Capitolo 20 - Un Peso Troppo Grave per l'Anima

17 4 1
                                    

Il silenzio che segue la dichiarazione dell'Esploratore, ora in uniforme militare, porta con sé un atmosfera opprimente.

«Brutto bastardo... cosa ci fai qui?»

Nora furibonda ringhia contro l'uomo, il corpo in trepidazione per scagliarsi contro di lui, ma riesce in qualche modo a trattenersi per evitare che succeda qualcosa a Dalion.

«Nora, che cosa sta dicendo?»

Dalion si gira verso di lei con uno sguardo spaventato.

«La verità in nome della giustizia, ragazzo... ecco cosa sto dicendo. Quella ragazza accanto a te ha ucciso a sangue freddo Caralan Pretes e dato fuoco alla casa dei Shilan, con gli occupanti ancora dentro»

In quel momento Nora non riesce più a contenersi e grida.

«Come cazzo osi parlare di giustizia! Tu e i tuoi amici avete accoltellato Caralan, voi-»

«E come fai a sapere che è stata accoltellata?»

«Che domanda del cazzo è? Perché...»

Perché io ero con lei.

Nora si rende contro troppo tardi di quanto ha appena detto, cadendo dritta nel tranello. Un rivolo di sudore freddo le scorre lungo la fronte.

Imbecille! Cogliona!

«Basterebbe questo per la condanna, ma voglio includere la presenza delle tracce di sangue di Nora Diatris di fronte alla residenza dei Shilan»

Nora, nonostante il panico, alza lo sguardo e confronta un'altra volta l'uomo di fronte a lei.

«Hai intenzione di lanciarmi altre false accuse? Non ho idea di chi siano questi Shilan»

«Provo a fare chiarezza, allora»

Con un sorrisetto sadico appena accennato, l'uomo continua nella sua inattaccabile arringa.

Il corpo di Nora rabbrividisce di fronte a quel sorrisetto, lo stesso che ha mostrato mentre quel corpo mingherlino ha invaso il suo corpo.

«Dentro la casa bruciata abbiamo trovato tracce di una lettera firmata da te dove espressamente c'è scritto "Ho paura di farvi del male se rimanessi con voi". È chiaro come il sole che si tratta delle parole di una persona pericolosa e mentalmente instabile»

Nora spalanca gli occhi dalla disperazione al riconoscere quelle parole. Vorrebbe coprirsi le orecchie per smettere di sentire, ma non ci riesce. Con terrore e rabbia, Nora prova debolmente a rispondere

«Non è- non è come sembra...»

«Ricordo inoltre che davanti alla casa abbiamo trovato del sangue appartenente a lei sulla loro ascia, segno che i proprietari si sono difesi»

L'uomo continua rivolgendosi all'Eroe, rimasto impassibile durante tutta la conversazione.

Nora ricorda il perché del sangue: appena ottenuto il supporto degli spiriti per il Seis, lo ha testato facendosi un taglio sul dito. Nora precipita nella disperazione. Si sente con le spalle al muro dopo sentirsi incastrata per la morte delle persone che hanno riposto fiducia in lei, e ora la vogliono strappare via da Dalion, l'unica altra persona che conosce la verità e che è la crede.

Di nuovo, le spalle di Nora si fanno pesanti della coscienza di aver coinvolto e portato alla morte altre persone innocenti.

Hanno letto le lettere e hanno saputo. Le ho uccise io.

«Nora...»

Con voce debole, Dalion si rivolge a lei con sguardo cupo e in quel momento si rende conto che, forse, nemmeno Dalion crede più alla sua storia. Come può quel ragazzo rimanere impassibile davanti alla notizia che la persona che ha deciso di aiutare e supportare, forse, è la stessa che ha ucciso una persona a lui cara?

Il Mondo della FarfallaWhere stories live. Discover now