Joseph✔️

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E giá nel primo giovanil tumulto
di contenti, d'angosce e di desio,
morte chiamai piú volte, e lungamente
mi sedetti colá su la fontana
pensoso di cessar dentro quell'acque
la speme e il dolor mio. Poscia, per cieco
malor, condotto della vita in forse,
piansi la bella giovanezza, e il fiore
de' miei poveri dí, che sí per tempo
cadeva: e spesso all'ore tarde, assiso
sul conscio letto, dolorosamente
alla fioca lucerna poetando,
lamentai co' silenzi e con la notte
il fuggitivo spirto, ed a me stesso
in sul languir cantai funereo canto.

Giacomo Leopardi; Le ricordanze

-Gli ho vomitato addosso le cose peggiori che mi venivano in mente. Volevo provocarlo, farlo reagire. Mi urta il sistema nervoso quando rimane impassibile. L'ho preso a calci per insegnargli che la vita è dura e che non deve mai lasciare che qualcuno gli manchi di rispetto.

Sono come quei bambini che schiaffeggiano i compagni, ma appena vedono che questi soffrono veramente, non esitano a picchiarsi con smania e urlare "lo vedi? Non mi sono fatto niente, e ti assicuro di essermi colpito con più forza!".

Mi sento legato a Lukas da qualcosa che non è ipocrisia. È la prima volta che mi succede, dopo Drew e Loren. Per inciso, è stata lei a convincermi a pubblicare i video. Non sono pentito, non mi interessa di Jake, però mi scoccerebbe se per questa piccola incomprensione, Lukas dovesse sbattermi la porta in faccia.

Mi domando un fiotto di cose su di lui: per esempio, perché è così silenzioso?

Trascorre la maggior parte del suo tempo o in camera o in chiesa. Due volte a settimana scende in parrocchia e accoglie i piccoli allievi. Ci sono varie sale in cui giocano, fanno doposcuola e dedicano un'ora speciale alla preghiera e alla lettura del Vangelo.

Lukas si occupa di loro ed è un maestro meraviglioso. L'ho osservato di nascosto, con le guance rosse per il caldo asfissiante della piccola saletta. Mi sentivo uno di quei bambini ammaliati dalla sua bellezza sconvolgente, dal tono di voce pacato e cristallino, dai modi di fare gentili.

Un giorno ho deciso di palesare la mia presenza.

Era l'ora della merenda e Lukas aveva farcito del pane con la Nutella.

"Buongiorno! Allora, vedo che qui si bivacca. Cosa avete studiato oggi, bambini?" Lukas mi guardava malissimo, ma i marmocchi mi hanno risposto in coro l'arca di Noè.

"È davvero fantastico! Però volete conoscere una storia molto più avvincente? Vi assicuro che una scena d'azione così non l'avete vista neppure in Dragon Ball" ho sfoderato dal mio zaino la Bibbia che avevo preso dal pulpito.

Lukas è impallidito per quel furto sacrilego.

"Questa storia si intitola L'Apocalisse, rappresentata dal più figo degli apostoli: Giovanni. Inizia con questo trono megagalattico, su cui Dio è seduto tutto arrabbiato. Arrivano quattro cavalieri pazzi, sulla Terra piovono fuoco e sangue, cade un asteroide, delle cavallette pizzicano gli occhi degli infedeli, un drago vomita una bestia orribile e chiunque la ama ha scritto sulla testa un numero rosso" mi sono scarabocchiato sul palmo della mano un seicentosessantasei e i bambini mi ascoltavano eccitati "Poi arriva Gesù, incazzato come non mai. E patapum, patapam, distrugge il mare, surriscalda il Sole per bruciare i traditori, causa terremoti e cosa più importante, cadde Babilonia, la grande putta..."

Lukas mi aveva tappato la bocca. Quegli occhietti curiosi aspettavano il continuo della storia, ma lui mi ha spinto fuori.

"Io gli do da colorare l'arca di Noè e tu parli di Satana, Babilonia e cavallette maligne?"

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