Capitolo 50 - La Sfida della Capitale

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Il finto Capitano cerca di evitare la nube con uno scatto all'indietro, ma non abbastanza rapidamente e viene investito dal suo fumo violaceo.

Nora, contemporaneamente, si alza in piedi dolorante. Si morde le labbra dall'intensità della sensazione e una goccia di sangue scorre dal labbro inferiore fino al mento, ma mente e corpo le dicono di non fermarsi e di continuare ad alzarsi mentre una minacciosa nube violacea circonda tutto il suo corpo.

Le ossa e i muscoli le fanno male da impazzire, ma continua come sotto ipnosi e in quel momento vede la figura sfocata del Capitano scagliarsi rabbiosa contro di lei con la sua spada, attacco che schiva agilmente con uno scatto all'indietro, seguito da una fitta penetrante al petto.

Ma lei continua.

Con un urlo, estrae il pugnale e si scaglia contro Folo che cerca di estrarre la spada non abbastanza in fretta, ma Nora viene intercettata dal finto Capitano e i due incrociano le lame rovesciando scintille sul terreno, entrambi guidati dal misterioso istinto selvaggio della nube.

L'aria alla sua sinistra viene sferzata dal movimento della spada a due mani del finto Capitano per affondare la lama nel corpo di Nora. Con un balzo all'indietro evita la lama, poi scansa la sua raffica di attacchi che scalfisce la pavimentazione urbana e i muri delle case circostanti, lasciando dietro di sé una scia violacea.

«Perché non rimani a terra come prima e ti lasci morire?!»

L'uomo emana un bagliore marrone scuro e una serie di spuntoni acuminati sporgono quasi istantaneamente da terra e dalle pareti delle case mentre Nora continua ad indietreggiare, quando vede il grigio della spada dell'uomo fare un arco verso il suo ventre. All'ultimo secondo Nora riesce a saltare all'indietro, ma la lama stavolta è più rapida e colpisce di striscio l'addome, aprendo un taglio sulla maglietta bianca che rapidamente si trasforma in rosso acceso.

Il dolore del taglio fa strizzare l'occhio a Nora che grida in catarsi mentre la sua mano inizia a brillare di rosso e una fiammata si espande verso il finto Capitano. Un sorriso maniacale si stampa sul viso dell'uomo come schiva facilmente la vampata, ma Nora continua a far scorrere Energia dentro la fiamma rendendola più densa e materiale fino a trasformarla in una frusta infuocata simile a quella usata contro le volpi bianche. Stringe forte la fiamma ustionandosi il palmo e con un rapido movimento di polso lo colpisce in volto.

Come all'ingresso di Karalet, per qualche ragione la sensazione intensa di calore e di carne bruciata in volto raggiunge i centri nervosi di Nora che si morde l'interno delle guance dal dolore e il sapore ferroso del sangue si sparge nella bocca, ma continua lo scontro come spinta da un desiderio irrefrenabile.

Tra urla di dolore e imprecazioni l'uomo si tocca la ferita che gli attraversa mezza faccia e Nora approfitta di quella distrazione per scattare rabbiosa contro Folo ancora paralizzato dalla scena, ma un altro attacco del finto Capitano le impedisce di raggiungerlo.

«Smettila di intralciarmi! Deve morire!»

«È lui a dovermi pagare per la morte tua e del ragazzo, fatti uccidere e risolviamo il problema!»

Nora e l'uomo si scambiano varie minacce durante lo scontro che continua imperterrito mentre l'ambiente circostante continua a trasformarsi sotto i feroci colpi di spada e attacchi del Capitano, quando altre Guardie cominciano a fare la loro comparsa nella confusione dello scontro.

Davanti alla ferocia degli attacchi e alla severità dello scenario dinanzi a loro, molte di loro osservano titubanti e confuse quando una voce nasale echeggia nello spazio di fronte alla prigione e li riporta alla ragione.

«Che aspettate? È la ricercata! Avete l'ordine di catturarla, usando la forza se necessario»

Alcune Guardie non riescono a muoversi, mentre altre estraggono la spada luccicante e in una reazione a catena anche le guardie restie si preparano ad intervenire.

Il Mondo della FarfallaWhere stories live. Discover now