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                       3 NOVEMBRE

<<Ma veramente?>> chiede Sophie sgranando gli occhi appena Nicole ha finito di raccontarle tutto quello che è successo qualche giorno prima. <<Devi denunciare Olivia, potevano farti veramente del male quei ragazzi se non fosse intervenuto il tuo principe azzurro>>

<<Shh, parla piano.>>Nicole deglutisce <<Non è il mio principe azzurro e non ho intenzione di denunciare Olivia, non voglio alzare un polverone inutile, non ho prove di quello che è successo e... >> si interrompe.

Sarebbe la cosa più saggia da fare, la vecchia lei l'avrebbe sicuramente fatto, ma quella ragazza non c'è più.

Si sente diversa, è come se essere innamorata in un certo senso la faccia sentire intoccabile.

<<E?>> dice Sophie spingendola a finire il discorso.

<<E non voglio che Axel venga a sapere che io e Jace siamo stati insieme nella stessa casa, non voglio che inizi a sospettare niente, non voglio fargli del male. Se dovesse avere anche il minimo sospetto non saprei come fare per uscirne, e Jace è un pezzo fondamentale della storia, se denunciassi Olivia lui dovrebbe testimoniare a mio favore e dovrei dire realmente come sono andati i fatti. Non se ne parla>> conclude Nicole. In fondo, per sua fortuna, alla fine non è successo nulla.

<<Ma di cosa hai paura? Axel non potrà mai capire che tu e Jace vi conoscevate già prima dell'incontro a casa sua e è impossibile che capisca che vi amate>> dice Sophie. Quello è l'amica sta dicendo era insensato, si sta facendo troppi film mentali.

<<Non voglio rischiare>> dice Nicole chiudendo il suo armadietto. Le ragazze si avviano in classe.

<<Ma potremmo cambiare la versione dei fatti e potresti dire che c'ero anche io>> cerca di convincerla Sophie.

<<Tu eri in ospedale>> obietta Nicole. Sophie cerca di nuovo di parlare ma appena apre bocca i suoni non riescono ad uscire perché Nicole la precede.

<<Basta! Ma si può sapere che ti prende? Tu non vuoi che denunci Olivia per quello che ha fatto a me, tu vuoi farle un dispetto! Non mi userai per i tuoi maledetti scopi!>> grida quasi Nicole. Le sue sopracciglia si sono incurvate e hanno formato delle rughe sulla fronte, la sua voce risuona cattiva. <<Scusa Sophie, non volevo dirlo veramente, sono molto stressata e... frustrata per tutto>> si scusa Nicole. Credeva che ricominciando la scuola le cose sarebbero iniziate a girare per il verso giusto anche per lei, invece si sono solo complicate ulteriormente.

<<Tranquilla, non c'è bisogno di scusarti, so che sei in un brutto momento e ne stai passando tante, fa quello che credi giusto>> dice Sophie. Le mette una mano sulla spalla e la stringe a sé, entrano in classe e dopo pochi secondi suona la campanella.

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