i suoi amici combattere, ognuno provava ad attaccare Xenia, nella speranza di aiutarlo ma ogni volta venivano scagliati indietro dal campo di forza e prontamente attaccati dai loro nemici.

Il principe perduto, pervaso dal dolore, sollevò il capo verso il cielo vedendo il drago che volava sopra le loro teste, sperando che tutto quel dolore finisse.

Per un attimo, gli parve di incontrare il suo sguardo e una certa rassicurazione si espanse dentro di lui.

Gli parve che, con quell'occhiata, il drago volesse dirgli combatti, va tutto bene. LUI è qui.

Louis capì a chi era quel lui.

Forse non era tutto perduto.
Forse Harry era salvo.
Forse aveva ancora speranza.

Per un attimo nel suo cervello sentì la voce di Febe, la sorella di Axel.

E se lei non volesse essere malvagia? E se fosse la magia a renderla tale?
Dobbiamo trovare un modo per uccidere la magia dentro di lei.

Un'idea prese vita dentro la testa di Louis.

Combattendo contro il dolore portò le mani alla bacchetta conficcata nella sua spalla.

Appena toccò il ghiaccio una formula gli attraversò la mente e, come quando aveva salvato Harry, decise di affidarsi completamente al suo istinto.

Iniziò a spingere via dalla sua carne la bacchetta, urlando di dolore.
Ci mise tutta la forza che gli era rimasta e contemporaneamente urlò la formula che gli era apparsa in testa, come suggerita da un essere molto più potente di loro.

D'un tratto dalle sue mani prese vita una fiammata di fuoco blu, che prese a bruciare la bacchetta che teneva Xenia.

La donna, accortasi dell'incantesimo di Louis, troppo impegnata ad assaporare il suo potere, urlò di disperazione.
Si agitò, cercando di togliere dalle mani di Louis la sua bacchetta.

-NO! NO! - urlò mentre il fuoco blu l'avvolgeva -QUELLA È LA MIA MAGIA! NON PUOI STRAPPARLA DAL MIO ESSERE! -

-L'HO GIÀ FATTO UNA VOLTA! POSSO FARLO ANCHE ORA! - rispose Louis tenendo salde le mani sulla bacchetta che, completamente avvolta dalle fiamme, si ruppe in mille pezzi scatenando un onda d'urto tale che tutte le creature intorno a loro vennero lanciate lontano.

Xenia urlò di terrore e disperazione mentre le fiamme blu elettrico l'accerchiavano totalmente, soffocando la magia che viveva in lei.

Louis, libero dalla bacchetta, strisciò indietro dolorante, osservando quello spettacolo ripugnante.

Xenia sì accasciò su sé stessa, dimenandosi tra le fiamme.

Louis poteva percepire la magia lasciare il suo corpo e librarsi in aria come cenere dalle braci di un camino.

Con un ultimo grido di dolore, Xenia si lasciò cadere completamente a terra mentre le fiamme blu si spegnevano lentamente, lasciando il suo corpo intatto.

Infatti, il fuoco non aveva bruciato la sua carne ma aveva bruciato la sua essenza magica, privandola dei suoi poteri.

Ci fu silenzio.

La battaglia completamente bloccata.
Le creature create dalla magia nera di Xenia scomparirono in una nube di magia.

Louis sentiva solo il suo fiato pesante, mentre si sollevava in piedi traballante. Subito, venne affiancato dai suoi amici.

Stavano tutti bene, senza contare graffi ed ematomi vari.

-A-abbiamo vinto? - chiese balbettando Michael, nel silenzio generale.

Louis deglutì, osservando i suoi amici, tenendo una mano sulla spalla.

Non rispose.

Zoppicando, si avvicinò alla donna dai lunghi capelli rossi, che ansimava debolmente sul terreno.

Il ragazzo si inginocchiò al suo fianco, voltando Xenia leggermente, in modo da guardarla in viso.

Quel viso, ora era più morbido, più stanco. I suoi occhi erano in pace, sereni, infatti, la donna piegò leggermente le labbra in un sorriso di gratitudine.

-Grazie - sussurrò Xenia con un filo di voce, con gli occhi socchiusi, pronta a dormire per sempre -G-Grazie per avermi tolto la magia -

Louis vedendo quegli occhi sinceri e sentendo quelle parole, nonostante tutto, non si impedì di allungare una mano e sfiorare delicatamente la guancia della donna, che in quel momento sembrava semplicemente  la ragazza spensierata che aveva visto nella visione alla Foresta Sibillina.

-M-mi...dispiace - balbettò Xenia, deglutendo faticosamente -M-mi d-dispiace -

-Shhh- sussurrò Louis poi, stupendo sé stesso e tutte le persone che lo stavano ascoltando, disse -Io ti perdono -

Solo in quel momento Xenia lasciò chiudere completamente i suoi occhi. Addormentandosi per sempre.

