Capitolo Ventotto

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Mi sono praticamente addormentata per terra, vicino alla parete. Mi alzo e sento il corpo dolente. Mi stiracchio e cerco il telefono, ormai spento da un bel pó, prima di mettermi a letto. Una volta infilata sotto le coperte, lo accendo e la realtà torna a farmi visita. Trovo un sacco di messaggi da parte di James, che sinceramente poco mi importano, chat e tutto viene cancellato immediatamente. Stessa cosa anche per Karen... Presa dalla rabbia, blocco entrambi i numeri così non possono più cercarmi e io non sarò costretta a spegnerlo o silenziarlo per non sentirli. La notte porta sempre a pensare e far viaggiare la mente e la mia mi porta diretta nei giorni passati... Quando tutto era perfetto, quando mi sentivo la ragazza più fortunata del mondo, quando finalmente avevo creduto nuovamente all'amore... Quello vero! Chiudo gli occhi e mi addormento fra le lacrime... So già che per un pó di tempo mi faranno compagnia e le condividerò sola, fra cuscini e coperte.
La sveglia suona dopo svariate ore e con occhi pesanti cerco di svegliarmi... Il sole batte verso la mia stanza, brillando di luce propria ma nonostante tutto, a me quella luce mi crea solo fastidio. Apro le vetrine per far entrare aria e chiudo la tenda, per oscurire la stanza troppo soleggiata. Mi faccio una doccia veloce e lavo i capelli, per poi asciugarli e lasciarli così, naturali. Prendo il caffè amaro come la vita e dopo essermi lavata i denti e spruzzato metà bottiglia di profumo, prendo le chiavi e scendo. Nel mentre penso se quello che sto facendo è sensato... Insomma il lavoro alla fine mi serve per pagarmi gli studi, ma come potrei continuare a lavorare lì? In quelle mura ormai marce? Chiudo la porta e subito le mie narici godono dell'ottima aria fresca... Cammino verso la macchina e mentre sto per salire, dal vetro noto James alle mie spalle. Mi tremano le mani e sopratutto mi batte fortemente il cuore da sentirlo nella gola. Mi giro e lui non c'è! Perfetto... Sto diventando pazza. Scuoto la testa ed entro in macchina e il mio viso si riempie nuovamente di lacrime. Non le controllo io, semplicemente scendono. Arrivo in agenzia e controllo se nella borsa ho ancora la lettera che ho scritto per i due stronzi e dopo essermene assicurata, tiro dritto verso l'ascensore. Ogni singolo centimetro di questa struttura mi ricorda lui ed è per questo che devo lasciare il lavoro... Sarebbe come far sprofondare un dito nella ferita ogni volta. L'ascensore arriva ed entro, mentre stanno per chiudersi le porte, Scott si precipita all'interno <<Cavolo Sarah... Ti ho chiamata un sacco di volte al parcheggio! Non riuscivi a sentirmi? >> mi chiede con affanno, mentre sistema il nodo alla cravatta <<No>> dico semplicemente. Ormai sono entrata nella mia bolla, dove non vedo e non sento nessuno... Ma questa bolla l'ho già vissuta in passato e non mi ha fatto per nulla bene... Non faceva altro che crearmi illusioni assurde, come già successo stamattina <<Non lasciare il lavoro >> dice improvvisamente, portandomi alla realtà <<Devo! >> dico, parlando come se fossi un robot <<Non devi per forza! Tu non hai sbagliato nulla... Hai diritto di camminare a testa alta! >> dice e nel mentre si aprono le porte, trovando James seduto davanti al mio ufficio e sbianca quando mi vede con Scott, ma questo non mi può interessare, non ora <<Sarah parliamo un momento? >> dice Scott e gli rispondo di si, passando davanti a James senza salutarlo

 Hai diritto di camminare a testa alta! >> dice e nel mentre si aprono le porte, trovando James seduto davanti al mio ufficio e sbianca quando mi vede con Scott, ma questo non mi può interessare, non ora <<Sarah parliamo un momento? >> dice Scott ...

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Il Figlio Del Mio Capo {1 e 2} Volumi ᵒᶻᵍᶜᵃⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora