17.

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Jace prende il telefono nella tasca del suo giubbotto e mentre con la mano destra tiene il cellulare, l'altra la mette nella tasca dei pantaloni.

Osserva lo schermo del telefono e vede che non c'è segnale probabilmente a causa del maltempo.

<<Hai il cellulare?>> chiede Jace, subito dopo si rende conto che quello che ha detto è leggermente stupido. Chi è che ormai la mattina per andare a scuola non esce con il telefono?

<<Si perché?>> chiede Nicole nervosamente, si domanda come mai le chieda questa cosa, cioè è strana come domanda, soprattutto se anche lui ha il suo in mano.

Le viene improvvisamente in mente la stramba idea che lui voglia che si scambino i numeri.

<<Puoi prestarmelo?>> dice Jace, osserva l'aria confusa di Nicole, perciò le spiega il motivo. <<Vorrei mandare un messaggio ad Axel per avvisarlo che questo pomeriggio preferisco rimanere a casa, così magari si organizza con le sue cose. Non mi va di andare a fare una passeggiata e qui il, mio cellulare non prende>>

<< No no, tranquillo, gli scrivo io che non vado più. Ho l'impressione che così nel giro di poco sarà lui a scriverti di annullare la passeggiata>> dice Nicole completamente sicura di quello che dice.

<<Come fai ad esserne così sicura?>> chiede Jace.

<<Intuizione femminile>> risponde Nicole.

<<Ah ok>>

<<Tu invece come mai non vuoi andare più?>> chiede Nicole.

Aveva intenzione di dirgli che se il problema era lei poteva benissimo dirglielo e lei se ne sarebbe tirata fuori, ma non vuole fare la vittima perciò tiene la bocca chiusa.

Non capisce come mai Jace e Axel abbiano così tanti problemi, pure per un'uscita devono farsi problemi?

Nicole si dispiace molto per questa cosa perché comunque non essendo figlia unica sa bene quanto sia importante un fratello.

Anche lei con suo fratello non ha uno straordinario rapporto, ma non ha neanche il rapporto che hanno Jace e Axel, vorrebbe fare qualcosa per fargli capire quanto siano importanti l'uno per l'altro ma la cosa migliore che può fare è togliersi di mezzo e non mettere il naso in cose con la riguardano.

Ognuno ha la propria situazione famigliare, le proprie idee e tra l'altro crede che siano abbastanza grandi per risolvere i loro problemi da soli.

<<Quando ti ho salvata da Olivia stavo andando a sbrigare delle cose, però ora ha iniziato a piovere e non voglio tornare a casa tutto bagnato, perciò aspetterò che smetta di piovere e andrò a sbrigare le mie cose oggi pomeriggio>> spiega Jace.

Nicole annuisce con la testa.

<<Conosco Olivia, è una persona spregevole, ma arrivare a tanto... Me lo sarei dovuto aspettare>> scuote la testa, come se per scusarsi di non aver capito i suoi piani.

<<È davvero la tua ragazza? >> chiede Nicole abbassando lo sguardo. Sa di star arrossendo, si sente le guance bollenti e cerca di coprirsi il viso con i capelli.

<<Cosa!>> dice Jace con voce stridula <<Assolutamente no>> rimane qualche secondo in silenzio, sta pensando e poi riprende a parlare <<È stata Olivia a fartelo credere>> dice, la sua non è una domanda, ne è certo.

Nicole, prima, presa dall'ansia e dalla paura nonostante si fosse resa conto di quello che sarebbe potuto succedere non aveva percepito bene la gravità di quello che le stava succedendo.

O per meglio dire: se una persona anziana muore di vecchiaia è naturale, ma se muore d'infarto perché è stata rapita e il cuore non ha retto la situazione è un altro conto.

Nicole sa che ormai, oggi giorno, in entrambi i casi si direbbe che la morte della signora anziana è stata una morte normale, perché ormai le persone muoiono per cose orribili tutti i giorni e si può quasi dire che ormai tutto ciò è normale.

Nicole in passato ha partecipato a molte manifestazioni contro le violenze sia fisiche che psicologiche e è pro alla LGBT.

Sono valori a cui tiene molto e in questo momento vorrebbe solo ricordare tutto quello che è stato detto nelle manifestazioni a cui ha assistito, ma torna al presente e si rende conto che ormai quello che è successo in un certo senso fa parte del passato, il presente è che lei si trova in una casa con Jace.

<<Di chi è questa casa?>> chiede Nicole inziando a guardarsi intorno, fin' ora non è riuscita a fare un vero discorso, solo domandine curiose. Alla sua destra c’è una porta aperta che conduce alla cucina. Si vede che è molto tempo che nessuno vi pulisce, le mensole e gli scaffali sono ricoperte di polvere.

Dentro uno sportello sganciato si vede un pacco ammuffito, forse farina, non deve esserci rimasto molto lì, e quel poco non è commestibile.

Alla sua sinistra invece c’è una piccola scala a chiocciola che probabilmente porta ai bagni e alle camere da letto, Nicole già se le immagina: solo i materassi dei letti, polvere ovunque e qualche mobile inutile che la padrona ha lasciato.

Nel soggiorno dove si trovano invece, c’è solo un vecchio divano rotto e un comodino appoggiato al muro.

<<È la casa di una vecchia signora, la mamma di un mio amico, suo figlio non lo vedo da molto tempo, si è trasferito in Spagna.
Invece lei viene qui solo d'estate, da quando suo figlio se ne è andato lei si è sentita molto sola e è tornata a vivere a casa della sua madre defunta, con sua sorella>> spiega Jace.

Nel frattempo cerca qualcosa da bere per Nicole che respira affannata e anche se non lo chiede si vede che ha bisogno di un bicchiere di acqua.

Purtroppo Jace non trova nulla, in fondo in una casa disabitata per la maggior parte dei mesi dell'anno cosa vuole trovare? Anche se trovasse una bottiglietta d'acqua sicuramente sarebbe infestata dalle formiche.

<<E questa signora ha lasciato la chiave di casa sua sotto un vasetto consapevole che se ne sarebbe andata per diversi mesi? >> chiede Nicole.

<<Diciamo che è una vecchia pazza >> risponde Jace alzando le sopracciglia. Nicole gli rivolse uno sguardo di disapprovazione per quello che ha appena detto.

Per fortuna conosce questo posto, altrimenti avrebbero dovuto correre per chissà quant'altro. Si avvicina alla finestra quando sente la pioggia picchiettare sul vetro. Giusto in tempo, pensa. Non ha nessuna intenzione di bagnarsi perciò si siede su quello scomodo divano con l'intenzione di aspettare che spiova, vuole approfittare dell'occasione.

Deve capire se Jace prova qualcosa per lei, se ricorda di averla vista il primo giorno di scuola, ma non sa come fare senza essere troppo esplicita.

Se glielo chiederà direttamente e lui non ricorderà niente fra loro ci sarà un grande imbarazzo che non riuscirà a sopportare e essendo bloccati nella stessa casa per chissà quanto non le sembra la cosa migliore.

Devono restare uniti nel caso qualcuno dei 4 ragazzi buttasse giù la porta con un calcio e entrasse per finire il lavoro assegnatogli da Olivia.

Ma è impossibile, si sono mossi a grande velocità e con scaltrezza, nessuno può averli visti entrare lì.

Ogni sguardo [In revisione]Where stories live. Discover now