Capitolo Ventuno

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Sono stata assente per tutto il tempo. Mi sono asciugata a malapena i capelli e seduta dietro alla scrivania per il mio lavoro. Scott che ha cercato di parlare e io che non gli ho mai dato modo. Sono arrabbiata con James... Alle sue numerose bugie e al perché non me l'abbia detto. Ho vaghe risposte ma se davvero crede di ridursi così a causa mia si sbaglia! Raccolgo tutte le cose e mezza intondita prendo l'ascensore, raggiungendo poi il piano terra e direttamente la macchina. Guardo il telefono e trovo svariati messaggi, compreso uno di Karen. "Amica mia, ora se eri qui sicuramente correvo nelle tue braccia senza esitazione, ma visto che non ci sei, mi limito a chiamarti" dico mentre sono alla guida.
Mi accosto con la macchina e faccio partire la video chiamata, ho davvero bisogno di lei "Oddio Sarah! Stai bene?" mi chiede subito. È così evidente? "Ehi..." dico e mi fermo. Solo vederla e saperla distante mi ha creato un magone pazzesco e i miei occhi sono diventati pozzanghere "Non farlo Sarah o saremo in due a piangere!", dice e sento la sua voce tremare. Mi manca e io manco a lei! Questo è inevitabile "Ho bisogno di te Karen!", vedo asciugare un'altra lacrima "Tesoro, siamo lontane ma è come se non lo fossimo. Mi dispiace vederti così... Cos'è successo?" dice ma i suoi occhi sono così spenti. Non rivedo la mia amica al cento per cento "Succede che la mia vita é tutto un casino Karen" mi fermo e subito dopo le racconto tutto. Anche lei è rimasta senza parole... Anche lei non sà cosa consigliarmi "Che cazzo faccio ora?" continuo a ripeterle ma ancora una volta scuote il capo. Preferisce che io stessa sia a prendere una decisione "È una decisione che spetta a te. Se hai la forza e la voglia di combattere allora parla con lui Sarah. Digli tutto e insieme farete squadra!" dice. Sono le parole che volevo sentirmi dire ma... Se lo faccio e peggioro la situazione? Non daranno pace a James e questo non è nei miei piani" Ehi guardami - porto gli occhi nei suoi, anche se divise da uno stupido schermo - chiudi gli occhi e pensaci bene! "dice e annuisco" Voglio James! " le dico," Allora che aspetti vai da lui e parla! " mi dice e io la ringrazio ancora per essermi vicina e le propongo di venire a trovarmi per un paio di giorni. A quanto pare anche lei é d'accordo. Finalmente un sorriso si forma sulle mie labbra e chiudo la chiamata con la consapevolezza che l'avrei rivista finalmente. Prendo la marcia e provo a chiamare James, ma é tanto impegnato da non avermi risposto. Lancio il telefono sul sedile e mi fermo in pizzeria per prendere qualcosa
Una volta presa la cena, raggiungo casa mia e prendo al volo dei vestiti puliti per me. Torno in macchina e raggiungo casa sua. Parcheggio la macchina e noto James venire a piedi mentre parla al telefono.
Solo nel vederlo mi vien voglia di prenderlo a schiaffi! Tanti schiaffi quante le bugie che mi ha raccontato. Prendo le cose dalla macchina e cammino lentamente verso casa.
Rimango ferma con la chiave nella serratura e cerco di capire chi lo tiene impegnato tanto tempo al telefono per essere così poco importante al confronto. Ormai è vicino a me e mi sorride. "Ridi ridi, che ora ti sistemo io " penso. <<Ok ora devo chiudere... Questo è tutto! >> dice alla persona dall'altra parte e chiude. Si avvicina per darmi un bacio e il mio naso sente improvvisamente odore misto di fritto e sudore. La sua maglia è sporca a tratti e io non ci sto capendo più niente <<James... >> dico spostandolo con le mani <<Che c'è? Non hai voglia di baciarmi stasera? >> mi provoca, <<Stai scherzando vero? >> dico con lacrime agli occhi <<Ok... È successo qualcosa? >> dice e ritorna quello sguardo impaurito <<Davvero me lo chiedi?>> dico con le lacrime agli occhi <<Tempo di una doccia e parliamo ok? Oggi sono stato al ristorante dal mio amico, probabilmente ho un brutto odore >> dice. È l'ennesima bugia questa James? Annuisco e mentre si lava, io mi cambio velocemente mettendomi un vestito per la casa e sopratutto mi sciolgo i capelli, lasciandoli liberi sulla mia spalla. Portandoli sempre legati mi hanno fatto venire un gran mal di testa. Prendo le mie amate ciabatte dalla busta e le metto a piedi, gioendo per la loro comodità. Stare sempre sui tacchi non è il mio forte insomma... Scendo in cucina e comincio a sistemare la tavola, aprendo tutte le scatole e uscire il pollo speziato che ho comprato ma che sono sicura non mangerò <<Che donna! >> mi dice e quando mi volto lo trovo con solo addosso un asciugamano che copre l'essenziale e un asciugamano fra le mani che stritola fra i capelli <<Pensavo avessi finito! >> dico