Capitolo 53 - La Lotta delle Emozioni

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Con un tonfo sordo, il corpo di Folo raggiunge la pavimentazione della piazza sotto lo sguardo sgomento delle Guardie e dei presenti.

Il suono dello scontro di pochi secondi prima svanisce nel nulla e un silenzio misto a trepidazione occupa la Grande Piazza.

Dopo una manciata di secondi, la figura sanguinante e rapida di Nora si incammina zoppicante dalla porta del piano terra verso il corpo ancora in vita di Folo che cerca di allontanarsi e vi si accovaccia sopra, bloccandogli ogni via di fuga.

Con un movimento dettato dall'istinto Folo si ripara il volto con le mani, ma il primo pugno lo raggiunge allo stomaco.

«Ti piace adesso?! Ti piace ora?! O preferisci essere chiamato "Padrone" come quell'altro?!»

Presa da furia cieca e omicida, Nora comincia a picchiare Folo senza tregua. Se si ripara in volto lo colpisce allo stomaco, se cerca di parare un pugno allo stomaco le nocche di Nora lo colpiscono in faccia. Nel giro di pochi secondi il volto dell'uomo diventa appena riconoscibile sotto il manto di sangue che si è formato sulla sua pelle.

«Chi è stato, eh?! Chi vi ha detto di farlo?! Chi?!»

Non sente niente. Nessun rimorso. Nemmeno il dolore della pelle che va via dalle sue nocche mentre colpisce ripetutamente l'uomo. Solo sfogo e soddisfazione.

Poi, improvvisamente, delle braccia leggermente scure le trattengono le braccia con forza e mettono una pausa a quel selvaggio assalto.

«Lasciami! Lasciami!»

«Nora! Riprenditi! Smettila immediatamente!»

La voce severa di Sonia raggiunge Nora come un richiamo lontano mentre sente il proprio corpo venire allontanato dalla figura distesa e sanguinante di Folo. Come un animale in cattività si dimena per cercare di liberarsi dalla presa, ma la donna che occupa il ruolo di Capitano non la molla e stringe ancora più forte.

«Lasciami! Deve morire!»

«Ho detto fermati immediatamente! Ti stai sentendo?! Ti stai comportando da incosciente!»

«Devo vendicare Caralan! Deve pagare!»

«Ti stai sentendo? Che fine ha fatto la promessa a Flare allora?!»

«Come posso! Come puoi pretendere che faccia finta di niente quando quel bastardo è lì davanti a me?!»

«E vuoi diventare una bestia selvaggia per questo? Nulla di quello che è successo giustifica il tuo comportamento!»

Al sentire quelle parole qualcosa di tossico cresce dentro l'animo di Nora e il suo sguardo si contorce in un misto di rabbia e disperazione.

«No?! Vuoi sapere cosa è successo?! Te lo grido, così tutti possono sentirlo! Lui, assieme ad altri due, hanno ucciso l'unica amica che avevo e per mesi e mesi mi hanno brutalmente violentato perché ho battuto un parente di quel cazzo di Eroe in un duello all'Accademia. Per mesi ho pensato di morire ma ogni volta mi curavano le ferite e ricominciavano! Cosa vuoi saperne tu di cosa ho provato?! Di cosa provo?! Come puoi»

Davanti allo sguardo turbato di alcune Guardie sui tetti le varie espressioni mutano improvvisamente quando un forte schiocco rimbomba nella piazza.

Nemmeno Nora riesce a comprendere quanto è successo, al punto che tutto il furore di pochi secondi fa svanisce nel nulla mentre si porta la mano ancora sporca di sangue in faccia e si massaggia la guancia in preda allo stupore.

L'espressione di Sonia è truce ed estremamente minacciosa da far rizzare ogni pelo del corpo delle Guardie che osservano intimoriti la scena dalla distanza. Un cupo alone rossastro avvolge il corpo di Sonia mentre si avvicina di pochi passi a Nora.

Il Mondo della FarfallaWhere stories live. Discover now