Capitolo 8 - Il Prezzo dell'Umiliazione

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Paura. Se Nora riuscisse a descrivere quella sensazione in quel momento, sarebbe sicuramente quella paura di un animale che si rende conto di essere ad un passo dalla morte.

Il corpo spento di Caralan cade a terra senza vita mentre continua a perdere sangue fino a raggrumarsi col terreno.

«Co-Cosa-Che succede?»

Nora a malapena riesce a formulare un pensiero coerente di fronte a quella macabra scena.

Il suo respiro si fa frenetico e irregolare, mentre il cuore che batte a grande velocità sotto il suo petto attira ogni goccia di sangue nel suo corpo e la lascia bianca in volto. Lo shock è talmente forte che in quel momento non riesce a versare una singola lacrima.

«Se ti consola, non è nulla di personale. Ci hanno pagato per darti una lezione e per il cliente è una questione d'onore; e il cliente è una persona molto importante»

Nora faticava a mettere insieme le parole dell'Esploratore dai capelli rosso scuro.

«Ma-ma... allora per-perché lei-»

Il suo sguardo rimane pietrificato sul corpo della sua amica che giace immobile per terra.

«Lei dici? Non potevamo rischiare di avere testimoni. Se avesse parlato, la nostra carriera sarebbe rovinata»

Non riesce a credere a quelle parole.

I pensieri le si ingarbugliano in testa e ogni pensiero razionale viene offuscato dalla paura e dalla disperazione.

Terrorizzata, Nora prova a scappare verso l'uscita con lo scatto più veloce che fosse in grado di eseguire ma la grossa sagoma di uno degli esploratori la raggiunge velocemente al suo fianco.

«Siamo piuttosto forti, lo sai?»

Con un poderoso pugno sul fianco, Nora perde tutta l'aria che ha in corpo e viene scaraventata contro la parete di roccia, fratturandole la clavicola e ferendola alla testa.

Il dolore lancinante le impedisce di trattenere le urla mentre si ritrova distesa a terra. Con il braccio funzionante Nora prova a rialzarsi in piedi, ma un calcio alla gamba da parte dell'avventuriero smilzo la fermano sul posto. Il rumore sordo della tibia spezzata riverbera all'interno della caverna, seguito immediatamente da altre grida di dolore soffocate da sangue in gola.

Nora in mezzo al dolore si accorge del liquido dal sapore metallico che le scorre lungo la guancia fino alle labbra mentre cerca di trascinarsi verso l'uscita con le lacrime agli occhi, bramando quella luce in lontananza.

Mentre si trascina, la sua vista comincia a farsi sempre più offuscata e lentamente perde conoscenza, fino a quando non riesce più a muovere un muscolo e i suoi occhi si chiudono.

Quando riprende conoscenza, Nora si ritrova dentro una cella umida e fredda dal pavimento in pietra, con i polsi incatenati al muro e con delle sbarre in metallo a separarla da fuori. Nora prova disperatamente a liberarsi dalle catene lasciando lividi sui polsi. Solo dopo diverse decine di minuti si rende conto che le ferite e le fratture di prima sono completamente sparite.

Nel momento in cui inizia a fare mente locale di quanto è successo le lacrime iniziano a scorrerle lungo le guance, lasciando poi spazio allo shock. La morte di Caralan e l'assalto ancora lasciano i segni nella sua mente come cicatrici, e improvvisamente con la coda dell'occhio vede uno degli Esploratori che l'hanno assalita.

«Lasciatemi andare... qualunque cosa abbia fatto, non la farò più. Lo giuro. Vi prego...»

Con voce supplicante e ostruita dalle lacrime Nora cerca di attirare l'attenzione dell'Esploratore dai capelli rossi, riuscendo nell'impresa.

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