Capitolo 43 - Intensi Allenamenti per la Fanciulla

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Quella notte Nora non riesce a prendere sonno. Forse per un'ora gli occhi le si sono anche chiusi, ma per qualche ragione continua a girarsi e rigirarsi sul materasso dell'ampio letto al centro della stanza fornitale dal Capofamiglia Farlan Shingen.

Ad un tratto il morbido materasso si espande come Nora si alza in piedi sul lato destro e osserva la stanza pigramente illuminata dalla luce notturna che penetra dalla finestra.

L'aria chiusa la infastidisce. Si sente stretta dentro quella camera da letto troppo grande per una persona sola.

Apre la finestra per cambiare l'aria e una leggera brezza le soffia tra i capelli. La sensazione sulla pelle coperta solo da della biancheria nera è quasi elettrica.

Si appoggia alla cornice della finestra e si affaccia sulla vista delle case rosse di Karalet. Osserva con un lento sospiro la quiete notturna e le strade deserte e pacifiche.

Senza sapere nemmeno lei il perché, Nora è calma.

Quando è stata l'ultima volta che mi sono sentita così tranquilla?

L'idea di potersi svegliare una mattina e decidere di fare una cosa al posto di un'altra. Avere la possibilità di prendersi un giorno di riposo.

Nel mondo originale le circostanze glielo hanno impedito per due anni e vorrebbe poter provare di nuovo questa stessa sensazione anche lì.

I suoi occhi cadono nuovamente sulla città deserta. La calma piatta di quelle strade le fanno venire voglia di camminarci dentro e perdercisi.

In pochi minuti si mette dei vestiti indosso e salta dalla finestra toccando terra con un tonfo silenzioso.

I suoi passi soffocati dalla terra nuda e dai resti del nevischio dei giorni precedenti suonano solitari in mezzo alle tante casette rosse. La sua mente pare svuotata da pensieri mentre i suoi piedi la conducono d'inerzia prima ad un'ampia piazza rettangolare decorata da una grossa statua grigia al centro alta almeno tre metri raffigurante i precedenti Magistri che hanno governato su Karalet, fino a una lunga strada dritta costellata di Laboratori di ogni genere, dalle stoffe ai pani, dalle armi alle Essenze. Le alte mura circondano solide la città illuminata dalla luna crescente e dopo un'ora circa, le sue gambe si fermano sul posto prese dalla noia. Per quanto la città sia calma e tranquilla, non ha molto da offrire in termini di attrazioni: una città costruita all'insegna della pragmaticità.

In mancanza di qualcosa da fare nel mezzo della notte, Nora fa un po' di stretching e poi inizia a correre lungo le strade della città.

Prima normalmente, poi sempre più rapida. Corre per diverse ore, fino a quando il cielo non comincia a mostrare le sue tinte arancioni.

Finito di correre, fa degli addominali, delle flessioni e degli altri esercizi, dopodiché ritorna alla dimora passando per la finestra aperta della sua camera e si concede un bagno.

Immediatamente sente l'acqua fredda e ritrae la mano in un gesto istintivo quanto familiare. Poi le viene un'idea.

Incanala l'Energia sulla mano destra che ora brilla di rosso e la immerge nell'acqua della vasca, investendo tutto il corpo di una sensazione gelida che arriva fino alle ossa, ma Nora cerca di incanalare ancora più Energia. Delle gocce di sudore cominciano a scorrerle sulla fronte, ma dopo una decina di minuti lo sforzo rende i suoi frutti. Piccoli fili di vapore salgono dall'acqua e un lieve tepore ricopre la sua mano ancora immersa.

Nora si leva i vestiti ed entra nella vasca, lasciando immediatamente andare il proprio corpo.

«Un bagno caldo...»

Improvvisamente il rumore di nocche sul legno della porta spazzano via l'atmosfera rilassata e la voce familiare di Sonia la chiama dall'altro lato.

Il Mondo della FarfallaWhere stories live. Discover now