Lukas

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A causa di questi impulsi, noi agiamo per la ragione che non dovremmo. In teoria non c'è ragione più irragionevole, ma, di fatto, non ce n'è una più forte e, per alcune menti, in determinate condizioni, essa diventa assolutamente irresistibile. Non sono più sicuro di respirare di quanto non lo sia del fatto che la certezza del torto o dell'errore di una qualche azione è spesso un'invincibile forza che ci sospinge, e che sola ci spinge verso il compimento di tale azione. Né questa incontenibile tendenza a fare il male per il gusto di farlo, ammette altri elementi di analisi o di soluzioni: è un impulso radicale primordiale, elementare.

Il genio della perversione; E. A. Poe

-Il cuore mi trema nell'anima come le stelle tremano nella notte.

Sono un bambino inginocchiato davanti al suo lettino, con le mani giunte in preghiera, che sgrana con le lacrime un rosario infinito.

Mi sento triste e solo e la mia vita non è altro che morire desiderando.

Steso al fianco di Jake fingevo di dormire per supervisionare Joseph. Erano le quattro di mattina e lui era andato in cucina. L'ho seguito e sono rimasto appostato dietro la porta. Ha afferrato una ciotola di popcorn stantii e ha iniziato a ruminarli.

"Lukas, ti vedo" si è lanciato un batuffolo bianco in bocca.

"Mi dispiace, volevo guardarti."

Volevo guardarti.

"Potevi almeno inventarti la scusa di dover prendere un bicchiere d'acqua."

Mi sono seduto davanti a lui "Non sono bravo a mentire."

"Non è vero" mi ha sorriso enigmatico e ha afferrato il collo della mia maglia.

Io gli ho preso il polso nella mano e ho schiacciato il suo palmo sulla mia guancia. Volevo che mi accarezzasse. Quante notti ero andato fuori la porta della sua stanza d'ospedale per osservarlo attraverso un vetro? Con il suo gesto mi ha gettato nella disperazione, ma mi sento abbastanza forte per sopportarlo. Posso essere l'ombrello per la pioggia dei suoi demoni.

"Non voglio che esci dalla mia vita. Quando ti ho visto in punto di morte ho avuto l'impulso di uccidermi. Ti avrei seguito ovunque fossi andato. Questo non è amore?"

"Ti ho fatto del male, questo non è amore."

"L'amore fa male" il petto si era trasformato nell'interno di una fucina "Se me lo permetterai, ti sarò sempre a fianco. È una promessa."

Si è messo in piedi. Mi ha afferrato la testa nelle mani e ha posato la fronte sulla mia "Non ti abbandonerò mai, è una promessa. Mi dispiace di essere stato un cazzone."

"Aiutami, devo sbarazzarmi di un problema."

A questo punto non ho retto più, ho confessato. Il furto ai danni di mio padre, l'oro che tenevo nascosto, i sensi di colpa che banchettavano col mio fegato.-

-A proposito di questo; cosa hai deciso di fare?-

Silenzio per un minuto.

-Il mio tono di voce ha svegliato Jake.

"Devi sbarazzarti di quella roba prima che qualcuno lo venga a sapere" ha deciso, mentre si infilava i pantaloni e prendeva le chiavi di casa.

"Dove vai?" ha domandato Joseph.

"Ovunque dirà Lukas. Sistemeremo tutto e nessuno se ne accorgerà. Smettiamola di cacciarci nei guai."

"Da che pulpito" ha borbottato l'altro, vestendosi di conseguenza.

Prima che sorgesse l'alba siamo andati nel mio nascondiglio segreto. Sono rimasti allibiti da quante cose conservassi.

La porta in metallo è coperta da uno strato di vernice scrostata in vari punti, si muove a fatica e rimane bloccata dopo essersi aperta in un angolo di trenta gradi. In uno spazio di pochi metri quadri si affastella un bazar di oggetti di ogni tipo, che riempiono le mensole di un mobile in acciaio e pendono dal soffitto. Non è possibile vedere né il pavimento, né le pareti e l'accumulo piramidale di scatole accentua la claustrofobia della strettoia.

Mi scusi se sono così vago, ma non posso permettermi di rivelarle le coordinate spaziali dove stipo il mio bottino.

"Porca puttana, ma questa è la mia maglia" ha sbottato Joseph.

"E questo è l'accendino d'argento di Ed!" Jake mi ha fissato perplesso.

"Sì, sì, possiamo pensare alle cose necessarie?" ho indicato una scatola, Jake ha provato a sollevarla ed è rimasto scioccato dal peso. L'ha aperta e ha controllato l'interno: coppe, segnalibri d'oro, anelli e ciondoli intarsiati di gemme.

Nel giro di un'ora abbiamo rimesso tutto al suo posto. Il furto passerà inosservato e io non farò più niente del genere.-

-Lukas, non è così. Lo sappiamo entrambi. Il tuo è un gravissimo problema, vogliamo fingere che non hai rubato una quantità sproporzionata di oggetti a chiunque tu conosca? Mi spiace, ma ho già deciso di parlarne con la polizia. Devono sapere, in questo modo riuscirai ad affrontare i tuoi problemi più serenamente.-

-No!- il ragazzo urla e scuote la testa scioccato. Si cinge le spalle con le mani e gli occhi sono rossi dal pianto -Non dica niente, per favore.-

-È una decisione già presa.-

-Ma mio padre... e gli altri... si verrà sicuramente a sapere. Per favore non mi faccia questo, la prego- mormora, alzandosi e mettendo una mano sul braccio dello psicologo.

-Io ti voglio molto bene Lukas, mi sono affezionato a te malgrado tu sia un mio paziente e ti vedo come un figlio. È sbagliato professionalmente, ma noto in te la dolcezza che mi caratterizzava da ragazzo e un branco di lupi che vuole strappartela via. Starai male, ma è la condizione per essere felice in futuro.-

Lukas scappa via, lasciando la porta aperta.

Felice. Non lo sarebbe mai stato.

Profilo Instagram:
@lukassyoung

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