fredda <<Che hai stasera Sarah? >> dice sempre più preoccupato <<Puoi vestirti? >> gli chiedo, continuando a sistemare la tavola. Non fossi arrabbiata con lui sicuramente sarei saltata addosso. Senza emettere parola va a vestirsi e ritorna finalmente nei panni del James che conosco. Pulito, profumato e in perfetto ordine <<Ok la cena è pronta >> gli dico, tirando la sedia da sotto al tavolo e farlo accomodare. Che sono arrabbiata é evidente, anche i muri lo hanno capito <<Prima vorrei sapere che succede! >> dico <<James... Ora ti farò delle domande e mi darai le risposte che voglio - gli prendo la mano e la stringo, peccato non ho molta forza per spezzargliela - perché cazzo mi hai mentito? Che succede con la tua famiglia? Cosa ti hanno tolto James? >> dico. In realtà  è più di una domanda, ma va bene così. La rabbia parla per me <<Che c'entra la mia famiglia ora? >> dice e ancora una volta ci giriamo intorno <<Voglio risposte cazzo! E tu mi rispondi con un'altra domanda? Dimmi che è successo con la tua famiglia... Sono davvero stufa ok? Ho saputo tutto, perciò non provare nemmeno a negare! >> dico e si alza. Ho toccato l'argomento principale <<Puoi essere chiara? Cosa hai saputo? >> dice e chiudo gli occhi prima di cacciare un urlo dalla rabbia delle sue continue prese per il culo <<Ancora? Sei serio? Vuoi che sia a dirti tutto? Va bene cazzo - lo tiro dal braccio come una furia e lo porto in direzione della finestra - dov'è la tua macchina James? >> comincio dalla cosa più banale. Comunque sia la macchina non la vedo da qualche giorno <<Non c'è nessuna macchina! >> finalmente comincia a confermare che mi ha raccontato solo balle <<È nel garage vero? >> dico con le lacrime agli occhi <<Non è nel garage... È a casa dei miei >> risponde. La sua voce mi spaventa <<Prima bugia del cazzo! >> dico, facendo il numero uno con la mano <<Andiamo avanti, tua madre sostiene una cosa... Dice che tuo padre ti ha tolto tutto, soldi compresi e che manca poco solo a toglierti il cognome! Che cazzo significa James? Perché l'ha fatto? >> chiedo, asciugando le maledette lacrime <<Puoi calmarti un attimo? >> dice, forse è così spaventato dai miei singhiozzi ma la realtà è un'altra... Sono partita con dei pensieri ma ora me ne girano altri per la mente... Posso davvero stare con lui dopo le innumerevoli bugie? Come posso capire da uno bravo come lui a mentire se quello che mi racconta è una bugia o meno? <<No ora tu parli ok? Mi dici tutto James! >> dico allontanandomi da lui <<Ok parliamo... Ma sappi che non sei responsabile di nulla ok? Non te l'ho detto perché non volevo che pensassi questo! Ma prima rispondi alla mia domanda, hai parlato con mia madre? >> dice corrugando la fronte <<In realtà stava gridando in ufficio col tuo padre. Sappi che tutti sappiamo quello che è successo>> dico e continuo ad aspettare per avere una cazzo di risposta <<Mi hanno tolto tutto, é vero. Ed è stato quella mattina che andai per la colazione da loro - si siede nervosamente, portando le mani sulla testa - mi hanno tolto soldi, macchina, famiglia, dignità credo - si ferma - ma non mi hanno tolto la cosa più bella della mia vita, non mi hanno tolto TE! >> dice e crollo in un pianto senza fine. Non mi hanno tolto dice... Non sa che sua madre mi ha praticamente obbligata a lasciarlo e che mi ritrovo un una situazione del cazzo <<Io davvero non so che dire... Lo hanno fatto perché? >> dico, sedendomi sulla sedia <<Avevo una scelta, o te o loro! >> dice e sento la sua voce spezzata dalla rabbia attraversarmi il cuore <<Io mi sento male! >> dico. Ora capisco la reazione di sua madre... Mi vede come il mostro della situazione, ed era quello che non volevo... Non voglio essere motivo di una famiglia distrutta <<Ora che succede eh? >> dice alzandosi e prendendomi fra le sue braccia in maniera decisa <<Lasciami! >> dico e corro in bagno a piangere. Mi chiudo a chiave e lascio che urli pure il mio nome. Sono così distrutta, così confusa... Nonostante le bugie devo andare contro alla sua famiglia sapendo l'odio che provano verso di me e poi perché? Che ho fatto? Solo perché amo il loro figlio così tanto? Solo perché sudo i soldi a differenza loro? <<Sarah apri, giuro che la butto giù con la forza questa porta>> dice, continuando a fare su e giù con la maniglia. Asciugo le lacrime ed esco. Voglio tornare a casa.
<<Sto andando via>> dico passando davanti a lui e sento il suo sospiro impetuoso <<Dove vai? Perché non parliamo? >> continua a dire <<James mi hai detto bugie guardandomi negli occhi, lo capisci vero? >> dico scioccata

Il Figlio Del Mio Capo {1 e 2} Volumi ᵒᶻᵍᶜᵃⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora