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Indossa un abito da cerimonia con una cravatta nera, Nicole si rende conto che il suo abito è di un grigio pallido, brillantinato con una scollatura a cuore, stacca subito le loro mani intrecciate e si sente estremamente in colpa per non aver capito che quello davanti a lei non è Axel, stava per baciare Jace.

In realtà neanche Axel avrebbe dovuto baciare. Sta ingigantendo ancora di più il disastro fra loro tre.

Viene colpita da un terribile senso di colpa che dura solo pochi secondi, tenta di dire qualcosa ma il respiro le si blocca in gola. Non riesce a dire niente, non sa cosa dire.

Nella sua testa rimbomba un terribile no. Secco. Vorrebbe gridare o fare qualcosa ma ormai non riesce più neanche a muoversi e... Jace la scuote forte, così forte che si sveglia, era tutto un incubo o forse era un bel sogno.

<<Tutto ok? Ti sei addormentata per qualche minuto, hai iniziato a muoverti in modo strano girandoti sul divano in entrambi i lati, non riuscivi a trovare la tua posizione e avevi un'espressione strana. Mi sono preoccupato e la cosa più giusta mi è sembrata svegliarti>> dice Jace.

La sua faccia è così vicina a quella di Nicole, è tutto un sogno, un incubo, sente ancora il suo respiro su di lei come nel sogno. Riesce a sedersi lentamente, con gli occhi cerca un orologio per poter vedere che ore sono.

Quando si è raddrizzata vede il suo riflesso dalla finestra, ha tutti i capelli sotto sopra, li sistema con le mani. Si sente in imbarazzo.
<<Sì sto bene. Sai che ore sono?>> è ancora addormentata e ha gli occhi a malapena aperti.

<<Le 18 meno qualche minuto>> risponde Jace.

Sentendo quelle parole i suoi occhi si spalancano il suo cervello si rimette in moto, deve essere sveglia e concentrata. Non può permettersi di commettere errori. Mentre il suo cervello ripassa il piano in quel poco tempo che le rimane, Jace va in un'altra stanza e torna con un asciugamano sulle spalle.

<<Vado a farmi una doccia fa come se stessi a casa tua>> Perfetto. Gli fa un lieve sorriso e con la testa fece cenno di sì. Perché deve andare a fare la doccia proprio mentre c’era lei in casa? Lo sta facendo apposta? Si chiede.

Jace ha poggiato il telefono su un baule, prima di allora non l'aveva mai notato, era di legno antico ma nonostante ciò stava benissimo con il resto della casa che era perfettamente nuova e di ultima generazione.

Ha una forte tentazione di aprirlo ma la testa per qualche ragione le diceva di non farlo. Ma i suoi piedi si muovono meccanicamente, vanno verso il baule. È chiuso con un lucchetto e nonostante la sua curiosità è tanta non sa dove sia la chiave, non ha il tempo di cercarla deve proseguire con il suo piano, sono già passati un paio di minuti da quando Jace ha cambiato stanza.

Ormai dovrebbe essere sotto la doccia e non ci dovrebbe essere pericolo che torni e la sorprenda. Farà una cosa rapida e veloce, gli telefonerà e cancellerà la chiamata dal registro, rimetterà tutto come l'aveva trovato.

Nessuno si accorgerà di niente almeno che Axel non richiami il fratello per informarlo dell'accaduto. Ma a quell'ora il suo piano sarà terminato e lei avrà finalmente capito cosa ha intenzione di fare Axel. E se non rispondesse? Se non volesse parlarle? Questi pensieri la tormentano, in quel momento quando ha il telefono fra le mani l'assalgono brutte idee. Ma non può perdere tempo.

Perciò le scaccia senza battere ciglio, preme il tasto di accensione e è sommersa da un attacco di panico. Inserire password.

Aveva controllato attentamente quando Jace lo usava ma non aveva visto inserire nessuna password, evidentemente non era stata abbastanza attenta oppure aveva l'impronta digitale. Respira, respira, si dice. Ha tre tentativi, per il primo prova il compleanno di Axel. Password errata.