Louis si commosse un po', perché, in fondo, Febe aveva avuto sempre ragione: Xenia era manipolata dalla magia, quelle azioni non erano dettate dal suo volere.

In silenzio si sollevò in piedi, allontanandosi.

Stava per raggiungere i suoi amici, ora con solo un pensiero fisso in testa, quando il dolore alla spalla lo fece barcollare in avanti.

Liam fu subito pronto a prenderlo al volo.

-Harry? - disse, comunque, ignorando completamente i suoi mali -Dov'è Harry? -

-Lou...- iniziò Liam, scuotendo la testa -Non sappiamo dove sia-

-Bisogna trovarlo - disse Louis tremante a causa del dolore che si faceva sentire dopo la scarica di adrenalina.
-B-bisogna...-

-AIUTATEMI! - sentirono urlare da una voce femminile -VI PREGO AIUTO! -

Tutti si voltarono verso le grida e Louis sgranò gli occhi quando vide una donna trascinare Harry semi-cosciente.

Louis non aspettò oltre.

Nonostante il dolore, corse verso di loro, prendendo lui stesso il riccio tra le braccia ma, a causa della stanchezza, si lasciò cadere a terra.

-Harry- lo chiamò, mentre calde lacrime si venivano a formare nei suoi occhi.

I suoi amici si affrettarono a circondarli.

-Haz - disse ancora, prendendo il volto pallido del ragazzo tra le mani che, percependo la sua voce, socchiuse leggermente gli occhi verdi.

-Hey, amore. S-sono qui - singhiozzò Louis, baciandogli la fronte e studiando il suo corpo tremante, pieno di sangue e ferite.

-L-Lou...- lo chiamò Harry -I-l m-mio cuore...-

-Louis! Ha ancora ghiaccio incantato nel cuore! - gli spiegò meglio Liam.

Louis sollevò il volto sconvolto, guardando ad uno ad uno i suoi amici in cerca d'aiuto.
-COSA DEVO FARE?! - gridò disperatamente, guardando i druidi -Perché non si è dissolto quando la magia di Xenia è morta! PERCHÉ?! -

-Louis non lo sappiamo - disse flebilmente Ashton.

-COME?! CI DEVE ESSERE UN MODO! -

Louis strinse a sé il corpo gelato di Harry, poggiandogli una mano sul cuore sentendolo battere lentamente.

-Harry, Harry ascoltami - disse Louis sollevandogli il viso -Rimani sveglio, amore, rimani con me -

Harry emise un flebile lamento, non riuscendo a far altro fuorché tremare.

-B-baciami - lo pregò dolorante -Baciami ti p-prego -

Louis, con le lacrime che ormai inondavano le sue guance, appoggiò velocemente le labbra sulle sue, tempestando la sua bocca di continui baci.

Percepì il corpo di Harry smettere di tremare lentamente e il terrore prese il sopravvento.

-No, no, no! Harry! -

Louis scosse la testa e appoggiò le mani sul suo petto, in un ultimo tentativo disperato di salvarlo.

Fece illuminare gli occhi con la poca energia che gli era rimasta. Senza nemmeno dire una parola una luce chiara prese vita dalle sue mani, come quella notte nella capanna abbandonata.

La luce era flebile e Louis stava per arrendersi all'idea di veder morire l'amore della sua vita tra le sue braccia, quando sentì una presenza al suo fianco.

La donna che aveva trascinato Harry fino a loro, poggiò le mani vicino alle sue, sul petto del ragazzo. Anche lei fece illuminare gli occhi.

Louis trattenne il fiato.

Quegli occhi, quel viso, erano così famigliari.

Quella scintilla di potere...l'aveva già vista.

Un'altra abbagliante luce si unì a quella che usciva dalle sue mani, cercando di combattere quel maledetto ghiaccio che stava per bloccare il cuore di Harry.

Louis non si pose più domande, concentrò tutta la sua magia e energia su Harry, solamente su di lui, che aveva chiuso gli occhi e lasciato che la sua testa ciondolasse di lato.

Louis usò tutta la sua energia, tutta la forza che gli era rimasta in corpo per riscaldare il cuore di Harry.

Usò così tanto potere che ad un tratto divenne tutto nero e Louis si lasciò svenire tenendo Harry stretto al petto.

I
•Note•
Boommm!!
La battaglia é stata vinta! Spero vi sia piaciuto il capitolo.
Chi pensate sia quella donna misteriosa? E come si evolveranno le cose tra Harry e Lou?
Pubblicherò tra una settimana/10 giorni il prossimo capitolo.

Vi voglio bene, grazie per le letture e le stelline.
TPWK and stay safe ❤️

~Vic

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