Non si meraviglia più di tanto, visto come vanno ultimamente le cose fra i due fratelli. Ma l'amore per un fratello supera ogni ostacolo. Prova la data di nascita di Jace. Password errata.

Le rimane un solo tentativo, le sue dita nelle prove precedenti si sono mosse talmente veloci che era quasi impossibile seguirle con gli occhi, le unghie sbattono sul telefono per quest'ultimo tentativo, si muovono lentamente, pensa a lungo, non ha animali o perlomeno non che lei sappia, i suoi sono morti e non ha una ragazza. Non ha nessun altro oltre Axel e lei.

Il tempo continua a correre, non ha proprio idea. Prova la password che mettono quasi tutti ma non ha speranza che il suo tentativo riusca. 0000. Sta per cliccare per la seconda volta zero quando si sente osservata. Quella casa è talmente grande che può essere entrato persino un ladro e lei può benissimo non essersene accorta, ma non è un ladro, se lo sente, si volta di scatto e fa un passo in avanti senza guardare dove va.

Il suo corpo affonda in qualcosa di morbido, il telefono cade a terra e lei lo segue con lo sguardo e atterra in mezzo a due piedi nudi. Alza lo sguardo e vede Jace con addosso un asciugamano dalla vita alle ginocchia, le spalle e i pettorali sono nudi.

<<Sapevo che avresti cercato di contattare mio fratello>> cosa può essere andato storto nel suo piano? Era andato tutto bene non pensava che lui potesse sospettare qualcosa, sicuramente la password l'aveva inserita pochi minuti prima di andare a farsi la doccia. La doccia. Lui è lì davanti a lei appena uscito dalla doccia con addosso un asciugamano, Nicole si volta subito verso la finestra, non sa cosa dire, è agitata, per calmarsi guarda fuori dal vetro.

Gli alberi si agitano sempre più forti mossi dal vento, le piante barcollano e alcune foglie cadono. In casa si può quasi sentire il rumore del vento, in lontananza si vedono delle grosse nubi scure, il tempo sta peggiorando. Jace si china per raccogliere il telefono, Nicole non lo vede ma lo percepisce.

<<Sii era proprio questo quello che volevo fare, dammi il telefono. Ti prego>> non finisce la frase che già si è voltata verso di lui per strappargli dalle mani il cellulare. Ma lui è più svelto e alza il braccio verso l'alto con in mano il telefono, prova a raggiungerlo solo che è molto più bassa di lui e non ci riesce.

Allora prova a mettersi sulle punte dei piedi ma scivola, non ha neanche il tempo di emettere qualche suono di paura perché Jace le mette una mano intorno alla vita e la regge.

Lemani di Nicole sono sulle sue spalle nude e lei è praticamente abbracciata a lui, i loro corpi sono talmente vicini che potrebbero fondersi. Per un attimo i loro sguardi si incrociano di nuovo, poi lei si libera dal suo abbraccio e si tira indietro.

<<Non posso lasciartelo fare me lo ha chiesto mio fratello, anche lui sospettava che l’avresti chiamato>> dice con tono calmo, è tranquillo come se non sia successo niente ma lei è arrabbiata, non è riuscita a chiamare Axel, vuole essere arrabbiata, ma non riesce a prendersela con Jace.

Lui sta semplicemente facendo quello che il fratello gli ha chiesto di fare forse, Axel non vuole più vederla, non vuole avere più niente a che fare con lei, tiene questo pensiero per se stessa. Apre e chiude la bocca come se vuole parlare ma non sa cosa dire.

<<Dai ti accompagno a casa che il tempo sta peggiorando>> dice Jace.

Nicole è felice che il progetto che ha organizzato sia finito, perché fuori inizia a piovere.

Va verso l'appendiabiti prende il suo giubbotto e appena lo afferra con una mano, aspetta Jace che è andato in camera sua per mettersi qualcosa di più decente di un asciugamano e saltano in macchina.

Ogni sguardo [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora